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Tigre

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Una tigre

Citazioni sulla tigre.

Citazioni

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  • C'è chi pensa che la natura sia buona | e finisce nelle fauci della tigre. | C'è chi pensa che la natura sia malvagia | e abbatte a colpi di fucile la tigre. | C'è chi pensa che la natura sia bella | e mette nella gabbia dello zoo la tigre. | C'è chi pensa che la natura pensi | e seziona il cervello della tigre. | C'è chi pensa che la natura sia in pericolo | e fa un'oasi di protezione per la tigre. | C'è chi pensa che la natura sia Dio | e trova l'uomo nella tigre. | C'è chi pensa che la natura sia natura | e diventa parente della tigre. | C'è chi pensa che la tigre sia la tigre | e lascia in pace la tigre. (proverbio indiano)
  • C'è l'esempio di molti animali selvaggi che si rifiutano d'accoppiarsi in cattività, come se non volessero mettere al mondo figli in tale triste condizione, e di quelli che, avendone messi al mondo, preferiscono lasciarli morire, rifiutandosi di allattarli o addirittura divorandoli alla nascita; sebbene allo stato libero questi stessi animali, ad esempio le tigri, curino i propri figli con una tenerezza e un'abnegazione che molti esseri umani dovrebbero prendere ad esempio. (Hans Ruesch)
  • Determinare quante tigri esistano, e dove, è un'impresa formidabile, perché sono poche, amano la segretezza, si spostano in continuazione e sono distribuite su un'aera geografica enorme. (Kota Ullas Karanth)
  • Dicono anche che, se le si offre un capretto, la tigre è capace, quando è a dieta, di rimanere senza mangiare per due giorni di fila. Al terzo giorno, però, viene assalita da una fame rabbiosa, chiede altro cibo e fa a pezzi la gabbia. Risparmia però il capretto, che considera come un compagno e un contubernale. (Plutarco)
  • Dio fece il gatto perché l'uomo potesse avere il piacere di coccolare la tigre. (Robertson Davies)
  • Dove non c'è tigre, anche la lepre spadroneggia. (Anonimo indiano)
  • Fra tutti gli animali la tigre è forse la sola, il cui feroce naturale ammansar non si possa: né la forza, né l'assoggettamento, né la violenza bastano per domarla: essa s'irrita de' buoni egualmente che de' cattivi trattamenti; la dolce abitudine, che può tutto, nulla può conseguire sopra codesta indole ferrea; il tempo, ben lungi dal raddolcirla rattemprando gli umori feroci, non fa che inasprire il fiele della sua rabbia; ella strazia la mano che la nodrisce, egualmente che quella che la batte; ella rugge all'aspetto d'ogni essere vivente; ciascun oggetto le sembra una nuova preda, ch'ella divora cogli avidi suoi sguardi, e minaccia con fremiti spaventevoli mischiati d'un digrignamento di denti, e verso il quale slanciasi sovente, malgrado le catene e le inferriate, che rintuzzano il suo furore senza però poterlo calmare. (Georges-Louis Leclerc de Buffon)
  • Gli occhi della tigre sono come i miei, ma lei ha attraversato un mare profondo e agitato. (L'ultimo samurai)
  • L'uomo alle prese colle angoscie della sete diventa peggiore d'una tigre. (Ármin Vámbéry)
  • Mettere al mondo un bambino, al giorno d'oggi, è un po' come gettarlo nella gabbia di una tigre. (L. Ron Hubbard)
  • Nei parchi, negli zoo, nelle fattorie e in oltre duecento siti, in Cina si conta un numero di tigri in cattività da due o tre volte superiore rispetto a quello degli esemplari che vivono ancora allo stato selvatico nel mondo intero. I responsabili delle fattorie e dei numerosi zoo le allevano allo scopo di ucciderle e di rivenderne le parti (pelle, carne e ossa) per soddisfare la richiesta del mercato cinese, coreano, taiwanese, giapponese e americano. Ormai la tigre, che si riproduce facilmente in cattività, è diventata un animale d'allevamento "in batteria". (Louis Bériot)
  • Nella pace nulla di meglio per diventare un uomo che la tranquillità e l'umiltà, ma se tu senti il soffio della guerra allora imita la tigre, indurisci i tuoi muscoli, eccita il tuo sangue, nascondi la tua lealtà sotto la fredda rabbia e infine dà al tuo sguardo l'orribile splendore. (William Shakespeare)
  • Non si può ragionare con una tigre, quando la tua testa è nella sua bocca. (L'ora più buia)
  • Per l'assassino, la nebbia è come la giungla per la tigre. (Sherlock Holmes, Sherlock Holmes: notti di terrore)
  • Quando un gatto viene messo all'angolo diventa una tigre. (Aleksandr Ivanovič Lebed')
  • Quando un uomo vuole ammazzare una tigre, lo chiama sport; quando la tigre vuole ammazzare lui, la chiama ferocia. (George Bernard Shaw)
