Vai al contenuto

Luis Monti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luis Monti
Monti con la maglia dell'Argentina
NazionalitàArgentina (bandiera) Argentina
Italia (bandiera) Italia (dal 1932)
Altezza167 cm
Peso76 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1939 - giocatore
1950 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1920General Mitre0 (0)[1]
1921Huracán4 (0)
1922C.A. Palermo? (?)
1922-1930San Lorenzo202 (40)
1923Alvear1 (0)
1924C.A. Palermo? (?)
1931Sp. Palermo? (?)
1931-1939Juventus225 (19)
Nazionale
1924-1931Argentina (bandiera) Argentina16 (5)
1932-1936Italia (bandiera) Italia18 (1)
Carriera da allenatore
1939-1940Triestina
1942Juventus
1942-1943Varese
1944Varese
1945-1946Fossanese
1946Atalanta
1947Vigevano
1947-1948Huracán
1949-1950Pisa
Palmarès
Argentina (bandiera) Argentina
 Giochi olimpici
ArgentoAmsterdam 1928
 Mondiali di calcio
ArgentoUruguay 1930
 Copa América
OroPerù 1927
Italia (bandiera) Italia
 Mondiali di calcio
OroItalia 1934
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 27 febbraio 2009

Luis Monti, all'anagrafe Luis Felipe Monti[2] (Buenos Aires, 15 maggio 1901Escobar, 9 settembre 1983[3]), è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino naturalizzato italiano, di ruolo centromediano. Vicecampione del mondo nel 1930 con l'Argentina e campione del mondo nel 1934 con l'Italia. È stato l'unico calciatore ad avere disputato due finali di Coppa del mondo con due nazionali diverse.

Ritenuto uno dei massimi esponenti della disciplina a livello mondiale durante il periodo interbellico,[4] era soprannominato doble ancho, cioè "armadio a due ante" per via della sua robustezza e forza fisica.[5]

La famiglia Monti

[modifica | modifica wikitesto]

Luis Monti nacque a Buenos Aires da genitori nati in Romagna.[6]

La sua era una famiglia di calciatori: il fratello Enrique ha giocato nell'Huracán, nel San Lorenzo e nel Porvenir, prima di ritirarsi nel 1929,[7] e lo zio Juan ha militato tra le file di San Lorenzo e General Mitre fino al 1920 e ha successivamente ricoperto ruoli dirigenziali nel club di Almagro.[5] Altri parenti calciatori, seppur di minor rilevanza, sono i cugini Antonio, che ha militato in San Lorenzo e Colegiales, Eusebio, che ha giocato nel Banfield e nello Sportivo Palermo, Luis Pedro, che ha vestito le maglie di Alvear, Platense ed Estudiantes, e Mario, che ha giocato nel San Lorenzo e nel Nueva Chicago.

? Monti
?
Monti I
Lagomarzino
Juan Monti
?
Monti III
?
Luis Monti
Enrique Monti
Antonio Monti
Mario Monti
Luis Pedro Monti
Eusebio Monti

Dopo il ritiro

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1950 tornò a vivere in Argentina, a Buenos Aires, collaborando con l'Hinduclub della città.

Nel luglio 1953 fu protagonista di un fatto di cronaca: un truffatore di Rosario, specializzato in frodi ai danni di piccoli industriali, fu arrestato. Non avendo documenti d'identità, affermò di essere Luisito Monti, e a dimostrazione di ciò mostrò ai poliziotti una cicatrice che sarebbe il segno di un calcio dato da un giocatore inglese nella gara nota come battaglia di Highbury. Il vero Monti, chiamato a testimoniare, fu scagionato e il truffatore fu incarcerato.[8]

Nel giugno 1978 ricevette la visita della nazionale italiana, impegnata nel mondiale.

