Vai al contenuto

Pavel Efimovič Dybenko

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pavel Efimovič Dybenko
Pavel Dybenko a Kronštadt nel 1921

Commissario del popolo per gli affari marittimi della RSFS Russa
Durata mandato8 novembre 1917 –
18 marzo 1918
Capo del governoLenin
ViceFëdor Raskol'nikov
Predecessorecarica istituita
SuccessoreLev Trockij

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaI
CircoscrizioneOblast' di Leningrado

Dati generali
Partito politicoPartito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico)
FirmaFirma di Pavel Efimovič Dybenko
Pavel Efimovič Dybenko
NascitaLjudkovo, 16 febbraio 1889
MorteMosca, 29 luglio 1938
Cause della morteCondanna a morte
Dati militari
Paese servitoRussia (bandiera) Impero russo
bandiera RSFS Russa
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Forza armata Esercito imperiale russo
Armata Rossa
Anni di servizio1912-1938
GradoComandante d'armata di 2° rango
GuerrePrima guerra mondiale
Rivoluzione russa
Guerra civile russa
Rivolta dei Basmachi
CampagneOperazione Albion
Rivoluzione di febbraio
Rivoluzione d'ottobre
Guerra ucraino-sovietica
BattaglieRivolta di Kronštadt
DecorazioniOrdine della Bandiera rossa (3)
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia

Pavel Efimovič Dybenko (in russo Павел Ефимович Дыбенко?; Ljudkovo, 16 febbraio 1889Mosca, 29 luglio 1938) è stato un rivoluzionario, politico e generale sovietico.

Pavel Dybenko nacque nel villaggio di Ljudkovo, nei pressi dell'odierna Novozybkov, in una famiglia contadina ucraina. Nel 1907 cominciò a lavorare presso il locale Ufficio del tesoro, ma fu licenziato perché considerato inaffidabile a causa delle sue attività politiche: membro di un circolo bolscevico, si occupava della distribuzione di letteratura rivoluzionaria. L'anno successivo si spostò a Riga, dove lavorò come portuale.

Arruolato nel 1911 nella Flotta del Baltico, servì nei primi sei mesi sulla nave Dvina. Nel 1915 partecipò a un ammutinamento e fu per questo imprigionato e mandato come soldato di fanteria sul fronte tedesco, dove portò avanti l'attività di propaganda politica e fu di nuovo arrestato. Fu rilasciato dopo la rivoluzione del febbraio 1917 e reintegrato nella Flotta del Baltico.[1]

Dopo la Rivoluzione d'ottobre venne nominato Commissario del popolo per gli affari navali, mentre nel febbraio 1918 fu inviato a fronteggiare l'esercito tedesco che avanzava verso Pietrogrado. Per la sua conduzione delle operazioni fu rimosso dal governo, espulso dal Partito comunista, arrestato e processato, venendo tuttavia assolto. Partecipò attivamente alla guerra civile con ruoli di comando nell'Armata Rossa. Nel 1922 fu riammesso nel partito e in seguito occupò posizioni militari e politiche di rilievo. Venne arrestato e fucilato nel 1938 durante le Grandi purghe.[2]

Fu sposato con la nota rivoluzionaria Aleksandra Kollontaj.[1]

Dybenko con la moglie Aleksandra Kollontaj nel 1919
  • V nedrach carskogo flota (Dentro la flotta zarista, 1919)
  • Mjatežniki (Ribelli, 1923)
  • Oktjabr' na Baltike (Ottobre nel Baltico, 1934)
  • Revolucionnye baltijcy (Rivoluzionari baltici)
  • Iz nedr carskogo flota k Velikomu Oktjabrju (Da dentro la flotta zarista al Grande Ottobre)
  1. ^ a b Smele, p. 352.
  2. ^ Smele, pp. 352-353.
  • (EN) Jonathan D. Smele, Historical Dictionary of the Russian Civil Wars, 1916-1926, Lanham, Rowman & Littlefield, 2015, p. 1470.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN50096243 · ISNI (EN0000 0000 8228 5126 · LCCN (ENn84159156 · GND (DE121954005 · J9U (ENHE987007279353505171