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Martes

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Martes
Martes americana
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
FamigliaMustelidae
SottofamigliaMustelinae
GenereMartes
Pinel, 1792
Specie

Martes Pinel, 1792 è un genere di mammiferi carnivori appartenente alla famiglia dei Mustelidi. È uno dei nove generi che compongono la sottofamiglia Mustelinae. Comprende la faina, la martora, lo zibellino e diverse altre specie.

Sono animali snelli ed agili, adattati ad una vita sugli alberi, che vivono nelle foreste di conifere e in quelle decidue settentrionali attraverso tutto l'emisfero boreale. Hanno code folte e piante delle zampe larghe, con artigli parzialmente retrattili. Il pelo varia dal giallastro al bruno scuro, a seconda della specie, e, in molti casi, è molto ricercato dai cacciatori di pellicce. La loro dieta può comprendere piccoli mammiferi (come scoiattoli, topi e conigli), uccelli, loro nidiacei e uova, rettili, anfibi, insetti, ma possono nutrirsi anche di frutta e semi, quando sono facilmente disponibili[1].

Sono animali solitari che si incontrano solamente per accoppiarsi in tarda primavera o agli inizi dell'estate. Le nidiate, che comprendono fino a cinque piccoli ciechi e quasi glabri, nascono agli inizi della primavera. Questi sono svezzati dopo circa due mesi e lasciano la madre per vivere da soli a circa tre o quattro mesi di età.

Le specie tradizionalmente assegnate al genere Martes sono:

Secondo recenti ricerche sul DNA[senza fonte] il genere Martes risulterebbe polifiletico; sulla base di questi studi genetici è stato proposto da alcuni tassonomi di porre le specie Martes pennanti e Martes americana al di fuori del genere Martes, per costituire, insieme ai generi Eira e Gulo, un nuovo clade del Nuovo Mondo.

La parola «marten» è di origine germanica. L'inglese moderno «marten» proviene dall'inglese medio «martryn», a sua volta derivato dall'anglo-francese «martrine» e dal francese antico «martre».

La parola indicante la martora in sloveno, così come in croato, è kuna; questo termine fu adottato come nome della moneta nazionale della Croazia prima dell'adesione all'euro, avvenuta il 1º gennaio 2023. La denominazione kuna[2] ricordava come la pelle o pelliccia dell'animale fosse anticamente utilizzata come mezzo di pagamento[3]. La raffigurazione di una martora è presente sulle monete croate da un euro.

  1. ^ Powell, Roger, The Encyclopedia of Mammals, a cura di Macdonald, D., New York, Facts on File, 1984, pp. 118-119, ISBN 0-87196-871-1.
  2. ^ (HR) Institut za hrvatski jezik i jezikoslovlje (a cura di), kuna, in Školski rječnik hrvatskoga jezika, Zagabria, Školska knjiga. URL consultato l'8 agosto 2022. Ospitato su rjecnik.hr.
    «[…] a. (mn.) porodica zvijeri, krznaša mesoždera dugoga i vitkoga tijela, čine ih kuna zlatica, lasica, tvor, jazavac i vidra b. pripadnik istoimene porodice […] 2. hrvatska novčana jedinica»
  3. ^ Sandra Bosco Coletsos, Faina, in Gli animali e i loro nomi. Le lingue d'Europa: leggende, miti e proverbi, illustrazioni di Speranza Navale Nessi, Torino, Rosenberg & Sellier, 2019, p. 97, ISBN 9788878857858.
    «[…] Martes foina. È piuttosto simile alla martora […] Non è sempre ben differenziata rispetto ad altre specie simili. […] I Croati chiamano oggi la loro moneta kuna dal nome della pelle dell'animale usata un tempo come mezzo di pagamento. In neogreco è diminutivo di slavo kuná 'martora'; significa anche 'donnola'.[…]»

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