Morì per un arresto cardiaco il 9 settembre 1983 nella sua casa a Escobar, sobborgo della capitale argentina.[3]

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Giocava nel ruolo di difensore centrale o centromediano, capace di svariare sul fronte difensivo.[12] Monti era un campione[12] noto per giocare in modo molto duro,[13] tanto da essere soprannominato "il macellaio" dopo il Mondiale 1930.[14]

Centrosostegno, rivelò negli anni argentini «la vocazione al doppio compito di spietato francobollatore del centravanti e primo motore del gioco».[15] Carlo Felice Chiesa lo ha descritto «Fisicamente massiccio, dotato di una naturale predisposizione al tackle [...]. La durezza dei suoi interventi era proverbiale, come la sua resistenza al dolore».[15]

Vittorio Pozzo ne apprezzava «modo di servire le ali, in linea diretta, con traversoni di quaranta o più metri, bassi o a mezza altezza, che facevano aprire tanto d'occhi».[16] Il Dizionario biografico enciclopedico ribadisce la sua funzione di «motore del gioco» nella descrizione dell'Italia campione mondiale del 1934 e 1938: «[Monti] accoppia terrificanti durezze nelle chiusure difensive alla qualità dei lunghi rilanci precisi al millimetro con cui arriva il gioco offensivo [...]; è il vertice arretrato di un triangolo con i due interni [Meazza e Ferrari], che collaborano alla costruzione più che far parte del quintetto offensivo».[17]

Fu uno dei tanti giocatori oriundi che nel primo dopoguerra vestirono la maglia della nazionale italiana. Dopo aver svolto numerosi mestieri, tra cui il pastaio a Tigre,[6][18][19] iniziò a giocare al General Mitre.

Monti nel 1925 con la maglia del San Lorenzo

Nel 1921, sollecitato dallo zio Juan, si trasferì all'Huracán,[5] dove rimase per una sola stagione. L'anno dopo passò al CA Palermo e poi al San Lorenzo.[20] Nel club di Almagro visse il periodo più florido della sua carriera in Argentina, segnando 40 gol in 202 partite di campionato nel corso di nove stagioni.[21]

Continuò però a giocare, parallelamente, anche in altre squadre, giacché la presenza di due federazioni, AAF e AAm, permetteva ai giocatori di partecipare a due campionati contemporaneamente.[18]

Si trasferì in Italia nel luglio 1931, voluto alla Juventus da Raimundo Orsi, grazie alla mediazione del procuratore Rava;[22] si fece pagare cinquemila dollari americani al mese, più una casa nei pressi di Torino.[23] In maglia bianconera vinse ben quattro scudetti consecutivi, divenendo uno dei maggiori artefici del cosiddetto Quinquennio d'oro vissuto dalla squadra piemontese nella prima metà degli anni 1930. Collezionò con la Vecchia Signora 263 presenze realizzando 22 gol, 19 dei quali in Serie A.

La carriera italiana non era cominciata però bene: dopo aver debuttato con una rete nella gara contro la Pro Patria, a causa della sua mancanza di forma che lo portava a essere in sovrappeso[24] di 15 chili decise autonomamente di restare fuori squadra per mettersi a dieta con esercizi fisici. Ogni giorno infatti correva con addosso tre maglioni di lana lungo il viale Stupinigi, seguendo una dieta sotto la guida del massaggiatore Guido Angeli.[9][25] Conservò quest'abitudine anche dopo il dimagrimento, alzandosi presto e correndo sei giri di campo con il maglione allo stadio.[26]

Monti nella prima metà degli anni 1930 con la maglia della Juventus

Dopo la fine del recupero, durato due settimane, divenne titolare sino alla fine del campionato, nel quale giocò 29 partite segnando due gol.[27] Monti non volle aumenti salariali, nonostante le proposte della dirigenza, affermando che «Il contratto è quello e voglio rispettarlo»[11] Durante una tournée con il club bianconero, fu protagonista di uno scandalo: per passatempo aveva rubato un antico veliero dalla hall dell'albergo parigino in cui alloggiava; fu costretto a restituire il maltolto giusto in tempo per evitare ulteriori polemiche.[28]

Si ritirò dal calcio professionistico con la stagione 1938-1939, a trentasette anni, dopo un grave infortunio.[19] In seguito, tra il 1938 e il 1947 giocò amatorialmente in alcuni club francesi, spagnoli, svizzeri, tedeschi, austriaci e jugoslavi.[18][29]

