Coordinate: 39°54′N 16°26′E

Plataci

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Plàtaci
comune
Plàtaci – Stemma
Plàtaci – Bandiera
Plàtaci – Veduta
Plàtaci – Veduta
Vista aerea panoramica di Plataci
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Amministrazione
SindacoPietro Giuseppe Stamati (lista civica) dal 14-6-2022
Territorio
Coordinate39°54′N 16°26′E
Altitudine930 m s.l.m.
Superficie49,41 km²
Abitanti675[1] (31-8-2022)
Densità13,66 ab./km²
Comuni confinantiAlbidona, Alessandria del Carretto, Cerchiara di Calabria, Trebisacce, Villapiana
Altre informazioni
Cod. postale87070
Prefisso0981
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT078100
Cod. catastaleG733
TargaCS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantiplatacesi (italiano)
pllatënian (arbëresh)
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivoultima domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Plàtaci
Plàtaci
Plàtaci – Mappa
Plàtaci – Mappa
Posizione del comune di Plataci all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale

Plàtaci (pronuncia Plàtaci, IPA: ['plataʧi]; Pllatëni in arbëresh, Pràtaci in calabrese[3], Platàki e Platàni in greco bizantino) è un comune italiano di 675 abitanti[1] della provincia di Cosenza in Calabria.

Plàtaci, il paese dei murales sul mondo arbëresh, è un borgo che si trova a un'altitudine di 930 metri s.l.m. e con superficie pari a 49,41 km². Gli abitanti sono di etnia arbëreshë, e conservano ancora l'antica lingua, i costumi tradizionali e il rito bizantino-greco.

Plataci è un centro agricolo del versante orientale del Pollino, dominante la piana di Sibari e il mar Jonio. Anticamente villaggio di Cerchiara (Plattici e Plataci), il nome potrebbe essere derivato da platanià (πλατανιά, ossia bosco di platani in greco). Gli esuli albanesi si sarebbero insediati intorno al 1476 nel preesistente casale di Cerchiara che abbandonarono probabilmente in occasione del terremoto del 1456. Il paese fu prima casale del marchesato di Cerchiara e poi passò ai Pignatelli che lo tennero fino al 1806. Fa parte delle comunità italo-albanesi e anche se gli archivi sono stati bruciati in seguito ad un incendio sospetto all'interno del comune circa 100 anni fa, si sa che gli esuli albanesi si insediarono in pianta stabile e conservarono la loro cultura, sposandosi solo tra di loro; così per 500 anni si sono conservata la discendenza albanese senza miscelarsi. Ultimamente, dagli anni 2000, i giovani cercano fortuna altrove e il paese si sta lentamente spopolando.

La descrizione dello stemma di Plataci, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 luglio 1996[4], situato nella chiesa di S. Maria di Costantinopoli, è:

(SQ)

«Fushë e qiellit, lisit të gjelbër (simboli i jetës dhe i shpëtimit nga i ligu) i mbajtur nga e majta nga një luan ari (armiku turk që hidhet) me të mbështetur mbi trungun, ai lis i shoqëruar në të djathtë nga tri yje me tetë rreze ari (simboli i Shën Mëris që ne ruan) përpara dejtit.»

(IT)

«Campo di cielo, all'albero di verde (simbolo della vita e della salvezza dal nemico), fustato al naturale e sostenuto a sinistra dal leone d'oro (il nemico turco che si avventa), con entrambe le zampe anteriori appoggiate sul tronco, esso albero accompagnato a destra da tre stelle di otto raggi d'oro (simbolo della madre di Dio che protegge), ordinate in palo.»

Il gonfalone è un drappo partito di verde e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa della Madonna di Costantinopoli, eretta all'inizio del XVII secolo da Martino Troiano, conserva un'antica statua del paese. Un'altra chiesa è quella dedicata a san Giovanni Battista, edificio di fondazione quattrocentesca con torre campanaria a pianta quadrata, sovrastata da tiburio ottagonale. L'interno è stato rifatto in periodo barocco e conserva statue processionali di legno.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folclore

