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Il documento presenta una panoramica su progetti architettonici e strutturali, evidenziando l'importanza della creatività e della collaborazione tra architetti e ingegneri. Viene descritto il Viola Park, un centro sportivo innovativo in Italia, che integra sostenibilità e design, utilizzando ampie strutture in acciaio. Inoltre, si menziona il progetto del complesso funiviario Trittkopf, che dimostra l'integrazione armoniosa delle costruzioni nell'ambiente montano.

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Paolo Greco
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Il documento presenta una panoramica su progetti architettonici e strutturali, evidenziando l'importanza della creatività e della collaborazione tra architetti e ingegneri. Viene descritto il Viola Park, un centro sportivo innovativo in Italia, che integra sostenibilità e design, utilizzando ampie strutture in acciaio. Inoltre, si menziona il progetto del complesso funiviario Trittkopf, che dimostra l'integrazione armoniosa delle costruzioni nell'ambiente montano.

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N U M E R O 4 3 - 2 0 2 5 - P OS TE ITALI A N E S .P. A . SP E D I Z I O N E I N AB B O N A M E NTO P OS TALE - AU T. N ° 073 6 / 2 02 1 D E L 31.03. 2 0 2 1 – PERI O D I CO R .O.C.

; PREZ ZO CO PI A: 3 EURO ABBO NAMENTO ANNUAL E: 1 0 EURO

43
FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO

IN ACCIAIO
ARCHITETTURE

1
P R O G E T TATO C O N N O I , costruito per il futuro

Cantiere Spazio Auto di Torino

EN 1090-1 CENTRO DI TRASFORMAZIONE


CERTIFICAZIONI EN 1090-2 in EXC4 ISO 3834-2 - ISO 9001 CQOP SOA categoria OS 18-A

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2 1
Editoriale

Il senso delle cose


nel progetto di strutture
Parlando dei grandi architetti con cui aveva collaborato, Cecil Balmond (ARUP) diceva
“... I’m indebted … As with all creativity there are no boundaries and their architectural
Giovanni Cardinale imaginations influenced my own explorations” - Come non condividere!
Founder GPA partners
L’essenza della partecipazione ad un progetto di architettura, ma anche l’essenza di ogni
progetto di strutture, il solo modo per uscire dall’angusto spazio del dimensionamento
è volere/sapere entrare nello spazio sconfinato della creatività.
Un viaggio in compagnia di una cultura che vada oltre le regole della disciplina,
per conoscere e trasmettere agli altri il valore dello structural conceptual design.

Per riprendere quella strada dei “bei tempi andati della scuola di ingegneria italiana”
(Casabella, 1986), quotidianamente dispersa in una ingegneria difensiva, preoccupata
solo di non contraddire norme scritte una volta per ogni costruzione, riproponendo
soluzioni standardizzate ereditate da esperienze che, quando furono fatte, rappresentavano
l’innovazione ed il coraggio.
Ripensare al senso ed al perché si possano/debbano creare strutture resistenti per forma
o strutture resistenti per inerzia, ripensare al modo con cui il “passeggero sforzo normale,
o momento di forza, o taglio…” attraversa i canali statici della costruzione; leggere
ed immaginare la tridimensionalità del comportamento della costruzione, non solo
della struttura: l’ingegneria può portare ciò dentro al progetto di architettura, partecipando
da protagonista alla formazione delle idee. Sarà allora naturale per tutti gli attori convergere
sul fatto che arte, scienza e tecnica sono la ricetta del valore della costruzione,
senza antagonismi, oltre ogni gerarchia.

Il progetto è ricerca e la sartorialità delle scelte è l’icona principe della creatività.


In parallelo, insieme, i progettisti scelgono il materiale, e quando, come nel caso
del Viola Park, i grandi sbalzi indirizzano al controllo della deformabilità molto più che non
a quello della resistenza, allora l’acciaio può giocare un ruolo fondamentale.
Prima c’è il “momento delle ideazioni”, e solo dopo viene quello delle “verifiche”;
abbandonare il primo per concentrarsi solo sul secondo, magari con lo strapotere
del software, vuol dire uscire dal protagonismo del progetto ed entrare nello scenario
“del servizio” nel senso deteriore del termine, anche quando questo veste i panni sfavillanti
delle più sofisticate modellazioni.
I grandi progetti di architettura, ma anche quelli più piccoli, sono fatti da “compagni di
viaggio” (Renzo Piano) che percorrono con coraggio, curiosità e cultura la strada della
creatività; chi avrà il primato dell’idea lo dirà il campo, fuori da competizioni tra progettisti
e professioni che hanno solo il sapore stucchevole della retroguardia.

Il progetto non vive aspettando il giorno dell’inaugurazione o della narrazione social:


l’inaugurazione è il giorno del Committente e di tutti gli altri, non è il giorno del progettista che
sta già pensando ad altro, magari nella solitudine che spesso accompagna le scelte più ardite.
Rispetto a quella che si sta inaugurando, pensa solo a ciò che non rifarebbe perché
“… nel necessario processo a ritroso per la verifica delle previsioni, s’afferma con
naturalezza la preziosa esigenza, terminato il lavoro, di riandare col pensiero alle cose fatte
di esaminare i risultati in controluce, ripensando alle ipotesi, alle semplificazioni ed al
significato fisico delle operazioni eseguite” (Piero Pozzati).