Centrosostegno massiccio ed efficace, esordì con la nazionale argentina nell'agosto 1924, disputando il torneo olimpico di Amsterdam 1928 e conquistando il secondo posto al campionato del mondo 1930 in Uruguay: qui, il gol su punizione che segnò all'81' della gara vinta 1-0 contro la Francia è passato alla storia come la prima marcatura di un calciatore argentino della storia dei campionati mondiali, nonché la prima in assoluto su calcio piazzato nella rassegna iridata.[18][23][30][31]

Monti (a destra), capitano dell'Argentina, assieme all'uruguaiano Nasazzi e alla terna arbitrale prima della finale del torneo olimpico di Amsterdam 1928

Nella fase a gironi del mondiale urugiaiano, nella sfida contro il Cile, fu continuamente strattonato da un avversario a tal punto che si rifiutò di giocare la successiva gara contro gli Stati Uniti; i compagni di squadra furono costretti a chiamare una delegazione da Buenos Aires, che dopo giorni di trattative lo convinse a tornare sui suoi passi.[18]

Secondo indiscrezioni, suffragate dalla testimonianza di Francisco Varallo, inizialmente Monti si rifiutò di giocare anche la finale contro i padroni di casa dell'Uruguay poiché minacciato di morte da due mafiosi siciliani, Marco Scaglia e Luciano Benetti, legati al regime fascista all'epoca al potere in Italia; alla fine fu convinto a scendere in campo ma, per il timore, rimase in ombra per tutta la gara.[18][32]

Grazie ai suoi avi emiliani poté giocare, fin dal dicembre 1932, con la nazionale azzurra, con cui totalizzò diciotto presenze e un gol, conquistando il titolo mondiale del 1934 agli ordini di Vittorio Pozzo. Un'altra indiscrezione afferma che Monti fu ancora una volta minacciato di morte: si dice infatti che avesse ricevuto da Mussolini una lettera che diceva: «[...] siete gli artefici del vostro destino. Se vincete bene, se perdete, che Dio vi aiuti!».[18]

Monti nel corso degli anni 1930 con la divisa dell'Italia

Monti divenne così il primo e, sinora, unico giocatore ad aver disputato due finali mondiali con due casacche differenti.

Patì un pesante infortunio di gioco nella gara contro l'Inghilterra disputata il 14 novembre 1934 e passata alla storia come Battaglia di Highbury.[27] Subì un duro pestone che gli fratturò l'alluce dal centravanti inglese Drake. Nonostante ciò Monti non volle abbandonare il campo, restando inutilizzabile all'ala. Nell'intervallo fu convinto da un medico ad andare all'ospedale, rimanendo lontano dai campi da gioco per quasi un anno.[9][27] Nonostante questo, la sua carriera continuò in nazionale sino al 1936.

Subito dopo il ritiro ottenne l'incarico di allenatore alla Triestina,[33] ottenendo il dodicesimo posto in campionato.

Il 28 gennaio 1942 diviene l'allenatore della Juventus al posto di Giovanni Ferrari,[34] portando la società bianconera al sesto posto in Serie A e, soprattutto, alla vittoria della sua seconda Coppa Italia. Nello stesso anno approda al Varese in Serie C, riuscendo a ottenere la promozione in Serie B.

Nell'agosto del 1945 approda alla neonata Fossanese,[35] concludendo la Serie C al sesto posto. L'anno dopo è all'Atalanta,[36] che conclude la stagione al nono posto. Rimarrà sulla panchina nerazzurra fino al 24 novembre, giorno del suo esonero. Nel 1947 allena il Vigevano in Serie B, ma alla fine della stagione la squadra viene retrocessa.

