Nicola Pietrangeli
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Nicola Pietrangeli (1933 – vivente), ex-tennista italiano.
Citazioni di Nicola Pietrangeli
[modifica]- Adriano è nato per giocare a tennis. Peccato che sia durato poco perché sarebbe stato in grado di battere tutti i miei record.[fonte 1]
- [Su Roger Federer] Come Borg, in campo è correttissimo, ma ci mancherebbe altro, è il più forte, è miliardario e sa che c'è gente che sta peggio. Altri, che invece non si comportano allo stesso modo, dovrebbero considerare questo aspetto e darsi un calmata.[fonte 2]
- [Su Roger Federer] È arduo trovargli dei difetti, scendere nei voti sotto il dieci. E sfido chiunque a riuscirci. Come Borg ha inventato uno stile, un modo di giocare.[fonte 2]
- Il padel è il trionfo delle pippe. [...] Il padel permette a tutti di divertirsi. Uno che gioca male a padel si diverte senza dubbio di più di un tennista scarso, che la palla non la tocca mai e quindi alla fine si annoia. Qui le distanze sono più brevi, è tutto più facile.[1]
- Ma guardando quei ragazzi che inneggiavano alla Cina di Ho Chi Minh, a Mao, e sputavano sulla bandiera americana mi domandavo: ma questi che ne sanno della Cina? E il comunismo che gli piace tanto, sanno cos'è? Io ero stato in Polonia nel '56, e l'anno dopo in Cecoslovacchia. Ecco, mi sarebbe piaciuto portare quegli studenti a fare una gita da quelle parti, per fargli vedere da vicino che cos'era quella che spacciavano per dittatura del proletariato.[fonte 3]
- [Riferito a Federico Luzzi] Non lo conoscevo bene, sebbene sapevo che era considerato la speranza del nostro tennis. Come giocatore era molto nervoso, anche se questa è una caratteristica comune dei giovani che cercano di emergere. Quello che non capisco è come possa morire un giovane di 28 anni mentre molti delinquenti circolano tranquillamente.[fonte 4]
- Sino a 19 anni giocavo meglio a calcio che a tennis. Ero nel settore giovanile della Lazio, facevo il centravanti e segnavo più di un gol a partita. Quando la società scelse di mandarmi in prestito in serie C, lasciai il calcio: da bambino sognavo di fare l'esploratore, pensai che col tennis avrei viaggiato di più.[fonte 5]
- [Sul Sessantotto] Vedevo una generazione, una bella fetta di generazione almeno, persa dietro certi incantatori di serpenti che perseguivano i loro obiettivi senza scrupoli. Anche a destra, badi. E tanti ragazzi ci sono andati di mezzo, giocandosi la vita propria e spesso anche quella altrui.[fonte 3]
Citato in Claudio Calza, tennisitaliano.it, 20 novembre 2009.
- Panatta, in un anno, ha guadagnato cifre che ai miei tempi ci volevano dieci anni.
- [Nel 1960, motivando il passaggio al professionismo] Fino a oggi ho vissuto come un principe e sono grato alla Federazione. Ma è un mondo di fiaba che si dissolverebbe al primo accenno di un mio declino. E allora, quale prospettiva mi resterebbe se non quella di diventare maestro e di fare undici ore al giorno sotto il sole per insegnare a ragazzini svogliati e distratti come si deve tirare una palla?
- [Nel 1960] Sono convinto che il tennis dilettantistico sia destinato a sparire. Fra due o tre anni, il tennis Open sarà una realtà alla quale anche la Davis dovrà aggiornarsi.
- [Prima della finale di Coppa Davis 1976] Lasciateci giocare a tennis, ce lo meritiamo, la politica la facciano i politici. Se non andiamo in Cile, non si sarebbe dovuto andare in cento altri paesi, come l'Unione Sovietica, la Cecoslovacchia, il Brasile o l'Argentina. Oppure facciamo i conti coi morti in galera e diciamo no al Cile perché furono centomila e sì all'Argentina perché furono la metà?[2]
Riccardo Crivelli, gazzetta.it, 16 dicembre 2016.
