Mammutidae
Mammutidae[1] | |
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Scheletro montato di Mammut americanum | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Clade | Elephantimorpha |
Clade | †Mammutida |
Superfamiglia | †Mammutoidea Hay, 1922[2] |
Famiglia | †Mammutidae Hay, 1922 |
Sinonimi | |
Mastodontidae Gray, 1821 | |
Generi[3] | |
†Eozygodon Tassy and Pickford, 1983 †Losodokodon Rasmussen & Gutiérrez, 2009 |
I Mammutidae sono una famiglia estinta di mammiferi proboscidati apparsi durante l'Oligocene e sopravvissuta fino all'inizio dell'Olocene. Nonostante il nome possa far pensare ad una parentela con il mammut (genere Mammuthus), questi proboscidati fanno parte di una famiglia completamente diversa e molto più antica. I mammutidi erano molto diffusi, ed i loro fossili sono stati ritrovati in Nord America, Africa e in tutta l'Eurasia. La famiglia fu descritta per la prima volta nel 1922, classificando esemplari fossili del genere tipo Mammut, noto con il nome comune di mastodonte, e da allora è stata collocata in vari modi all'interno dell'ordine. Il nome "mastodonte" deriva dal greco, μαστός ossia "capezzolo", e ὀδούς ossia "dente", in riferimento ai loro caratteristici denti che li distinguono dagli altri proboscidati.
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista morfologico, i mastodonti non erano dissimili dagli estinti mammut e i moderni elefanti. Tuttavia, si differenziavano per i loro molari zigodonti (con le cuspidi opposte fuse in creste) che sono morfologicamente conservativi (mostrano poche variazioni) tra tutti i membri della famiglia.[6] Come altri membri di Elephantimorpha, i mammutidi mostrano una sostituzione dei denti orizzontale, come negli elefanti odierni.[7] I primi membri del gruppo come Eozygodon e Zygolophodon, avevano una mandibola allungata provvista di incisivi, mentre questa caratteristica si va a perdere nei rappresentanti successivi, come Sinomammut e Mammut, in cui la mandibola è molto più corta e gli incisivi sono persi o presenti solo in modo rudimentale. Questo processo avvenne in modo convergente tra gli altri proboscidati elefantimorfi, inclusi gomphotheri, stegodontidi ed elefantidi.[8][9]
Il mammutide Mammut borsoni è uno dei più grandi tra tutti i proboscidati, con un esemplare dalla massa stimata di 16 tonnellate, che lo renderebbe uno dei più grandi mammiferi terrestri di tutti i tempi.[10]
Evoluzione
[modifica | modifica wikitesto]I mammutidi sono il gruppo più basale all'interno degli Elephantimorpha, mentre i gomphotheri sono più strettamente imparentati con gli elefanti.[11][12] I mammutidi ebbero origine in Africa, come il resto dei proboscidati, durante l'Oligocene superiore, ed entrarono in Eurasia tramite il "ponte di terra di Gomphotherium" durante i primi del Miocene, circa 18 milioni di anni fa. I resti fossili dei mammutidi sono generalmente rari in Eurasia rispetto ai gomphotheri e ai deinotherii loro contemporanei.[6] Durante il tardo Miocene, circa 16,5 milioni di anni fa,[13] una popolazione di Zygolophodon entrò in Nord America, dando origine al genere Mammut.[6] Le più recenti testimonianze confermate di mammutidi in Africa risalgono a circa 13 milioni di anni fa, anche se possibili fossili del tardo Miocene sono stati segnalati dal Nord Africa.[14] All'inizio del Pleistocene, circa 2-2,5 milioni di anni fa, l'ultimo dei mammutidi eurasiatici, "Mammut" borsoni, si estinse, con membri di Mammut che persistettero in Nord America fino alla fine del Pleistocene, circa 11.000 anni fa.[6]
Il seguente cladogramma mostra le relazioni dei mastodonti con gli altri elefantimorfi, in base alle caratteristiche del loro ioide:[15]
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mammutidae in the Paleobiology Database, in Fossilworks. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ Oliver Perry Hay, Further observations on some extinct elephants (PDF), in Proceedings of the Biological Society of Washington, vol. 35, 1922, pp. 97–101. URL consultato il 7 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2019).
- ^ Jeheskel Shoshani e Pascal Tassy, Advances in proboscidean taxonomy & classification, anatomy & physiology, and ecology & behavior, in Quaternary International, vol. 126-128, 2005, pp. 5–20, Bibcode:2005QuInt.126....5S, DOI:10.1016/j.quaint.2004.04.011.
