Costituzione della Repubblica Italiana
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Costituzione della Repubblica Italiana, legge fondamentale dello Stato italiano.
Citazioni
[modifica]- L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. (Art. 1)[1]
- È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Art. 3)
- La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. (Art. 4)
- L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (Art. 11)
- La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. (Art. 12)
- Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. (Art. 36)[2]
- Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. (Art. 48)[3]
- Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione. (Art. 55)
- È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. (Art. 59)
- Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. (Art. 87)
- La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. (Art. 139)
- È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. (XII disposizione finale)[4]
Citazioni sulla Costituzione della Repubblica italiana
[modifica]- Adesso si scandalizzano se vedono volare pugni. Ma anche allora succedevano queste cose: però il pomeriggio, tutti insieme, facevamo la Costituzione. (Vittorio Foa)
- Aiutino i costituzionalisti a creare le leggi che nello spirito della Costituzione valgano a difenderla, e ad applicarla in libertà, ma anche con autorità. (Alcide De Gasperi)
- Antonio Fogazzaro chiamava «pneumatiche» certe parole, forse intendendo che nel vuoto si può mettere l'aria che si vuole, e nel vuoto della Costituzione è stata messa l'aria regionale. (Giuseppe Abozzi)
- C'è la Costituzione, il regalo che i padri e le madri costituenti ci hanno lasciato in eredità. Le cose regalate dobbiamo conquistarle, farle diventare nostre. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme, in pace, lavorando. (Roberto Benigni)
- È lo scrigno che contiene e tutela i nostri diritti e la nostra libertà. Per questo è importante conoscerla: per usufruire di questi diritti e di queste libertà. (Sergio Mattarella)
- E tra i maggiori impegni anzitutto le riforme, che hanno bisogno del massimo consenso possibile, affinché ogni cittadino si senta rappresentato nella Carta costituzionale, comunque verrà modificata. Le riforme per poter nascere richiedono la prevalenza dei diritti, delle attese della gente sulle visioni e gli interessi di parte. (Oscar Luigi Scalfaro)
- Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli italiani. (Indro Montanelli)
- Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti. [...] Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva Calamandrei, per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. (Paola Taverna)
- I principi costituzionali più importanti sono il frutto di fenomeni culturali profondi. Se all'articolo 3 della nostra Costituzione si parla di uguaglianza fra cittadini, senza distinzioni di sesso, di razza, di fede religiosa, è perché a monte ci sono stati il movimento di emancipazione femminile, la lotta al razzismo dopo secoli di schiavismo, l'affermazione della libertà religiosa dopo un'epoca segnata dalle guerre di religione. Altre cose mancano. Penso ad esempio alla discriminazione dovuta all'età. Nella Costituzione non se ne fa cenno perché all'epoca era un discorso prematuro, tant'è che la visione costituzionale della famiglia è piuttosto tradizionale. (Valerio Pocar)
- Io difendo la Costituzione, dico che dobbiamo stare insieme. Come durante la Resistenza. C'erano i comunisti, i liberali, i cattolici, i monarchici. Nessuna parentela fra loro. Il denominatore comune era la riconquista della libertà. Quando parlo, è vero, la gente alla fine si alza e applaude a lungo. Forse è il rispetto per la mia vecchiaia. Ma i giornali non ne parlano. (Oscar Luigi Scalfaro)
- L'art. 32 della Costituzione configura la salute come un diritto, non già come un dovere. Nessuno va in galera se ha messo su qualche chilo di troppo, e dunque nessuno può essere costretto a sopravvivere a se stesso. Tant'è che il suicidio non è affatto un reato. Se ci provi e poi non ti riesce, rimani a piede libero. Ma è assurdo consentirtelo quando ne hai le forze, e invece proibirtelo quando il tuo corpo è esanime, carne appesa a un ago. Per lorsignori, viceversa, puoi ucciderti soltanto se stai bene. (Michele Ainis)
- L'articolo 18 della Costituzione ha espresso tutte le ambiguità emerse all'interno della Costituente. I vincoli e le ambiguità di allora non sono ancora risolti. Facciamo un esempio concreto. Oggi teniamo un convegno il quale, sia pure riservato, è noto alle autorità dello Stato. Non ci è vietato di farlo e quindi se ne dovrebbe dedurre che la Massoneria è un’associazione legittima. Se così è, lo Stato sia coerente e tratti la Massoneria come un’associazione legittima, ma con tutte le conseguenze che una tale scelta comporta. (Giuliano Di Bernardo)
- L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. (Umberto Terracini)
