Gran Premio del Brasile 2002

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Brasile (bandiera) Gran Premio del Brasile 2002
683º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 3 di 17 del Campionato 2002
Data 31 marzo 2002
Luogo Circuito di Interlagos
Percorso 4.309 km
Circuito permanente
Distanza 71 giri, 305,909 km
Clima sereno
Risultati
Pole position Giro più veloce
Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya
Williams - BMW in 1:13.114 Williams - BMW in 1:16.079
(nel giro 60)
Podio
1. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Ferrari
2. Germania (bandiera) Ralf Schumacher
Williams - BMW
3. Regno Unito (bandiera) David Coulthard
McLaren - Mercedes

Il Gran Premio del Brasile 2002 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 31 marzo 2002 sul circuito di Interlagos. La gara fu vinta da Michael Schumacher su Ferrari, davanti a Ralf Schumacher su Williams - BMW e a David Coulthard su McLaren - Mercedes.

Aspetti tecnici

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La Ferrari fece esordire in Brasile la nuova F2002, della quale portò in pista un solo esemplare affidato a Michael Schumacher. Barrichello, invece, partecipò alla gara con la versione modificata della F2001 che aveva già impiegato nei primi due Gran Premi della stagione.[1] La nuova monoposto della scuderia italiana presentava diverse caratteristiche tecniche peculiari, che permettevano di ottenere un notevole aumento dell'efficienza aerodinamica rispetto alla vettura precedente.[1] Particolarmente curate erano le fiancate, molto basse e con ingombri molto ridotti nella zona davanti alle ruote posteriori grazie ad un'innovativa disposizione dei radiatori, inclinati verso la parte anteriore della monoposto.[1] Il cambio, realizzato in fusione di titanio (soluzione portata in gara fino a quel momento dalla sola Minardi) era molto compatto, così come tutta la parte posteriore del corpo vettura.[1] Le temperature elevate registrate a San Paolo spinsero i tecnici di Maranello, così come quelli di molte scuderie rivali, a praticare aperture supplementari sulle fiancate delle monoposto, in modo da migliorare lo smaltimento del calore.[1]

Le altre scuderie non portarono novità sostanziali, limitandosi a degli affinamenti delle proprie vetture in attesa del ritorno in Europa a partire dal successivo Gran Premio di San Marino.[1]

Nella prima sessione di prove di venerdì i risultati furono i seguenti:[2]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'15"627
2 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW 1'16"645
3 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda 1'16"770

Nella seconda sessione di prove di venerdì i risultati furono i seguenti:[2]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1'15"075
2 6 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams - BMW 1'15"345
3 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota 1'15"450

Nella sessione di prove di sabato mattina i risultati furono i seguenti:[2]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW 1'13"543
2 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1'13"563
3 15 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Renault 1'13"686

Con le alte temperature registrate sul circuito brasiliano gli pneumatici Michelin si dimostrarono più competitivi dei rivali Bridgestone, tanto che dei primi dieci classificati alla fine della sessione di qualifica ben sette erano alla guida di vetture equipaggiate dalla casa francese.[3] La pole position fu conquistata da Montoya, più rapido di circa un decimo di secondo rispetto a Michael Schumacher e di due nei confronti del compagno di squadra Ralf Schumacher. Coulthard fece segnare il quarto tempo, precedendo il compagno di squadra Räikkönen, le due Renault di Trulli e Button e Barrichello, che, nella gara di casa, non riuscì a far meglio dell'ottavo posto. Il pilota brasiliano fu inoltre penalizzato, insieme a Sato, per delle irregolarità compiute nella sessione di libere di sabato mattina, vedendosi cancellare il miglior tempo ottenuto: la penalità non ebbe, però, influenza sul risultato finale della qualifica né per Barrichello né per Sato.[3]

Le buone prestazioni delle gomme Michelin aiutarono Toyota e Jaguar, con Salo, de la Rosa e Irvine rispettivamente decimo, undicesimo e tredicesimo. Risultarono, invece, piuttosto in difficoltà Jordan e BAR, i cui piloti furono relegati nella seconda metà dello schieramento.

