Aleksandr Lebedev
Aleksandr Evgen'evič Lebedev (in russo Александр Евгеньевич Лебедев?; Mosca, 16 dicembre 1959) è un imprenditore, politico e funzionario russo, indicato come uno degli oligarchi russi. Ex esponente del KGB, è proprietario di parte del quotidiano russo Novaya Gazeta e proprietario, con il figlio Evgeny Lebedev, di due giornali britannici: l'Evening Standard e The Independent.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Aleksandr Lebedev nasce a Mosca. I suoi genitori facevano parte dell'intellighenzia di Mosca. Il padre, Evgenij Nikolaevič Lebedev, era un atleta membro della squadra nazionale sovietica di pallanuoto, e più tardi professore alla Baumanka, la più alta scuola tecnica di Mosca. Dopo la laurea nell'Istituto Pedagogico di Mosca, la madre di Aleksandr, Marija Sergeevna, ha lavorato in una scuola rurale di Sachalin e poi insegnato inglese in una scuola terziaria di Mosca.
Nel 1977 Alexander Lebedev entra nel Dipartimento di Economia presso l'istituto dell'Università Statale di Mosca per le Relazioni Internazionali. Dopo la laurea nel 1982, inizia a lavorare presso l'Istituto di Economia del sistema socialista mondiale facendo ricerche per il suo Kandidat (tra il master e dottorato), The problems of debt and the challenges of globalization.
Tuttavia ben presto viene trasferito alla prima direzione principale (servizi segreti esteri) del KGB. Secondo il Sunday Times, come spia del KGB era di base presso l'ambasciata sovietica a Londra dal 1988. Ha lavorato lì e per il successore del KGB, il Servizio di intelligence internazionale, fino al 1992.
Attività finanziaria
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver lasciato l'intelligence russa, Lebedev fonda la sua prima società, la Russian Investment-Finance Company. Nel 1995 questa società compra la National Reserve Bank, una piccola banca russa, in difficoltà finanziaria. La banca poi cresce rapidamente fino a diventare una delle più grandi banche della Russia. Questa banca e l'Alfa-Bank sono state le uniche due delle dieci più grandi banche russe a sopravvivere alla crisi finanziaria russa del 1998.
Altre attività sono:
- 11% di Aeroflot, compagnia di bandiera russa
- 44% del Ilyushin Finance Co, che possiede una quota significativa del settore aeronautico russo
- Quote significative di Sberbank, Gazprom, RAO UES
Nel maggio 2008 è inserito nell'elenco del magazine Forbes come uno dei russi più ricchi e inserito al 358° persone più ricche nel mondo con una fortuna stimata in $3,1 miliardi. Possiede 1/3 delle linee aeree Aeroflot ed è[1] proprietario di parte del giornale russo Novaja Gazeta[2]. È proprietario di tre quotidiani nel Regno Unito con il figlio Evgenij Lebedev: il londinese Evening Standard, The Independent e l'Independent on Sunday. Nel 2012 il suo patrimonio è, secondo Forbes, sceso a 1,1 miliardi di dollari.[3] Nel 2018 non risulta più miliardario in dollari.[4]
Nel 2019 ha pubblicato un libro intitolato Hunt the Banker: The Confessions of a Russian Ex-Oligarca.[5] Lebedev è stato comunque descritto dal New York Times come un "oligarca" nel 2020, quando suo figlio Evgeny è stato nominato da Boris Johnson alla Camera dei Lord britannica [6] : il primo russo a sedere tra i Lord.
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2003 Lebedev si candida alle elezioni per il sindaco di Mosca e la Duma di stato. Riceve il 13% nelle elezioni per il sindaco, perdendo con Jurij Lužkov, ma vince un seggio nella Duma di stato nella lista del partito Rodina (era in realtà il numero uno nella lista regionale del partito di Mosca). Rimane nella Duma fino al 2007, quando si tengono nuove elezioni. Nella Duma inizialmente si trasferisce dalla nazionalista Rodina alla frazione filo-governativa della Russia Unita, ma vi fa ritorno dopo la fusione di Rodina nella più ampia coalizione socialdemocratica della Russia.