Il 22 luglio dello stesso anno ritornò in Argentina, a bordo del piroscafo "Ravello", con l'intenzione di smettere di allenare.[37] Pochi mesi dopo viene però ingaggiato dall'Huracán.[9] Vive l'ultima esperienza da allenatore al Pisa, che conclude la Serie B al nono posto.[38]

Presenze e reti nei club

[modifica | modifica wikitesto]
Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1920 Argentina (bandiera) General Mitre 2D 0[1] 0[1] - - - - - - 0[1] 0[1]
1921 Argentina (bandiera) Huracán CC 4 0 CCAA+CCI 2+1 0 - - - 7 0
1922 Argentina (bandiera) CA Palermo PD AAm ? ? - - - - - - ? ?
1922 Argentina (bandiera) San Lorenzo PD AAm 10 1 - - - - - - 10 1
1923 PD AAm 19 4 - - - - - - 19 4
1924 PD AAm 20 1 - - - - - - 20 1
1925 PD AAm 24 5 - - - - - - 24 5
1926 PD AAm 22 8 - - - - - - 22 8
1927 PD AAAF 32 5 - - - - - - 32 5
1928 PD AAAF 24 6 - - - - - - 24 6
1929 CE 17 5 - - - - - - 17 5
1930 PD AAAF 34 5 - - - - - - 34 5
Totale San Lorenzo 202 40 - - - - - - 202 40
1931 Argentina (bandiera) Sportivo Palermo CC ? ? - - - - - - ? ?
1931-1932 Italia (bandiera) Juventus A 29 2 - - - MC 4 0 33 2
1932-1933 A 33 6 - - - MC 3 0 36 6
1933-1934 A 34 4 - - - MC 4 0 38 4
1934-1935 A 20 2 - - - MC 7 1 27 3
1935-1936 A 30 2 CI 2 0 - - - 32 2
1936-1937 A 27 1 CI 4 1 - - - 31 2
1937-1938 A 28 1 CI 5 0 MC 6 1 39 2
1938-1939 A 24 1 CI 1 0 - - - 25 1
Totale Juventus 225 19 12 1 24 2 261 22
Totale carriera 431+ 59+ 15 1 24 2 470+ 62+
Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1923 Argentina (bandiera) Alvear CC 1 0 - - - - - - 1 0
1924 Argentina (bandiera) CA Palermo CC ? ? - - - - - - ? ?

Nota bene: Negli anni 1910 e 1920 in Argentina c'erano due federazioni calcistiche indipendenti le quali organizzavano due campionati indipendenti: l'Asociación Amateurs de Football e l'Asociación Argentina de Football. I calciatori quindi potevano essere tesserati per due società diverse contemporaneamente, a condizione che un club militasse nell'AAm e l'altro nell'AAF.

