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Giovanni Antonio da Faye

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Giovanni Antonio da Faie o di Faye (Malgrate, 1º gennaio 1409Bagnone, 6 settembre 1470) è stato un storiografo e poeta italiano.

Dopo un'infanzia "difficile", in quanto orfano sia di padre dalla nascita che di madre a dieci anni, caratterizzata da lavori diversi (calzolaio e sarto) e spostamenti vari (Bagnone, Pontremoli, Lucca, Borgo a Mozzano, Pisa), decise di intraprendere la carriera di speziale[1], aprendo nel 1428 una bottega nel luogo natio.

L'avviamento della sua attività fu lento e complesso, reso tale dalla concorrenza, dalla malattia, da un arresto, ma ciò non gli impedì di formarsi una famiglia e, tra gli anni trenta e quaranta, di consolidare una posizione, sebbene successive alterne vicende lo costrinsero più volte ad allontanarsi da (e a far rientro a) Bagnone[2].

Tale esperienza è dallo stesso Di Faye narrata in un'autobiografia coeva, ma pubblicata soltanto nel 1904 per cura di Giovanni Sforza[3], che è stata variamente studiata in ambiti diversi, linguistico e medievalistico, e per tematiche legate al microcosmo familiare, quali il dolore del lutto e i riti connessi alla morte[4].

È stato anche autore di una Cronaca, anch'essa pubblicata postuma secoli dopo (1874)[5], in cui riprende argomenti dell'autobiografia, intercalandoli con fatti e vicende registratisi a Bagnone, prestando particolare attenzione ai suoi ceti e a inusuali avvenimenti a carattere atmosferico[2].

Morto nel 1470 è sepolto nell'Oratorio del Castello Malaspina di Bagnone. La sua lapide sepolcrale, un tempo posta sul pavimento, è esposta sul muro a sinistra per chi entra nella Chiesa.

Dalla Cronaca di Giovanni da Faye
Chiesa di San Niccolò, Bagnone

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Controllo di autoritàVIAF (EN69213777 · ISNI (EN0000 0001 0654 8358 · CERL cnp01388826 · LCCN (ENn2001154349 · GND (DE104305622