- L'elaborazione della nuova carta costituzionale, sulla cui importanza è superfluo insistere, fu caratterizzata fino alla sua conclusione da una collaborazione tra la democrazia cristiana e gli altri partiti antifascisti, che invece nel campo politico ed economico si era definitivamente rotta con la crisi del maggio '47. L'approvazione della Costituzione repubblicana fu pertanto l'ultimo atto comune dei partiti che avevano lottato contro il fascismo e aveva contribuito al suo abbattimento col movimento della Resistenza. (Giorgio Candeloro)
- L'unità degli italiani è oggi specialmente necessaria per affermare davanti a tutti i popoli la nostra naturale vocazione, consacrata nella Carta costituzionale, a operare concretamente per la pace, sempre e in ogni luogo. (Carlo Azeglio Ciampi)
- La Costituzione, dopo la caduta del fascismo, ha delineato un disegno unitario complesso. In alcune parti esso non si è realizzato, cominciando dal divario nord-sud. (Antonio Maccanico)
- La Costituzione è di una chiarezza assoluta. Se in Parlamento c'è una maggioranza e questa maggioranza indica il nome di un premier, il Capo dello Stato non può che prenderne atto. (Oscar Luigi Scalfaro)
- La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. (Luigi Sturzo)
- La costituzione è la prima fonte del nostro diritto positivo e il vero polo di orientamento anche nella questione tanto dibattuta della cosiddetta interpretazione evolutiva delle leggi. (Ugo La Malfa)
- La Costituzione è molto più avanzata dell'Italia e di noi italiani: è uno smoking indossato da un maiale. (Marco Travaglio)
- La Costituzione è stata e rimane la mia Bibbia civile, il testo su cui ho riflettuto in ogni momento difficile. Io non sono mai stato un uomo politico, ma soltanto un cittadino al servizio dello Stato. Quando ero già avanti negli anni, mi sono stati affidati compiti politici, che mi sono sforzato di assolvere avendo sempre per sicuro riferimento la Costituzione. (Carlo Azeglio Ciampi)
- La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua. (Sandro Pertini)
- La Costituzione non ha e non può avere né un'ideologia né una filosofia di parte. (Nilde Iotti)
- La Costituzione repubblicana passa sopra gli apparati, senza toccarli, proprio perché in essa rivive l'ottocentesca mitologia parlamentaristica. I tempi e i periodi della storia amministrativa sono regolati su altri ordini, piú concreti, piú legati a storia sociale che a quella costituzionale. (Sabino Cassese)
- La Madonna – Sedes Sapientiae – può tutto: ed allora proposi di venire a Loreto per chiedere questa grazia: che la Costituzione avesse davvero uno schema conforme a certe essenziali orientazioni cristiane e che questo schema anzitutto fosse accettato dai nostri [colleghi del partito della Democrazia Cristiana]. (Giorgio La Pira)
- La nostra Carta costituzionale va applicata nella sua interezza e non selezionata esclusivamente nelle parti che fanno comodo. (Francesco Silvestri)
- La nostra Costituzione, scritta da tutti i partiti antifascisti, compreso il Partito comunista, è una Costituzione antifascista e, nella prassi, diventa una Costituzione anticomunista proprio perché conduce l'Italia nel mondo libero e democratico. (Mattia Feltri)
- Lo Stato forte non può essere che quello ove si rispetti o si fa rispettare la legge, cioè la Costituzione e le altre leggi che sono in vigore e servono per applicarla. (Alcide De Gasperi)
- Mentre la legge vieta, proibisce, la Costituzione ti protegge e ti spinge, è la nostra mamma. Una cosa di una bellezza... Tutto a favore, un sì. Avete visto i dieci comandamenti: è tutto un "no", "non desiderare quello, non fare questo". Invece la Costituzione è la legge del desiderio. (Roberto Benigni)
- Nel lavoro delle commissioni e delle sottocommissioni della Costituente, concluso nel gennaio '47, il terreno di incontro [fra Dc, Psi e PCI] che poi produrrà i risultati definiti dall'Assemblea e sanciti dalla Carta costituzionale, riguarderà i principi fondamentali dello Stato repubblicano, ben più articolati e innovativi di quelli posti a fondamento dello Stato liberale, espressione di una società semplice, non ancora distinta per interessi e partito organizzati, rappresentata da un ceto politico omogeneo largamente di estrazione proprietaria-borghese. Il modello di costituzione scaturito dall'accordo fra i partiti di massa si allontana decisamente dalla concezione liberale otto-novecentesca dello Stato di diritto, che distingueva la politica -intesa come governo e parlamento- dalla società e dall'economia, e finiva per identificarsi con l'amministrazione. (Francesco Barbagallo)
- Nel nostro ordinamento giuridico la Costituzione si trova in alto, è la prima fonte dalla quale discendono tutte le leggi. Queste persone, che abbiamo votato per quarant'anni, non hanno potuto fare le cose più sporche attraverso le leggi perché c'era una Costituzione che non avevano fatto loro, ma altri che non perseguivano i loro stessi interessi. Perché la vogliono cambiare? Perché poi sarà più facile fare approvare leggi che non dovranno rispettare altro se non i loro interessi. (Paola Taverna)
- Nel secondo dopoguerra [lo Stato Italiano] ha adottato una costituzione repubblicana, che tuttavia è risultata inadatta a risolvere i gravi problemi ereditati dal momento, e sopra tutto dalle modalità, della presunta "unificazione nazionale". (Gianfranco Miglio)
