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Carbonara di Po

Coordinate: 45°02′14.82″N 11°13′35.88″E
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Carbonara di Po
sede comunale di Borgocarbonara
Carbonara di Po – Stemma
Carbonara di Po – Veduta
Carbonara di Po – Veduta
Villa Bisighini, sede del municipio, nella nebbia novembrina
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
Territorio
Coordinate45°02′14.82″N 11°13′35.88″E
Altitudine14 m s.l.m.
Superficie15,43 km²
Abitanti1 254[1] (30-9-2017)
Densità81,27 ab./km²
FrazioniCarbonarola, Cavo, Vallazza
Comuni confinantiBergantino (RO), Borgofranco sul Po, Castelnovo Bariano (RO), Magnacavallo, Sermide e Felonica
Altre informazioni
Cod. postale46021 (già 46020)
Prefisso0386
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT020009
Cod. catastaleB739
TargaMN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 355 GG[3]
Nome abitanticarbonaresi
PatronoMaria Santissima Assunta
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carbonara di Po
Carbonara di Po
Carbonara di Po – Mappa
Carbonara di Po – Mappa
Posizione del comune di Carbonara di Po nella provincia di Mantova
Sito istituzionale

Carbonara di Po (Carbunèra in dialetto basso mantovano[4][5]) è una località di 1 258 abitanti sede del comune italiano di Borgocarbonara della provincia di Mantova in Lombardia. L'originaria denominazione di Carbonara si trasformò nell'attuale nel 1867. Tra settembre 2015 e dicembre 2016, con i comuni di Borgofranco sul Po, Felonica, Magnacavallo, Poggio Rusco e Sermide, ha fatto parte della soppressa Unione dei comuni Sei Oltrepò.[6][7]

Dal 1º gennaio 2019, a seguito del referendum popolare consultivo dell'11 febbraio 2018, si è fuso con il comune di Borgofranco sul Po per dare vita al nuovo comune di Borgocarbonara, del quale è sede municipale.[8]

Origini del nome

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Il nome di Carbonara (e della località di Carbonarola) risale al Medioevo ed è di incerta origine. Effettuando un'analisi etomologica, il nome potrebbe derivare ed essere associato a carbonaio o carbonaia. Potrebbe inoltre derivare dal latino carbonaria, acqua scura.[5]

Il territorio in cui giace il Comune di Carbonara di Po sembra essere stato sede di popolazioni sedentarie soltanto quando, alla fine del periodo Repubblicano e al principio di quello Imperiale, Roma aveva ormai completato e raggiunto il culmine della sua mirabile opera di bonifica e centuriazione. Infatti allo stanziamento dei coloni corrispondeva la regolamentazione delle acque, la costruzione della rete stradale e la lottizzazione dei campi, ottenuta anche tramite la riduzione delle zone boschive.

Nel territorio non esistono nomi di luoghi e di famiglie di derivazione romana. Durante il Basso Impero erano infatti già in atto, per varie ragioni, la decadenza e l'abbandono delle campagne e dei centri abitati. Le invasioni barbariche posero fine ad ogni tipo di attività e con l'abbandono delle opere di arginatura e bonifica il territorio ridivenne quasi esclusivamente paludoso.

Soltanto i Longobardi, forse, a motivo della difesa strategica del Po ridiedero un po' di vita a questo territorio, non trascurando del tutto le strade.

Dopo il Mille i centri rurali decaduti per mancanza di braccia e di mezzi, assediati dal bosco e dalla palude, riprendono vita. Le antiche strade, in certi luoghi non del tutto abbandonate e cancellate, vengono di nuovo percorse. Per rimediare alle miserevoli condizioni di queste terre e dei loro abitanti si ricorre a grandi concessioni di terre a tenue censo, purché vi si costituissero o mantenessero argini ai corsi d'acqua o si immettessero a coltura nuovi terreni. Sorge così quello che diventerà il Comune rurale, che fu da principio l'associazione di una comunità già esistente, costituita da fedeli che si raccoglievano in una modesta chiesa di campagna.[9]

Durante il periodo Comunale si generarono conflitti, che si protrassero a lungo, tra i Comuni di Mantova e di Ferrara. Queste annose liti, che sorsero per il controllo delle acque del Po, dazi, fiere ed altri diritti comunali, provocarono rovinose scorrerie nei rispettivi territori di confine.

