Villa Biscossi
Villa Biscossi comune | |
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Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Angelo Russo (Lista Civica Più Futuro) dal 10-06-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°05′N 8°47′E |
Altitudine | 90 m s.l.m. |
Superficie | 4,88 km² |
Abitanti | 63[1] (30-11-2023) |
Densità | 12,91 ab./km² |
Comuni confinanti | Galliavola, Lomello, Mede, Pieve del Cairo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27035 |
Prefisso | 0384 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018178 |
Cod. catastale | L917 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 619 GG[3] |
Nome abitanti | villabiscossesi |
Patrono | Santi Nazario e Celso |
Giorno festivo | ultima domenica di luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Villa Biscossi nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Villa Biscossi (La Vìla in dialetto lomellino[4]) è un comune italiano di 63 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina meridionale, nella pianura alla destra dell'Agogna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nota fin dal XIII secolo come Villa Piperatorum, fece parte della contea di Mede, derivata dall'antica contea di Lomello. I Biscossi o Biscossa, che facevano parte della vasta consorteria dei Conti di Mede, ne furono signori particolari.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il DPR del 25 agosto 1953.[5]
«Di verde, al leone d'oro, accostato a destra ed a sinistra rispettivamente dalle lettere maiuscole V e B, pure d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di verde e di giallo.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo Casale
[modifica | modifica wikitesto]La storia del Palazzo e del feudo affondano le loro radici nel XIII secolo, quando il territorio dell'attuale Villa Biscossi era noto come Villa Piperis o Piperatorum. Si trattava di un piccolo comune che prese il nome, come di consueto, dalla più numerosa famiglia proprietaria anticamente residente in questi luoghi, i Biscossi, che si insediarono nella zona verso la fine del XIII secolo. Nella Pinacoteca Malaspina di Pavia è conservata la celebre Pala Bottigella di Vincenzo Foppa dedicata a Sibillina Biscossi (1287-1367) monaca di clausura dotata di capacità profetiche il cui culto fu istituito da Pio IX.
Il Palazzo oggi denominato Casale dagli ultimi proprietari , in realtà fu inizialmente edificato dai Provera nella seconda metà del XVIII sec e la edificazione fu terminata dai Pallestrini all'inizio del xix sec. Nel piazzale di fronte alla chiesa cinquecentesca, domina il centro abitato, con il suo elegante porticato a colonne di granito e la terrazza. Le grandi finestre del primo piano sembrano rifarsi alle costruzioni pavesi dell'architetto Giovanni Antonio Veneroni, attivo nel pavese nel XVIII secolo, al quale potrebbe ricondursi la realizzazione dell'intero edificio. Alle spalle del Palazzo un vasto giardino conserva numerose specie di piante e un piccolo lago, collegato ai canali di irrigazione dell'antica tenuta agricola.
Quando la proprietà del Palazzo passò dai Provera ai Pallestrini di Mede nei primi dell'Ottocento questi ne completarono l'edificazione e la decorazione ad affresco e vi ricevettero Vittorio Emanuele II e Cavour nel periodo delle guerre risorgimentali e durante il Congresso Agricolo del 1846 nel cui programma sono indicate la visita a Villa Biscossi e la visita alla Sforzesca.
È di questo periodo e ad opera dei Pallestrini anche una ristrutturazione del paese con il restauro della chiesa, l'acquisizione di importanti paramenti sacri, e la sistemazione dell'area sepolcrale intorno alla neoclassica monumentale tomba della famiglia Pallestrini. In questa tomba fra gli altri riposa Ernesto Pallestrini grande medico della scuola torinese decorato al valore militare come bersagliere nella prima guerra mondiale e cattedratico a Modena e a Genova dove ha fondato la scuola otorinolaringoiatrica genovese.
Altre residenze della famiglia Pallestrini sono ritrovabili a Massino Visconti, a Belgirate a Firenze e a Torino dove nella G.A.M. è conservato il monumento a Tito Pallestrini scolpito dal Vela.
L'Azienda agricola di Villa Biscossi era allora molto nota per la modernizzazione dei processi agricoli e delle condizioni di vita e di istruzione dei lavoratori.
Vi sono evidenze della esposizione da parte dei Pallestrini dei prodotti agricoli di Villa Biscossi nella Grande Esposizione di Londra del 1851 e nella Esposizione Universale di Parigi del 1856. Nel marzo 1885 nel palazzo si celebrarono le nozze tra Antonio Giuseppe Ernesto Nomis di Pollone ed Elisa Pallestrini.
Alienate per suddivisioni ereditarie Azienda e Palazzo pervennero poi ai Casale all'inizio del secolo successivo.
Mentre il piccolo comune di Villa Biscossi si mantenne vivo e vitale con le sue attività agricole ed artigianali collegate, il Palazzo subì un periodo di grande decadenza verso gli anni '30 del Novecento, a causa dell'abbandono da parte dei proprietari. Oggi il Palazzo Casale[7], dopo essere stato restaurato dalla nuova proprietà, è aperto al pubblico e messo a disposizione per cerimonie ed eventi privati.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Fra il 1884 e il 1933 la località era servita da una fermata della tranvia Mortara-Ottobiano-Pieve del Cairo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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20 giugno 1985 | 24 aprile 1995 | Giuseppe Fassardi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giuseppe Fassardi | Centro | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Fassardi | Lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Rino Viganó | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 27 maggio 2019 | Giuseppe Fassardi | Lista civica | Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Rino Viganó | Lista civica | Sindaco |
Galleria d'immagini
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La chiesa dei Santi Nazzaro e Celso
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La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio
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Il palazzo Casale
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Il municipio
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 827.
- ^ Villa Biscossi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 15 settembre 2024.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Villa Biscossi, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 24 settembre 2024.
- ^ Palazzo Casale
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Biscossi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.villabiscossi.pv.it.