Adrienne Bolland
Adrienne Bolland[1][2] (Arcueil, 25 novembre 1895 – Parigi, 18 marzo 1975) è stata un'aviatrice francese nota per alcuni primati acrobatici e per aver effettuato la prima trasvolata femminile delle Ande e del canale della Manica con partenza dalla Francia.
Adrienne Armande Pauline Bolland | |
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Nascita | Arcueil, 1895 |
Morte | Parigi, 1975 |
Dati militari | |
Paese servito | Francia |
Forza armata | Armée de l'air, AFAT/FAFL |
Specialità | Trasporto |
Anni di servizio | 1940-1946 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra civile spagnola, Seconda guerra mondiale |
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Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Nata ad Arcueil il 25 novembre 1895, Adrienne Bolland era la settima figlia di una famiglia della media borghesia, che si trovò però in ristrettezze economiche acuite dalla morte del padre, lo scrittore e geografo di origine belga Henri Bolland, avvenuta nel 1909.[3]
Il brevetto come pilota da trasporto e la trasvolata delle Ande nel 1921
[modifica | modifica wikitesto]Adrienne Bolland fu la prima donna ad aver conseguito un brevetto come pilota da trasporto appena dopo la fine della prima guerra mondiale[4], per questo motivo, nonostante le donne allora non fossero ancora in servizio presso nessuna compagnia aerea, la Latecoere, assieme all'industria Caudron, valutando il riscontro positivo che ne sarebbe loro derivato nel caso l'impresa fosse andata a buon fine, le misero a disposizione nel 1921 un velivolo col quale, in quello stesso anno, la Bolland effettuò la prima trasvolata della cordigliera delle Ande compiuta da una donna[5]: un'impresa da record che le poste francesi hanno ricordato, nel 2005, con l'emissione di un francobollo di posta aerea da 2 Euro col suo ritratto.[6]
Le imprese da record e il matrimonio con l'aviatore Ernst Vinchon (1921-1930)
[modifica | modifica wikitesto]Tornata in Francia nel luglio 1921, dopo una lunga tournée in Argentina e Uruguay, forte della popolarità acquisita partecipò a numerose esibizioni aeree, dando prova di una notevole abilità tecnica.[7] Il 27 maggio 1924, stabilì a Orly il nuovo record femminile di looping, realizzando 212 anelli in 72 minuti.[8] Nel 1930, sposò l'aviatore Ernst Vinchon.[9]
Nel 1934, assieme a Maryse Bastié ed Hélène Boucher, si impegnò per la concessione del diritto di voto alle donne e sostenne la candidatura alle elezioni di Louise Weiss.[10]
Da pilota civile a pilota militare
[modifica | modifica wikitesto]Nella sua lunga carriera la Bolland svolse anche l'attività di istruttrice e di collaudatrice, ruolo per il quale fu scelta e assunta dal pioniere dell'aviazione René Caudron.
Nel 1936, la Bolland combatté a fianco dei repubblicani nella guerra civile spagnola. Nel 1940, lei e il marito decisero di restare nella zona occupata e di unirsi alla resistenza, raggiungendo la rete CND Castille du Loiret. I due aviatori si occuparono di trovare terreni per l'aviazione di France Libre.[11]
Dopo la Liberazione, fu nominata Ufficiale della Legion d'Onore. Morì nel 1975 e fu sepolta nel cimitero di Donnery. Le sue gesta hanno ispirato due volumi di fumetti a lei dedicati, facenti parte di una collana sull'aviazione.[12]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze francesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biography & Genealogy Master Index (BGMI) - Stories, Memories & Histories Name: Adrienne Bolland Birth: 1895 Death: 1975 Rio de Janeiro, Brazil, Immigration Cards, 1900-1965 (in Portuguese) Immigration & Travel Name: Adrienne Armande Pauline Vinchon Arrival: year - Rio de Janeiro, Rio de Janeiro, Brazil
- ^ "A causa di un errore nel certificato di nascita il cognome fu trascritto con due "l", così che la donna conservò questo cognome per il resto della propria vita", da www.thisdayinaviation.com.
- ^ "La morte nel 1909 di Henri Bolland, scrittore e geografo presso le edizioni Hachette, gettò la moglie Joséphine e i figli in un profondo stato di disagio morale e materiale", da www.universalis.fr.
- ^ histoireparlesfemmes.com
- ^ FLIGHT, The Aircraft Engineer and Airships, n. 641 (No. 14, Vol. XIII.), 7 aprile 1921, pagina 250.
- ^ Posta aerea 2005, francobollo dedicato a Adrienne Bolland 1895-1975, www.phil-ouest.com.
- ^ Yves-Marie Evanno, Trois jours de fêtes aériennes pour l’inauguration de l’aéroport de Rennes (28-30 juillet 1933), su enenvor.fr, En Envor. URL consultato il 29 luglio 2013..
- ^ L'aéronautique au jour le jour - mai 1924, in L'Aéronautique, n. 61, juin 1924, p. 152.
- ^ "Con il suo Caudron C.127, nel corso di veri incontri, sedusse il pubblico ed anche l'aviatore Ernest Vinchon, che sposò il 15 marzo 1930".
- ^ (FR) Nicolas Beaupré, Les grandes guerres. 1914-1945: 1914-1945, Humensis, 23 giugno 2015, ISBN 978-2-7011-8921-5. URL consultato il 26 settembre 2017.
- ^ Martine Laporte, Adrienne Bolland: la déesse des Andes, ISBN 978-2-9535837-3-1, OCLC 945349415.
- ^ (FR) Tristan Robert, Adrienne Bolland, Éditions À contresens, ISBN 979-10-90408-30-2.
- ^ La Rosette et la Croix à deux célébrités de l'aviation, in Le Matin, n. 12812, 22 marzo 1924.
- ^ Figures de l'aviation - Adrienne Bolland, su fandavion. URL consultato il 17 settembre 2017.
- ^ Adrienne Bolland, una heroína aviadora que cruzó los Andes, su abrecht-group.com. URL consultato il 17 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Coline Béry, Adrienne Bolland ou les ailes de la liberté, Le passeur, 2016.
- (EN) Coline Béry, True Birds, looking for Adrienne Bolland's two legendary planes, Corde Raide, 2016.
- (FR) Martine Laporte, Adrienne Bolland: la déesse des Andes, Villalobos éditions, 2015.
- (DE) Ernst Probst, Adrienne Bolland - Die erste Frau, die über die Anden flog, GRIN, 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adrienne Bolland
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito Franceinter
- Adrienne Bolland, Getty Images
- Adrienne Bolland, Wikitimbres
- Air Journal
Controllo di autorità | VIAF (EN) 11130300 · ISNI (EN) 0000 0000 5509 2468 · LCCN (EN) n79119778 · GND (DE) 1103596349 · BNF (FR) cb10427630j (data) |
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