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Adolf Heyduk

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Ritratto di Adolf Heyduk eseguito da Jan Vilímek

Adolf Heyduk (Předhradí, 6 giugno 1835Písek, 6 febbraio 1923) è stato un poeta e scrittore ceco.

La tomba di Hejduk nel cimitero di Vyšehrad

Durante la sua formazione di studi che svolse a Praga, Heyduk ebbe l'occasione di frequentare il circolo letterario Maj ("Maggio") guidato da Jan Neruda e di collaborare alla stesura dell'omonimo almanacco.[1][2]

Una volta laureatosi in ingegneria Heyduk intraprese la professione di insegnante di disegno, e contemporaneamente sviluppò la sua passione letteraria per la poesia.[3]

Nel 1876 assunse la direzione della sezione letteraria dell'associazione Umělecké besedy ("Discussioni artistiche").

Molti dei suoi versi furono riadattati in musica dal compositore ceco Antonín Dvořák.

Poetica e carriera letteraria

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Nelle sue opere, circa una sessantina di raccolte di poesie, epiche e prose, le tematiche approfondite ed i contenuti espressi furono ispirati in parte dalle bellezze della natura e paesaggistiche, sia della Selva Boema e della Boemia meridionale in generale, che Heyduk conobbe profondamente grazie al suo lungo soggiorno, sia dell'Italia, del Caucaso e della Slovacchia, che l'autore colse durante alcuni suoi viaggi, ma anche da vicende politico-sociali.[4]

In questo ultimo caso, Heyduk focalizzò la sua attenzione sulle istanze di soggetti individuali e collettivi, quali gli ideali di libertà degli zingari, presenti nei Cigánské melodie ("Melodie zigane", 1859), oppure quelli di autonomia e indipendenza manifestate dagli slovacchi, sui quali fu incentrata la raccolta Cimbál a husle ("Cembalo e violino", 1876).[3][4]

I lavori letterari di Heyduk ebbero il merito di far conoscere al mondo le condizioni di oppressione del popolo slovacco,[4] e l'autore stesso divenne un autorevole promotore delle relazioni tra il popolo ceco e quello slovacco.[5]

Se la raccolta Slovensku ("Alla Slovacchia", 1919) si basò sulle descrizioni delle bellezze naturali di quel Paese, in altri lavori Heyduk prese spunto dalle condizioni, dagli usi e consuetudini del mondo rurale, oltreché dai ricordi della sua infanzia, dai suoi rapporti e dalle sue vicende familiari, come in Hořec a srdečník ("La genziana e la parnassia", 1876), in V zátiší ("In solitudine", 1883), oppure in Balada dětská ("Ballata per bambini"), dedicata ai suoi due figli prematuramente scomparsi, dove spesso l'autore toccò vertici di commossa partecipazione ed empatica umanità.[4]

  • Básně, con Cigánské melodie; Písně; Smíšené básně; Růže povážská, (1859).
  • Karyatidy, (1862).
  • Básně, con Jižní zvuky, Dozvuky vlašské, (1865).
  • Lesní kvítí, dedicato a Jan Neruda, (1873).
  • Cymbál a husle, includente Slovensku, (1876).
  • V zátiší, (1883).
  • Písně, (1884).
  • Hořec a srdečník (1884).
  • Zaváté listy, dedicata alle figlie scomparse, (1886).
  • Šípy a paprsky, (1888).
  • Na potulkách, (1895).
  • Nové cigánské melodie, (1897).
  • Ptačí motivy, (1897).
  • Zpěvy pošumavského dudáka – I. Písně, (1899).
  • Dumy a dojmy, (1899).
  • Rosa a jíní, (1899).
  • Parnasie, (1900).
  • V polích, (1900).
  • Černá růže, (1901).
  • Lotyšské motivy, (1901).
  • Pohádky duše, (1901).
  • V samotách, (1901).
  • Ritornelly, (1902).
  • Z pouti na Kavkaz, (1903).
  • Cestou, (1903).
  • Z deníku toulavého zpěváka, (1904).
  • Znělky, (1905).
  • Od Tater a Dunaje, (1910).
  • Co hlavou táhlo, (1910).
  • Milota, poema lirico, (1875).
  • Píseň o bitvě u Kressenbrunu, (1877).
  • Mohamed, (1878).
  • Oldřich a Božena, (1879).
  • Dědův odkaz, (1879)
  • Dřevorubec, (1880).
  • Pod Vítkovým kamenem, (1881).
  • Dudák, (1881).
  • Za víru a volnost, (1881).
  • Běla, (1882).
  • Na přástkách, (1884).
  • Na vlnách, (1886).
  • Obrázky, (1888).
  • Sekerník, (1893).
  • Bohatýři, canti storici, (1894).
  • Tři zkazky, con Braček-Ptáček, (1877); Záměny, (1879); Sudice, (1860).
  • Zpěvy pošumavského dudáka – II. Zvěsti, II. Děje, (1887).
  • Za dlouhých večerů, (1899).
  • Na černé hodince, (1900).
  • V zášeru minulosti, (1900).
  • Z rodných hor, (1901).
  • Biblické zvěsti, (1903).
  • Východ i západ, (1906).
  • Škůdci a dobrodruzi, (1909).
  • Rozmanité zvěsti a drobné děje, (1913).
  • Několik pověstí z Pošumaví, (1914).
  • O dvou přátelích, nell'almanacco Máj, (1860).
  • Nástin bájesloví slovanského a germanského, (1863).
  • O stavitelství devatenáctého století, (1871).
  • Vltava.
  • Zlatá stezka šumavská, nel nelopisu českých turistů, 1900.
  • Drobné vzpomínky v dětském časopise Malý čtenář, (1901–1903).
  • Zvon, (1905).
  • Vzpomínky literární, (1911).
  1. ^ (EN) Letteratura ceca su Enciclopedia Britannica, su britannica.com.
  2. ^ The Adolf Heyduk Memorial in Písek, su prachenskemuzeum.cz. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2016).
  3. ^ a b literatura.kvalitne.cz – Adolf Heyduk, su literatura.kvalitne.cz. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2008).
  4. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 511.
  5. ^ Čtení z Písku – Adolf Heyduk, su ctenizpisku.cz. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  • (CS) Miloš Pohorský, Dějiny české literatury, Praga, Československá akademie věd, 1961.
  • (CS) Arne Novák, Zvony domova a Myšlenky a spisovatelé, Praga, Novina, 1940.

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