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Marina Baruffaldi

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Marina Baruffaldi (–), saggista e traduttrice italiana.

Manuale del giovane animalista

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  • Il vero animalista [...] è mosso innanzitutto da una profonda esigenza di giustizia nei confronti degli animali non umani, in base alla convinzione che nessun essere senziente e capace di provare dolore (e gli animali lo sono) dovrebbe avere una vita indegna di essere vissuta. (p. 14)
  • La grande lezione dell'ecologia [...] è che la sopravvivenza della nostra specie è legata a quella di tutte le altre. (p. 28)
  • Le tesi evoluzioniste di Darwin furono accolte con grande favore dagli animalisti, perché rafforzavano l'idea che non è lecito maltrattare gli animali, nostri antenati e in certo senso anche nostri "creatori". (p. 29)
  • Non mangiare carne è una scelta indispensabile per un animalista: come si fa a preoccuparsi per la sorte degli animali e per la loro sofferenza, e poi a mangiarseli tranquillamente, sapendo quale terribile percorso li ha portati a diventare l'arrosto o la cotoletta che ci vengono serviti in tavola? (p. 50)
  • Col cambiare della sensibilità collettiva cambiano anche le tradizioni, tanto è vero che moltissime, fra quelle che prevedevano maltrattamenti e sevizie contro gli animali, sono state abbandonate da tempo e senza particolari proibizioni. (p. 86)
  • Il giovane animalista vegetariano, però, ha tutto il diritto di rivendicare con garbo la propria "diversità" e di chiedere che se ne tenga conto. E se poi ti dicono che rifiutare la carne non serve a niente, perché gli altri continuano tranquillamente a mangiarla e quindi l'uccisione degli animali continuerà in eterno... rispondi che, se tutti ragionassero così, al mondo non cambierebbe mai nulla; la scelta di un singolo è in primo luogo un esempio e una testimonianza del fatto che le cose potrebbero essere diverse, e poi, unita a quella di altre persone che la pensano come lui, può diventare un vero e proprio strumento di pressione nei confronti dell'opinione pubblica, della politica e del mercato. (p. 92)
  • E, per finire, attenti a dichiararvi animalisti solo se ci avete ben riflettuto e siete profondamente convinti delle buone ragioni di questa scelta, che rappresenta una vera e propria assunzione di responsabilità nei confronti dei non umani: l'animalismo è una cosa seria, non una moda qualsiasi o una maniera per "distinguersi dalla massa". (p. 95)

Bibliografia

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  • Marina Baruffaldi, Manuale del giovane animalista, Mondadori, Milano, 1997. ISBN 88-04-43323-X