Nei secoli successivi si andarono a susseguire vicende strettamente legate alla gestione dei territori appartenenti a Mantova, dapprima con il Capitanato dei Bonacolsi e successivamente con il dominio dei Gonzaga. Numerosi provvedimenti furono presi per la gestione dei territori agricoli e delle acque, con il rafforzamento, la manutenzione e la creazione di nuove opere idrauliche e di arginatura. Posto ai confini del territorio mantovano, questo territorio subiva le conseguenze delle lotte interne ed esterne dei vicini e per questo si resero necessarie una vigilanza e una difesa particolari.

Lo stemma di Carbonara di Po si blasonava:

«Di cielo, ad uno specchio di acqua al naturale, alla figura di Nettuno, che seduto su di un gruppo di scogli, uscenti dal fianco destro dello scudo, e traversanti in fascia, poggia l'avanbraccio destro, su di un’anfora coricata da cui sgorga acqua, e tiene nel braccio sinistro, piegato verso l'alto, un remo con la punta tuffata nel mare, ad uno scoglio, uscente quasi al limite dell'orizzonte, dal fianco sinistro, e alla stella di argento, raggiata di 5, posta in capo. Lo stemma cimato da corona nobiliare.[10]»

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • Villa Bisighini, sede municipale. Fu fatta costruire e poi ceduta in eredità al comune di Carbonara di Po, da Francesco Bisighini, imprenditore edile, arricchito dalla sua attività in Argentina tra fine ottocento e inizio Novecento. Bisighini, nato nel 1867, tornò in Italia nel 1904. La villa fu costruita fra il 1906 ed il 1908 affidandone il progetto all’ingegnere cavalier Pacchioni. Nel settembre del 1912, la festa d'inaugurazione portò a Carbonara l'élite della zona, insieme alle famiglie del paese.[11] Viene utilizzata attualmente anche per manifestazioni culturali ed eventi paesani.
  • Chiesa dell'Assunzione di Maria. È la parrocchiale di Carbonara, edificata alla fine del secolo XVIII.
  • Corte Dalla Valle. Viene attribuita a Luca Fancelli. Sorge in frazione Carbonarola, è tra i più antichi edifici civili superstiti nella campagna mantovana. Può essere datato, nel suo nucleo originario, alla seconda metà del XV secolo.[9]. Ospita oggi il ristorante Antica Locanda Corte della Marchesa.
  • Chiesa parrocchiale di Carbonarola. Sotto il titolo della Immacolata Concezione e Beata Osanna, soggetta alla parrocchia di Carbonara.
  • Riserva naturale dell'Isola Boscone.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[12]

  • Turtèl sguasaròt
  • Tartufo. Annualmente tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre si svolge la Tartufesta, dove protagonista assoluto è il tartufo raccolto localmente.

Amministrazione

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  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 141, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b Pelati.
  6. ^ L'Unione Sei Oltrepò si presenta. La sede sarà a Carbonara di Po, in Gazzetta di Mantova, 16 settembre 2015. URL consultato il 9 giugno 2024.
  7. ^ Addio Sei Oltrepò. Comuni liberi tutti, in Gazzetta di Mantova, 13 dicembre 2016. URL consultato il 9 giugno 2024.
  8. ^ Francesco Romani, Carbonara e Borgofranco, sì alla fusione, su gazzettadimantova.gelocal.it, gazzettadimantova.gelocal.it. URL consultato il 28 febbraio 2018.
  9. ^ a b Vittorio Bocchi, Un paese sul fiume, Carbonara di Po, Officine Grafiche Alce, 2000.
  10. ^ Carbonara di Po, su araldicacivica.it. URL consultato il 16 ottobre 2022.
  11. ^ Francesco Romani, Via in autunno agli interventi per il recupero di Villa Bisighini, su gazzettadimantova.gelocal.it. URL consultato il 29 luglio 2018.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985. ISBN non esistente.
  • Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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