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Sintesi Di Tesi Di Laurea: Provided by Scientific Open-Access Literature Archive and Repository

La tesi di laurea di Francesco Verrazzani analizza la progettazione architettonica e strutturale di un grattacielo di 37 piani nel Nuovo Centro Civico di Scandicci, evidenziando l'importanza di una configurazione sostenibile e funzionale. Viene discusso l'evoluzione delle tecniche costruttive e l'architettura strutturale, sottolineando come la forma e la struttura possano integrarsi per creare edifici alti espressivi e funzionali. La tesi affronta anche questioni relative alla gestione climatica e alla sicurezza, proponendo soluzioni innovative per ottimizzare l'uso dello spazio e migliorare il comfort degli occupanti.

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La tesi di laurea di Francesco Verrazzani analizza la progettazione architettonica e strutturale di un grattacielo di 37 piani nel Nuovo Centro Civico di Scandicci, evidenziando l'importanza di una configurazione sostenibile e funzionale. Viene discusso l'evoluzione delle tecniche costruttive e l'architettura strutturale, sottolineando come la forma e la struttura possano integrarsi per creare edifici alti espressivi e funzionali. La tesi affronta anche questioni relative alla gestione climatica e alla sicurezza, proponendo soluzioni innovative per ottimizzare l'uso dello spazio e migliorare il comfort degli occupanti.

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sintesi di tesi di laurea


Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea Magistrale In Ingegneria Edile
IL VALORE ESPRESSIVO DELLA STRUTTURA NEGLI EDIFICI ALTI
Autore: Francesco VERRAZZANI
Relatori: Prof. Arch. Ettore GUGLIELMI, Prof. Ing. Maurizio ORLANDO
Data di Laurea: 30 Novembre 2010

INTRODUZIONE

La progettazione architettonica e strutturale di una torre di 37 piani, inserita nell’area pianificata da Ri-
chard Rogers per il “Nuovo Centro Civico di Scandicci”, è il frutto di un’indispensabile attività di ricerca
e confronto con soluzioni già sperimentate, attraverso la quale l’ing. Verrazzani giunge nella sua tesi ad
una configurazione architettonica sostenibile sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista co-
struttivo. Lo studio analizza ed integra in maniera approfondita tutte le problematiche tipiche degli edifici
alti: utilizzo ottimale del volume, collegamenti verticali, gestione del clima interno, comportamento aero-
dinamico nei confronti dei carichi eolici, livello di comfort degli occupanti. La tesi è sviluppata in maniera
completa ed attenta, fino alla definizione dei dettagli esecutivi.
Prof.Ing. Maurizio ORLANDO