Lebedev, fondatore e presidente del National Investment Council, un'organizzazione non politica e non governativa che lavora per migliorare la voglia di investire in Russia, proteggere gli interessi delle attività russe all'estero e combattere i sentimenti negativi nei confronti degli affari russi, diventa, insieme all'ex presidente dell'Unione Sovietica Michail Gorbačëv, il proprietario del 49% di Novaja Gazeta, uno dei giornali più critici dell'attuale governo russo.[7]
Dopo l'assassinio di un'importante giornalista di Novaja Gazeta, Anna Politkovskaja, Lebedev elogia per iscritto il talento della Politkovskaja e promette 25 milioni di rubli russi (circa 1 milione di dollari USA) per le informazioni necessarie per portare all'arresto degli assassini.[8]
Nel settembre 2008 Michail Gorbačëv annuncia che avrebbe fatto ritorno alla politica russa insieme a Lebedev. Il loro partito è chiamato Partito Democratico Indipendente della Russia.[9]
Nel marzo 2009 Lebedev si candida a sindaco di Soči, la città ospite delle Olimpiadi invernali 2014,[10], ma una sentenza del tribunale dichiara la sua candidatura non valida il 13 aprile 2009.[11] La sentenza della Corte è il risultato di una denuncia di un altro candidato, Vladimir Turuchanovskij, che sostiene come la campagna di Lebedev abbia ricevuto tre donazioni da minori, cosa vietata dalla legge elettorale russa. Secondo il capo della campagna elettorale di Lebedev, Artyom Artyomov, si è trattata di una montatura: i tre ragazzi sono stati condotti a Sberbank da un membro del consiglio di Soči, con 500 rubli ciascuno (circa 20 dollari), dicendo di voler donare i soldi per la campagna di Lebedev. I suoi attivisti hanno restituito il denaro lo stesso giorno, ma la cosa non ha impedito di squalificare la sua candidatura. Lebedev ha dichiarato di appellarsi alla decisione della Corte.[12]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Lebedev si sposa la prima volta con Natalia Vladimirovna Sokolova, ingegnere e ricercatrice, figlia dello scienziato Vladimir Sokolov. Dal matrimonio nasce un figlio, Evgenij Lebedev. I due si separano nel 1998. Il figlio affianca il padre negli affari di famiglia e, quale cittadino britannico e filantropo, è stato insignito del titolo di "Barone di Hampton e Siberia".
Nel 2005 sposa la sua seconda moglie, la ex modella, Elena Perminova, con la quale ha quattro figli: Egon, Nikita, Arisha e Alexander.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ http://www.ilgiornale.it/news/politica/londra-capitale-degli-interessi-russi-caccia-prove-certe-su-1502959.html
- ^ Tycoon linked with Litvinenko ‘survived poisoning’, John Elliott and Jon Ungoed-Thomas, The Sunday Times, January 7, 2007
- ^ (EN) Alexander Lebedev, su forbes.com, gennaio 2012.
- ^ https://www.forbes.com/billionaires/#5d99dc24251c
- ^ (EN) Luke Harding, Hunt the Banker: The Confessions of a Russian Ex-Oligarch by Alexander Lebedev – review, in The Guardian, 9 settembre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
- ^ (EN) Mark Landler, New Nominations to U.K. House of Lords Raise Old Concerns of Cronyism, in The New York Times, 4 agosto 2020. URL consultato il 4 ottobre 2020.
- ^ (EN) Peter Finn "Gorbachëv Invests in Newspaper", in Washington Post, 8 giugno 2006, p. A17.
- ^ (EN) Alexander Lebedev "Shooting Anna Polikovskaya They Targeted Her Opponents", in Novaya Gazeta, 9 ottobre 2006. URL consultato il 24 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2007).
- ^ (EN) Adrian Blomfield, Mikhail Gorbachev returns to Russian politics, in Telegraph, 29 settembre 2008. URL consultato il 17 marzo 2017.
- ^ (EN) Lebedev Running For Sochi Mayor, in Sport Illustrated.com, 16 marzo 2009. URL consultato il 24 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).
- ^ (EN) Alexander Lebedev disqualified from Sochi mayoral race, in The Guardian, Londra, 13 aprile 2009.
- ^ (RU) Мария-Луиза Тирмастэ, Александра Лебедева отослали переводом, in Kommersant N66 (4121), 14 aprile 2009. URL consultato il 14 aprile 2009.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aleksandr Lebedev
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The spy who loves media, Ian Cobain, The Guardian, October 12, 2009
- Alexander Lebedev, Beyond Khodorkovsky, in Wall Street Journal, 10 giugno 2005. URL consultato il 13 gennaio 2007.
- Personal website (RU)
- Biography (RU)
- Interview to Radio Liberty (RU)
- Sponsorship page Archiviato il 25 febbraio 2021 in Internet Archive. (RU)
- National Rezerve Bank Archiviato il 24 febbraio 2021 in Internet Archive. (RU)
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