Censura
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Citazioni sulla censura.
- A partire dalla Rivoluzione francese, la censura è stata di volta in volta abbattuta e resuscitata, a seconda che la democrazia trionfi o soccomba. (Maurice Lachâtre)
- Così era allora, negli anni sessanta, c'era una censura militante, addirittura con le forze di polizia, coi commissari. (Giulio Questi)
- Da quando gli uomini esprimono i propri pensieri, non hanno reso l'umanità né più saggia, né più intelligente, né più onesta. Essa non andrà peggio se gli uomini se ne terranno alcuni per sé. (Henry de Montherlant)
- Dicono che una frase, quando viene tagliata dalle forbici della censura, continui a vivere. (Marcello Marchesi)
- I censori tedeschi ................ ..... ...... ..... ... imbecilli.... ........ (Heinrich Heine)
- I censori tendono a fare quello che fanno soltanto gli psicotici: confondono la realtà con l'illusione. (David Cronenberg)
- Il censore è una matita diventata uomo, o un uomo diventato matita. (Johann Nestroy)
- La censura è sempre uno strumento politico, non è certo uno strumento intellettuale. Strumento intellettuale è la critica, che presuppone la conoscenza di ciò che si giudica e combatte. Criticare non è distruggere, ma ricondurre un oggetto al giusto posto nel processo degli oggetti. Censurare è distruggere, o almeno opporsi al processo del reale. C'è una censura italiana che non è invenzione di un partito politico ma che è naturale al costume stesso italiano. C'è il timore dell'autorità e del dogma, la sottomissione al canone e alla formula, che ci hanno fatto molto ossequienti. Tutto questo conduce dritti alla censura. Se non ci fosse la censura gli italiani se la farebbero da soli. (Federico Fellini)
- La censura è un male necessario come lo stato. [...] La censura, nei secoli odiosa, sarà per i secoli necessaria specialmente per uno spettacolo a vastissima diffusione popolare come quello cinematografico. Censura per la difesa dello stato, male inevitabile e dunque accettato, censura per la difesa dei confini morali che un aggiornato senso dell'etica ritiene opportuno non valicare. (Alessandro Blasetti)
- La censura in TV non esiste. Esiste bensì l'autocensura che ogni autore deve esercitare su se stesso nell'atto di stendere un testo per un così grande mezzo di diffusione. Se, per caso lo dimentica, il funzionario gentilmente si presta ad applicare lui questa autocensura ma sempre per conto dell'autore. (Marcello Marchesi)
- La censura italiana è stupida, ma non potremmo giurare che sia più stupida di altre censure in paesi non meno civili del nostro. Ma ci consoleremo solo per il fatto che la stupidità è universale? (Sandro De Feo)
- Le vittime della censura non sono soltanto i personaggi imbavagliati per evitare che parlino. Sono anche, e soprattutto, milioni di cittadini che non possono più sentire la loro voce per evitare che sappiano. (Marco Travaglio)
- Sono sempre stato per la censura [...]. Ma a condizione che questa censura sia affidata a delle persone qualificate sia per la loro sicurezza di giudizio che per il loro tatto morale e resa efficiente nel concreto. [...] Non parlo qui che della censura etica. (Henry de Montherlant)
- Ho avuto modo negli anni d'incontrare persone colpite da censura, non solo culturale. Ricordo uno scrittore turco che a Istanbul non poteva esprimersi liberamente perché sorvegliato, un attore siriano in Italia che doveva usare uno pseudonimo perché controllato dai servizi segreti del suo Paese, ma anche uno scrittore arabo di fama internazionale che nelle interviste eludeva certe domande per evitare problemi di censura. E ricordo purtroppo uno dei fautori della censura nei confronti di una grande scrittrice egiziana, costretta all'esilio, invitato di recente a importanti manifestazioni culturali italiane, apparire nei media come personalità di rilievo del proprio Paese. La censura culturale, parte della censura in generale, è applicata abitualmente in regimi autoritari, ma come si sa, non manca neppure da noi, anche se imbocca altre vie.
- Ci sono forme di censura che hanno condizionato e continuano a condizionare la stessa cultura nazionale determinando l'esclusione di opere letterarie e artistiche che non rientrano in certi canoni estetici, spesso si tratta di scelte a livello istituzionale operate con fondi pubblici, ma non solo, talvolta da commissioni composte da figure non sempre all'altezza del compito. Si potrebbe aprire un infinito discorso sulle strettoie imposte nei vari campi artistici e culturali da determinati orientamenti, sono scelte che nel tempo contribuiscono a caratterizzare l'espressione nazionale, se non a deformarne, sicuramente ad alterarne l'identità culturale. L'impoverimento che ne segue, per usare un tema caro agli ambientalisti, è pari a quello di un territorio ricco di biodiversità ridotto a monocolture.
- A chi non è capitato, seguendo le indicazioni delle pagine culturali di un quotidiano, di trovarsi di fronte a un evento al di sotto di ogni attesa, e scoprire che lo stesso giorno nella stessa città si svolgeva magari un evento di importanza nazionale o internazionale e di non averne trovato alcuna menzione. Certo, possono esserci delle sviste, ma quando si ripetono rispondono a precise scelte. I media hanno un potere sconfinato, e il silenzio è una tra le forme più diffuse oggi di censura, praticata in modo sistematico. Se in tempi di regime erano precisi obiettivi a determinarla, oggi sono più semplicemente interessi di parte. È comunque sconcertante che a rivendicare il diritto alla libertà d'espressione, siano spesso i peggiori rappresentanti di tale diritto, negando obiettività nell'informazione.
- Gli uomini potrebbero fare a meno dell'arte, ma non i censori.
- Ho perso la fede nella parola, me l'ha restituita la censura.
- Il censore è un concreatore della lingua.