Musy nacque il 13 dicembre 1917 a Berna, figlio del presidente svizzero Jean-Marie Musy. Ha conseguito una laurea in ingegneria agraria presso l'Institut agricole de l'État de Fribourg a Grangeneuve e ha prestato servizio nell'aeronautica militare durante la chiamate alle armi della Svizzera durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944 salvò 1 200 ebrei dal campo di concentramento di Theresienstadt con suo padre[1] e nel 1947 fu uno dei primi a ricevere la licenza svizzera di paracadutismo.[2]
Successivamente è passato alle auto da corsa. Corse con varie macchine, tutte aventi però come casa madre la Maserati. Musy esordì nel maggio 1954, con una Maserati A6,[4] un'auto da corsa ufficiale Maserati, precedentemente utilizzata da Giletti, il pilota ufficiale Maserati. Con questa vettura ha vinto diverse gare, registrando anche dei giri record, su piste diverse. La vendette poi nel 1955 a Pietro Pagliarini.
A quel tempo, Musy faceva già parte della scuderia semi-ufficiale Maserati. Ha preso parte a diverse gare, con pochissimo successo, in 150, 200S e 200Si. Ha anche partecipato a una gara alla Dakar in 250, senza però riuscire a finirla.[5]
Musy morì in una gara all'Autodrome de Montlhéry, in Francia, il 7 ottobre 1956, facendo schiantare una Maserati 200S su un terrapieno, dopo un guasto al piantone dello sterzo. Espulso dall'auto, è morto immediatamente.[6]
In totale, ha partecipato a undici campionati europei di auto sportive della metà degli anni 1950, vincendone cinque.