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Un colpo di pistola

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Un colpo di pistola
Assia Noris ed Antonio Centa in una foto di scena del film
Titolo originaleUn colpo di pistola
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1942
Durata90 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generestorico
RegiaRenato Castellani
SoggettoAleksandr Puskin (racconto)
SceneggiaturaMario Bonfantini, Renato Castellani, Corrado Pavolini, Mario Soldati, Alberto Moravia
ProduttoreMarcello Caccialupi Olivieri Parteguelfa
Produttore esecutivoValentino Brosio
Casa di produzioneLux Film
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaMassimo Terzano
MontaggioMario Serandrei
MusicheVincenzo Tommasinni
ScenografiaGastone Medin e Nicola Benois
CostumiMaria De Matteis
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Un colpo di pistola è un film del 1942 diretto da Renato Castellani (al debutto come regista), tratto da un racconto di Aleksandr Puskin.

Fu presentato alla Mostra di Venezia del 1942.

Russia, XIX secolo: durante un duello tra due rivali nell'amore per Mascia, Andrea decide - quando è il suo turno di tirare - di risparmiare il colpo, serbandoselo per un'altra occasione. Anni dopo, Mascia si fidanza con Sergio e Andrea decide di riscuotere il credito. Ma all'ultimo momento rinuncia.

Mascia, conquistata, lascia il fidanzato per Andrea, di cui è sempre stata innamorata.

Rapporto con l'origine letteraria

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La trama del film si discosta alquanto dall'opera di Puskin: nel racconto, infatti, non vi è alcun triangolo amoroso e Mascia interviene a salvare con la sua umanità la vita del marito.

Castellani ebbe come aiuto il conte Guglielmo Alberti, un raffinato intellettuale torinese, il quale ebbe l'idea di reclutare per una scena di ballo, in sostituzione delle inadeguate comparse, degli autentici aristocratici russi emigrati in Italia in fuga dalla rivoluzione.[1]

Le scene di esterno sono state girate a Canzo, in provincia di Como, coinvolgendo anche comparse reclutate sul luogo.[2]

Distribuzione

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Venne presentato nelle sale cinematografiche italiane il 31 agosto 1942.

  • Un film in cui tutto è calcolato e pertanto… privo di ogni slancio (…). Ora che Castellani ha dimostrato, alla sua prima prova, di conoscere quello perfettamente la tecnica del cinema viene spontaneo chiedere che si volga alla realizzazione di drammi più impegnativi (F. Pasinetti[3]).
  1. ^ Suso Cecchi D'Amico, Storie di Cinema (e d'altro) raccontate a Margherita d'Amico, Garzanti, 1996, p. 44
  2. ^ Cfr. Orticolario, Viaggio con paesaggio e il lago del Segrino; Orobie, Sul piccolo lago Segrino; Il lido del Segrino, Segrino d'autore.
  3. ^ F. Pasinetti, I Film della Mostra di Venezia, I primi 5 giorni, in Cinema, anno VII, n° 14, 10 settembre 1942
  • Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario del cinema italiano. Dall'inizio del secolo a oggi i film che hanno segnato la storia del nostro cinema, Roma, Editori Riuniti, 1995, ISBN 88-359-4008-7.
  • Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno editore, 1975. Pag. 85

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