2 3
© OskarDaRiz
TRATTAMENTI ANTICORROSIVI ED ESTETICI AD ALTA DURABILITÀ
ZINCATURA A CALDO E VERNICIATURA A POLVERE
Immaginiamo il futuro
Ci sono idee che devono essere realizzate perché il futuro ne ha bisogno.
Amiamo realizzare progetti straordinari in acciaio e facciate che superano i limiti dell’immaginazione.
Il futuro è adesso. www.pichler.pro
4 Via Industriale 7 - 25020 - San Gervasio Bresciano (Bs)- www.nordzinc.com 5
IN QUESTO NUMERO

8 18 28 36
ARCHEA ASSOCIATI JÄGER ARCHITEKTUR ROBERTO MURGIA ARCHITETTO CHIASMA FACTORY
VIOLA PARK TRITTKOPFBAHN 21 HOUSE OF STORIES HOTEL NAVIGLI ASD KONNEKT

44
BALLETTI+SABBATINI ARCHITETTI 50 62 68
SISTEMA INGEGNERIA CEPEZED VITTORIO GRASSI ARCHITECTS NEW WAVE ARCHITECTURE
CONDOMINIO EXCELSIOR CAMPUS UNIVERSITARIO INHOLLAND PALAZZETTO DELLO SPORT DI LAMEZIA TERME SEDE TURBOSEALTECH

6 7
VIOLA PARK
ph. Pietro Savorelli Associati

MARCO CASAMONTI / ARCHEA ASSOCIATI


Su un terreno di oltre 26 ettari nel Comune di Bagno a Ripoli (FI),
all’interno di un contesto paesaggistico di pregio,
si sviluppa su 29.000 mq uno dei centri sportivi più grandi in Italia,
che fa capo all’ACF Fiorentina: il “Viola Park”.
Testo di Valentina Piscitelli

8 9
ph. Pietro Savorelli Associati

ph. Pietro Savorelli Associati


Paesaggio, rispetto ambientale e valorizzazione del contesto sono Il sistema di vincoli dell’area ha suggerito una attività a bassa densità e
i tre concetti alla base del progetto, che oltre a preservare un ambito ridotto impatto ambientale. Il progetto è stato in grado di mediare il
di valore naturalistico, realizza un innovativo luogo di incontro per rapporto tra città e campagna in un ensemble dove oltre ai campi
“generi e generazioni” diverse: per la prima volta in Italia, giovani di allenamento si trovano grandi spazi verdi, pari a oltre il 90%
giocatori e giocatrici possono dedicarsi non solo allo sport, ma anche dell’area. Sono stati piantati oltre 1.200 alberi, che seguono le tracce
allo studio e alla socializzazione. della maglia agraria preesistente di origine romana.

Su oltre 22.000 mq di superficie utile si sviluppano gli uffici del Club, Dal punto di vista formale, gli edifici sono caratterizzati da uno
i campi di allenamento della prima squadra maschile e femminile sviluppo su due piani fuori terra, alcuni padiglioni hanno anche piani
e quelli delle squadre giovanili. Il centro dispone di dodici campi interrati ma dotati di luce naturale, grazie agli scavi praticati nel senso
regolamentari, tra i quali due piccoli stadi con tribune (la più grande, longitudinale del corpo di fabbrica, che rendono tutti gli ambienti
“Stadio Curva Fiesole”, con circa 3.000 posti), dodici padiglioni, edifici salubri e luminosi ed al contempo limitano l’altezza degli edifici.
che ospitano uffici, dormitori, ristoranti, palestre, ambulatori medici,
auditorium.

PADIGLIONE B - PROSPETTI

10 11
ph. Pietro Savorelli Associati

ph. Pietro Savorelli Associati


PADIGLIONE A - PROSPETTI SUD E SEZIONI

Le altezze dei nuovi padiglioni sono rispettose delle preesistenze


architettoniche come la villa poderale, interna al centro, che è stata
oggetto di restauro. Ogni nuovo padiglione, ad eccezione della
storica “Villa Viola” è caratterizzato da esili strutture portanti in
acciao a vista dipinte con tonalità brune che alludono ai tronchi
degli alberi e alla terra.

Le campiture vetrate favoriscono la permeabilità visiva con l’esterno,


mentre le coperture in acciaio, rivestite da pannelli fotovoltaici,
formano un grande compluvio che ombreggia le vetrate, raccoglie
l’acqua piovana per l’irrigazione dei campi e soddisfa il fabbisogno
energetico del centro sportivo.
ph. Pietro Savorelli Associati

Gli edifici, in classe energetica A impiegano, ad esclusione dei


nuclei, materiali da costruzione naturali, improntati al minor impatto
ambientale possibile ed interamente riciclabili.

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12 13
[ FOCUS STRUTTURE ]
Per la realizzazione delle strutture dei 12 corpi di fabbrica che costituiscono il Viola
Park sono state impiegate circa 3.500 tonnellate di carpenteria metallica. Per i piani
fuori terra la struttura tipo di tutti gli edifici, ad eccezione del padiglione eventi, è
costituita prevalentemente da telai metallici a nodi rigidi in senso trasversale e
telai metallici incernierati in senso longitudinale, con colonne in tubolari circolari
Ø 244,5 x 25 mm e travi a parete piena bidirezionali per i carichi verticali (principali
in HEA 400 e secondarie in IPE 330). Le azioni sismiche sono demandate a nuclei
in cemento armato gettato in opera. I solai d’interpiano sono di tipo misto acciaio-
calcestruzzo: travi in acciaio e soletta in c.a. collaborante piolata alle travi, con la
presenza di lamiera grecata. In copertura il solaio è sormontato da una pensilina
in lamiera grecata poggiante su una struttura in travi reticolari in acciaio (elementi
principali in travi ad anima piena di sezione variabile e secondari in H 1.000, IPE 550
e 600), di elevata inerzia al fine di ridurre al minimo la deformabilità.

Alle estremità della pensilina, che caratterizza tutti gli edifici, per le porzioni di
aggetto rispetto alla sezione longitudinale del fabbricato sono presenti pilastri
a forma di “V”, realizzati a partire da profili composti saldati con sezione
rettangolare e rivestiti in fibrocemento.

Le scale in acciaio che rappresentano l’elemento plastico per eccellenza all’interno


del progetto architettonico, sono realizzate con struttura a cassone in acciaio senza
così l’ausilio di travi inginocchiate interne. Sono connesse ai solai interpiano sul
solo lato della rampa, permettendo di rimanere distaccate e quindi a sbalzo sui
restanti lati. Questo ha permesso di collocarle in prossimità del sistema facciata.

