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Alessandra Mastronardi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Alessandra Mastronardi nel 2018

Alessandra Carina Mastronardi (1986 – vivente), attrice italiana.

Intervista di Valeria Vignale, tustyle.it, 25 marzo 2022.

  • [Sembri una persona positiva, sempre sorridente.] Mantenere il sorriso è un'arma per andare avanti: trovare il lato positivo anche quando sembra non esserci.
  • [Hai sempre detto di avere curiosità per la psicologia, grazie a un padre psicoterapeuta. È qualcosa che ti aiuta, nella vita e nel lavoro?] Sono molto portata ad analizzare persone, comportamenti e situazioni perché anche lui l'ha sempre fatto e devo aver assorbito questa "forma mentis" crescendo, forse anche inconsciamente. Lo faccio un po' anche nel lavoro sui personaggi che interpreto, senza esagerare. Certe volte quando arrivi sul set dimentichi anche le considerazioni che avevi fatto per calarti nel ruolo.
  • [Osservi molto le persone?] Eccome, faccio quello che gli inglesi chiamano "people watching": posso stare ore seduta in un bar a guardare chi passa immaginando chi è, cosa dice, dove va. A Londra forse è più facile perché sono tutti formalmente più attenti alla privacy e non mettono in imbarazzo nessuno, neanche le celebrità: una sera ho visto Hugh Grant seduto al pub e nessuno se lo filava anche se era ben visibile. La loro è una freddezza che può essere scambiata anche per maleducazione. Sono distaccati per mentalità.
  • [Da napoletana espansiva, è un gap che ti pesa?] A Londra no perché sono tutti abituati al "mix and match" di culture e io ho amici che vengono da varie parti d'Europa. Lo sento molto di più in America: se proponi a un ragazzo di andare a bere un caffè, facile che creda si tratti di un appuntamento o un'avance, figuriamoci se ti azzardi a salutarlo con i bacini sulla guancia come facciamo noi. Però non mi faccio inibire, anzi ne rido con le amiche che si sono trasferite lì.
  • [Com'è nata questa passione per la recitazione?] È nata quand'ero bambina. Mio padre mi portava spesso al cinema e a casa, la domenica pomeriggio, si guardavano i classici, da Federico Fellini a De Sica e Totò. Lui è stato la mia enciclopedia anche se, paradossalmente, quando gli ho annunciato la mia scelta non è stato molto felice, diffidente com'era di questo mondo. E lo capisco: devi avere le spalle grosse, sapere che soffrirai per i molti "no". Ora l'ha accettato, anche se non ammette di esserne un po' responsabile. Tra gli oggetti che indosso quotidianamente c'è un anellino che mi aveva regalato lui da ragazzina.

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