Tre Venezie
L'espressione Tre Venezie, comparve in alcuni circoli culturali, nella seconda metà dell'Ottocento, poco dopo la II Guerra d'Indipendenza. Fu coniata dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli nel 1863 senza finalità irredentiste, ma con la chiara intenzione di marcare l'italianità culturale delle terre che successivamente avrebbero conformato le attuali regioni del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia.[1] Tali terre all'epoca appartenevano all'Impero d'Austria (dal 1867 Impero Austro-Ungarico).[2]. La denominazione di Tre Venezie trae ispirazione dal termine con cui era conosciuta, in età imperiale, la X Regio di Augusto, e cioè Venetia et Histria.
L'Ascoli battezzò una parte di territorio Venezia Euganea, in omaggio alla popolazione degli Euganei, che abitò la regione in età preistorica e che, a seguito della successiva invasione dei Paleoveneti, si concentrò sulla zona dei colli, che da loro presero il nome. Nell'ambito di quella che fu la X Regio esistevano altre due zone di etnia neolatina, una a nordovest che chiamò Venezia Tridentina dal nome latino di Trento (Tridentum), l'altra ad est che nominò Venezia Giulia, perché raggiungeva le Alpi Giulie. Queste due regioni facevano parte, nel 1863 dell'Impero d'Austria e, nel contempo (salvo parte dell'Istria e Fiume), della Confederazione germanica. Rispetto alla Venezia Euganea, erano, dal punto di vista storico e giuridico, ma non etnico, maggiormente collegate al mondo tedesco. Nel 1866, dopo il passaggio della Venezia Euganea all'Italia, rimasero sotto il dominio dell'Austria, da quell'anno non più parte della Confederazione germanica. Nel 1867 sorse l'Impero Austro-Ungarico. Se si esclude Fiume, aggregata all'Ungheria, il resto delle terre che poi passeranno all'Italia furono assegnate all'Austria. Il confine della Venezia Tridentina e della Venezia Giulia verso la Venezia Euganea nel 1863 era ben definito (essendo quello con il regno del Veneto), mentre le loro frontiere verso l'esterno saranno invece stabilite dopo la prima guerra mondiale.
La Venezia Euganea fu annessa all'Italia nel 1866 attraverso un referendum che sancì l'unione all'Italia con schiacciante maggioranza. Secondo alcuni studiosi tra cui l'ex-assessore regionale della Liga Veneta Ettore Beggiato e Indro Montanelli, tale votazione fu manipolata. Basti pensare che su una popolazione di 2.603,009 abitanti i votanti furono 647.426; per il no all'annessione si pronunciarono solo 69 persone. Inoltre i votanti non erano censiti in liste elettorali e il voto non era segreto. Si sono ipotizzati, quindi, dei veri e proprio brogli elettorali in chiave moderna non essendo il popolo libero di esprimersi, ma circondato in un clima intimidatorio da parte delle truppe dei Savoia.[3][4][5]
Nel maggio 1915 il Regno d'Italia dichiarò guerra agli Imperi centrali, con la finalità dichiarata di annettere tutte quelle terre che, pur trovandosi soggette alla sovranità asburgica erano abitate da genti considerate per storia, lingua e cultura, etnicamente italiane. Tali terre, definite irredente, includevano anche e soprattutto le due Venezie restate al di fuori dello Stato nazionale italiano, e cioè quella Tridentina e quella Giulia. Al termine della guerra, tali territori entrarono a far parte del Regno d'Italia, ma la massima parte della Venezia Giulia venne poi ceduta alla Jugoslavia a seguito della sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale.
La Venezia Tridentina alla fine della prima guerra mondiale era formata dalla provincia di Trento, dalla quale successivamente si staccherà quella di Bolzano, nonché dai comuni di Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana dal 1923 parte della provincia di Belluno, di Pedemonte e Casotto dal 1929 parte della provincia di Vicenza e di Valvestino dal 1934 parte della provincia di Brescia.
