Ranieri Ferdinando d'Asburgo-Lorena
Ranieri Ferdinando d'Asburgo-Lorena | |
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L'Arciduca Ranieri Ferdinando d'Asburgo-Lorena in una litografia d'epoca | |
Primo Ministro dell'Impero Austriaco | |
Durata mandato | 4 febbraio 1861 – 26 giugno 1865 |
Capo di Stato | Francesco Giuseppe I d'Austria |
Presidente | Anton von Schmerling |
Predecessore | Johann Bernhard von Rechberg und Rothenlöwen |
Successore | Alexander von Mensdorff-Pouilly |
Gruppo parlamentare | arciduchi |
Dati generali | |
Partito politico | Conservatore |
Professione | militare |
Ranieri Ferdinando d'Asburgo-Lorena (Milano, 11 gennaio 1827 – Vienna, 27 gennaio 1913) è stato un generale austriaco.
Biografia
Ranieri Ferdinando Maria Giovanni Evangelista Francesco Ignazio d'Asburgo-Lorena, era figlio dell'arciduca Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena e nipote dell'imperatore Francesco II d'Asburgo-Lorena. Sua madre era invece Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, figlia di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano e sorella di Carlo Alberto di Savoia. Ranieri era dunque cugino di primo grado di Vittorio Emanuele II di Savoia, di cui diventerà anche il cognato. Ranieri nacque a Milano nel 1822 dal momento che suo padre all'epoca della sua nascita era viceré di Lombardia all'interno del Regno Lombardo-Veneto e qui trascorse tutta la sua infanzia, rimanendo a corte a Palazzo Reale sino al 1848 quando i tumulti della Prima guerra d'indipendenza costrinsero la sua famiglia a fare ritorno in Tirolo.
Ancora giovane intraprese la carriera militare e si distinse in diplomatica divenendo dal 1861 al 1865 primo ministro austriaco e consigliere dell'Imperatore dal 1857. Dal 1872 al 1906 fu al comando della k.k. Landwehr, l'esercito nazionale austriaco, che durante il suo comando fu trasformata da una milizia territoriale in una forza armata alla pari con l'esercito comune.[1]
Nel 1852 sposò Maria Carolina (1825-1915), figlia dell'arciduca Carlo d'Asburgo-Teschen, vincitore della battaglia di Aspern nel 1809. Il matrimonio fu felice e probabilmente la loro fu la coppia più nota della famiglia d'Asburgo per quell'epoca, anche se la loro unione non produsse eredi. Quello stesso anno divenne anche titolare di un reggimento di fanteria n. 59°, il "Salisburgo". Nel 1854 l'arciduca Raineri acquisì una proprietà nella Wiedner Hauptstrasse 63 di Vienna, dove fece completare un maestoso parco, sfruttando la già presente struttura di un palazzo risalente al 1711-1712 ed appartenuto ad un ricco mercante, Leopold von Engelskirchner[2]. In onore del nuovo proprietario, il palazzo mutò il nome in Palais Erzherzog Rainer (Palazzo "Arciduca Ranieri") dove visse con la moglie sino alla sua morte.
L'arciduca Raineri morì il 27 gennaio 1913 a Vienna, all'età di 86 anni, venendo sepolto poco dopo nel luogo tradizionale di sepoltura della famiglia imperiale asburgica, la cripta dei Cappuccini a Vienna, nella Toskanagruft. Sua moglie morirà due anni più tardi all'età di 90 anni. Fu sempre molto legato al nipote della moglie, l'arciduca Carlo Stefano d'Asburgo-Teschen, che lasciò erede dei suoi beni.
Raineri fu un grande conoscitore delle arti e delle scienze nonché loro patrono, divenendo curatore dell'accademia delle scienze e protettore del museo austriaco di arte e industria. Nel 1873 fu presidente dell'esposizione universale di Vienna. Interessatosi alla papirologia, nel 1884 acquistò la collezione trovata a El Fayum (consistente in circa 100.000 pezzi) che donò nel 1899 alla biblioteca centrale austriaca. La città di Salisburgo gli ha dedicato la Rainerstraße.
Onorificenze
Onorificenze austriache
Onorificenze straniere
Ascendenza
Note
- ^ (DE) Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950, Volume 8, p. 395.
- ^ La casa si presentava già all'epoca di Ranieri molto moderna per l'epoca dal momento che già dal 1832 era stata dotata di illuminazione a gas, divenendo la prima abitazione illuminata a gas di Vienna
Bibliografia
- Meyers Großes Konversations-Lexikon, sechste Auflage, 1904-1911
- Erzherzog Rainer. In Constantin von Wurzbach: Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, Band 7; 1861. [1]
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Controllo di autorità | VIAF (EN) 59868263 · ISNI (EN) 0000 0003 7390 0395 · CERL cnp00541186 · LCCN (EN) n85101731 · GND (DE) 117700886 · BNF (FR) cb156199342 (data) · J9U (EN, HE) 987007273201505171 |
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