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Lodrino (Riviera)

Coordinate: 46°18′N 8°59′E
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Lodrino
frazione
Lodrino – Stemma
Lodrino – Veduta
Lodrino – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoRiviera
ComuneRiviera
Territorio
Coordinate46°18′N 8°59′E
Altitudine269 e 849 m s.l.m.
Superficie31,6 km²
Abitanti1 779 (31-12-2016)
Densità56,3 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6527
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5285
TargaTI
Nome abitantilodrinesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Lodrino
Lodrino

Lodrino è una frazione di 1.779 abitanti del comune svizzero di Riviera, nel Canton Ticino (distretto di Riviera).

Geografia fisica

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La frazione di Lodrino confina a sud con la città di Bellinzona e si trova a 7 km da Biasca, sulla sponda destra del fiume Ticino, nella valle Riviera, a un'altitudine di 269 m s.l.m. Il nucleo principale di Lodrino (260-290 m s.l.m.) e, a sud, la frazione di Prosito (255-270 m s.l.m.) si trovano sul fondovalle, mentre all'estremo nord del territorio c'è il piccolo insediamento di Rodaglio.

La disabitata valle di Lodrino (valle laterale della Riviera), caratterizzata da un ambiente alpino, comprende la maggior parte del territorio di Lodrino[senza fonte].

Lodrino è citato per la prima volta in un documento scritto risalente all'anno 857 (Ludrini)[1]. Le prime comunità lodrinesi risiedevano sugli attuali monti (Lègri, Paglio); solo alla fine del Medioevo la popolazione si stabilì in piano[senza fonte]. A quel tempo la gente viveva esclusivamente di agricoltura e pastorizia, mentre nel corso del XVIII e del XIX secolo fu importante lo sviluppo dell'industria del vetro e, successivamente, del granito[1]. Lodrino iniziò poi a svilupparsi in modo importante a partire dagli anni 1960, con l'avvento del settore terziario[senza fonte], con lo sviluppo edilizio e un forte incremento demografico[1].

Il territorio del comune di Lodrino prima degli accorpamenti comunali del 2017

Già comune autonomo che si estendeva per 31,6 km² e del quale facevano parte anche le frazioni di Prosito e Rodaglio[1][2], il 2 aprile 2017 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Cresciano, Iragna e Osogna per formare il comune di Riviera.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture civili

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  • Resti di antiche case d'abitazione medievali nei pressi della fontana di San Carlo Borromeo, tra due massi rocciosi in posizione isolata[senza fonte];
  • Ruderi della casa dei pagani[senza fonte];
  • Grotti per la conservazione degli alimenti, sparsi nel territorio[senza fonte]: tipiche costruzioni ticinesi in sasso che venivano utilizzate come depositi di alimentari (salumi, formaggi, vini);
  • Ruderi di cinque mulini[senza fonte];
  • Fontana pubblica raffigurante la Madonna di Lourdes tra due massi rocciosi[senza fonte];
  • Muri a secco di vecchi ronchi[senza fonte];
  • Ruderi di un antico rustico[senza fonte];
  • Ponte all'Alpe Nuovo nella valle di Drosina[senza fonte];
  • Muri della vecchia condotta d'acqua della vetreria[senza fonte];
  • Tratti di sentiero a scalini tra i monti Verganasca e Forno, tra Lodrino e il monte Legri e tra Vergio e il monte In Peunt[senza fonte];
  • Capanna Alpe d'Alva, nella valle di Lodrino, posta a 1 570 m s.l.m.[5].

Architetture militari

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Evoluzione demografica

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Da alcuni documenti antichi risulta che Lodrino contava 456 abitanti già nel 1637; ne contava 380 nel 1682, 406 nel 1756[senza fonte] e 534 nel 1850[1]. Nel 2010 erano 1 672 (in continuo aumento), di cui circa 200 in località Prosito[senza fonte]. L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

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La popolazione straniera ammonta[quando?] a 464 persone (28,5%), per la maggior parte di origine italiana (circa 230) e portoghese (circa 130)[senza fonte].