Assemblate in conci in officina, in cantiere le scale sono state unite in alcuni casi
tramite unioni bullonate, in altri con saldature a completo ripristino.

VISTA 3D BIM

14 15
ph. Pietro Savorelli Associati

ph. Pietro Savorelli Associati


ROCCO B. COMMISSO VIOLA PARK
Bagno a Ripoli (FI)

Committente
ACF Fiorentina
Progetto architettonico
Archea Associati (Laura Andreini, Marco Casamonti,
Silvia Fabi, Giovanni Polazzi)
Coordinamento progetto
Francesco Dall’Ò
Progetto strutturale
GPA srl
DL
Alvise Tassi
DL strutture
Giovanni Cardinale
Imprese
Nigro Costruzioni srl, DAM, Rappo-Limonta, Italscavi srl
Costruttori metallici
ATI: FVS spa e LMV spa;
LMSteel sagl (construction management)
ph. Pietro Savorelli Associati

ph. Pietro Savorelli Associati


16 17
TRITTKOPFBAHN

ph. Oskar da Riz


JÄGER ARCHITEKTUR
Il complesso funiviario che prende il nome dal monte Trittkopf
e sorge nel comune di Zürs, importante località sciistica austriaca,
supera un dislivello di circa 700 metri e connette il centro abitato
con gli impianti a monte, posti a quota 2.420 m s.l.m.
La nuova infrastruttura va a sostituire un impianto realizzato nei primi anni Sessanta
e si compone di tre stazioni costruite ex novo, fulgido esempio di soluzioni insediative
realizzate con un’attenta integrazione degli edifici nell’ambiente montano.
Testo di Giovanna Rinaldi

18 19
Stazione a valle
La stazione a valle, a quota 1.724 m s.l.m. è frutto di due parallelepipedi
intersecati che compongono l’insieme dove trovano collocazione
l’impianto denominato Trittkopfbahn ed un impianto secondario di
allenamento. Il volume relativo alla Trittkopfbahn è stato realizzato con
170 tonnellate di acciaio, si sviluppa su un unico piano da quota +5,35
m ed è rivestito da 300 mq di facciate vetrate, 1.300 mq di lamiere
grecate microforate in alluminio anodizzato e 1.040 mq di copertura.

VISTA A SUD-OVEST

VISTA A SUD-EST

L’ossatura portante in acciaio è formata da colonne HEA 300, HEB 300


e HEM 280 ancorate alle sottostanti strutture mediante barre filettate e
piastre di ancoraggio annegate nel cls.

La copertura è costituita da travi principali HEA 800 e HEB 800


di 15 m che, mediante giunti ad incastro, formano assieme alle
colonne il sistema portante trasversale a portali intelaiati.
Le travi secondarie di copertura sono di tipo HEA e HEB di varie
dimensioni ed i controventi di parete e di copertura sono profili UNP
e angolari. La zona di fuoriuscita delle cabine è realizza con una
struttura a sbalzo di 12m e viene sorretta da travi reticolari a tutta
altezza di parete. La protezione superficiale dell’intera stazione viene
garantita mediante la zincatura a caldo.

La pavimentazione di tale zona è dotata di grigliati antiscivolamento


R11 con maglia 34x38, zincati a caldo e fissati con sistema a morsetti
alla sottostruttura in profili HEA-B.

20 21
Le facciate vetrate principali, presenti su due lati e poste internamente
al rivestimento esterno in lamiera grecata microforata, sono di tipo a
profili in alluminio riportati su sottostruttura in acciaio. La stratigrafia
di copertura è composta da una lamiera portante in acciaio con altezza
150 mm, dei pannelli in legno OSB, un manto impermeabile in guaina
bituminosa ed uno strato superiore zavorrato in ghiaia.

Il percorso dell’impianto di risalita lungo circa 2 km permette di trasferire


2.400 passeggeri / ora tra la stazione a valle e quella intermedia.

Stazione intermedia di Ochsenboden RIVESTIMENTO

Il corpo di fabbrica più complesso dal punto di vista strutturale


e più significativo da quello architettonico, con un landmark
immediatamente identificabile nel paesaggio, è la stazione intermedia,
posta a quota 2.227 m s.l.m. La sua forma sorprendentemente
curva ad Y tridimensionale è dovuta a ragioni pratiche oltre che
architettoniche a causa delle tre funivie che vi convergono: la
stazione, oltre a fungere da scalo per la Trittkopfbahn tra l’impianto a
valle e quello a monte è contemporaneamente il punto di arrivo della
funivia Flexenbahn.
VISTA DEL TETTO

22 23
L’edificio realizzato in carpenteria metallica si sviluppa su due piani
per un’altezza massima di 11,5 metri. Il piano inferiore ospita la Hall of
Fame del Museo dello Sci, i locali tecnici di azionamento di tutte e tre
TRITTKOPFBAHN
le funivie, i magazzini ed i servizi igienici; le aree di sbarco / imbarco, ZÜRS, AUSTRIA

opportunamente separate tra loro, si trovano al piano superiore. Committente


Ski – Zürs AG
Progetto architettonico
Jäger Architektur
Questa avveniristica stazione si innesta su un basamento in cemento Progetto strutturale
Aste Weissteiner ZT gmbh,
armato ed è formata da un reticolo metallico tridimensionale in grado Ingenierubüro Schindelar ZT gmb
Costruttore metallico e rivestimenti di facciata
di consentire gli sbalzi di progetto e assecondare la forma curvilinea PICHLER projects srl

in prossimità della diramazione a Y. VISTA NORD-EST Tutte le immagini sono di Oskar da Riz - PICHLER projects srl