- Nel sistema democratico voluto dalla Costituzione il Parlamento, e solo il Parlamento, è l'espressione della volontà popolare. La nostra Costituzione non ammette che il Paese sia privo neanche solo per un giorno di un Parlamento dotato dei suoi poteri. (Nilde Iotti)
- Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità; per questo una delle offese che si fanno alla costituzione è l’indifferenza alla politica, l'indifferentismo che è, non qui, per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un po' una malattia dei giovani. (Piero Calamandrei)
- Questa Costituzione porta male gli anni da quando aveva un giorno. (Indro Montanelli)
- Questa verbosità della Costituzione, questo frequente ricorso a formule vaghe, non sono una semplice offesa al buongusto, ma riverberano su tutta la carta costituzionale una nota d'indeterminatezza, di pressappochismo, che certo non le giova. (Arturo Carlo Jemolo)
- Ricordo l’articolo 34 della nostra Costituzione. È proprio l’articolo che si riferisce all’istruzione che parla di valorizzare i capaci e i meritevoli. E cosa sono i capaci e i meritevoli, se non sintetizzati nella parola “merito”? (Maurizio Lupi)
- Sarebbe opportuno introdurre nella Costituzione disposizioni che garantiscano al cittadino l'effettiva imparzialità dell'informazione. Sarebbe necessario garantirne l'imparzialità rispetto agli altri poteri dello Stato, all'economia e alla finanzia, escludendo influenze indebite di queste ultime sull'amministrazione della società. (Gherardo Colombo)
- Se mettessimo a confronto la Costituzione timbrata nel 1947 e quella sfigurata da 15 restyling, difficilmente premieremmo la seconda. (Michele Ainis)
- Una riflessione sulla «condizione costituzionale» del nostro paese e sul conseguente impegno delle forze politiche in questo campo, per essere realistica deve partire da una premessa dichiarata: non si può accettare la posizione di chi pensa una «nuova costituente» nei termini di una radicale revisione della costituzione repubblicana, rivelatasi, si dice, inadeguata o comunque superata dai tempi. (Luigi Bertoldi)
- Vede, se c'è qualcosa da cambiare è la Costituzione. È troppo intrisa di Resistenza. I fascisti non ci sono più. Però rimangono i comunisti. Succede solo qui. (Giorgio Forattini)
- Che i valori costituzionali abbiano guardato alla carta dell'Unione Sovietica è una realtà storica. Con la sinistra abbiamo preso parte ad una Commissione Bicamerale in cui avevamo preparato anche un testo che poi non abbiamo approvato.
- Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto. È la prima legge alla base dello Stato. Non ho mai pensato di attaccarla. Ma non è un moloch e può evolvere con i tempi.
- Serve un chiarimento sulla Costituzione. Rifletteremo e vedremo se dovremo arrivare a quella riforme della Carta Costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l'influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come ad un modello da cui prendere molte indicazioni.
- Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.
Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.
Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.
Non dobbiamo tradirli. - Credono tutti che sia democratica solo perché è antifascista.
- Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.
- È stato detto che la vera Costituzione è la maggioranza: se la maggioranza non vuol rispettare la Costituzione, vuol dire che la Costituzione non c'è più. Ma proprio per non sentir ripetere questo discorso, che era di moda sotto il fascismo, la Costituzione aveva predisposto al disopra della maggioranza organi indipendenti di garanzia costituzionale, destinati a proteggere la Costituzione contro la stessa maggioranza.
- La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico. La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare.
- La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!
- Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione.
- La stessa Carta costituzionale è fondata sui valori dell’uguaglianza, della giustizia sociale, della giustizia eco-climatica, del rispetto dell’ambiente, del rispetto dei diritti civili, dell’antirazzismo e dell’antifascismo.
- La stessa Carta costituzionale ha dietro ogni articolo centinaia di giovani morti per la Resistenza.
- La Costituzione non può essere considerata un pezzo di carta appoggiato su qualche scrivania, perché perderebbe sostanza, anima e vita.
- È stato detto, non senza motivo, che la nostra costituzione subisce il contraccolpo anche di difetti nascenti dalla scarsa esperienza di governo di coloro che la redassero.
- Il compromesso cattolico-marxista, che è alla base della carta costituzionale, celava un proposito segreto dei coautori, esattamente antitetico l'uno all'altro. Ciascuno, nel linguaggio, apparentemente convergente, vedeva il punto di partenza per un'evoluzione contrastante.
- Tanti articoli della costituzione, specie quelli cosiddetti programmatici, furono elaborati in maniera che da essi si potesse trarre in futuro una conseguenza coerente con la propria, divergente, ideologia.
Note
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