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Stefano da Verona: differenze tra le versioni

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Figlio del pittore francese [[Jean d'Arbois]], che era approdato al servizio di [[Gian Galeazzo Visconti]] dopo aver lavorato sotto [[Filippo l'Ardito]] in [[Borgogna]], ebbe verosimilmente formazione artistica pavese, nell'atelier dei miniatori viscontei. Fu influenzato da [[Michelino da Besozzo]], come rintracciabile in confronti come quello con la ''Madonna del roseto'' di Michelino ([[1420]] circa), oggi al [[Museo di Castelvecchio]] di [[Verona]] ed a lungo attribuita a Stefano.
Figlio del pittore francese [[Jean d'Arbois]], che era approdato al servizio di [[Gian Galeazzo Visconti]] dopo aver lavorato sotto [[Filippo l'Ardito]] in [[Borgogna]], ebbe verosimilmente formazione artistica pavese, nell'atelier dei miniatori viscontei. Fu influenzato da [[Michelino da Besozzo]], come rintracciabile in confronti come quello con la ''[[Madonna del roseto (Michelino da Besozzo)|Madonna del roseto]]'' di Michelino ([[1420]] circa), oggi al [[Museo di Castelvecchio]] di [[Verona]] ed a lungo attribuita a Stefano.


Prima di stabilirsi a Verona visse anche a [[Padova]]. Finalmente a Verona si affermò come esponente del [[gotico internazionale]], con opere di grande raffinatezza lineare, come l' ''[[Adorazione dei Magi (Stefano da Verona)|Adorazione dei Magi]]'' della [[Pinacoteca di Brera]], suo capolavoro della maturità, firmato e datato [[1434]]. L'opera dimostra dimestichezza nel calibrare una composizione affollata, una straordinaria cura nei dettagli e una resa spaziale innaturale e fiabesca.
Prima di stabilirsi a Verona visse anche a [[Padova]]. Finalmente a Verona si affermò come esponente del [[gotico internazionale]], con opere di grande raffinatezza lineare, come l' ''[[Adorazione dei Magi (Stefano da Verona)|Adorazione dei Magi]]'' della [[Pinacoteca di Brera]], suo capolavoro della maturità, firmato e datato [[1434]]. L'opera dimostra dimestichezza nel calibrare una composizione affollata, una straordinaria cura nei dettagli e una resa spaziale innaturale e fiabesca.

Versione delle 21:14, 3 apr 2009

Adorazione dei Magi (1434), pinacoteca di Brera, Milano

Stefano da Verona, o da Zevio (1379 circa – 1438 ca.), è stato un pittore italiano attivo a Verona tra il XIV e il XV secolo.

Figlio del pittore francese Jean d'Arbois, che era approdato al servizio di Gian Galeazzo Visconti dopo aver lavorato sotto Filippo l'Ardito in Borgogna, ebbe verosimilmente formazione artistica pavese, nell'atelier dei miniatori viscontei. Fu influenzato da Michelino da Besozzo, come rintracciabile in confronti come quello con la Madonna del roseto di Michelino (1420 circa), oggi al Museo di Castelvecchio di Verona ed a lungo attribuita a Stefano.

Prima di stabilirsi a Verona visse anche a Padova. Finalmente a Verona si affermò come esponente del gotico internazionale, con opere di grande raffinatezza lineare, come l' Adorazione dei Magi della Pinacoteca di Brera, suo capolavoro della maturità, firmato e datato 1434. L'opera dimostra dimestichezza nel calibrare una composizione affollata, una straordinaria cura nei dettagli e una resa spaziale innaturale e fiabesca.

Frequentò il collega Pisanello, negli stessi anni a Verona, e tra i due si notano influenze reciproche.

Bibliografia

  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999.

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