24 25
Le colonne realizzate in profili HEA, HEB e HEM seguono il profilo Sono 350 le tonnellate complessive di acciaio impiegate, 1.200 i mq
esterno della sagoma a Y, mentre al centro la struttura di copertura di vetrate per le facciate trasparenti, 650 i mq di pannelli per quelle
appoggia su un’unica colonna in c.a. cieche e 1.800 i mq della superficie di copertura.
La copertura è formata da un sistema di travi reticolari principali e
secondarie, in profili HEA e UNP accoppiati, che danno forma alle Le facciate opache sono costituite da pannelli sandwich in colore
3 falde di copertura inclinate in due direzioni. La stabilizzazione RAL 9005, con fissaggi nascosti e posate orizzontalmente e con i
dell’intera struttura viene garantita da un sistema di controventi di giunti verticali celati da copertine metalliche. Le lastre vetrate di tipo
parete e di falda costituiti da tiranti in profilo tondo pieno e UNP temperato stratificato dotate di serigrafia certificata anticollisione
accoppiati. Anche nella stazione intermedia le 3 zone di ingresso/ per volatili, hanno sagomature irregolari derivanti dalla particolare
uscita delle cabine formano dei volumi, sospesi a sbalzo sui ripidi geometria architettonica della parete.
pendii sottostanti, sorretti da travi reticolari a tutta altezza.

Il piano di calpestio degli sbalzi è costituito da grigliati antiscivolamento Stazione a monte


R12 con maglia 34x38, zincati a caldo e fissati con sistema a morsetti
alla sottostruttura metallica. La sagoma architettonica della facciata Più piccola nelle dimensioni, la stazione a monte impiega 15
esterna è stata creata mediante una sottostruttura in profili tubolari di tonnellate di acciaio e riprende l’impronta estetica della stazione
varie dimensioni fissata alla struttura portante principale. a valle e dell’Ochsenboden. Posta ad oltre 2.400 metri sul livello
del mare è stata costruita mediante trasporto in elicottero degli
elementi portanti, progettati e realizzati in officina dal costruttore
metallico per avere un peso massimo di soli 70 kg e poter essere
assemblati e posati manualmente. Oltre alle strutture metalliche,
sono stati installati anche pannelli sandwich e lamiere grecate di
rivestimento di parete ed una elegante facciata vetrata a montanti
e traversi che regala alla zona ristorante una vista mozzafiato sulla
sottostante vallata.

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L’industrializzazione dell’intero sistema funiviario ha consentito il


coordinamento integrale di tutti gli elementi costruttivi, strutturali e di
finitura, ottimizzando gli aspetti produttivi e riducendo drasticamente i
tempi di messa in opera. Il montaggio delle carpenterie metalliche delle
tre stazioni, avviato a inizio agosto, è terminato a settembre/ottobre.

La posa delle facciate, della copertura, degli impianti e delle innumerevoli


ulteriori opere di completamento e rifinitura, è avvenuta secondo
uno strettissimo cronoprogramma che ha consentito di inaugurare
l’infrastruttura puntualmente il 2 dicembre dello stesso anno.
26 27
21 HOUSE OF STORIES
ph. Giovanni Hanninen

HOTEL NAVIGLI

ROBERTO MURGIA ARCHITETTO


Sorge nel cuore della Darsena Milanese il nuovo edificio ricettivo,
frutto del processo di restyling funzionale che ha radicalmente trasformato
uno storico edificio direzionale degli anni ’60, ex sede SIP,
in un polo della nuova ospitalità ibrida, tra lavoro, relax e socializzazione.
Come un tempo i commutatori telefonici collegavano le case, oggi questo spazio
connette le persone fisicamente, in un mondo sempre più basato sull’etere.
Testo di Marco Cucuzza

28 29
L’edificio, un tempo dedicato alle telecomunicazioni, mantiene la sua Sul fronte di via Bettinelli, il volume si riduce a tre piani, raccordandosi
anima di “connettore” urbano, cambiando funzione da produttiva a alla facciata principale attraverso terrazze che, dal quarto all’ottavo
sociale. Grazie alla digitalizzazione, che ha liberato spazi fisici dai piano, alleggeriscono il coronamento. Un box trasparente mitiga
macchinari, nuovi ambienti vengono ridonati alla comunità. ulteriormente l’impatto visivo, mentre le vetrate a tutta altezza
offrono una permeabilità visiva inedita. I profili in alluminio brunito
Di dimensioni insolite rispetto al contesto circostante, caratterizzato richiamano la struttura in acciaio delle sopraelevazioni, garantendo
dalle tipiche case a ballatoio milanesi di tre-quattro piani, il progetto coerenza stilistica tra preesistente e nuovo.
è stato improntato per recuperare proporzione ed armonia con il
tessuto urbano, attraverso un restyling che combina tradizione e L’uso di materiali della tradizione come il mattone faccia a vista e
modernità. il ceppo di Gré si integra con un linguaggio contemporaneo fatto
di finestre a tutta altezza e un ritmo alternato di superfici opache
L’edificio si sviluppa su nove piani fuori terra più uno interrato su e trasparenti, scandite da lesene marcate. Al piano terra, una hall
una superficie complessiva di 7.000 mq, dispone di 104 camere, due interamente vetrata invita i passanti a entrare, dissolvendo la rigidità
ristoranti, due bar, un’area coworking e quattro terrazze panoramiche. dell’edificio preesistente e rendendolo parte attiva della vita cittadina.
Oltre ai 500 mq di spazi comuni interni sono più di 1.000 i mq di
spazi esterni, inclusi una piscina e uno skybar sulla torre centrale
sopraelevata.

30 31
La riqualificazione ha richiesto importanti interventi strutturali: All’interno, le strutture esistenti in calcestruzzo armato sono
l’utilizzo di travi portanti in acciaio, coordinate con strutture state rinforzate con irrigidimenti in acciaio. La declinazione
secondarie ha consentito di ottenere solai con grandi luci e architettonico – strutturale in acciaio a vista delle scale, sia interne
importanti capacità di carico, senza variare l’ordito strutturale ed il che esterne, unisce estetica e durabilità: la scala ad H che collega il
comportamento sismico dell’esistente. rooftop con la terrazza panoramica è interamente realizzata in acciaio
inox e vetro e la scala di emergenza esterna è in acciaio zincato a caldo
I solai in lamiera grecata collaborante poggiano su colonne portanti con rivestimento in lamiera stirata verniciata.
HEB 300 e profili orizzontali principali HEB 320 e HEB 450 garantendo
resistenza e leggerezza strutturale, mentre la torretta sommitale
preesistente, in calcestruzzo armato, è stata integrata nel progetto.

