Dewoitine D.513
Dewoitine D.513 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | Dewoitine |
Data primo volo | 6 gennaio 1936 |
Utilizzatore principale | Armée de l'air |
Esemplari | 2 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,45 m |
Apertura alare | 12,05 m |
Superficie alare | 18,32 m² |
Peso max al decollo | 2446 kg |
Propulsione | |
Motore | un Hispano-Suiza 12Ycrs1 12 cilindri a V raffreddato a liquido |
Potenza | 860 hp (641 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 445 km/h (240 kt) a 5 100 m (16 730 ft) |
Velocità di salita | a 2 000 m (6 560 ft) in 2 min 35 s |
Dati tratti da | |
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Il Dewoitine D.513 fu un aereo da caccia monoposto, monomotore e monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda francese Constructions aéronautiques Émile Dewoitine verso la metà degli anni trenta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.[2]
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Il 13 luglio 1934 il Ministère de l'Air emise una specifica relativa ad un programma riguardante un aereo da caccia monoposto (caratteristiche sintetizzate secondo l'uso francese dalla sigla "C1").[3]
Modificato a più riprese, il 16 novembre 1935 questo programma fu suddiviso in due distinte categorie: un caccia leggero propulso da un motore di potenza compresa tra i 400 e i 500 CV, e uno pesante dotato di motore da 800 a 1 000 CV. Quest'ultima categoria portò allo sviluppo di quattro aerei monoposto ad ala bassa, di costruzione interamente metallica e dotati di carrello d'atterraggio retrattile: si trattava del Bloch MB 150, del Dewoitine D.513, del Loire-Nieuport LN 161 e del Loire 250. Ad essi si aggiunse in seguito un quinto concorrente, il Morane-Saulnier MS.405, dotato di una struttura tubolare parzialmente ricoperta di tela.[4]
L'ufficio tecnico Dewoitine elaborò un progetto che, rispondendo ai requisiti richiesti dal ministero, scelse di dotare il proprio modello di un'ala a sbalzo e di utilizzare come propulsore un Hispano-Suiza 12Y, un 12 cilindri a V raffreddato a liquido, nella sua versione crs1, erogante la potenza di 860 hp (641 kW).[1]
Il prototipo, terminato entro la fine del 1935, si staccò da terra per la prima volta il 6 gennaio 1936, tuttavia le successive prove di volo rivelarono che, oltre ad una sua fisiologica instabilità, non era in grado di raggiungere le velocità previste. Al fine di risolvere tali problemi il gruppo di progettazione decise di intervenire radicalmente sul progetto originale, tanto da assegnargli una diversa sigla, D.514, ricostruendone la fusoliera e modificando il disegno dell'impennaggio di coda. Anche questi interventi non ebbero tuttavia esiti risolutivi e, oltre a non rilevare miglioramenti in stabilità e velocità massima, si aggiunsero ulteriori problemi nel raffreddamento del motore e al carrello d'atterraggio, tali da convincere l'azienda ad abbandonare ogni altro sviluppo.[1]
Il secondo prototipo fu in seguito modificato, adottando carrello d'atterraggio e radiatore dal D.503 e, ridesignato D.514LP, utilizzato durante prove di lancio con paracadute ad alta velocità.[1]
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]- D.513
- prototipo, equipaggiato con un motore Hispano-Suiza 12Ycrs1 12 cilindri a V dalla potenza di 860 hp (641 kW).[1]
- D.514
- originariamente concepito come il secondo D.513, venne modificato per le prove incluso il montaggio di un motore Hispano-Suiza 12Ydrs2.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Orbis 1985, p. 1440.
- ^ Green, Swamborough 1997, p. 354.
- ^ Virtual Aircraft Museum.
- ^ Bonte 1974, p. 165.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), London, Orbis Publishing, 1985.
- (FR) Louis Bonte, L'Histoire des essais en vol, Paris, Éditions Lariviere, 1974.
- (FR) William Green e Gordon Swanborough, Le grand livre des chasseurs: l'encyclopédie illustrée de tous les avions de chasse et tous les détails de leur fabrication, Paris, CELIV, 1997, ISBN 978-2-865-35302-6.
- (EN) William Green e Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, Godalming, Salamander Books, 1994, ISBN 1-85833-777-1.
- (EN) C.G. Grey, Jane's All the World's Aircraft 1938, London, David & Charles, 1972, ISBN 0715-35734-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dewoitine D.513
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Dewoitine D.513, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 25 novembre 2018.
- (EN) Maksim Starostin, Dewoitine D 513, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 25 novembre 2018.
- (FR) Bruno Parmentier, Dewoitine D-513, su Aviafrance, http://www.aviafrance.com/, 7 maggio 1998. URL consultato il 25 novembre 2018.
- (EN) Dewoitine D.513 / D.514 LP, su all-aero.com. URL consultato il 21 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2018).