  • Sarebbe forse possibile addomesticare la tigre selvaggia delle foreste, e toglierle la sua ferocia naturale, ma non c'è alcuna possibilità di domare il capitalismo e l'imperialismo, quando essi si alleano e si abbattono su un infelice paese. (Jawaharlal Nehru)
  • Solo due secoli fa le tigri selvatiche vivevano in 30 paesi asiatici, dai canneti del Mar Caspio alle distese di conifere in Russia, dai boschi indiani alla foresta tropicale in Indonesia. Quell'enorme territorio è diminuito del 93 per cento, collassato a una piccola area divisa tra non più di una manciata di nazioni. E le popolazioni di tigri che hanno una seria possibilità di ripresa occupano un'area ancora più piccola: solo lo 0,5 per cento del territorio originario. (Kota Ullas Karanth)
  • Tigre! Tigre! divampante fulgore | Nelle foreste della notte, | Quale fu l'immortale mano o l'occhio | Ch'ebbe la forza di formare | La tua agghiacciante simmetria? (William Blake)
  • Ha tutte le costumanze, tutti i modi del gatto, ma proporzionati alla sua statura. Le sue movenze sono graziose come quelle del gattino, e straordinariamente rapide, agili, ed anche durevoli. Striscia senza rumore, sa fare salti poderosi, si arrampica snella sopra gli alberi malgrado la sua mole, nuota maestrevolmente sopra larghi torrenti, e dimostra sempre una sicurezza ammirabile nell'eseguire ogni movimento.
  • L'utile che ricava dalla sua caccia un abile cacciatore di tigri non è per nulla insignificante. Astrazione fatta del premio dato al felice colpo, egli può godere quasi tutte le parti dell'animale. La carne non vien mangiata, come si potrebbe supporre, tenendo conto delle abitudini di molti popoli che ritengono buona preda tutti i felini uccisi: ma si utilizzano la pelle, gli artigli, i denti, il grasso. Le pelli conciate con qualche sostanze che le preservi dal tarlo, passano per la maggior parte nelle mani di Europei, o vengono spedite in Cina. Sono meno stimate di quelle di pantera, e si adoperano a farne coperte di cavalli, di selle, di slitte, ed in Cina se ne fanno i cuscini. In Europa è passata di moda da poco tempo; per contro i Kirgis l'apprezzano di molto: la adoperano per ornare i loro turcassi, e generalmente ne pagano una pelle intera come un cavallo. I denti e gli artigli servono ai Scikari non solo come speciali e preziosi trofei, ma anche come amuleto contro gli assalti della tigre, in perfetta conformità coll'assioma omeopatico. «Guarire il simile col simile». La lingua ed il fegato hanno pure un gran valore. Sono preparati dai cultori della medicina nell'India con molte cerimonie, come richiede sopratutto la scienza salutare, e dopo venduti come farmaci infallibili a caro prezzo al credulo compratore. Il grasso ha fama di potente curativo contro la podgara, ed è perciò accuratamente conservato. Ma il calore dei paesi abitati dalla tigre farebbe si che in breve fattosi rancido si guasterebbe se gli indigeni trascurassero di chiarificarlo a modo loro e renderlo così atto a serbarsi parecchi anni. Appena dunque una tigre è scorticata, i cacciatori levano con somma cura il grasso dalla carne e lo depongono in fiaschi a ciò destinati, che si portano seco. Questi, turati per bene, sono esposti per tutto il giorno al calore solare, e quando il contenuto si è liquefatto il grasso si chiarifica facilmente e si serba per lungo tempo. Gli Europei pure lo adoperano, ben inteso, ad altro fine: lo adoperano principalmente ad ungere le loro armi.
  • La tigre è un vero felino senza criniera, con fedine alquanto folte, e con strisce trasversali sullo screziato pelame. Ma è il più terribile dei felini, un animale in faccia a cui l'uomo sta quasi impotente. Nessuna creatura può congiungere tanta perfidia a tanta bellezza, nessuna meglio confermare la vecchia favola dell'inesperto topolino che ammira nel gatto un sì bello ed amabile animale.
  • Molti fra i penitenti che temporaneamente vivono presso fiumi sacri vengono uccisi dalla tigre. Nessun animale è veramente sicuro da essa; aggredisce persino il giovane elefante e il rinoceronte, benché non osi aggredire i vecchi, e debba soccombere nella lotta con un elefante adulto. Tutti i mammiferi, eccetto forse gli altri predatori e felini, diventano sua preda; si precipita sui più forti come sui più deboli. Inoltre non si fa scrupolo di ghermire talvolta un uccello, od un rettile.
  • La Tigre ha da lungo tempo una riputazione di crudeltà tanto immeritata quanto quella di generosità attribuita al Leone. Gli antichi naturalisti asserivano che la Tigre non si compiace che in mezzo al sangue, e non può vedere un essere vivente senza voler sbranarlo. Questa asserzione è falsissima. La Tigre non uccide per gusto di uccidere; uccide per saziarsi, e siccome ha un appetito formidabile, fa molte vittime. In ciò segue l'impulso della sua natura: ma quando è satolla non dimostra nessuna intenzione ostile e si limita a difendersi se viene minacciata. Ecco la verità pura. L'espressione «Tigre assetata di sangue» è una figura rettorica che non bisogna accettare che in senso molto limitato.