La scelta della carpenteria metallica ha inoltre consentito la


realizzazione di un piano di trasferimento in copertura, dal settimo
all’ottavo piano, realizzato con 220 tonnellate di acciaio S275.
Perfetto connubio tra estetica e funzionalità offre ampio spazio al
terrazzo panoramico ad uso esclusivo delle camere con skybar e
piscina a livello della copertura.

32 33
Gli ambienti accolgono una varietà di utenti: lavoratori stagionali,
viaggiatori, ospiti di eventi aziendali e comunità creative.
Spazi come cucine ai piani, lavanderia e palestra favoriscono un mix
equilibrato tra relax e produttività, creando un modello di convivialità
internazionale con un forte carattere italiano, come testimoniano gli
arredi scelti, che coniugano design e identità locale.

Dal rooftop, lo sguardo abbraccia l’intero skyline milanese: da San Siro


alla Torre Velasca, fino ai nuovi quartieri di CityLife e Porta Nuova,
con il Duomo sullo sfondo. Il 21 House of Stories Hotel Navigli
non è solo un luogo di soggiorno, ma un simbolo della Milano
contemporanea, capace di innovarsi senza perdere il legame con la
21 HOUSE OF STORIES HOTEL NAVIGLI
propria storia. Infatti, come sessant’anni fa, ancora oggi il suo valore si
Milano
basa sulle persone e sulle relazioni che qui si intrecciano, dando vita a
Committente
Ricerca 14, Aldo Giacin
nuove storie di lavoro, arte e cultura.
Progetto architettonico
RMA Roberto Murgia Architetto
Roberto Murgia, Stefano Privitera con Miriam Cesco,
Sofia Brocchieri, Silvia Ceschel, Valentina Ravara,
Simone Ferraioli, Giovanna Tavecchi, Luca Zanette,
Michele Porcelluzzi
Progetto strutturale
CEAS srl
Impresa
SMV Costruzioni srl
Costruttore metallico CERCA INTERVENTI
F.lli Gelmini srl SULL’ESISTENTE IN ACCIAIO
Tutte le fotografie sono di Giovanni Hanninen www.promozioneacciaio.it

34 35
ASD KONNEKT
ph. Shingo Tsuji

CHIASMA FACTORY
L’ASD KonneKt è un edifico distintivo.
La sua espressione visiva che lo accomuna ad una serie di container
impilati ed il design industriale degli interni che crea un’atmosfera
evocativa di un sito produttivo, introduce una ventata di freschezza
nella città di Matsuyama e nell’industria architettonica delle regioni
provinciali del Giappone.

La sua struttura poliedrica, ideata per favorire una nuova comunicazione


tra i settori dell’architettura e dell’interior design ed i loro clienti,
consolida molteplici funzioni e consente la partecipazione spaziale
ed economica di showroom, sale riunioni e laboratori in modo vantaggioso.
Testo di Federica Calò

36 37
ASD KonneKt trascende il suo ruolo di semplice edificio
polivalente rappresentando l’unico hub per la comunità
architettonica locale che trova in questo luogo nuove connessioni e
nuova crescita professionale.

ASD KonneKt è realizzato con struttura portante in acciaio: le


colonne sono in profili ad H e tubolari circolari direttamente
Il progetto, combinazione di volumi e corpi incastrati tra loro, assolve collegati alla platea di fondazione tramite piastre e giunti in
in modo inedito i requisiti di flessibilità e fruibilità degli spazi e si acciaio. Alle colonne sono saldati gli elementi di controvento di parete
pone come modello d’innovazione e come polo d’interazione per gli per far fronte alle azioni sismiche ed al vento.
operatori di questa disciplina.
Dal piano terra uno schema rigido formato da travi ad H e profili
L’edificio di due piani accoglie su una superficie totale di 467 mq, cavi a sezione quadrata traccia il perimetro della struttura e funge da
organizzati secondo il principio della condivisione, uno showroom, appoggio per l’involucro. Il solaio tra il pianterreno e il primo livello è
un bar, un ufficio di co-working e una co-fabbrica. realizzato con lamiera grecata e getto collaborante.

38 39
La sfida progettuale più rilevante è stata quella di ottenere un
impatto visivo direttamente riconducibile ai container marittimi,
così come richiesto dalla committenza. La soluzione ha visto la
fabbricazione di pannelli in acciaio ondulati, sagomati ad hoc per i
rivestimenti esterni delle facciate dei vari volumi. Questo effetto è
stato ripreso anche negli spazi interni, enfatizzando ulteriormente il
carattere industrial dell’edificio.

40 41
L’unicità del suo aspetto esteriore, elemento cardine del progetto, ha
richiesto un’alta personalizzazione degli elementi di rivestimento,
una sfida significativa soprattutto a fronte delle normative edilizie,
delle pratiche di costruzione e della configurazione spaziale.

Lasciando all’interno le colonne e le travi in acciaio a vista, come


fondamenti di design, ed utilizzando elementi industriali come le
robuste scale in carpenteria metallica, le finestre con telaio in acciaio
e le pareti in mattoni, il progetto ha catturato esattamente quell’
“atmosfera industriale e da officina”, requisito estetico tanto desiderato
dalla committenza.

