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Amanita virosa

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Amanita virosa
Amanita virosa
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseBasidiomycetes
OrdineAgaricales
FamigliaAmanitaceae
GenereAmanita
SpecieA. virosa
Nomenclatura binomiale
Amanita virosa
(Secr.) Lamarck
Nomi comuni

Destroying Angel (EN)

Amanita virosa
Caratteristiche morfologiche
Cappello
campanulato-conico
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Velo
anello e volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
mortale

L'Amanita virosa (comunemente chiamato - in lingua inglese - "Destroying angel" ovvero "angelo distruttore") è un fungo mortale poco diffuso, di colore bianco candido. È una delle quattro amanite mortali presenti in Italia (le altre sono la phalloides, la verna e la porrinensis, quest'ultima molto rara), con cui condivide le letali micotossine.
A differenza della più nota e diffusa A. phalloides, i primi sintomi di avvelenamento ad opera di questa specie insorgono spesso dopo parecchie ore dal consumo, anche 24. Il danno è di natura epatica, estremamente violento.

Descrizione della specie

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45–90 mm ed oltre, di colore bianco candido, si sviluppa rompendo la volva, con un profilo inizialmente ad ogiva ed a maturità campanulato ed irregolare ed alla fine quasi disteso, ricoperto da cuticola setosa e glabra che diviene poco vischiosa a tempo umido.

Fitte e sottili libere, sempre bianche anche a maturità, intervallate da lamellule.

80–120 mm ed oltre × 10–20 mm, slanciato, tendenzialmente cilindrico per continua riduzione del diametro, leggermente eccentrico, bianco ed adornato fin sotto l'anello da fiocchi concolori. Alla base bulboso ed avvolto da una volva vistosa.

Supero, alto quasi all'apice, sottile e poco persistente, anch'esso di colore bianco.

Consistente, avvolgente il bulbo del gambo, bianca.

Fibrosa e bianca, immutabile.

  • Odore: di lievito[1]; a maturità assai sgradevole, viroso.
  • Sapore: repellente, mielato rancido o come di muffa, terroso.

L'eventuale assaggio non va deglutito ma subito espulso.

8,5-10 × 8-9,5 µm lisce, amiloidi, bianche in massa ed incolori al microscopio.

Amanita virosa a metà della crescita

Dall'estate all'autunno nei boschi montani ed umidi di conifera, specialmente di abete rosso, su terreno calcareo. Poco diffusa ma abbondante nelle stazioni di crescita.

Commestibilità

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Mortale.[2]
Causa la sindrome falloidea.[2]
Contiene amatossine.

Come per le sue parenti Amanita phalloides e Amanita verna anche Amanita virosa contiene tossine termostabili (ovvero resistenti al calore) che attaccano principalmente il fegato, con effetti nefasti su quest'ultimo e un elevato tasso di mortalità.[3]

Dal latino virosus, fetido, velenoso.

Specie simili

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Esemplare giovane di Amanita virosa.
  • Si distingue dall'Amanita phalloides f.ma alba (di cui è stata considerata a lungo una varietà) per il bulbo più vistoso, il gambo un po' eccentrico e decorato, il cappello irregolare e mai piano. Diverso l'habitat, che per l'A. phalloides è costituito da latifoglia.
  • Amanita citrina f.ma alba.
  • Gli esemplari giovani, ancora chiusi ad uovo, possono essere scambiati dai più inesperti con funghi bianchi o biancastri di forma subsferica, come alcune specie di Bovista e Lycoperdon, oppure con quelle specie bianche del genere Agaricus che da giovani hanno un aspetto massiccio e chiuso.
  • Amanita bisporiga o Amanita ocreata, specie estremamente simile che cresce in Nord America, nota anch'essa con il nome volgare di Destroying angel.
  • Angelo distruttore/Angelo della morte.
  1. ^ Riccardo Mazza, Introduzione alla micosmologia, A.M.B., Brescia
  2. ^ a b Nicola Sitta, Paolo Davoli, Marco Floriani, Edoardo Suriano, Guida ragionata alla commestibilità dei funghi (PDF), su regione.piemonte.it, p. 34. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  3. ^ Tutto funghi - Cercarli, riconoscerli e raccoglierli (a cura di Associazione Micologica Italiana Naturalistica Telematica).

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