Chiusano d'Asti
Chiusano d'Asti comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Asti |
Amministrazione | |
Sindaco | Luigi Bosco (lista civica) |
Territorio | |
Coordinate | 44°59′15″N 8°07′11″E |
Altitudine | 261 m s.l.m. |
Superficie | 2,42 km² |
Abitanti | 256[1] (31-1-2024) |
Densità | 105,79 ab./km² |
Frazioni | Castagna, Valcerma |
Comuni confinanti | Asti, Camerano Casasco, Cinaglio, Cossombrato, Montechiaro d'Asti, Settime |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 14025 |
Prefisso | 0141 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 005038 |
Cod. catastale | C658 |
Targa | AT |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 701 GG[3] |
Nome abitanti | chiusanesi |
Patrono | Madonna del Carmine |
Giorno festivo | 16 luglio |
Cartografia | |
Mappa di localizzazione del comune di Chiusano d'Asti nella provincia di Asti | |
Sito istituzionale | |
Chiusano d'Asti (Ciusan in piemontese) è un comune italiano di 256 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.
Il comune fa parte dell'Unione Comunale Comunità Collinare Val Rilate
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome latino Cixanum, da cui deriva Chiusano, starebbe a indicare, secondo alcuni storici, i possedimenti o i poderi di Cixius.
Secondo altre ipotesi il toponimo indicherebbe la "chiusa" della Valle Rilate come difesa di Asti verso nord.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tra la fine del XV secolo e la prima metà del successivo il nome si modifica in Clusanum e infine in Chiusano.
L'origine del centro è incerta. Si può affermare con sicurezza che è, dal 962, possesso del vescovo di Asti per volere dell'imperatore Ottone I. I tempo delle lotte intestine tra guelfi e ghibellini, passa in feudo ai signori di Cossombrato, che si assoggettano volontariamente al comune di Asti nel 1198.
Nel 1387 il suo nome compare tra i luoghi concessi in dote a Valentina Visconti. Successivamente è diviso da Cossombrato e diventa comune autonomo nel 1619, benché la famiglia dei Pelletta lo ritenesse ancora parte della propria signoria.
Sotto il duca Vittorio Amedeo II, Chiusano venne concesso ai conti Caisotti, originari di Nizza, in Francia; ottenne libertà comunali nel 1619.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del comune è attualmente in attesa di riconoscimento ufficiale. Il leone coronato rampante è ripreso dal blasone della famiglia Pelletta[4] (d'oro, al leone d'azzurro, armato, linguato e coronato di rosso), i quali inclusero Chiusano nella loro Signoria nella seconda metà del XV secolo, anche se ne erano parzialmente proprietari sin dal XIII secolo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa Parrocchiale e la Madonna Nera di Guadalupe
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa parrocchiale, dedicata alla Madonna del Carmine, è attestata nei documenti a partire da fine Cinquecento. Fu oggetto di rimaneggiamenti ed ampliamenti nel Seicento e nella seconda metà del Settecento, quando assunse le forme attuali su disegno dell'architetto torinese Giovanni Battista Pagano. L'elegante facciata tardo-barocca, intonacata in bianco, è caratterizzata dall’ampio oculo ellittico, da una cornice orizzontale a metà altezza e da una trabeazione sovrastata dal timpano triangolare.
All'interno, a navata unica con quattro cappelle laterali, si conservano pregevoli arredi settecenteschi, un fonte battesimale e dipinti murali coevi. Due tele di grandi dimensioni, del XVIII secolo, ma restaurate nell’Ottocento, raffigurano la Madonna con Bambino e santi. Dietro l’altare maggiore è conservato un dipinto della Madonna nera del Santuario di Guadalupe, portata dal Nuovo Messico nel 1752 da Giovanni Battista Codiga, che aveva fatto fortuna oltre Oceano.