ASD KONNEKT
Matsuyama, Giappone

Committente
ASD KonneKt
Progetto architettonico
Shingo Tsuji - CHIASMA Factory inc.
Collaboratori al progetto
YOHAKU Architects
Progetto strutturale
Yosuke Iwanaga
Impresa
Fuji Zokei Co. Ltd. CERCA ACCIAIO: MODULARITÀ
Nishinaga Kogyo Co. Ltd. COSTRUTTIVA SU
Tutte le fotografie sono di Shingo Tsuji www.promozioneacciaio.it

42 43
ph. Sistema Ingegneria

CONDOMINIO
EXCELSIOR

BALLETTI+SABBATINI ARCHITETTI
SISTEMA INGEGNERIA
La ricostruzione del condominio Excelsior a Mirandola
rappresenta una ricucitura delle ferite inferte dal terremoto del
2012: un perfetto esempio di come tecnologia ed innovazione
possano fondersi in una ricostruzione post-sismica di qualità.

La struttura preesistente presentava danni irreparabili,


rendendo il recupero impraticabile sia dal punto di vista tecnico
che economico. Per questo motivo si è optato per la demolizione
integrale dei 18.500 metri cubi e la ricostruzione fedele nella
geometria e nei volumi ma rinnovata nei materiali e nelle
prestazioni energetiche e sismiche.

Testo di Marco Cucuzza

44 45
Grazie all’utilizzo di soluzioni prevalentemente a secco in
carpenteria metallica e ad un’organizzazione efficiente del
cantiere, è stato possibile restituire alla comunità 36 appartamenti
a tagli ampi, suddivisi in quattro blocchi che si sviluppano su sette
piani residenziali, un piano interrato e un piano rialzato con spazi
comuni e sei locali commerciali.

L’architettura dell’edificio si distingue per un linguaggio rigoroso


e contemporaneo, che segue il principio della massima semplicità
compositiva e volumetrica.
Il basamento scuro, arretrato rispetto al fronte principale, conferisce
leggerezza al volume, mentre la movimentazione dei prospetti è ottenuta
grazie a logge profonde, balconi con parapetti in lamiera metallica e
l’alternanza di fronti arretrati intonacati bianchi e rivestimenti in mattoni
faccia vista che mantengono viva l’anima storica dell’edificio.

La struttura in acciaio è stata scelta per la sua leggerezza,


vista la bassa portanza del terreno soggetto a liquefazione.

La fondazione profonda è stata eseguita con pali a interasse 4,7x4 m


connessi da una platea, mentre l’ossatura è costituita da pilastri
HEB e HEM 280, travi HEA 180 principali e HEA 160 secondarie.

SEZIONE A SEZIONE 1 SEZIONE B SEZIONE 2

46 47
CONDOMINIO EXCELSIOR
Mirandola (MO)

Committente
Condominio Excelsior
Coordinamento generale contributi sisma 2012
SISTEMA Ingegneria Studio Associato
Progetto architettonico e DL
Balletti+Sabbatini Architetti
Progetto strutturale e DL specialistica
Ing. Marco Cairoli
Progetto antincendio
Ing. Aristippo
Direzione cantiere e sicurezza
Ing. Cavallaro
Impresa
Re. Co. Costruzioni srl
Costruttore metallico
Naldi Carpenterie srl

Tutte le fotografie sono di Sistema Ingegneria

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Gli elementi ad H sono stati assemblati in cantiere per Il Condominio Excelsior è un esempio virtuoso di edilizia post-
massimizzare il trasporto e lo stoccaggio, innalzando circa 9 sisma, dove il rispetto per il contesto storico si unisce all’adozione
metri strutturali (2,5 livelli abitativi) per ogni posizionamento di tecnologie avanzate. Si tratta di una testimonianza concreta del
permettendo un flusso costante delle consegne. I controventi “buon costruire” italiano, in cui la competenza tecnica e la sinergia
eccentrici, realizzati in tubi quadri 180x16 mm e le connessioni tra i professionisti hanno permesso di restituire alla comunità un
strutturali rigide ai nodi garantiscono il comportamento scatolare edificio sicuro, moderno ed efficiente, dimostrando come sia possibile
di un edificio di per sé leggero. Per evitare carichi eccessivi in affrontare la ricostruzione con qualità.
fondazione anche i vani scale e le rampe sono in carpenteria metallica,
con controventature a X; gli impalcati in lamiera grecata con getto
collaborante. DETTAGLIO PIANO TERRA - INTERRATO
COLONNA HE CON TAMPONAMENTI A SECCO

Il sisma ha rappresentato il focus dell’intervento strutturale,


motivo per cui sono state effettuate analisi statiche e dinamiche su
GIUNTO ORIZZONTALE A SOLAIO DI 50mm
deformazioni e spostamenti post-intervento al fine di verificarne la SOLAIO IN LAMIERA GRECATA E CLS
LANA DI ROCCIA
risposta alle sollecitazioni. In particolare, è stata posta grande attenzione GIUNTO PARETE/SOLAIO FINO A 42mm
SOLETTA IN C.A. MARCIAPIEDE ESTERNO
al giunto sismico verticale ed orizzontale tra i due corpi principali. GIUNTO PARETE/SOLAIO FINO A 42mm
LANA DI ROCCIA

LANA DI ROCCIA
L’edificio è in classe energetica A grazie alla combinazione di
tamponamenti a secco, all’assenza di ponti termici, a stratigrafie ad
TRAVE HE
alte prestazioni termo-acustiche e alla presenza di fonti rinnovabili
(pannelli solari in copertura e teleriscaldamento).

CANTINE INTERCAPEDINE

48 49
CAMPUS

ph. Lucas van der Wee


UNIVERSITARIO
INHOLLAND

CEPEZED
Dimostrando una grande capacità di visione strategica, la Hogeschool Inholland
– Università di Scienze Applicate - ha trasferito tre sedi distaccate,
dislocate tra Amsterdam e Diemen, e quasi tutti i suoi programmi di insegnamento
in un unico edificio di nuova costruzione situato al centro di Sluisbuurt,
un quartiere in parte ancora in costruzione, ad est di Amsterdam, destinato ad ospitare
un programma urbano ad alta densità, dotato di servizi pubblici, residenze e uffici.
Testo di Valentina Piscitelli

50 51
Tra i primi edifici già funzionanti, quello dell’Università sta
contribuendo a dare vita al contesto e allo spazio pubblico adiacente.
Lo studio di architettura è stato incaricato della progettazione della
nuova sede in un’ottica di transizione verso criteri di sostenibilità e
resilienza, anche del contesto, prevedendo un sistema di spazi della
ricerca integrabili con la vita della città. I laboratori sono utilizzati
anche da centri di formazione regionale.

