Epomophorus wahlbergi
Pipistrello della frutta dalle spalline di Wahlberg | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Megachiroptera |
Famiglia | Pteropodidae |
Genere | Epomophorus |
Specie | E.wahlbergi |
Nomenclatura binomiale | |
E.wahlbergi Sundevall, 1846 | |
Sinonimi | |
E. haldemani, E. neumanni, E. stuhlmanni, E. unicolor, E. zenkeri | |
Areale | |
Il pipistrello della frutta dalle spalline di Wahlberg (Epomophorus wahlbergi Sundevall, 1846) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di medie dimensioni con la lunghezza della testa e del corpo tra 110 e 185 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 72 e 98 mm, la lunghezza della coda tra 4 e 6 mm e un peso fino a 125 g.[3]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]La pelliccia è corta, soffice, leggermente lanuginosa e si estende fino agli avambracci. Le parti dorsali sono fulve, più chiare sulle spalle e talvolta con dei riflessi giallastri nella parte posteriore, la base dei peli è più scura, mentre le parti ventrali sono più chiare e più grigiastre. I maschi hanno due ciuffi di lunghi peli bianchi intorno alle ghiandole situate su ogni spalla e talvolta le spalle e la gola più scure. Il muso è allungato con le labbra e le guance carnose ed estensibili. Gli occhi sono grandi e marroni. Le orecchie sono relativamente corte, arrotondate, prive di peli, marroni, con i bordi più scuri e con le caratteristiche macchie bianche alla loro base anteriore e posteriore. Le ali sono marroni e attaccate posteriormente alla base del secondo dito del piede. La coda è molto corta o assente, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana che si estende lungo la parte interna degli arti inferiori. Sono presenti 6 creste palatali, l'ultima è post-dentale e divisa in due come anche la penultima.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Si rifugia di giorno tra le fronde degli alberi della foresta in colonie di qualche dozzina di individui, spesso insieme ad esemplari di E. crypturus, il quale è sempre in numero maggiore. Nelle città costiere del Mozambico occupano gli alberi dei parchi cittadini e lungo le strade più trafficate. Sono state osservate predazioni di questa specie da parte della Vipera del Gabon.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di frutti di Anacardium occidentale, Mango, Adansonia digitata, Papaya, Parinari curatellifolia, Terminalia catappa, Diospyros squarossa, Uapaca kirkiana, Uapara sansibarica, specie native di Ficus e di Musa, Guava, Syzygium cordatum, Albicocco, Susino, Litchi chinesis, e foglie di Balanites wilsoniana.[4]
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Concepimenti avvengono da maggio a dicembre, con picchi in maggio, giugno e luglio. Le nascite avvengono da ottobre a giugno, con picchi in novembre e dicembre. La maggior parte delle femmine hanno una gravidanza all'anno, che termina tra novembre e dicembre, con una piccola percentuale con termine ad aprile.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nel Gabon, Congo, meridionali; Angola occidentale e nord-orientale, Repubblica Democratica del Congo meridionale e occidentale, Uganda orientale, Ruanda, Burundi, Kenya e Somalia meridionali; Tanzania settentrionale e sud-orientale, Malawi, Mozambico, Zambia, Botswana orientale, Swaziland, coste orientali del Sudafrica. Probabilmente è anche presente nel Camerun occidentale, nel Rio Muni e nel Gabon nord-occidentale.
Vive nelle mangrovie e nelle foreste fluviali, dove c'è presenza di alberi da frutto. Sembra largamente assente dalle dense aree forestali. È stata osservata in aree urbane e suburbane con presenza di alberi.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica E.wahlbergi come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Mickleburgh, S., Hutson, A.M. & Bergmans, W. 2008, Epomophorus wahlbergi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Epomophorus wahlbergi, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold & Happold, 2013.
- ^ Micklenburgh & Al., 1992.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Epomophorus wahlbergi
- Wikispecies contiene informazioni su Epomophorus wahlbergi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) epauletted fruit bat, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Epomophorus wahlbergi, su Fossilworks.org.