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Dal 5 al 21 agosto vi sono varie manifestazioni tradizionali e culturali: accensione di falò, giornate ecologiche con escursione al monte Sparviero a quota 1713 metri, mostre di pittura, scultura e antiquariato di artisti locali. Interessante il recupero del tradizionale corteo nuziale al suono della zampogna o dell'organetto con la vestizione dei costumi tipici albanesi di gaIa da parte dei parenti o amiche della sposa. Molto interessante, infatti, è il costume tradizionale arbëresh, indossato dalle donne. Particolare menzione merita la festa della Madonna di Costantinopoli o dell'Odigitria, che viene festeggiata in primavera, il martedì dopo le Pentecoste e il primo martedì di novembre, molto sentita tra la popolazione per significati non solo religiosi ma anche sociali e propiziatori. Il 24 giugno si festeggia San Giovanni Battista, santo patrono del paese. Suggestiva è la festa di San Rocco, con grande partecipazione della cittadinanza. L'attività culturale è attiva, interessante è anche il Festival dei Piccoli Cantori Arbëreshë (Festivalin i Këngëtarëvet të vegjël Arbëreshë), in cui si esibiscono canti tradizionali albanesi.

Feste religiose e popolari

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Le feste religiose principali, secondo il calendario e la liturgia greco-bizantina, sono:

  • gennaio-febbraio, Commemorazione dei defunti secondo il rito Bizantino (Përkujtimi i vdekuravet sipas ritit Bizantin)
  • maggio-giugno, domenica dopo Pentecoste: festa della Madonna di Costantinopoli (Të dielën pas Rrëshajës: festë e Shën Mërisë së Kostandinopolit)
  • 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, patrono di Plataci (festë e Shën Janjit Pagëzor, pajtori i Pllatënit)
  • 20 agosto, festa di San Rocco (festë e Shën Rokut)
  • 21 agosto, festa della Madonna del Monte (festë e Shën Mërisë Bregut)
  • settembre, Prima domenica successiva al giorno 23: festa di San Giovanni Battista, patrono di Plataci (Të dielën pas ditës 23: festa e Shën Janjit Pagëzor, pajtori i Pllatënit)
  • novembre, Prima domenica del mese: festa della Madonna di Costantinopoli (Të dielën e parë të muajit: festa e Shën Mërisë së Kostandinopolit)

Tra le altre feste quelle più popolari sono il Carnevale (Karnivalli) e Il primo marzo (e para marsit).

A Plataci c'è l'impropria usanza di festeggiare il carnevale fino alla prima domenica di Quaresima. Durante la festa per le vie del paese, mentre sfilano le maschere, s'intona una divertente filastrocca in lingua albanese. Nel primo giorno di marzo invece vige la credenza di scongiurare il perdurare del maltempo invernale con un rituale superstizioso, giacché a marzo inizia la primavera. Così l'ultimo giorno di febbraio, una comitiva di giovani strascina per le vie del paese una sfilza di lattine legate tra di loro, che fanno un gran rumore. Tale rumore, accompagnato dal grido corale in albanese:

(SQ)

«Manat ë a para marsit, nxirni dhent ka jaci dhe i kullosni”, bëhet për të larguar fuqitë natyrore të liga që sjellin motin e lig, të cilat e pengojnë ardhjen e ditëve të bukura me motin e mirë. Kjo pengesë i krijon probleme fshatarit dhe bariut.»

(IT)

«Domani è il primo marzo, togliete le pecore dallo stazzo e pascolatele; serve ad allontanare le forze naturali invisibili del cattivo tempo, che impediscono o ritardano l'arrivo delle belle giornate e creano problemi al contadino e al pastore.»

Amministrazione

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La carica di sindaco di Plataci è attualmente ricoperta da Pietro Giuseppe Stamati, esponente di una lista civica.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27/09/1984 25/06/1989 Bellusci Martin Partito Socialista Italiano Sindaco
25/06/1989 13/06/1994 Stamati Prospero Partito Democratico della Sinistra Sindaco
13/06/1994 25/05/1998 Brunetti Domenico Lista Civica Sindaco
25/05/1998 29/05/2007 Stamati Prospero Partito Democratico della Sinistra Sindaco [6]
29/05/2007 14/06/2022 Tursi Francesco Lista Civica di centro-sinistra Sindaco [7]
14/06/2022 "In carica" Stamati Pietro Giuseppe Lista Civica Sindaco

Fonte:https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletStoriaEnte3 Archiviato il 16 settembre 2018 in Internet Archive.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 500, ISBN 88-11-30500-4.
  4. ^ Plataci, decreto 1996-07-16 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 9 ottobre 2022 (archiviato il 9 ottobre 2022).
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  6. ^ Due mandati consecutivi
  7. ^ Tre mandati consecutivi

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN143265115 · LCCN (ENn2003028263 · J9U (ENHE987007496631305171
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