  • Nerone aveva una Tigre femmina, chiamata Febe; se la teneva sempre vicina, nelle sue stanze, e si narra che parecchie volte la fece ministra delle sue private vendette. Alla fine di una di quelle orgie, ove, per compiacerlo, i più illustri patrizi lasciavano in disparte ogni dignità, l'imperatore mostrava all'animale uno dei convitati; e in breve una vittima si dibatteva ai piedi della faccia umana. La vera Tigre era Nerone.
  • Quando ha fame, nessun ostacolo l'arresta. Non aspetta, non esita, non adopera sotterfugi per impadronirsi della preda; non l'abbandona, anche se la trova troppo terribile; non aspetta di essere ridotta agli estremi per affrontare ogni pericolo. Questo no; si getta senza indugio sulla prima preda che le si affaccia, uomo od animale, dovesse anche andar incontro a mille morti per afferrarla e portarsela via. Sovente la sua temerità è coronata da buon esito.
  • Attualmente, i danni inflitti alla tutela faunistica da parte delle tigri è trascurabile a causa della loro piccola popolazione. Inoltre, gli zoologi che hanno studiato le tigri nell'estremo oriente durante l'ultimo decennio le considerano utili alla tutela faunistica, siccome i lupi sono assenti o poco numerosi in zone dove sono presenti le tigri. Le tigri uccidono pochi ungulati ma, contrariamente ai lupi, non li fanno migrare.
  • Il ruggito delle tigri si sente raramente anche nei luoghi dove sono piuttosto comuni. Il ruggito dell'animale è comune solo durante il corteggiamento. Il primo ruggito è normalmente protratto, ripetuto in rapida successione, e termina con tre o quattro ruggiti di breve durata. Talvolta, emette un roco "ah-oun" o "ee-oh-unnu" baritono. Quando è infuriato, l'animale produce suoni simili a tossi, con una esalazione intensa d'aria attraverso la bocca aperta. Le tigri, inoltre, talvolta producono un suono acuto che potrebbe essere descritto come "muuk" o "puuk", ed è piuttosto simile al barrito di un wapiti in calore. Certi cacciatori e perfino zoologi credono che le tigri attraggano i wapiti tramite un tale suono.
  • In quanto dono della natura e della storia, la tigre è di fondamentale importanza scientifica, che aumenta ogni anno a causa della rapida diminuzione del numero degli esemplari dell'animale.
  • Questo predatore ha meno paura degli umani rispetto ad altri animali di grande taglia, ma comunque di solito li evita. Le tigri normalmente iniziano un assalto solo se ferite o cacciate, braccate dai cani, avvicinate alla tana con i cuccioli, o in un incontro inaspettato o casuale di notte. Le tigri sono generalmente più aggressive di notte e si avvicinano più audacemente agli umani.
  • Una tigre affronterà perfino un orso, talvolta un esemplare molto più grande di essa. Una volta rintracciata la vittima, il predatore sceglie una roccia o un albero abbattuto dal vento, da cui può sorprendere la preda dal lato sicuro. Balza sull'orso dall'alto, lo afferra per il mento con gli artigli di una zampa anteriore e la gola con gli artigli dell'altra, e afferra con le mandibole la sua spina dorsale. Gli orsi generalmente temono le tigri e, trovando le loro orme, scappano a picco dalle sue tracce.
  • Insieme alla perdita di habitat per silvicoltura, piantagioni commerciali di palme e agricoltura, le Tigri sono particolarmente minacciate da un'assidua caccia illegale per rifornire il commercio tradizionale di medicinali cinesi, aggravata dall'ampia pressione venatoria sulle loro prede per alimentare una massiccia domanda di carne di animali selvatici, specialmente nel sud-est asiatico. In caso di tregua della caccia umana, le popolazioni di Tigri mostrano tempi di ripresa rapidi; sfortunatamente, oggi sono ancora poche le aree in cui questo si sta verificando.
  • La Tigre è una predatrice di forza immensa, adattatasi per sopraffare prede della sua stazza e perfino più grandi. Una Tigre adulta sana può uccidere quasi tutto ciò che incontra, ad eccezione di rinoceronti ed Elefanti asiatici adulti, ma nella sua dieta predominano varie specie di cervi e cinghiali di taglia medio-grande.
  • Le Tigri uccidono probabilmente più umani di qualsiasi altro grande carnivoro, sia perché la densità della popolazione umana in Asia è elevatissima, sia perché l'uomo utilizza intensamente gli habitat delle Tigri. Tuttavia sono molto rare le "mangiatrici di uomini" abituali, che scelgono umani come prede.

Voci correlate

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