Parigi-Tours
Parigi-Tours | |
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Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Uomini Elite + Under-23 UCI ProSeries |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Francia |
Organizzatore | Amaury Sport Organisation |
Cadenza | Annuale |
Apertura | ottobre |
Partecipanti | Variabile |
Formula | Corsa in linea |
Storia | |
Fondazione | 1896 |
Numero edizioni | 118 (al 2024) |
Detentore | Christophe Laporte |
Record vittorie | Gustave Danneels (3) Paul Maye (3) Guido Reybrouck (3) Erik Zabel (3) |
La Parigi-Tours (fr. Paris-Tours) è una corsa in linea maschile di ciclismo su strada che si svolge in Francia, ogni anno in ottobre, ed è una delle cosiddette classiche d'autunno.[1][2][3] Dal 2005 al 2007 ha fatto parte del circuito UCI ProTour, mentre dal 2009 fa parte del UCI Europe Tour.
È organizzata dalla Amaury Sport Organisation.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu creata nel 1896 da L'Auto dopo essere stata ideata da Henri Desgrange, padre del record dell'ora e del Tour de France, con l'obiettivo di creare una grande corsa per rendere più seguito il ciclismo su strada, allora molto meno conosciuto del ciclismo su pista, fu proprio per questo motivo che gli organizzatori decisero di dargli una cadenza quinquennale. L'intenzione era quella di ricalcare il percorso che i sovrani francesi svolgevano per arrivare in un castello di loro proprietà, e di collegare la vecchia e la nuova capitale francese.[4] Le prime due edizioni si svolsero in primavera, mentre la terza, nel 1906 in ottobre.
La prima edizione fu disputata soltanto da dilettanti, mentre già dalla seconda nel 1901 fu corsa da ciclisti professionisti. Dal 1906 ha avuto una cadenza annuale ed è stata organizzata da Amaury Sport Organisation. A partire dal 1906 fino al 1914 la corsa ha visto tra i vincitori i più grandi ciclisti di quell'epoca, dominatori del Tour de France: Lucien Petit-Breton, François Faber, Octave Lapize; fu proprio in quegli anni che divenne una delle corse più celebri e ambite dell'intero panorama ciclistico, anche grazie al fatto che tornò a disputarsi in primavera..[4]
Nel primo dopoguerra la classica conobbe un periodo di declino: venendo disputata sempre in concomitanza con il Giro d'Italia, la maggior parte dei grandi campioni dell'epoca non vi partecipò. Nonostante ciò, nell'albo d'oro di quel periodo figurano diversi vincitori del Tour de France.
Nel secondo dopoguerra la corsa vide tra i suoi vincitori diversi campioni del mondo, mentre Paul Maye e Guido Reybrouck stabilirono a tre il record di vittorie. Francesco Moser fu il secondo italiano dopo Jules Rossi a trionfare. Nel 1978 la corsa cambiò nome in G.P. d'Autunno. Questa classica venne anche molto seguita grazie alla partecipazione di Rik Van Looy, di Jo de Roo, e soprattutto di Eddy Merckx, che non riuscì mai ad aggiudicarsela.[4]
Nel 1989 la corsa entrò a far parte della Coppa del mondo di ciclismo su strada, mentre nel 2004 entrò nel circuito UCI Pro Tour.[4] Nel 2009 alla corsa è stato dato il secondo nome di classica delle foglie morte, appellativo che da sempre contraddistingue il Giro di Lombardia. In questo periodo vincono la corsa specialisti delle classiche come Philippe Gilbert, Óscar Freire, Greg Van Avermaet e Matteo Trentin.
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Fin dagli inizi del ventesimo secolo ha avuto diverse partenze, tra cui Versailles, Chaville, Montlhéry, e Saint-Arnoult-en-Yvelines, Tours e Blois. Dal 2018 la partenza è stata fissata a Chartres.[5] Dal 1988 si è conclusa sempre a Tours, sul Viale di Grammont, il suo storico arrivo, dove si arriva molto spesso in volata.
Solitamente ha una lunghezza di circa 230 km, con diversi strappi e con un arrivo pianeggiante che favorisce i corridori dotati di spunto veloce. Dal 2018 sono stati aggiunti anche tratti di sterrato e pavé. Il tracciato spesso comprende le salite di Brou, Chatillon-en-Dunois, Santenay. Dal 2013 la partenza è ad Authon-du-Perche.[6]
Albo d'oro
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato all'edizione 2024.[7]
Vittorie per nazione
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato al 2024.
Pos. | Nazione | Vittorie |
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1 | Belgio | 42 |
2 | Francia | 34 |
3 | Paesi Bassi | 12 |
4 | Italia | 9 |
5 | Germania | 5 |
6 | Danimarca | 4 |
7 | Lussemburgo Svizzera |
3 |
9 | Irlanda Australia Ucraina Spagna Colombia Stati Uniti |
1 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parigi-Tours, vince in volata il tedesco Degenkolb, su qn.quotidiano.net, QS. URL consultato il 3 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
- ^ Parigi-Tours, vince Degenkolb, su raisport.rai.it, Rai Sport. URL consultato il 12 novembre 2014.
- ^ Paris-Tours, su eseifrancesi.altervista.org, ANSA. URL consultato il 12 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
- ^ a b c d Oltre cent'anni di Parigi-Tours, su oldforum.cicloweb.it, Cicloweb. URL consultato il 27 novembre 2014.
- ^ Paris Tours 2013, su letour.com. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
- ^ Oltre cent'anni di Parigi-Tours, su lalanternadelpopolo.it, Cicloweb. URL consultato il 3 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2014).
- ^ (FR) Paris-Tours (Fra) - Cat. 1.HC, su memoire-du-cyclisme.eu.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parigi-Tours
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su letour.fr. URL consultato il 21 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
- Paolo Mannini (a cura di), Parigi-Tours, su Museodelciclismo.it.