PERCHÉ CRESCERE IN ALTEZZA DARWIN E L’ERA DEI COLOSSI

Il grattacielo rappresenta una valida alternativa La ricca diversità delle tecniche costruttive
allo sviluppo incontrollato delle periferie e un’effi- oggi disponibile dimostra come i sistemi strut-
cace soluzione alla congestione dei centri urbani turali abbiano subito, allo scopo di conquistare
odierni. La capacità intrinseca dell’edificio alto di altezze sempre maggiori e migliorare conse-
concentrare l’edificato rende il suo impiego una guentemente l’efficienza contro le sollecitazioni
soluzione ecologica in grado di salvaguardare laterali, una decisiva evoluzione. Dalla fine del
il paesaggio e il verde che ci circonda. Questo XIX secolo ai giorni nostri si è così passati dai
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, indirizzo ha caratterizzato l’operato di numerosi sistemi a gabbia alle strutture a telai, dagli edifici
progettisti tra i quali potremmo citare Le Corbu- irrigiditi da setti o nuclei alle costruzioni dotate
sier che già nel 1922, con l’ideazione della città di notevole potenziale dissipativo grazie all’im-
per tre milioni di abitanti, scelse di concentrare piego di tecnologie avanzate quali dissipatori a
le attività direzionali di un’intera metropoli in 24 massa accordata o dissipatori fluido-viscosi. Tali
grattacieli inseriti in ampi parchi verdi. soluzioni hanno consentito all’uomo di passare
L’edificio in esame costituisce l’esito della ri- dai primi edifici alti di 10-15 livelli ai 100-110 pia-
cerca di una configurazione architettonica so- ni ed oltre dei moderni grattacieli.
stenibile sia dal punto di vista funzionale che dal
punto di vista costruttivo. Le scelte compositive L’ARCHITETTURA STRUTTURALE
sono generate dalle esigenze statiche e dinami-
che tipiche dell’edificio alto. Da esse è emersa Il processo creativo attraverso il quale le ope-
una forma architettonica caratterizzata da un no- re architettoniche vengono concepite è indub-
tevole valore espressivo in grado di dotare l’ope- biamente complesso, articolato e soprattutto
ra di una propria identità. non facile da codificare essendo spesso ba-
Per la definizione di tale prototipo è stata in- sato sull’intuizione e sull’esperienza acquisita.
dispensabile una preventiva attività di ricerca e Nell’ambito di qualsiasi percorso metodologico
confronto con soluzioni già sperimentate, testi- però la forma di una costruzione è intimamente
moni di possibilità e problematiche tipiche de- connessa con la struttura portante, che in alcuni
gli edifici alti. L’impiego ottimale del volume, le casi costituisce l’elemento più rilevante dell’inte-
esigenze strutturali, il corretto dimensionamento ra opera sino ad assumere, se lasciata in vista,
degli impianti di sollevamento, la valutazione del un ruolo estetico preponderante. D’altronde per-
rischio incendi e la corretta gestione del clima sino quando l’orditura portante è mascherata,
interno sono solo alcuni dei temi analizzati e in- come avviene di solito, è raro che il valore esteti-
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
e. tegrati nel modello finale. co dell’opera non sia influenzata dalla geometria

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- 2010 17
e dalle dimensioni della struttura di sostegno. di sapienti progettisti quali Norman Foster, Ren-
Si può dunque parlare di “architettura struttu- zo Piano o Richard Rogers.
rale” quando forma e struttura risultano felice-
mente combinate tra loro con il fine di valorizza- IL CONTESTO URBANO
re lo sforzo compiuto dalla macchina portante.
L’architettura strutturale rappresenta il punto di Un edificio alto possiede la capacità di genera-
arrivo di un lunghissimo processo di evoluzione re un centro d’interesse comune a varie attività,
dell’arte del costruire. Essa trova in Pier Luigi andando a rappresentare il “faro” del sistema di
Nervi uno dei più illustri rappresentanti. Nell’atto servizi che lo circonda.
della costruzione inevitabilmente emergono i vin- All’interno del territorio fiorentino, così come
coli imposti dalle leggi fisiche a limitare la creati- evidenziato dello studio della mobilità elemen-
vità dell’artista, Nervi ha saputo, nel corso della tare, un’area suburbana ottimamente connessa
sua vita di costruttore, superare questi vincoli in con i principali servizi della città è indubbiamente
maniera tanto brillante quanto determinata me- rappresentata dal “Nuovo Centro Civico di Scan-
diante un continuativo processo di sperimenta- dicci”. “Il nuovo centro, anche per i suoi forti con-
zione e di ricerca. tenuti simbolici, sarà il luogo deputato al vitale in-
Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-
L’Architettura Contemporanea degli ultimi
to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
contro sociale e sarà in grado di rafforzare e dare
decenni è anch’essa
n. 108, filigrana (ripresa a lucetestimone
trasmessa). dell’armonioso una identità marcata ai livelli di "centralità" già
legame instaurabile tra Architettura e Struttu- presenti, offrendo a tutti nuove opportunità me-
ra. Grazie al progredire di nuove tecnologie di diante l’inserimento di funzioni qualificate pubbli-
costruzione e di calcolo, le strutture hanno po- che e private”, Richard Rogers, Programma diret-
tenzialmente valori espressivi sempre più consi- tore 2003-2008 del Comune di Scandicci.
derevoli. Solo il progettista può però decidere di L’edificio risulta così inserito nell’area per la
manifestare tali potenzialità, arrivando a risultati quale è prevista la realizzazione di infrastrutture
d’indubbia efficacia. Una delle correnti di pensie- con destinazione prevalentemente direzionale,
ro caratteristiche degli ultimi decenni che meglio circa il 70%, con una restante porzione da de-
rappresenta questa visione è senz’altro l’“Archi- dicare ad attività ricettive, ristorative e congres-
tettura High Tech” espressa in importanti opere suali

Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,


Musei Civici, D 1053.

Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-


to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa).

Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
Planivolumetria dell’area
Musei Civici, D 1053, di progetto
particolare con trasmessa).
(ripresa a luce inserimento dell’edificio
Musei Civici, D 1053, particolare.

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2010
L’IMPIEGO OTTIMALE DEL VOLUME All’esterno del nucleo è previsto l’impiego di
una serie di travi radiali incernierate alle rispet-
La forma dell’edificio deriva primariamente da tive estremità al nucleo centrale e a un reticolo
considerazioni di carattere strutturale. La norma- di pilastri in acciaio perimetrale. Per dotare l’edi-
tiva, infatti, premia la realizzazione di edifici dotati ficio di elevata rigidezza e resistenza alle azioni
in pianta di più assi di simmetria, in modo da con- torsionali, è stata adottata una maglia reticolare
sentire un più efficacemente sostenimento delle perimetrale composta da elementi inclinati ed
azioni orizzontali. Inoltre, in relazione al compor- orizzontali. Tale soluzione individua così un reti-
tamento aerodinamico, la forma cilindrica è quel- colo triangolare molto resistente alle sollecitazio-
la che potenzialmente offre meno resistenza al ni di tipo torsionale, che va ad affiancare la resi-
vento, in quanto lascia scivolare in modo fluido stenza offerta dal nucleo centrale ottimizzando il
l’aria lungo la superficie dell’involucro. Peraltro, comportamento globale del sistema.
se la struttura è priva di particolare snellezza, gli L’adozione in modo diffuso di una facciata a
effetti dovuti al distacco alternato dei vortici di “doppia pelle” ha consentito di risolvere nume-
scia aerodinamica sono trascurabili. rose problematiche tecnologiche, tra le quali la
Dal punto di vista funzionale la geometria cir- connessione tra pareti divisorie interne, neces-
colare consente l’ottimizzazione delle superfici di sariamente verticali, e struttura perimetrale incli-
piano occupate dai collegamenti orizzontali. Lo nata.
schema funzionale adottato, oltre a risultare mol- Il “passo” della maglia strutturale è generato
to flessibile per un utilizzo sia da parte di una sin- dalla dimensione della cellula minima dell’ufficio
gola azienda che di imprese più piccole, permet- tipo, pari a 270 cm in corrispondenza della pelle
te di ottenere un rapporto della superficie utile interna della doppia facciata. Tale modulo risulta
di piano rispetto alla superficie costruita sempre scomponibile in tre superfici trasparenti fisse lar-
superiore al 65 %, con punte anche dell’80%. ghe 60 cm ed una apribile larga 90 cm, anch’es-
sa trasparente, in modo da consentire l’accesso
all’intercapedine della doppia facciata esterna.
Questa configurazione risulta in grado di confe-
rire all’edificio un’elevata flessibilità distributiva
dei locali di piano, consentendo di adattarsi al
meglio alle varie destinazioni d’uso possibili.
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza,