Cronologia presenze e reti in nazionale

[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Argentina
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
10-8-1924 Buenos Aires Argentina Argentina (bandiera) 0 – 0 Uruguay (bandiera) Uruguay Amichevole -
31-8-1924 Montevideo Uruguay Uruguay (bandiera) 2 – 3 Argentina (bandiera) Argentina Amichevole 1
30-10-1927 Lima Argentina Argentina (bandiera) 7 – 1 Bolivia (bandiera) Bolivia Coppa America 1927 -
20-11-1927 Lima Argentina Argentina (bandiera) 3 – 2 Uruguay (bandiera) Uruguay Coppa America 1927 -
27-11-1927 Lima Argentina Argentina (bandiera) 5 – 1 Perù (bandiera) Perù Coppa America 1927 -
29-5-1928 Amsterdam Argentina Argentina (bandiera) 11 – 2 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Olimpiadi 1928 -
2-6-1928 Amsterdam Argentina Argentina (bandiera) 6 – 3 Belgio (bandiera) Belgio Olimpiadi 1928 -
6-6-1928 Amsterdam Argentina Argentina (bandiera) 6 – 0 Egitto (bandiera) Egitto Olimpiadi 1928 - Semifinale -
10-6-1928 Amsterdam Uruguay Uruguay (bandiera) 1 – 1 dts Argentina (bandiera) Argentina Olimpiadi 1928 - Finale -
13-6-1928 Amsterdam Uruguay Uruguay (bandiera) 2 – 1 Argentina (bandiera) Argentina Olimpiadi 1928 - Finale 1
28-9-1929 Buenos Aires Argentina Argentina (bandiera) 0 – 0 Uruguay (bandiera) Uruguay Amichevole -
15-7-1930 Montevideo Argentina Argentina (bandiera) 1 – 0 Francia (bandiera) Francia Mondiali 1930 1
22-7-1930 Montevideo Argentina Argentina (bandiera) 3 – 1 Cile (bandiera) Cile Mondiali 1930 -
26-7-1930 Montevideo Argentina Argentina (bandiera) 6 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Mondiali 1930 - Semifinale 1
30-7-1930 Montevideo Uruguay Uruguay (bandiera) 4 – 2 Argentina (bandiera) Argentina Mondiali 1930 - Finale -
4-7-1931 Buenos Aires Argentina Argentina (bandiera) 1 – 1 Paraguay (bandiera) Paraguay Amichevole 1
Totale Presenze 16 Reti 5
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
27-11-1932 Milano Italia Italia (bandiera) 4 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Amichevole -
1-1-1933 Bologna Italia Italia (bandiera) 3 – 1 Germania (bandiera) Germania Amichevole - Uscita al 39’ 39’
12-2-1933 Bruxelles Belgio Belgio (bandiera) 2 – 3 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
2-4-1933 Ginevra Svizzera Svizzera (bandiera) 0 – 3 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale 1933-1935 -
7-5-1933 Firenze Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Coppa Internazionale 1933-1935 -
13-5-1933 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 1 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Amichevole -
2-4-1933 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 0 – 1 Italia (bandiera) Italia Coppa Internazionale 1933-1935 -
3-12-1933 Firenze Italia Italia (bandiera) 5 – 2 Svizzera (bandiera) Svizzera Coppa Internazionale 1933-1935 1
11-2-1934 Torino Italia Italia (bandiera) 2 – 4 Austria (bandiera) Austria Coppa Internazionale 1933-1935 -
25-3-1934 Milano Italia Italia (bandiera) 4 – 0 Grecia (bandiera) Grecia Qual. Mondiali 1934 -
27-5-1934 Roma Italia Italia (bandiera) 7 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Mondiali 1934 - Ottavi di finale -
31-5-1934 Firenze Italia Italia (bandiera) 1 – 1 dts Spagna (bandiera) Spagna Mondiali 1934 - Quarti di finale -
1-6-1934 Firenze Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Spagna (bandiera) Spagna Mondiali 1934 - Quarti di finale (ripetizione) -
3-6-1934 Roma Italia Italia (bandiera) 1 – 0 Austria (bandiera) Austria Mondiali 1934 - Semifinale -
10-6-1934 Roma Italia Italia (bandiera) 2 – 1 dts Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia Mondiali 1934 - Finale -
14-11-1934 Londra Inghilterra Inghilterra (bandiera) 3 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
24-11-1935 Milano Italia Italia (bandiera) 2 – 2 Ungheria (bandiera) Ungheria Coppa Internazionale 1933-1935 -
5-4-1936 Zurigo Svizzera Svizzera (bandiera) 1 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
Totale Presenze 18 Reti 1
  1. ^ a b c d e A causa della squalifica in campionato del General Mitre, tutte le presenze e i gol con il club sono considerati nulli.