Il campus offre formazione a oltre 7.000 studenti ed impiega 950


docenti e personale. Si sviluppa su 30.000 mq, distribuiti su nove piani.
Da un punto di vista compositivo il progetto si incardina attorno ad
un grande atrio centrale, che organizza uno spazio di respiro, sorta
di filtro. Qui trovano spazio un foyer e la reception, il Next Lab della
biblioteca pubblica di Amsterdam, spazi espositivi, aree di gioco e una
caffetteria, accessibili anche quando il campus non è operativo.

I dipartimenti didattici sono ordinati lungo un percorso continuo, che


dal piano terra sale attraverso le scale dell’atrio fino al quinto piano.
Quattro nuclei, in corrispondenza dei vertici dell’atrio ed arretrati
rispetto alle facciate, ospitano gli ascensori, le scale, i servizi e i locali
impiantistici.

52 53
CAMPUS UNIVERSITARIO INHOLLAND
Amsterdam
Lungo i vari livelli dell’edificio sono state collocate ampie e ariose
Committente
scale in carpenteria metallica che conducono ai piani superiori.
Università di Scienze Applicate Inholland
Progetto
I connettori tra il pianterreno e il quarto livello sono realizzati a partire
Architectenbureau cepezed
Progetto paesaggistico da laminati a caldo in acciaio dipinti di blu scuro; oltre ad avere
DELVA
Consulenti alla progettazione funzione di design forniscono anche un apporto funzionale, ospitando
IMD Raadgevende Ingenieurs (costruzione),
Galjema bv (impianti), LBP Sight (statica e antincendio) aree di seduta e fioriere. In sommità le scalinate sono in colore bianco,
Impresa
Visser & Smit Bouv bv riprendendo l’aspetto delle strutture portanti a vista in carpenteria
Costruttore metallico
Voortman Steel Construction metallica.
Facciate
Vorsselmans

Tutte le fotografie sono di Lucas van der Wee – cepezed L’edificio è strutturato per moduli ed è adattabile ad esigenze future
attraverso una configurazione flessibile. Per gli elementi verticali sono
utilizzati tubolari in acciaio a sezione circolare e quadrata.
I tubolari circolari costituiscono le colonne fino al primo livello e sono
collegati alle travi mediante profili piatti e ad L. Un sistema di travi in
acciaio crea la maglia strutturale dei solai. A partire dal primo piano
si sviluppano colonne in tubolari quadri, da cui si dipanano elementi
orizzontali in profili aperti laminati a caldo.

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54 55
56 57
L’orientamento e il posizionamento delle pinne in facciata sono stati studiati per
ottimizzare l’esposizione alla luce solare, per integrare i pannelli fotovoltaici e per
ombreggiare le sezioni di facciata apribili. Gli elementi vetrati e le pinne si innestano
direttamente sulle strutture perimetrali in tubolari quadri.

In sommità viene recuperata l’acqua piovana sia per l’irrigazione che per gli impianti
di raffrescamento. Il leggero arretramento della facciata ha consentito di organizzare in
terrazza un giardino pensile che ospita anche i pannelli fotovoltaici.

L’edificio ha raggiunto i requisiti BENG, che attestano il consumo energetico


prossimo allo zero.

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60 61
ph. Vittorio Grassi Architects

PALAZZETTO
DELLO SPORT
DI LAMEZIA TERME

VITTORIO GRASSI ARCHITECTS


Il Nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme, esempio
di innovazione tecnica e tecnologica, è un impianto sportivo
polifunzionale di eccellenza, che si propone come struttura
di livello internazionale e di riferimento ed attrattività per la
regione Calabria e per tutto il Sud Italia.

Testo di Federica Calò

ph. Ferraro spa


62 63
Da tempo voluto dall’amministrazione locale, grazie alla sua La copertura
collocazione strategica lungo la Strada Statale 280 dei Due Mari, a
pochi minuti dalla stazione ferroviaria, dall’aeroporto e dall’Autostrada Caratteristica principale dell’edificio è il suo leggero involucro,
A3 Salerno - Reggio Calabria, è ottimamente interconnesso con i poli dato principalmente dalla volta a struttura reticolare, composta da
regionali più importanti e con un ampio bacino di utenza extraurbana. elementi in acciaio e una tripla membrana esterna traslucida formata
da 900 cuscini pressurizzati in ETFE (Etilene Tetrafluoroetilene).
La presenza avveniristica del Palazzetto, con una capienza di
3.500 posti a sedere, ampliabile fino a 4.300 in occasione di La copertura è costituita da un’orditura primaria di 7 archi
congressi e concerti grazie all’utilizzo del parterre, si estende su reticolari in tubolari d’acciaio a sezione circolare innestati
una superficie complessiva di circa 8.000 mq all’interno di un’area lateralmente alle tribune e al suolo mediante colonne in profili cavi
verde di 5 ettari. ancorati alle fondazioni con tirafondi. Sugli archi principali, ottenuti
da sezioni tubolari giuntate mediante bulloni, si innestano profili cavi
Il profilo sinuoso ed asimmetrico dell’architettura trae ispirazione secondari a formare diagonali e traversi delle reticolari spaziali. Su
dalla tipica forma dei sassi del litorale lametino, creando un connubio queste aste si installa un’orditura secondaria in carpenteria metallica
armonioso tra aerodinamicità, fluidità e trasparenza. che crea il supporto per i cuscini in ETFE.

