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Parco floreale di Parigi

Coordinate: 48°50′19″N 2°26′33″E
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Parco floreale di Parigi
Parc floral de Paris
Ubicazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
LocalitàParigi
IndirizzoXII arrondissement
Caratteristiche
Tipoparco
Superficie0,35
Inaugurazione1969
Realizzazione
ArchitettoDaniel Collin
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Il parco floreale di Parigi è un parco urbano e un giardino botanico situato nel Bois de Vincennes, 12º arrondissement di Parigi (Francia). È uno dei quattro poli del Giardino botanico della città di Parigi, con l'Arboreto della scuola di Breuil, anch'esso nel Bois de Vincennes, il Parco di Bagatelle e il Giardino delle serre d'Auteuil, entrambi nel Bois de Boulogne.

Composizioni floreali
La pineta

Nel XIX secolo, il Bois de Vincennes era un terreno di addestramento militare. Fu dissodato per lasciar posto a caserme, campi per manovre e colline di tiro.

Nel 1860 Napoleone III lo cedette alla città di Parigi affinché fosse trasformato in un parco, simmetrico al Bois de Boulogne.

Alla fine degli anni 1960 e in occasione della Terza Mostra Floreale Internazionale, fu cercato un sito che ospitasse la manifestazione. La progettazione e la realizzazione del parco furono affidate all'architetto paesaggista Daniel Collin.

Il sito scelto (gli antichi terreni militari abbandonati de La Cartoucherie e della Pyramide) fu totalmente rimodellato. Furono conservati solo la pineta esistente, con i suoi pini della Corsica.

Il Parco floreale fu inaugurato nel 1969: con i suoi 35 ettari fu lo spazio verde più grande creato a Parigi dalla fine del Secondo Impero. Quindici mesi di lavori furono necessari prima di poter effettuare le prime piantumazioni.

L'influenza del Giappone

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L'architetto paesaggista del Parco, Daniel Collin, s'inspirò molto liberamente allo stile giapponese reso popolare all'epoca dai Giochi olimpici di Tokyo del 1964. Gli spioventi dei tetti del ristorante e le onde del pavimento dell'ingresso sud ricordano lo stadio olimpico di Yoyogi-kōen di Kenzō Tange.

Il modo di articolare i 28 padiglioni e i patio orticoli a tema fanno pensare all'architettura della Villa imperiale di Katsura. I tetti debordanti, i viali semicoperti immersi nella vegetazione e le strutture ortogonali dei padiglioni sono altrettante strizzate d'occhio al loro modello. Il parco comprende parimenti una hall che funge da centro di esposizioni e di manifestazioni.[1]

Un parco di sculture

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Nel quadro della sistemazione del parco, Bernard Anthonioz[2] sviluppò una politica di commesse a giovani artisti quali Stahly, Oleg Goudcoff, Agam, Penalba, Tinguely e Jean-Pierre Raynaud, o a scultori affermati come Giacometti e Calder. Per la prima volta, tra il 1969 e 1971, vi furono ordini di arte effimera.[3]

La tematica dei paesaggi

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Il parco ospita una collezione unica di 1500 iris differenti. Esso offre un'articolazione molto ingegnosa di parecchi temi vegetali: praterie di bulbi, uno specchio d'acqua con la sua fontana monumentale di François Stahly, valli di fiori, pinete e la loro vegetazione di rododendri e di camelie, paesaggi acquatici o agresti.

Esso ospita anche 7951 unità tassonomiche, riferimenti di fiori, bulbi e alberi, tra i quali delle collezioni nazionali di gerani, di astilbe e di iris, così come una collezione di felci rustiche e di peonie erbacee.

Il parco floreale organizza ogni autunno un concorso internazionale di dalie, presenta in primavera più di 250 varietà di tulipani e accoglie il concorso Franciris dal maggio del 2015. Esso è ufficialmente riconosciuto come orto botanico dal 1998.

Il parco ospita uno scenario di spettacoli (l'Espace Delta) in semi-aria libera, due ristoranti, un teatro, uno spazio per manifestazioni, uno spettacolo di marionette, così come un vasto spazio di giochi per bambini.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Il particolare il salone Marjolaine, il Salone delle solidarietà e il Paris Jazz Festival
  2. ^ Direttore del Servizio della creazione artistica del ministero Malraux negli anni sessanta, sotto de Gaulle
  3. ^ (FR) Page sur les commandes publiques Archiviato il 17 maggio 2009 in Internet Archive. sul sito Web del Ministero della Cultura - consultato il 16 febbraio 2010

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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