Pos No Pilota Costruttore Pneumatici Tempo Distacco
1 6 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams - BMW M 1'13"114
2 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari[4] B 1'13"241 +0"127
3 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW M 1'13"328 +0"214
4 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes M 1'13"565 +0"451
5 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren - Mercedes M 1'13"595 +0.481
6 14 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 1'13"611 +0"497
7 15 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Renault M 1'13"665 +0"551
8 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari[4] B 1'13"935[5] +0"821
9 7 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber - Petronas B 1'14"233 +1"119
10 24 Finlandia (bandiera) Mika Salo Toyota M 1'14"443 +1"329
11 17 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Jaguar - Ford M 1'14"464 +1"350
12 8 Brasile (bandiera) Felipe Massa Sauber - Petronas B 1'14"533 +1"419
13 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford M 1'14"537 +1"423
14 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda B 1'14"748 +1"634
15 11 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda B 1'14"760 +1"646
16 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota M 1'14"990 +1"876
17 12 Francia (bandiera) Olivier Panis BAR - Honda B 1'14"996 +1"982
18 20 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Arrows - Cosworth B 1'15"112 +1"998
19 10 Giappone (bandiera) Takuma Satō Jordan - Honda B 1'15"296[5] +2"182
20 23 Australia (bandiera) Mark Webber Minardi - Asiatech M 1'15"340 +2"226
21 21 Brasile (bandiera) Enrique Bernoldi Arrows - Cosworth B 1'15"355 +2"241
22 22 Malaysia (bandiera) Alex Yoong Minardi - Asiatech M 1'16"728 +3"614

A pochi minuti dal termine della sessione Bernoldi ebbe un violento incidente alla chicane Senna. Vista l'entità dell'urto fu mandata in pista l'automedica con a bordo il medico Sid Watkins.[6] Il pilota brasiliano rimase illeso, ma il guidatore della vettura di sicurezza, Alex Ribeiro, aprì la portiera del lato guida senza accorgersi che stava sopraggiungendo la Sauber di Nick Heidfeld. Nell'urto la monoposto svizzera uscì gravemente danneggiata, ma né Heidfeld né Ribeiro riportarono conseguenze fisiche.[6]

Nel warm up di domenica mattina i migliori tempi furono i seguenti:[2]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'15"866
2 17 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Jaguar - Ford 1'16"391
3 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren - Mercedes 1'16"543

Alla partenza Michael Schumacher scattò meglio di Montoya e lo affiancò all'interno della prima curva. Il pilota colombiano tentò di resistere, ma finì per allargare troppo la traiettoria e dovette lasciar strada al rivale. Montoya cercò di recuperare immediatamente la testa della corsa, attaccando Schumacher nel successivo rettilineo. Il pilota della Williams sbagliò, però, la manovra, tamponando il tedesco e rompendo l'alettone anteriore della sua monoposto. Montoya fu quindi costretto a tornare ai box per effettuare delle riparazioni, così come Fisichella e McNish, transitati sui detriti lasciati dalla Williams.

La vettura di Michael Schumacher non riportò invece danni e il pilota tedesco chiuse il primo passaggio al comando, davanti a Ralf Schumacher, Trulli, Button, Coulthard e Barrichello, che nel corso del primo giro aveva superato Räikkönen. Il pilota brasiliano, partito con una tattica sulle due soste, cominciò ad effettuare un gran numero di sorpassi: al secondo passaggio sopravanzò Coulthard, superando Button e Trulli nelle due tornate seguenti. La rimonta del ferrarista continuò al sesto giro, quando attaccò e sorpassò anche Ralf Schumacher, recuperando poi rapidamente il distacco che lo separava dal compagno di squadra. Al 14º giro Barrichello passò anche Schumacher, portandosi in prima posizione. Il pilota brasiliano dovette però rinunciare alle speranze di successo appena due tornate più tardi, quando il cambio della sua monoposto si bloccò in quinta marcia, costringendolo al ritiro. Michael Schumacher tornò quindi a condurre la corsa, con un buon vantaggio sul fratello. Nel frattempo Coulthard superò Button, portandosi in quarta posizione, mentre Montoya iniziò la sua rimonta dal fondo del gruppo.