A Lodrino sono presenti tutte le scuole dell'obbligo. Ci sono infatti la scuola dell'infanzia, la scuola elementare e la scuola media[1], che accoglie anche gli allievi dei quartieri della Città di Bellinzona: Gnosca, Moleno, Preonzo e delle altre frazioni di Riviera: Cresciano, Osogna e Iragna[7].

L'industria del vetro prese avvio nel 1782[1], quando il mastro vetraio lucernese Meinrado Siegwart, già proprietario di una vetreria a Personico, si trasferì a Lodrino. Il motivo di tale trasferimento furono le migliori condizioni per lo sviluppo di una fabbrica del vetro in Riviera (ubicazione, materie prime, ecc): nacque così la prima vetreria di Lodrino. La produzione continuò fino al 1820 e attirò moltissimi artigiani. Dopo la partenza di Siegwart ci furono alcuni tentativi per rilanciare la produzione di vetro, ma si rivelarono tutti fallimentari[senza fonte] e la vetreria chiuse definitivamente nel 1869[1].

Le cave a nord dell'abitato

Lodrino è noto per le sue numerose cave e la qualità del granito (gneiss), la cui estrazione dalla montagna prese avvio alla fine del XIX secolo, in corrispondenza dell'apertura della ferrovia del Gottardo[1]; dava lavoro a moltissimi operai (circa un migliaio), molti dei quali stranieri, ed era la principale e più redditizia attività presente nel comune[senza fonte]. L'estrazione di granito è attiva ancora oggi (numerose sono le cave in attività), seppur con un numero di operai molto minore[1]. Il granito di Lodrino è conosciuto e rinomato in tutta la Svizzera e anche all'estero[senza fonte].

L'aerodromo di Lodrino è la sede della RUAG Aviation del gruppo tecnologico svizzero RUAG e della Heli-TV SA.

Infrastrutture e trasporti

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L'aerodromo militare ed eliporto civile

Lodrino è raggiungibile tramite le strade cantonali che collegano Biasca e Bellinzona. L'uscita autostradale più vicina è quella di Biasca (autostrada A2/E35). Il comune non è servito direttamente dalla ferrovia, ma il trasporto pubblico è garantito da una linea di autobus. In campagna, a sud dell'abitato, ci sono un piccolo aeroporto militare ed un eliporto civile.

Amministrazione

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Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Ogni anno si svolge la corsa in montagna Lodrino-Lavertezzo con partenza a Lodrino (260 m s.l.m.) e arrivo a Lavertezzo (540 m s.l.m.), percorrendo la valle di Lodrino e la val Pincascia per un totale di 21 km raggiungendo i 2 220 m s.l.m. della Forcarella di Lodrino[8].

Lodrino è dotato di infrastrutture sportive per calcio, tennis, basket, tiro con l'arco, oltre alle palestre scolastiche, vi hanno sede squadre dilettantistiche di calcio, hockey su ghiaccio, ginnastica, tiro con l'arco, tennis e unihockey.

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Giuseppe Chiesi, Lodrino, in Dizionario storico della Svizzera, 5 aprile 2017. URL consultato il 25 novembre 2017.
  2. ^ Rapporto della Commissione di studio relativo all’aggregazione dei Comuni di Cresciano, Iragna, Lodrino e Osogna, p. 18 (PDF), su www4.ti.ch, Comune di Riviera, 6 maggio 2015. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  3. ^ Bernasconi Reusser, 2010, pp. 212, 216 nota 66, 223, 241.
  4. ^ Bernasconi Reusser, 2010, p. 241.
  5. ^ Alva, su alpi-ticinesi.ch. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
  6. ^ Dizionario storico della Svizzera
  7. ^ Scuola media di Lodrino, su smlodrino.ti.ch. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  8. ^ Lodrino-Lavertezzo, su lodrino-lavertezzo.ch. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2017).
  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 172-173.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 37, 40, 43, 123, 254, 374, 383-386, 571.
  • Agostino Robertini et alii, Lodrino, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 211-224; Idem et alii, Prosito, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 315-326.
  • Bernhhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 7, 49-51.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 30.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 66, 76, 77, 78.
  • Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 207, 210, 212, 223, 230.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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