La Venezia Euganea comprendeva otto provincie: Venezia, Padova, Rovigo, Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Udine. La provincia di Udine, denominata ufficialmente provincia del Friuli, comprendeva anche i territori che nel 1968 avrebbero formato provincia di Pordenone. Nel 1947 il Friuli fu staccato dalla Venezia Euganea la quale passò a chiamarsi, anche ufficialmente, Veneto.
La Venezia Giulia dopo la prima guerra mondiale era composta inizialmente dalle quattro provincie di Gorizia, Trieste, Pola e Zara cui si aggiunsero nel 1924 Fiume e durante la seconda guerra mondiale anche Lubiana (1941-1943).
Il Friuli storico risultava pertanto suddiviso fra Venezia Euganea, che includeva il Friuli centrale ed occidentale, e la Venezia Giulia che invece comprendeva anche il Friuli orientale, esteso nella pianura isontina e in altre zone del Goriziano. Dal 1923 al 1927 la Provincia di Gorizia fu soppressa: la parte nord fu aggregata a quella del Friuli (o di Udine), la parte centrale a quella di Trieste e la parte meridionale a quella di Pola. Perciò la Venezia Euganea, di cui faceva parte la provincia del Friuli ampliata, si allargò a spese della Venezia Giulia. Nel 1927 fu ricostituita la provincia di Gorizia, di nuovo nell'ambito della Venezia Giulia, con una parte dei territori che erano stati assorbiti da quella del Friuli. Rimasero alla provincia del Friuli, perciò nella Venezia Euganea, i mandamenti di Tarvisio e di Cervignano.
In quegli anni la Venezia Tridentina fu poi ufficialmente denominata Trentino-Alto Adige. Nel 1947, quando si definirono i confini con la Jugoslavia e si creò il Territorio Libero di Trieste, fu scorporata dalla Venezia Euganea la provincia di Udine e fu creata la nuova regione Friuli-Venezia Giulia che avrebbe dovuto comprendere successivamente zone della Venezia Giulia momentaneamente staccate dall'Italia. Infatti, dal 1954, oltre alle provincie di Udine e Gorizia, si aggiunse quella di Trieste, allorché il territorio Libero fu suddiviso fra Italia e Jugoslavia. Le provincie di Gorizia e Trieste risultano notevolemente ridimensionate rispetto a prima della seconda guerra mondiale.
Oggi si usa il termine Triveneto per riferirsi alle tre regioni italiane del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, escludendo i territori della Venezia Giulia oggi appartenenti a Slovenia e Croazia. Il Triveneto forma insieme alla regione Emilia-Romagna la macroregione del Nord-Est. L’uso dell’espressione “Triveneto” è comunque fortemente criticato dagli autonomisti del Trentino Alto Adige.[senza fonte]
Note
- ^ Come è stato rilevato da Marina Cattaruzza: «La definizione...elaborata dall'Ascoli non si collocava in un'ottica separatista. Si trattava pittosto, per il glottologo goriziano, di dare maggiore visibilità alla componente italiana nella monarchia asburgica, evidenziandone le ascendenze romane e venete...» Cit. da: Marina Cattaruzza, L'Italia e il confine orientale (pag. 20), Bologna, Società editrice Il Mulino, 2007, ISBN 978-88-15-12166-0
- ^ Fra di esse era ancora compreso il Veneto (comprensivo della provincia di Udine), sotto la sovranità austriaca dal 1815 e precedentemente unito al Lombardo nel Regno Lombardo-Veneto. Il Veneto verrà annesso al Regno d'Italia solo nel 1866
- ^ Ettore Beggiato, 1866: La Grande Truffa. Venezia, Editoria Universitaria, 1999.
- ^ Indro Montanelli Storia d'Italia. Rizzoli Editore 1959 - poscritto all'ultimo volume
- ^ Silvio Eupani Malo 1866