- ^ S.-Q. Wang, X.-X. Zhang e C.-X. Li, Reappraisal of Serridentinus gobiensis Osborn & Granger and Miomastodon tongxinensis Chen: the validity of Miomastodon (PDF), in Vertebrata PalAsiatica, 2020, DOI:10.19615/j.cnki.1000-3118.200310. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2020).
- ^ Dimila Mothé, Leonardo S. Avilla, Desi Zhao, Guangpu Xie e Boyang Sun, A new Mammutidae (Proboscidea, Mammalia) from the Late Miocene of Gansu Province, China, in Anais da Academia Brasileira de Ciências, vol. 88, n. 1, 2016, pp. 65–74, DOI:10.1590/0001-3765201520150261, PMID 26839998.
- ^ a b c d Wighart Koenigswald, Jakub Březina, Ralf Werneburg e Ursula Göhlich, A partial skeleton of "Mammut" borsoni (Proboscidea, Mammalia) from the Pliocene of Kaltensundheim (Germany), in Palaeontologia Electronica, 2022, DOI:10.26879/1188.
- ^ (EN) William J. Sanders, Horizontal tooth displacement and premolar occurrence in elephants and other elephantiform proboscideans, in Historical Biology, vol. 30, n. 1-2, 17 febbraio 2018, pp. 137–156, DOI:10.1080/08912963.2017.1297436, ISSN 0891-2963 .
- ^ Dimila Mothé, Leonardo S. Avilla, Desi Zhao, Guangpu Xie, Boyang Sun, Dimila Mothé, Leonardo S. Avilla, Desi Zhao e Guangpu Xie, A new Mammutidae (Proboscidea, Mammalia) from the Late Miocene of Gansu Province, China, in Anais da Academia Brasileira de Ciências, vol. 88, n. 1, 2016, pp. 65–74, DOI:10.1590/0001-3765201520150261, ISSN 0001-3765 , PMID 26839998.
- ^ (EN) Dimila Mothé, Marco P. Ferretti e Leonardo S. Avilla, The Dance of Tusks: Rediscovery of Lower Incisors in the Pan-American Proboscidean Cuvieronius hyodon Revises Incisor Evolution in Elephantimorpha, in Brian Lee Beatty (a cura di), PLOS ONE, vol. 11, n. 1, 12 gennaio 2016, pp. e0147009, DOI:10.1371/journal.pone.0147009, ISSN 1932-6203 , PMC 4710528, PMID 26756209.
- ^ A. Larramendi, Shoulder height, body mass and shape of proboscideans (PDF), in Acta Palaeontologica Polonica, vol. 61, 2016, DOI:10.4202/app.00136.2014.
- ^ J. Shoshani, M.P. Ferretti, A.M. Lister, L.D. Agenbroad, H. Saegusa, D. Mol e K. Takahashi, Relationships within the Elephantinae using hyoid characters, in Quaternary International, vol. 169-170, luglio 2007, pp. 174–185, Bibcode:2007QuInt.169..174S, DOI:10.1016/j.quaint.2007.02.003, ISSN 1040-6182 .
- ^ (EN) Sina Baleka, Luciano Varela, P. Sebastián Tambusso, Johanna L.A. Paijmans, Dimila Mothé, Thomas W. Stafford, Richard A. Fariña e Michael Hofreiter, Revisiting proboscidean phylogeny and evolution through total evidence and palaeogenetic analyses including Notiomastodon ancient DNA, in iScience, vol. 25, n. 1, dicembre 2021, pp. 103559, DOI:10.1016/j.isci.2021.103559, PMC 8693454, PMID 34988402.
- ^ Koenigswald, Widga & Göhlich (2021): New mammutids (Proboscidea) from the Clarendonian and Hemphillian of Oregon – a survey of Mio-Pliocene mammutids from North America
- ^ Pickford, M. 2007. New mammutid proboscidean teeth from the middle Miocene of tropical and southern Africa. Palaeontologia Africana 42: 29–35.
- ^ J. Shoshani, M. P. Ferretti, A. M. Lister, L. D. Agenbroad, H. Saegusa, D. Mol e K. Takahashi, Relationships within the Elephantinae using hyoid characters, in Quaternary International, vol. 169-170, 2007, pp. 174–185, Bibcode:2007QuInt.169..174S, DOI:10.1016/j.quaint.2007.02.003.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mammutidae
- Wikispecies contiene informazioni su Mammutidae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mammutidae, su Fossilworks.org.