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I Don't Like Mondays

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I Don't Like Mondays
singolo discografico
Screenshot tratto dal videoclip
ArtistaThe Boomtown Rats
Pubblicazione13 luglio 1979
Durata4:19 (LP)
3:47 (singolo/video)
Album di provenienzaThe Fine Art of Surfacing
GenereNew wave
EtichettaEnsign Records
ProduttorePhil Wainman
RegistrazioneTrident Studios
Noten. 73 Stati Uniti (bandiera)
n. 1 Regno Unito (bandiera)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Singolo precedente
Rat Trap
(1978)
Singolo successivo
Diamond Smiles
(1979)

I Don't Like Mondays è un singolo del gruppo The Boomtown Rats pubblicato nel 1979. Il brano è stato il più grande successo della band irlandese ed è ancora oggi il loro pezzo più famoso.

La canzone è ispirata a un fatto di cronaca nera dell'epoca.

Bob Geldof afferma di aver scritto la canzone dopo aver letto un telex[1] arrivato alla stazione radio del campus della Georgia State University, che riportava la notizia della strage compiuta dalla sedicenne Brenda Ann Spencer alla Grover Cleveland Elementary School di San Diego in California; lunedì 29 gennaio 1979 la ragazza si era messa a sparare dalla finestra della sua camera, prendendo di mira i bambini in attesa di entrare a scuola, uccidendo due adulti e ferendo otto scolari e un agente di polizia. La Spencer non mostrò alcun segno di rimorso; e la sua unica dichiarazione era stata la frase: «I don't like Mondays» ("Non mi piacciono i lunedì").[2]

«Stavo facendo un'intervista ad Atlanta insieme a Johnnie Fingers e c'era una macchina per i telex dietro di me. Lo lessi appena arrivò. "Non gradire i lunedì" mi sembrò una motivazione un po' strana per compiere un atto del genere. Ci riflettei tornando in hotel [...] Scrissi la canzone di getto. E i giornalisti che la intervistavano le chiedevano: Tell me why? ("Dimmi perché"). Fu un atto così insensato. Era una perfetta azione senza senso e questa era la perfetta ragione senza senso per compierla. Quindi forse scrissi la "perfetta canzone senza senso" per raccontare la vicenda. Non era un tentativo di sfruttare la tragedia.[3]»

Originariamente, Geldof voleva pubblicare il pezzo come B-side, ma cambiò idea dopo aver constatato di persona il successo che la canzone riscuoteva tra il pubblico durante il tour dei Rats negli Stati Uniti.[3] Nel marzo del 1980 i genitori di Brenda Spencer cercarono invano di bandire I Don't Like Mondays dagli Stati Uniti, inoltre diverse stazioni radio statunitensi si rifiutarono di trasmettere la canzone.[4]

In anni successivi, Geldof ammise di aver peccato di poco tatto all'epoca e rimpianse di aver scritto il brano perché aveva contribuito a "rendere famosa Brenda Spencer".[5]

Nel 2019 Bob Geldof e Johnnie Fingers raggiunsero un accordo nella loro disputa su chi avesse realmente scritto la canzone, che era stata all'epoca accreditata al solo Geldof. Fingers ricevette un compenso monetario e il suo nome fu aggiunto come coautore del pezzo.[6]

Lo stesso argomento in dettaglio: Brenda Ann Spencer.

Nel gennaio del 1979 Bob Geldof sente la notizia di una sedicenne di San Diego, Brenda Ann Spencer, che si è resa protagonista di una sparatoria nella scuola di fronte a casa sua uccidendo due persone e ferendone altre nove. Durante le fasi della cattura, la ragazzina dichiarò ai poliziotti: «Nothing's happening today. I don't like Mondays» ("Oggi non succede niente. Non mi piacciono i lunedì"). Durante gli interrogatori, rilasciò dichiarazioni simili, quali: «There was no reason for it, and it was just a lot of fun» ("Non c'erano ragioni per farlo, era semplicemente molto divertente"), «It was just like shooting ducks in a pond» ("Era come sparare alle anatre nello stagno") e «The children looked like a herd of cows standing around, it was really easy pickings» ("I bambini sembravano una mandria di vacche ciondolanti, erano dei bersagli molto facili"). Il fucile da caccia con mirino telescopico utilizzato da Brenda per la strage, le era stato regalato per Natale dal padre nel 1978.[7]

Pubblicazione

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Nonostante la canzone, pubblicata su singolo nel luglio 1979, avesse raggiunto la prima posizione nel Regno Unito, negli Stati Uniti d'America arrivò solo fino alla posizione numero 73 della Billboard Hot 100.[8] Il brano fu regolarmente trasmesso dalle radio rock statunitensi nel corso degli anni ottanta, anche se le stazioni radiofoniche di San Diego si astennero dal programmare il singolo per rispetto nei confronti dei familiari delle vittime.

Riconoscimenti

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Alla 25ª edizione degli Ivor Novello Awards la canzone vinse i premi nelle categorie "Best Pop Song" e "Outstanding British Lyric".[4]

Il video musicale, diretto da David Mallet, è ispirato al film Il villaggio dei dannati del 1960.[9]

Lato A
  1. I Don't Like Mondays
Lato B
  1. It's All the Rage

7" Old Gold (1986)

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Lato A
  1. I Don't Like Mondays
Lato B
  1. Rat Trap
  1. I Don't Like Mondays
  2. Looking After No. 1
  3. Mary of the 4th Form
  4. She's So Modern

CD versione alternativa (1994)

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  1. I Don't Like Mondays
  2. Rat Trap
  3. Someone's Looking at You
  4. Banana Republic
Lato A
  1. I Don't Like Mondays
Lato B
  1. It's All the Rage

Edizione limitata pubblicata in Germania.

  1. I Don't Like Mondays
  2. Born to Burn
  3. Do the Rat

Edizione limitata in vinile bianco.

  1. ^ BBC Radio 6 Music - Classic Singles, I Don't Like Mondays, su BBC.
  2. ^ Barbara Mikkelson, Urban Legends Reference Pages: Music (I Don't Like Mondays), in snopes.com, 29 settembre 2005.
  3. ^ a b Steve Clarke, The Fastest Lip on Vinyl, in Smash Hits, EMAP National Publications Ltd, 18–31 ottobre 1979, pp. 6–7.
  4. ^ a b History of The Boomtown Rats
  5. ^ Filmato audio Bob Geldof reveals the truth of "I Don't Like Mondays"!, a 2:08. URL consultato l'8 aprile 2019.
  6. ^ Geldof and Fingers reach settlement over ‘I Don’t Like Mondays’, su irishtimes.com. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  7. ^ Böckler, Nils; Seeger, Thorsten; Sitzer, Peter; Heitmeyer, Wilhelm. School Shootings: International Research, Case Studies, and Concepts for Prevention, 2013, Springer Science+Business Media, pag. 257, ISBN 978-1-461-45526-4.
  8. ^ Joel Whitburn, Top Pop Singles 1955-1999, Record Research Inc, 2000, p. 65, ISBN 0-89820-139-X.
  9. ^ Video Killed the Radio Star, episodio 2x3.

Collegamenti esterni

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