[Sulla Coppa Davis 1976]
- [«Cosa successe dal momento in cui si seppe che la finale era contro il Cile?»] Dissi subito che l'eventuale decisione di non giocare sarebbe stata stupida e scellerata, che la politica non poteva fermare lo sport e che trent'anni dopo nessuno si sarebbe più ricordato del Cile e di Pinochet, ma solo della vittoria. E lasciare che sulla Coppa ci fosse il nome di un'altra squadra perché ci eravamo rifiutati di andare là era da irresponsabili.
- Vincemmo la Davis e fummo costretti a tornare di nascosto, senza poter condividere quella gioia. Sportivamente, è stata una delle pagine più belle della nostra storia, ma come paese l'Italia fece una figura pessima.
- Oggi si dà solo merito a una generazione fenomenale, che rese il tennis uno sport popolarissimo in tutta Italia. E qualcuno voleva impedirlo. Pazzesco.
- [«Qual è stata la dote più importante del Pietrangeli capitano?»] In campo, saper aprire le bottigliette d'acqua e porgere l'asciugamano dalla parte giusta. Perché un capitano deve fare solo quello: se hai Messi, è inutile dirgli come deve giocare. Fuori dal campo, è un po' diverso: devi sapere gestire ragazzi che a un certo punto si credono dio.
Citazioni su Nicola Pietrangeli
[modifica]- In Italia per trovare un vero campione occorre risalire a Nicola e, un po' più giù, a Panatta. Nicola è l'uomo più pigro e affascinante che abbia conosciuto. Ho scritto io la sua biografia perché era troppo pigro per scriverla lui. (Lea Pericoli)
- In Pietrangeli ha sempre prevalso l'essere umano sulla macchina capace di giocare alla perfezione. (Jaroslav Drobný)
- Pur conoscendo Nicola Pietrangeli da sempre, non gli ho mai chiesto se per caso non rimpiangesse di non aver dato al tennis tutta la sua attenzione e le sue energie. Non gliel'ho chiesto perché conosco la sua risposta. Nicola non avrebbe potuto vivere in un modo diverso, non avrebbe mai rinunciato a una cena, a una festa, a una donna per poter giocare meglio una partita. (Rino Tommasi)
- Quante sere non abbiamo passate insieme, nell'aria buia di una discoteca, e le ore delle partite si facevano più vicine. L'angoscia che provavo, da ex-giocatore, da amico, non sembrava neanche sfiorare Nicola. (Gianni Clerici)
- Se ai nostri tempi ci avessero confinato in un'isola per sei mesi, senza campi da tennis, e poi ci avessero fatto disputare un torneo, Nicola ci avrebbe battuti tutti quanti. (Ken Rosewall)
Note
[modifica]- ↑ Da un intervento al programma televisivo Estate in diretta, Rai 1; citato in Nicola Pietrangeli critica il padel con una battuta: "È il trionfo delle pippe", video.repubblica.it, 17 giugno 2022.
- ↑ Il riferimento è al fatto che la finale andava giocata nel Cile del dittatore Pinochet, per questo la sinistra italiana pretendeva la rinuncia da parte della squadra azzurra. Pietrangeli era il capitano non giocatore della squadra.
Fonti
[modifica]- ↑ Citato in Ubaldo Scanagatta, Meglio star zitti che spararle così!, ubitennis.com, 20 aprile 2011.
- ↑ a b Citato in Roberto Perrone, Il maestro Federer ora cerca un rivale, Corriere della Sera, 20 novembre 2006.
- ↑ a b Da Quella finta rivoluzione è uno smash steccato, ilgiornale.it, 21 marzo 2008.
- ↑ Citato in Réquiem por Federico Luzzi, El Mundo; tradotto da Veronica Lavenia per ubitennis.com, 27 ottobre 2008.
- ↑ Da «Io, Pietrangeli, i miei 70 anni di tennis, donne e rimpianti», Corriere della Sera, 11 settembre 2003.
Voci correlate
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Nicola Pietrangeli
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