In testa alla gara i fratelli Schumacher cominciarono un lungo duello a distanza. Michael fece segnare più volte il giro più veloce in gara, ma non riuscì a distaccare in modo netto il rivale, che rimase in gioco per la vittoria. Il pilota della Ferrari rientrò ai box per l'unica sosta in programma al 39º giro, recuperando la testa della corsa dopo il pit stop di Ralf, avvenuto cinque tornate più tardi. Da questo momento in poi, però, il pilota della Williams cominciò a ridurre il distacco dal fratello, arrivandogli in scia ma non riuscendo a sopravanzarlo. Nel frattempo Coulthard e Räikkönen sopravanzarono le due Renault al pit stop, portandosi in terza e quarta posizione. Montoya recuperò fino al settimo posto, superando Salo e facendo anche segnare il giro più veloce in gara. In testa alla corsa, Ralf Schumacher continuò a tallonare il fratello, senza però riuscire ad impensierirlo seriamente. Al 61º giro Trulli si ritirò per un problema al motore, permettendo a Montoya di entrare in zona punti. A quattro tornate dalla fine anche Räikkönen fu costretto ad abbandonare la gara per la rottura di un mozzo, che lo mandò fuori pista. L'ultimo punto disponibile fu quindi conquistato da Salo, preceduto sul traguardo da Michael Schumacher, Ralf Schumacher, Coulthard, Button e Montoya.

Pos No Pilota Costruttore Pneumatici Giri Tempo/Ritiro e posizione al ritiro/Media Partenza Punti
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari[4] B 71 1h31'43"663 - 200.098 km/h 2 10
2 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW M 71 +0"588 3 6
3 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes M 71 +59"109 4 4
4 15 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Renault M 71 +1'06"883 7 3
5 6 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams - BMW M 71 +1'07"653 1 2
6 24 Finlandia (bandiera) Mika Salo Toyota M 70 +1 giro 10 1
7 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford M 70 +1 giro 13
8 17 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Jaguar - Ford M 70 +1 giro 11
9 10 Giappone (bandiera) Takuma Satō Jordan - Honda B 69 +2 giri 19
Ritirato 11 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda B 68 Motore (9º) 15
11 23 Australia (bandiera) Mark Webber Minardi - Asiatech M 68 +3 giri 20
Ritirato 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren - Mercedes M 67 Mozzo (4º) 5
13 22 Malaysia (bandiera) Alex Yoong Minardi - Asiatech M 67 +4 giri 22
Ritirato 7 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber - Petronas B 61 Freni (12º) 9
Ritirato 14 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 60 Motore (5º) 6
Ritirato 8 Brasile (bandiera) Felipe Massa Sauber - Petronas B 41 Collisione con A.Yoong (14º) 12
Ritirato 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota M 40 Testacoda (16º) 16
Ritirato 12 Francia (bandiera) Olivier Panis BAR - Honda B 25 Cambio (15º) 17
Ritirato 20 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Arrows - Cosworth B 25 Sospensione (17º) 18
Ritirato 21 Brasile (bandiera) Enrique Bernoldi Arrows - Cosworth B 19 Sospensione (20º) 21
Ritirato 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari[4] B 16 Sistema idraulico (1º) 8
Ritirato 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda B 6 Motore (21º) 14

Tutti i dati statistici provengono da Autosprint n.14/2002

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2002
 

Edizione precedente:
2001
Gran Premio del Brasile Edizione successiva:
2003
  1. ^ a b c d e f Giorgio Piola, «Rossa regina di efficienza». Autosprint n.14, 2-8 aprile 2002, pp. 26-29
  2. ^ a b c d «tutti i tempi delle prove», Autosprint n.14, 2-8 aprile 2002, p. 24
  3. ^ a b «Montoya per un soffio». Autosprint n.14, 2-8 aprile 2002, p. 23
  4. ^ a b c d Michael Schumacher utilizza per qualifiche e gara la nuova F2002, portata in Brasile in esemplare unico dalla Ferrari; Rubens Barrichello gareggia invece con la vecchia F2001
  5. ^ a b I migliori tempi ottenuti da Rubens Barrichello e Takuma Satō (rispettivamente 1'13"919 e 1'15"283) vengono sostituiti con le seconde migliori prestazioni dei due piloti a causa di infrazioni commesse durante le prove libere di sabato mattina. La posizione sulla griglia di partenza dei due piloti rimane invariata nonostante la penalità.
  6. ^ a b Cesare Maria Mannucci, «Tragedia sfiorata». Autosprint n.14, 2-8 aprile 2002, p. 20