Schema distributivo dell’edificio


La tipologia strutturale impiegata prevede in
primo luogo la realizzazione di un nucleo circo-
lare in calcestruzzo armato del diametro di circa
16 metri e dallo spessore variabile da 110 cm
alla base, fino a 20 cm in sommità. All’interno di
tale nucleo, sono posizionati i principali servizi
quali ascensori cavedi impianti e servizi igieni-
ci. Gli orizzontamenti all’interno del nucleo sono
sostenuti da una struttura interamente di tipo
misto, acciaio-calcestruzzo, dove i pilastri sono
realizzati mediante l’impiego di profilati circola-
ri cavi riempiti di calcestruzzo, mentre le travi di
sostegno sono realizzate mediante profilati me-
tallici tipo HE o IPE collaboranti con la soletta in
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
e. calcestruzzo del solaio. Pianta dell’ufficio base

N.N.6 7- 2011
- 2010 19
aperti al pubblico dal resto dell’edificio;
● Protezione delle strutture dal fuoco di tipo
REI 120;
● Installazione di serbatoi di accumulo

dell’acqua in corrispondenza dei piani


tecnici intermedi.
Per garantire invece una corretta gestione del
clima interno sono state adottate alcune tecno-
logie ampliamente collaudate in edifici con ana-
loghe caratteristiche volumetriche e destinazioni
d’uso:
● Impianto decentralizzato di climatizzazione

integrato nel pavimento galleggiante;


● Impiego del volume delle aree break per

consentire la corretta ventilazione interna


e conseguentemente il parziale raffresca-
Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-
mento di tali locali nei mesi estivi sfruttan-
to, Finanze,
Pianta Azienda
del piano Savoia-Carignano,
tipo cat. 53, mazzo unico, Tipi,
adibito ad ufficio do l’aerazione naturale;
n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa).
● Utilizzo dell’intercapedine della facciata

Ovviamente è stato verificato che tale passo doppia pelle come canale di evacuazione
divida in parti uguali il perimetro dell’edificio, in dell’aria esausta proveniente dagli uffici.
modo da poter realizzare la facciata con ele- Per quanto riguarda invece la verifica della
menti tutti uguali e ripetitivi. Il passo strutturale fattibilità costruttiva dell’involucro esterno essa
conseguente è scandito da 21 assi radiali in cor- è garantita dall’adozione di elementi cellulari
rispondenza dei quali sono posizionate le travi prodotti in serie di forma triangolare e romboi-
principali. dale di soli tre tipi, ancorati ai traversi orizzontali
Altro elemento caratterizzante aspetto e mec- della griglia strutturale di facciata. In tal modo
canismo distributivo dell’edificio è costituito dal- non sarà necessario installare alcun ponteggio
la presenza di una serie di “Aree Break”, aperte esterno poiché il montaggio risulterà totalmente
ad impiegati ed ospiti presenti al piano, che con- eseguibile dall’interno dell’edificio stesso ed in-
sentono l’affaccio su analoghe aree presenti al teramente a secco.
piano superiore ed inferiore, andando a definire
un volume unico nel suo genere in grado di dota-
Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
re l’edificio di particolare dinamicità. Musei Civici, D 1053.

Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-


to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa).

Facciata a cellule romboidali e triangolari, trasparenti ed


opache, in modo da consentire l’eventuale integrazione
di pannelli fotovoltaici

Pianta dell’ufficio base

La corretta protezione dal rischio incendi è as-


sicurata dall’adozione di specifici provvedimenti
quali:
● Corretto dimensionamento delle scale

di emergenza a tenuta di fumo;


● Lunghezza massima delle vie di esodo

pari a 28,50 m;
● Installazione di due ascensori di soccorso;

● Compartimentazione di ogni livello adibito

a uffici dal successivo;


Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
Musei Compartimentazione
● Civici, deia primi
D 1053, particolare (ripresa tre livelli
luce trasmessa). Sezione tipo D
Musei Civici, della
1053,facciata “doppia pelle”
particolare.

