Arzergrande
Arzergrande comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Padova |
Amministrazione | |
Sindaco | Filippo Lazzarin (Lega) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 45°16′23″N 12°02′48″E |
Altitudine | 6 m s.l.m. |
Superficie | 13,64 km² |
Abitanti | 4 794[1] (31-8-2021) |
Densità | 351,47 ab./km² |
Frazioni | Vallonga |
Comuni confinanti | Codevigo, Piove di Sacco, Pontelongo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35020 |
Prefisso | 049 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028007 |
Cod. catastale | A458 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 313 GG[3] |
Nome abitanti | arzarani |
Patrono | San Giuseppe |
Giorno festivo | 19 marzo |
Cartografia | |
Posizione del comune di Arzergrande all'interno della provincia di Padova | |
Sito istituzionale | |
Arzergrande (Árxare in veneto) è un comune italiano di 4 794 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la ipotesi più diffusa l'origine del nome deriva dalla presenza di un argine di uno dei rami fluviali con cui anticamente il Medoacus (il Brenta) raggiungeva il mare e attorno al quale si è sviluppato l'abitato; in effetti il tracciato della strada provinciale n.4 che attualmente attraversa da ovest ad est il territorio comunale ha l'aspetto di un argine rialzato rispetto alle aree circostanti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Storia antica
[modifica | modifica wikitesto]La storia di Arzergrande e Vallonga inizia nel 1200 a.C. quando questo territorio era abitato dagli Enetoi-Eneti, l'antico popolo Veneto. La loro presenza nel territorio della Saccisica è testimoniata dai ritrovamenti di iscrizioni di grafia venetica, probabilmente riferibili al contesto funerario.
A partire dal III secolo a.C. tra gli Eneti e i Romani si instaura un rapporto di collaborazione reciproca che si formalizza nel 49 a.C. con la concessione della cittadinanza romana al popolo Veneto tramite la lex Roscia promulgata da Cesare. Il rapporto di sottomissione pacifica ha risvolti positivi per questo territorio, soprattutto dal punto di vista commerciale: ne sono testimonianza la costruzione di grandi strade come la via Annia (153 a.C.), la via Postumia (148 a.C.) e la via Popilia (132 a.C.); quest'ultima collegava Adria ad Aquileia passando per Vallonga.
I benefici delle infrastrutture romane si avvertono già dal I secolo d.C. quando Vallonga, l'antico Portus Aedro o Mansio Eurone, diventa un importante nodo stradale e fluviale in cui le merci, comuni e pregiate, venivano smistate dalla via Popilia verso Padova, tramite il fiume Medoacus Minor e gli altri collegamenti stradali secondari.
A partire dal III secolo d.C., a causa delle crescenti difficoltà dell'Impero Romano, questo territorio subisce un lento declino commerciale e politico che culmina nel 452 d.C. con le invasioni del Visigoti, dei Vandali e degli Unni, conseguenza della caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto dell'11 marzo 1937.[4]
Lo stemma prende spunto da una lapide romana ritrovata durante uno scavo, raffigurante un'aquila che tiene tra gli artigli le saette, simbolo della potenza di Giove.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.[5] Quello attualmente in uso al Comune è caricato dello stemma sopra descritto, abbassato sotto il capo di porpora, residuo dell'originario capo del Littorio.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci dal 1946
[modifica | modifica wikitesto]Sindaco | Partito | Periodo | Elezione | |||||
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Guerrino Spinello | Democrazia Cristiana | 1946-1951 | 1946 | |||||
Raimondo Bozzato | Democrazia Cristiana | 1951-1953 | 1951 | |||||
Pier Gastone Bissacco | Democrazia Cristiana | 1953-1960 | (1951) | |||||
1956 | ||||||||
Benvenuto Chiellin | Democrazia Cristiana | 1960 | (1956) | |||||
Lino Ferretto | Democrazia Cristiana | 1960-1970 | 1960 | |||||
1964 | ||||||||
Valter Cavalletto | Democrazia Cristiana | 1970-1980 | 1970 | |||||
1975 | ||||||||
Vittorio Tosatto | Democrazia Cristiana | 1980-1990 | 1980 | |||||
1985 | ||||||||
Valentino Coin | Democrazia Cristiana | 1990-1995 | 1990 | |||||
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995) | ||||||||
Valentino Coin | Centro | 1995-2004 | 1995 | |||||
Centro-destra | 1999 | |||||||
Cesarina Foresti | Centro-sinistra | 2004-2010 | 2004 | |||||
2009 | ||||||||
Gino Pezzin (Vicesindaco f.f.) | Centro-sinistra | 2010-2011 | (2009) | |||||
Luca Sartori | Centro-sinistra | 2011-2016 | 2011 | |||||
Filippo Lazzarin | Lega Nord | 2016-in carica | 2016 | |||||
Lega | 2021 |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Rakovski, dal 2019
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Il Casone Azzurro.
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la Sala Reperti Archeologici
-
monumento ai caduti della prima guerra mondiale con targa per ricordare il partigiano Enzo Giraldo "Cartuccia" nato ad Azergrande
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Arzergrande, decreto 1937-03-11 RD, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 27 agosto 2022.
- ^ Il gonfalone, approvato nel 1937, non sarebbe oggi più concedibile in base all'articolo 5 del R.D. del 7 giugno 1943, poiché l'azzurro non è un colore presente nello stemma.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sante Bortolami, Arzergrande e Vallonga la memoria storica di due comunità, Treviso, Edizioni Canova 2003
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arzergrande
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.arzergrande.pd.it.
- Arzergrande, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 245252988 |
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