Multituberculata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Multituberculata
Cranio di Ptilodus
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: dal Triassico al Paleogene
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseAllotheria
Ordine† Multituberculata
Cope, 1884
Sottordini

I multitubercolati (Multituberculata Cope, 1884) sono un ordine di mammiferi estinti, vissuti tra il Triassico superiore (Carnico, 221.5 milioni di anni fa) ed il medio Paleogene (Eocene, Luteziano, 48.6 milioni di anni fa). I loro resti fossili sono stati rinvenuti principalmente nei continenti settentrionali.[1]

I mammiferi di maggior successo?

[modifica | modifica wikitesto]

Questi animali sono spesso considerati i mammiferi di maggior successo nella storia, dal momento che hanno prosperato per oltre 100 milioni di anni: dopo essere apparsi nel Giurassico, nel corso del Mesozoico si diffusero in Europa, Asia e Nordamerica, per poi passare indenni attraverso l'estinzione di massa di fine Cretacico, avvenuta 65 milioni di anni fa. Tra il Cretaceo e il Paleocene i multitubercolati conobbero una discreta radiazione adattativa e andarono a occupare diverse nicchie ecologiche: alcuni erano terrestri (Djadochtatherium), altri arboricoli (Ptilodus), altri ancora semiacquatici (Taeniolabis) o fossori (Lambdopsalis). Con la comparsa di molti altri mammiferi specializzati durante il Terziario inferiore, i multitubercolati conobbero una diminuzione e si estinsero intorno alla metà del Terziario.

Distribuzione geografica

[modifica | modifica wikitesto]

Con la possibile eccezione di alcuni resti provenienti dal Sudamerica e dall'Australia (Corriebaatar), tutti i fossili di multitubercolati provengono dai continenti settentrionali. Un gruppo di mammiferi noto come gondwanateri (Gondwanatheria), che come indica il nome era diffuso nei continenti meridionali (Gondwana), è stato precedentemente ascritto ai multitubercolati, ma ora i paleontologi li ritengono due gruppi ben distinti.

Nel tardo Cretaceo i multitubercolati erano molto diffusi e diversificati, e costituivano più della metà delle specie mammaliane di molte faune. Nonostante alcune linee evolutive si siano estinte alla fine del periodo, i multitubercolati sopravvissero attraverso il confine K/T e raggiunsero il loro picco di diversificazione durante il Paleocene, all'inizio dell'era dei mammiferi. Essi furono una componente importante in quasi tutte le faune europee e nordamericane del periodo, e furono ben presenti anche in Asia. Durante il Paleocene, i multitubercolati raggiunsero una grande varietà di adattamenti e taglie, da quella di un piccolo topo (Ptilodus) a quella di un castoro (Taeniolabis).

Cranio di Taeniolabis taoensis

La struttura della pelvi nei multitubercolati suggerisce che questi animali partorissero piccoli minuscoli, simili a quelli degli odierni marsupiali. Il nome multitubercolati deriva dai loro denti molari, provvisti di molte cuspidi (tubercoli) disposti in file. Possedevano inoltre un singolo paio di incisivi inferiori ma erano sprovvisti di canini, come i roditori odierni. È probabile che i multitubercolati siano stati tra i primi mammiferi a vivere sugli alberi, come gli odierni scoiattoli.

Classificazione dei multitubercolati

[modifica | modifica wikitesto]

In uno studio del 2001, Kielan-Jaworowska e Hurum stabilirono che i multitubercolati potevano essere divisi in due principali sottordini: i plagiaulacidi (Plagiaulacida) e i cimolodonti (Cimolodonta). Un'eccezione è data da Arginbaatar, del Cretaceo inferiore della Mongolia, che presenta caratteristiche di entrambi i gruppi, ed è quindi classificato in un sottordine Incertae sedis.

Ricostruzione di Nemegtbaatar[2]

I plagiaulacidi sono in realtà un gruppo parafiletico, che non soddisfa i criteri cladistici ma è utile per comprendere l'iniziale evoluzione dei multitubercolati. Apparvero per la prima volta nel corso del Giurassico e vissero fino al Cretaceo inferiore; all'interno del gruppo possono essere distinte varie linee, i paulchoffatiidi (Paulchoffatiidae), gli allodontidi (Allodontidae) e i plagiaulacidi (Plagiaulacidae).

I cimolodonti, invece, sembrano essere un gruppo monofiletico. Questi animali erano i multitubercolati più evoluti, e vissero dal Cretaceo inferiore fino all'Eocene/Oligocene. Vi sono tre principali superfamiglie: i djadochtaterioidi (Djadochtatherioidea), gli ptilodontoidi (Ptilodontoidea) e i teniolabidoidi (Taeniolabidoidea). Altri gruppi “minori” includono i Cimolomyidae, i Kogaionidae, i Microcosmodontidae, il gruppo Paracimexomys e i generi Uzbekbaatar, Viridomys e Boffius.

Sottoclasse †Allotheria Marsh, 1880

  • Ordine †Multituberculata Cope, 1884:

Sottordine †Cimolodonta (McKenna, 1975)

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Multituberculata, su Paleobiology Database. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  2. ^ Gambaryan, P.P. & Kielan-Jaworowska, Z. 1995. Masticatory musculature of Asian taeniolabidoid multituberculate mammals. Acta Palaeontologica Polonica 40, 1, 45-108.
  • Kielan-Jaworowska, Z., Cifelli, R.L. and Luo, Z.-X., Mammals from the age of dinosaurs: origins, evolution, and structure, 2004, pp. 260-342, ISBN 0-231-11918-6.
  • Kielan-Jaworowska Z. and Hurum J.H., Phylogeny and Systematics of multituberculate mammals, in Paleontology, vol. 44, 2001, pp. 389-429.
  • Rich, T. H., Vickers-Rich, P., Flannery, T. F., Kear, B. P., Cantrill D. J., Komarower, P., Kool, L., Pickering, D., Trusler, P., Morton, S., van Klaveren, N., and Fitzgerald, E. M. G., An Australian multituberculate and its palaeobiogeographic implications, in Acta Palaeontologica Polonica, vol. 54, n. 1, 2009, pp. 1-6.
  • Yuan, C.-X., Ji, Q., Meng, Q.J., Tabrum, A. R. and Luo, Z. X., Earliest Evolution of Multituberculate Mammals Revealed by a New Jurassic Fossil (abstract), in Science, vol. 341, n. 6147, 2013, pp. 779-783, DOI:10.1126/science.1237970.
  • Zheng, X., Bi, S., Wang, X. and Meng, J., A new arboreal haramiyid shows the diversity of crown mammals in the Jurassic period, in Nature, vol. 500, 2013, pp. 199-202.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007553887605171