2010 N.N.6 7- -2011


2010
PROGETTAZIONE STRUTTURALE

Lo studio eseguito in merito al comportamen-


to strutturale ha avuto come scopo l’individua-
zione di un ottimale meccanismo resistente da
adottare per la realizzazione dei vari elementi a
sostegno dei carichi verticali ma che sia in grado
di contrastare efficacemente anche le forze oriz-
zontali indotte dalla pressione esterna del vento
e dalle eventuali azioni sismiche.
La progettazione ha visto come prima protago-
nista la ricerca della leggerezza e l’ottimizzazione
della funzionalità mediante l’adozione di tecno-
logie ampliamente collaudate quali l’adozione di
pavimenti galleggianti, strutture portanti princi-
pali in acciaio o acciaio-calcestruzzo e l’impiego Comparazione tra percentuale di massa modale partecipante
di solai alleggeriti tipo “Predalles” dallo spessore
minimo.
Grazie all’adozione di travi incernierate alle
estremità, sollecitate quasi esclusivamente da
azioni orizzontali, già dalle prime fasi di predi-
mensionamento è stato possibile determinare
con particolare precisione l’effettiva geometria di
travi e solai.
Le proprietà possedute dalla griglia esterna a Comparazione tra periodi di vibrazione (secondi)
maglia triangolare sono evidenziate dai risultati
comparativi tra due modelli agli elementi finiti ca-
ratterizzati dalla presenza della medesima quan-
tità di acciaio ma configurazione geometrica di-
versa: la prima tradizionale ad elementi verticali
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, ed orizzontali, la seconda composta da elementi
Vista estrusa del primo modello inclinati ed orizzontali in grado di creare la maglia
composto da elementi verticali ed
orizzontali
ideata. I risultati evidenziano nella seconda so-
luzione una riduzione della rigidezza verticale di
2,5 volte, ma un aumento della rigidezza torsio-
nale pari a quasi 30 volte. L’analisi modale inoltre
ha periodi propri notevolmente inferiori rispetto a
quelli posseduti dal primo modello.
Per ottimizzare il comportamento della struttura
e rispondere all’esigenza architettonica di rende-
re l’involucro esterno il più trasparente possibile,
in corrispondenza di ognuno dei quattro piani
adibiti a locali tecnici, sono presenti sette travi
reticolari che consentono di trasferire le solleci-
tazioni della griglia di facciata al nucleo centrale
in calcestruzzo. In questo modo la griglia risulta
relativamente poco impegnata in termini di sforzi
interni, consentendo così l’adozione di elementi
circolari cavi in acciaio dal diametro costante di
soli 24 cm e spessore variabile da un minimo di
6 mm ad un massimo di 16 mm.
Sette coppie di spirali bianche percorrono la
facciata dell’edificio per l’intera altezza e nelle
Vista estrusa del secondo modello
ore notturne sono evidenziate da un impianto di Prospetto principale
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, illuminazione capillare integrato in facciata. dell’edificio
e. composto dalla maglia triangolare

N.N.6 7- 2011
- 2010 21
Massa modale percentuale partecipante

Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-


to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa).

Sezione principale dell’edificio

L’analisi modale dell’intero edificio evidenzia


l’efficacia del modello strutturale, avente i primi
due modi di vibrare interamente traslazionali e
caratterizzati da un periodo relativamente alto,
2,81 sec, ed un terzo modo di vibrare di tipo tor-
sionale caratterizzato da un periodo molto più
breve, pari a 0,81 sec, a causa dell’elevata rigi- Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
Musei Civici, D 1053.
dezza torsionale del sistema nucleo-griglia.

Posizione delle travi reticolari nel modello FEM


Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-
to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). L’analisi dinamica modale ha permesso di de-
terminare le sollecitazioni della struttura in caso
di sisma, mentre la valutazione delle massime
sollecitazioni indotte dalla pressione del vento in
facciata è stata effettuata applicando dei carichi
equivalenti ai traversi orizzontali della griglia di
facciata esterna.
Sempre in riferimento all’azione del vento, per
edifici snelli, è necessario valutare l’eventuale
presenza di oscillazioni trasversali indotte dal
Travi reticolari dei piani tecnici distacco alternato dei vortici di scia, in grado
di generare pressioni istantanee oscillanti sulla
superficie del corpo, la cui integrazione origina
notevoli forze e momenti. L’assenza di tale con-
dizione è garantita dal ridotto periodo di vibra-
zione traslazionale della struttura e dall’elevato
diametro esterno dell’edificio che genera un pe-
riodo di distacco dei vortici di scia pari a 4,15
sec, superiore dunque a quello posseduto dalla
Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
Periodi di vibrazione
Musei Civici, della struttura
D 1053, particolare (ripresa a(sec)
luce trasmessa). struttura dell’edificio
Musei Civici, (2,81 sec).
D 1053, particolare.