  2. ^ Alcune fonti riportano Fernando come secondo nome, cfr. Luis Monti, su calciozz.it. URL consultato il 21 agosto 2013.
  3. ^ a b B.P., Morto Monti, leone di Highbury, in La Stampa, 10 settembre 1983, p. 20. URL consultato il 14 agosto 2013.
  4. ^ (EN) The unique tale of Luis Monti, su fifa.com, 25 marzo 2016. URL consultato il 15 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  5. ^ a b c (ES) Luis Felipe Monti, su enciclopediadehuracan.com. URL consultato il 9 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2013).
  6. ^ a b Ferri, Buffa, 16:50.
  7. ^ Enrique Monti, su enciclopediadehuracan.com. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  8. ^ Romolo Babusci, De Maria, Pantò, Pisa e Monti, 4 personaggi in cerca di fortuna, in Corriere dello Sport, 31 luglio 1953, p. 3. URL consultato il 5 agosto 2013.
  9. ^ a b c d e f Chiesa.
  10. ^ Nelle alterne vicende di una grande partita i campioni d'Italia rimontano lo svantaggio e battono il Bologna per 3-2, in Il Littoriale, 2 maggio 1932, p. 4. URL consultato il 16 agosto 2013.
  11. ^ a b Mario Zappa, Luigi Monti, in Lo Sport Illustrato, 6 gennaio 1937, p. 7.
  12. ^ a b Ferri, Buffa, 17:00.
  13. ^ Ferri, Buffa, 17:10.
  14. ^ Ferri, Buffa, 17:05.
  15. ^ a b Chiesa, pp. 323-324.
  16. ^ Citato in Chiesa, pp. 323-324
  17. ^ Sappino, Luis (Luisito) Monti, p. 2045.
  18. ^ a b c d e f g Mei, L'armadio, pp. 21-27.
  19. ^ a b Stefano Bedeschi, Gli eroi bianconeri: Luis Monti, su tuttojuve.com, 7 luglio 2013.
  20. ^ Storia di Luis Monti, su world-football-legends.co.uk. URL consultato il 15 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  21. ^ Profilo e statistiche di Luis Monti, su museodesanlorenzo.com.ar.
  22. ^ Incontro con Monti, in Stampa Sera, 10 luglio 1947, p. 2. URL consultato il 14 agosto 2013.
  23. ^ a b Luis Monti, el futbolista que expatrio Mussolini, su pelotaenmovimiento.blogspot.com.ar. URL consultato il 13 ago 2013.
  24. ^ Ferri, Buffa, 45:30.
  25. ^ Pennacchia, p. 148.
  26. ^ Il segreto di Monti, in Il Calcio Illustrato, 16 febbraio 1938, p. 8. URL consultato il 5 ottobre 2014.
  27. ^ a b c Perucca, Romeo, Il calcio eroico, p. 403.
  28. ^ Monti, su enciclopediadelcalcio.it.
  29. ^ Sappino, Luis (Luisito) Monti.
  30. ^ La biblia del futbol, su labibliadelfutbol.blogspot.it. URL consultato il 6 agosto 2013.
  31. ^ Carbonell Debali, p. 48.
  32. ^ (ES) Monti, el anti-heroe del 1930, su blogs.elespectador.com, 7 luglio 2013.
  33. ^ I giocatori messi in lista..., in Il Littoriale, 8 agosto 1939, p. 6. URL consultato il 5 agosto 2013.
  34. ^ Monti nuovo allenatore della Juventus, in Il Littoriale, 30 gennaio 1942, p. 2. URL consultato il 5 agosto 2013.
  35. ^ La Juventus e il Torino lavorano in sordina, Il Corriere dello Sport, 14 agosto 1945, pag.2
  36. ^ Gli allenamenti di calcio, in Corriere dello Sport, 4 ottobre 1946, p. 2. URL consultato il 22 agosto 2013.
  37. ^ Pio Nardacchione, Monti ha dato addio alla sua Italia, in Corriere dello Sport, 23 luglio 1947, pp. 1-2. URL consultato il 1º luglio 2013.
  38. ^ Probabilmente così nella "Serie B", in Corriere dello Sport, 5 novembre 1949, p. 4. URL consultato il 14 agosto 2013.
  39. ^ (EN) All-Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 17 febbraio 2014.
  • (ES) Arturo Carbonell Debali, Primer Campeonato Mundial de Football, Montevideo, Impresora Uruguaya, 1931.
  • Carlo F. Chiesa, Il secolo azzurro, Bologna, Minerva, 2010.
  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.
  • Piero Mei, Il primo gol, Milano, Sperling & Kupfer, 2006.
  • Mario Pennacchia, Il calcio in Italia, con la collaborazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio, vol. 1, Torino, UTET, 1999, ISBN 88-02-05351-0.
  • Bruno Perucca e Gianni Romeo (a cura di), La storia del calcio, Firenze, La casa dello sport.
  • Marco Sappino (a cura di), Dizionario del calcio italiano, Milano, Baldini, Castoldi & Dalai, 2000.
  • Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Il grande Uruguay (1930), Sky Sport, 2014.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]