Chiesa campestre di Santa Maria
[modifica | modifica wikitesto]Ai margini della strada comunale che dal fondovalle conduce a Chiusano d'Asti, lungo un sentiero che conduce ad una collina boscosa, si trova la piccola chiesa di Santa Maria. L'edificio, risalente al XIV secolo, fu rimaneggiato nel XVII e nel XIX secolo, prima di essere restaurato nel 2003. La semplice facciata a capanna è inquadrata da due paraste angolari che reggono un timpano triangolare, alla cui base si apre un piccolo oculo ovale. L'abside presenta una cornice ad archetti. All'interno, nel catino absidale si conserva un affresco del XVII secolo raffigurante l'Annunciazione.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è dimezzata.
Abitanti censiti[5]
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]La pessera
[modifica | modifica wikitesto]Forse Chiusano d'Asti è l'unico paese della provincia ad aver mantenuto in vita la tradizione della "Pessera". La testimonianza orale di questo rito propiziatorio è documentata dalla fine dell'Ottocento ad oggi.
La pessera è una particolare varietà di abete caratterizzata dal tronco perfettamente diritto al punto da esser utilizzata per gli alberi delle navi. Ad ogni nascita di un figlio maschio tutto il paese festeggia l’evento portando a spalle, all’imbrunire, una lunga "pessera" in processione per le vie del paese, finendo nell’aia del neonato dove viene piantata dopo esser stata decorata alla sommità con la bandiera d’Italia e altri oggetti che simboleggiano ciò che si augura al futuro uomo. Il tutto naturalmente accompagnato da musica, balli, bevute e cibo offerte dalla famiglia del festeggiato. A reggere la "pessera" sono solo i coscritti, ovvero i ragazzi della leva di quell’anno più gli uomini che hanno festeggiato la leva dieci, venti, trent’anni prima e così di seguito di dieci in dieci.
Il rito si ripeterà al compimento del diciottesimo anno, alla festa di leva, quando sempre i coscritti porteranno in processione, con canti e balli, la “pessera” e torneranno a ripiantarla nell’aia del festeggiato; questa volta però il futuro uomo dovrà difenderla, per tutta la notte, dal suo abbattimento o furto ad opera dei coscritti di altri paesi limitrofi.
Quello della "pessera" si configura come rito pagano, tipicamente maschile, di accoglimento di un nuovo membro nella comunità. Dal 1959 il rito si è emancipato adeguandosi ai tempi, infatti ha perso la sua prerogativa maschile trasformandosi in festa per tutte le nascite: di maschi e femmine.[6]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]La stazione di Chiusano-Cossombrato fu attivata nel 1912 lungo la cessata ferrovia Chivasso-Asti, il cui esercizio fu definitivamente sospeso nel 2011.
Tra il 1882 e il 1915 Chiusano d'Asti fu servito dalla tranvia Asti-Cortanze.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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12 giugno 1985 | 12 marzo 1988 | Giancarlo Bosco | lista civica | Sindaco | [7] |
12 marzo 1988 | 22 maggio 1990 | Albino Bosco | - | Sindaco | [7] |
22 maggio 1990 | 24 luglio 1992 | Albino Bosco | - | Sindaco | [7] |
31 luglio 1992 | 24 aprile 1995 | Edi Sobrero | - | Sindaco | [7] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Edi Sobrero | centro-destra | Sindaco | [7] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Edi Sobrero | lista civica | Sindaco | [7] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Marisa Varvello In Aquilini | lista civica | Sindaco | [7] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Marisa Varvello | lista civica | Sindaco | [7] |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Marisa Varvello | lista civica Grappolo d'uva | Sindaco | [7] |
26 maggio 2019 | in carica | Luigi Bosco | Sindaco | [7] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comune di Chiusano d'Asti, Stemma, su comune.chiusanodasti.at.it. URL consultato il 12 novembre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comune di Chiusano d'Asti, La tradizione della "Pessera", su comune.chiusanodasti.at.it.
- ^ a b c d e f g h i j Anagrafe degli amministratori locali e regionali
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiusano d'Asti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.chiusanodasti.at.it.