PALAZZETTO DELLO SPORT


Lamezia Terme (CZ)

Committente
Comune di Lamezia Terme (CZ)
Team di progetto
Vittorio Grassi con Marco Aloisini, Annunziato Santoro e Ai
Engineering srl
Progetto architettonico
Vittorio Grassi, Marco Aloisini, Chiara Domenici,
Cédric Lodewickx, Lorenzo Bozzini, Valdo Canepa,
Walter Battaglia, Slavko Milanovic, Marco Monti,
Giorgio Veronelli, Francesca Gallina, Nebojsa Jakica,
Arianna Trevisan
Progetto strutturale, impiantistico,
prevenzione incendi e sicurezza
Ai Engineering srl
Architetto locale
Annunziato Santoro
Impresa e mandataria opere di copertura
Ferraro spa

64 65
ph. Ferraro spa

ph. Vittorio Grassi Architects


Questa copertura superleggera ottimizza l’illuminazione naturale
conferendo all’edificio aspetti diversi in risposta alle variazioni
di luce diurna, notturna e artificiale e minimizza la trasmissione
termica, con conseguente riduzione dei consumi energetici
e dell’impatto ambientale. La sua leggerezza combinata alla
resistenza permette di ridurre entità e dimensioni dell’orditura di
supporto, migliorando la risposta della struttura in caso di eventi
sismici.

La maglia reticolare in acciaio garantisce inoltre il corretto ricambio


di aria sfruttando la naturale ventilazione del luogo. Il dialogo con
l’ambiente circostante è rafforzato poi dalle ampie vetrate trasparenti
dell’anello superiore del Palazzetto, che lasciano intravedere le attività
all’interno e aprono la vista sul paesaggio circostante al pubblico della
gradinata superiore.

La dinamicità della struttura è infine sottolineata dalle scalinate


rampanti e da un percorso ad anello continuo che assicura il rapido
deflusso degli spettatori ed ottimizza le uscite di sicurezza.

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66 67
TURBOSEALTECH
ph. Parham Taghioff

NEW WAVE ARCHITECTURE


Incubatore di imprese e edificio per uffici, frutto di un approccio progettuale
concentrato sull’interazione tra tecnologia, sito, funzione e paesaggio,
l’edificio emerge dal terreno con la sua forma piramidale
creando uno skyline visivamente incantevole ed in armonia con l’ambiente.
Situato nel Pardis Tecnology Park di Teheran è espressione virtuosa della visione
degli architetti iraniani e mira a fornire una piattaforma di ricerca ed innovazione.
Testo di Lorenzo Fioroni

68 69
L’edificio di 5 piani con una superficie di 2.500 mq, piuttosto che
proporsi con uno sviluppo verticale, forma un angolo acuto con il terreno,
sprofondando all’interno di esso per due piani interrati. In superficie
l’elevazione è contenuta a tre piani e raggiunge la quota massima in
sommità di 14,74 m, estendendosi in lunghezza per 38,35 metri.

La disposizione degli ambienti vede i locali tecnici ed un parcheggio


al livello -2, un’area R&D a pianta aperta tra il livello -1 e il pianterreno
e una lobby d’ingresso anch’essa a livello del suolo. I successivi due
livelli ospitano gli uffici.

Il parallelepipedo ruotato è interamente rivestito da pareti vetrate


e da uno scheletro in profili metallici innestati su sottostruttura in
acciaio, enfatizzando l’andamento inclinato del volume e l’ampio
sbalzo di progetto in corrispondenza dell’innesto nel terreno, pari a
circa 10,5 metri.

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70 71
Il tetto inclinato è un corridoio verde, uno spazio dinamico Elementi in acciaio sagomati ad I, in parte lasciati a vista,
con pavimento erboso che si apre in corrispondenza dell’area costituiscono le travi che vanno a completare la maglia portante.
management, dove è ritagliata una serra che ospita alberi ad alto fusto. Restanti porzioni delle carpenterie metalliche sono schermate da
lastre cementizie, mentre i solai sono in prefabbricato. I collegamenti,
Le strutture portanti verticali sono in carpenteria metallica: sin dai anziché trovare posto alle estremità dell’edificio, sono ricavati al
piani interrati troviamo colonne in profili aperti laminati a caldo centro di esso: un ascensore trasparente collega tutti i livelli.
ad H. In prossimità dei vertici le colonne in acciaio sono inclinate,
seguono l’andamento del volume e vanno a creare l’importante sbalzo
che caratterizza i prospetti.

72 73
Gli elementi vetrati e di rivestimento sono concepiti nell’ottica
di ridurre il consumo di energia e trarre il massimo beneficio da
irraggiamento e ventilazione naturali, oltre a cio è installato un
sistema di raccolta delle acque piovane che vengono convogliate in
una cisterna posta a livello interrato e che consente, nelle stagioni
scarsamente piovose, di irrigare il green roof e provvedere al
raffrescamento degli ambienti che raggiungono elevati livelli di
comfort per ospiti e dipendenti dell’azienda.

SEDE E WORKSHOP TURBOSEALTECH


Tehran

Committente Progetto strutturale


Turbosealtech Company Hamed Jilani (supervisore);
Progetto generale Matin Mohammadpour,
New Wave Architecture Melika Sandani (team di Progetto);
Capi progetto New Wave Architecture (consulenti)
Lida Almassian, Shahin Heidari Costruttore metallico e facciate
Team di progetto Pars Amoud Co
Soheila Zahedi, Sheida Ghotbi, Pary Pour Moghadam,
Maryam Shokouhi, Shirin Zeaei, Ilnaz Ashayerei,

74
Niloufar Moradi, Golrokh Heydarian Tutte le fotografie sono di Parham Taghioff
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Valentina Piscitelli, Giovanna Rinaldi.


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GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Michele D’Ambrosio
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STAMPA
Grafica Metelliana
Cava Dei Tirreni (SA)

È vietata la riproduzione, la traduzione e l’adattamento, anche parziale


della rivista senza l’autorizzazione dell’Editore.
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quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro
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manlevandolo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni
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Iscrizione al Tribunale di Milano in data 03/05/2011 n. 223 del registro.
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