2210 N.N.6 7- -2011


2010
La progettazione strutturale è arrivata dunque
alla progettazione del nucleo centrale in calce-
struzzo armato a sezione varabile, da 110 cm alla
base fino a 20 cm in sommità, e alla definizione
della geometria delle piastre necessarie per la
realizzazione del nodo tipo della griglia struttura-
le esterna dove convergono sette aste ciascuna
avente un’inclinazione diversa dall’altra. Per limi-
tare la lunghezza libera d’inflessione delle aste
circolari facenti parte della griglia esterna è stato
ideato un nodo in grado di garantirne il vincolo
d’incastro alle estremità delle stesse. La geome-
Massa modale percentuale partecipante
tria delle singole piastre, in grado di minimizzare
il numero di tagli necessari, è stata ottenuta gra-
zie ad un’indispensabile modellazione tridimen-
sionale del nodo, che ha consentito tra l’altro di
verificare l’effettiva realizzabilità dell’opera.

Scia di Von Karman

Per garantire il benessere agli occupanti è ne-


cessario inoltre verificare il valore di picco dell’ac-
celerazione longitudinale alla quota massima
dell’edificio, in questo caso pari a 4,97 cm/sec2,
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
in riferimento ad un periodo di ritorno dell’azione
massima del vento pari ad un anno. Andando poi
a confrontare tale risultato con l’accelerazione di
picco ammissibile dall’uomo risulta evidente la
Nodo tipo della griglia di facciata esterna
capacità dell’edificio di rimanere sotto la soglia
limite.

Confronto tra valore limite di progetto dell’accelerazione


di picco e valori ammissibili.
sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Curva “a” e “b” rispettivamente accelerazione limite
e. ammissibile per locali adibiti ad uffici e residenze Esploso nodo tipo della griglia di facciata esterna

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- 2010 23
L’ESITO DELLA RICERCA

Il grattacielo non è un oggetto da temere ma,


se adottato con buon senso, una valida e legit-
tima soluzione, certamente non l’unica e non la
sola, da cui trarre vantaggio, ripensando le no-
stre città e integrandole con sistemi in grado di
favorire la socialità, lasciando al verde e alla na-
tura il compito di circondarci.
L’integrazione delle tematiche strutturali nel
modello architettonico e la costante ricerca della Fotoinserimento diurno nell’area di progetto
valorizzazione dello sforzo compiuto dalla mac-
china portante, hanno portato alla definizione
di un edificio dalla forma dinamica, in grado di
Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-
snellirne
to, Finanze,l’impatto visivo e al tempo
Azienda Savoia-Carignano, stesso
cat. 53, mazzo evi-
unico, Tipi,
n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa).
denziarne il meccanismo resistente.
L’efficacia di tale prototipo non è la trasposi-
zione di un’intuizione sommaria sul comporta-
mento dell’edificio, ma rappresenta il frutto di
attente ricerche ed analisi strutturali che hanno
consentito di individuare una soluzione realmen-
te sostenibile.

Fotoinserimento notturno nell’area di progetto

Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,


Musei Civici, D 1053.

Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Sta-


to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,
n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa).

Dettaglio della facciata esterna

Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,
Vista
Museiprospettica del
Civici, D 1053, porticato(ripresa
particolare di piano terra
a luce trasmessa). Vista interna
Musei Civici, dell’ufficio tipo
D 1053, particolare.

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