Coordinate: 39°33′47.91″N 8°53′52.23″E

Museo risorgimentale Duca d'Aosta: differenze tra le versioni

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Versione delle 00:40, 6 mar 2017

Museo Risorgimentale
"Duca d'Aosta"
Una statua bronzea raffigurante la Vittoria si erge di fronte al Castello di Sanluri, che ospita il museo.
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàSanluri
IndirizzoVia generale Nino Villa Santa, 1
Coordinate39°33′47.91″N 8°53′52.23″E
Caratteristiche
TipoMuseo storico-militare
Periodo storico collezioniGuerre d'indipendenza italiane e Risorgimento,
Prima Guerra Mondiale,
Seconda guerra mondiale,
Fascismo e Colonialismo italiano
FondatoriEmanuele Filiberto di Savoia-Aosta e Nino Villa Santa
Apertura1927
Proprietàfamiglia Villa Santa
Visitatori13 000 (2019)

Il Museo Risorgimentale "Duca d'Aosta" di Sanluri è un importante[1] spazio espositivo aperto al pubblico nel 1927 presso il Castello di Eleonora d'Arborea per volere del Duca Invitto il comandante della III Armata Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta come omaggio in onore ai sardi caduti in guerra per il compimento dell'Unità d'Italia[2][3][4].

Storia

Il museo nacque in seguito alla decisione del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto di donare al Generale il Conte Nino Villa Santa, suo amico[5], personali cimeli del Risorgimento e della Grande Guerra che il Duca conservava al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli[2][5].

Dopo avergli esplicitato le sue intenzioni, Emanuele Filiberto consegnò al Conte Villa Santa il compito di trovare un luogo adatto all'allestimento del museo in Sardegna. Il Generale identificò tale posto con l'importante Castello di Sanluri, che diventò quindi, previo pesanti restauri durati anni[5][4], nel 1927, sede del museo, che il Conte volle dedicare proprio al Duca d'Aosta.

L'area museale venne poi ampliata da entrambe le personalità arrivando ad includere non solo pezzi relativi al periodo risorgimentale e della Prima Guerra Mondiale ma anche al periodo della Seconda Guerra Mondiale, del Regime Fascista e del Colonialismo italiano[2][6].

Le esposizioni

Tutti i cimeli storici del museo relativi al Risorgimento ed alla Prima Guerra Mondiale, incluse armi, bandiere storiche, equipaggiamenti militari ed altri cimeli di rilevanza storico-militare, sono conservati nel Salone delle Milizie, al piano terra del castello. Tra i pezzi più importanti conservati nel museo non si possono non citare il Tricolore storico che il 3 novembre del 1918 garrì per primo in una Trieste appena riconquistata dall'Italia[2][5] ed il documento originale del Bollettino della Vittoria letto ufficialmente il 4 novembre 1918 dal Maresciallo d'Italia Armando Diaz, Comandante Supremo del Regio Esercito, alle truppe italiane ed all'Italia intera per la sua vittoria nella Grande Guerra[2][5].

Il resto della militaria conservata nel museo è riposta al primo piano del castello, nel Salone di Giustizia, con particolari ricordi delle guerre per la Libia, l'Eritrea e l'Etiopia[2].

Altri manufatti di più voluminosa entità sono invece conservati nel cortile del castello, dove sono collocati siluri ed altri pezzi di artiglieria[2]. In oltre il museo conserva anche una vasta raccolta di scritti, libri, giornali e documenti del tempo[2].

Note