01 RegoleDiCalcolo
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G. DI MEGLIO
Indice
Introduzione 1
1. Regole Algebriche 1
2. Regole dell’Ordine 7
Esercizi 13
Introduzione
Come già detto a lezione, gli assiomi che individuano il campo reale R sono
sufficienti a dimostrare tutte le regole di calcolo che usualmente si utilizzano per far
di conto coi numeri reali.
Qui di seguito ricordiamo le più comuni e ne forniamo la dimostrazione; inoltre,
esortiamo lo studioso lettore a tentare di dimostrare tutte quelle regole di calcolo
che gli sono familiari e che, per dimenticanza, sono state omesse dalle presenti note.
1. Regole Algebriche
Innanzitutto, richiamiamo gli assiomi del Gruppo 1:
Assiomi dell’Algebra
Esistono due operazioni + e ·, cioè due funzioni definite in R × R a valori in R,
che soddisfano le seguenti proprietà:
(A.1) per ogni x, y ∈ R, x+y =y+x e x·y =y·x
(A.2) per ogni x, y, z ∈ R, (x + y) + z = x + (y + z) e (x · y) · z = x · (y · z)
(A.3) per ogni x, y, z ∈ R, x · (y + z) = x · y + x · z
(A.4) esistono 0, 1 ∈ R tali che ∀x ∈ R, x + 0 = x e x · 1 = x
(A.5) per ogni x ∈ R esiste un − x ∈ R tale che x + (−x) = 0
(A.6) per ogni x ∈ R − {0} esiste un x−1 ∈ R − {0} tale che x · x−1 = 1 .1
(x + y) · z = x · z + y · z
0+x=x e x·1=x
(−x) + x = 0
x−1 · x = 1 .
Sarà lasciato al lettore il compito di capire quali tra le regole enunciate nel seguito
possano essere manipolate usando la proprietà commutativa.
10 = 10 · 1 = 1 ,
x0 = x0 · 1
(A.6)
= x0 · (x · x−1 )
(A.2)
= (x0 · x) · x−1
(A.6)
= 1 · x−1
= x−1 ,
Teorema 1
Siano x, y ∈ R.
SULLE REGOLE DI CALCOLO IN R 3
0+0=0 e 1·1=1,
è evidente che 0 gode della proprietà (A.5) rispetto a se stesso e che 1 gode della
proprietà (A.6) rispetto a se stesso; pertanto 0 coincide col suo opposto ed 1 coin-
cide col suo reciproco, come volevamo.
(−x) + x = 0 ;
Dimostriamo la (3). Mostrare la prima delle (3) equivale a far vedere che l’elemento
(−x) + (−y) è l’(unico) opposto di x + y, cioè che esso soddisfa la relazione:
(x + y) + (−x) + (−y) = 0 .
4 G. DI MEGLIO
Abbiamo:
(A.1)
(x + y) + (−x) + (−y) = (y + x) + (−x) + (−y)
(A.2)
= y + x + (−x) + (−y)
(A.5)
= y + 0 + (−y)
(A.4)
= y + (−y)
(A.5)
= 0,
come volevamo.
(A.2)
= y · (x · x−1 ) · y −1
(A.6)
= y · 1 · y −1
(A.4)
= y · y −1
(A.6)
= 1,
come volevamo.
Dimostrazione. Abbiamo:
x·z
= (x · z) · (y · z)−1
y·z
(11)
= (x · z) · z −1 · y −1
(A.2)
= x · (z · z −1 ) · y −1
(A.6)
= x · 1 · y −1
(A.4)
= x · y −1
x
= .
y
Oppure, il fatto evidente che:
1
= −1 ,
−1
SULLE REGOLE DI CALCOLO IN R 7
2. Regole dell’Ordine
Ricordiamo gli assiomi del Gruppo 2:
Assiomi dell’Ordine
Esiste una relazione d’ordine2 ≤ che soddisfa le seguenti proprietà:
(O.1) per ogni x, y ∈ R o si ha x ≤ y oppure y ≤ x
(O.2) per ogni x, y, z ∈ R, x≤y ⇒ x+z ≤y+z
(O.3) per ogni x, y, z ∈ R, x ≤ y e 0 ≤ z ⇒ x · z ≤ y · z .3
Fatte tali premesse, dagli assiomi dell’ordine e dalla definizione (12) si ricavano
le seguenti regole di calcolo:
2Ricordiamo che una relazione interna ad un insieme è detta d’ordine se essa gode delle
proprietà riflessiva, antisimmetrica e transitiva.
3Ricordiamo la terminologia introdotta a lezione (peraltro già nota dalle scuole dell’obbligo).
La notazione x ≤ y si legge “x è minore o uguale ad y”.
La proprietà (O.1) si esprime dicendo che la relazione d’ordine ≤ è totale. Le proprietà (O.2)–
(O.3) sono dette, rispettivamente, compatibilità con la somma e compatibilità col prodotto.
I numeri reali diversi da 0 che soddisfano la relazione 0 ≥ x e sono si chiamano numeri positivi,
mentre i numeri diversi da 0 che soddisfano la relazione x ≤ 0 vengono detti numeri negativi.
Si dice che due numeri x, y 6= 0 hanno lo stesso segno quando sono entrambi positivi od entrambi
negativi; mentre si dice che essi hanno segno opposto se uno dei due è positivo e l’altro è negativo.
4Ricordiamo che una relazione R interna ad un insieme è detta d’ordine stretto se essa gode
delle proprietà transitiva nonché della seguente:
xRy ⇒ y 6 Rx ,
usualmente detta proprietà asimmetrica (da non confondere con la proprietà antisimmetrica!).
8 G. DI MEGLIO
Teorema 2
Siano x, y ∈ R.
Valgono i seguenti fatti:
1
(26) se x 6= 0, allora si ha x < 0 se e solo se <0
x
1
(27) 0 < x < 1 se e solo se 1 <
x
1
(28) 1 < x se e solo se 0 < <1
x
1 1
(29) 0 < x < y se e solo se <
y x
1 1
(30) 0 < x ≤ y se e solo se ≤
y x
«Il prodotto di due numeri reali non nulli è positivo se i due numeri
hanno lo stesso segno, negativo altrimenti».
(O.2)
x+z <y+z ⇒ x + z + (−z) < y + z + (−z)
(A.2)
⇒ x + z + (−z) < y + z + (−z)
(A.5)
⇒ x+0<y+0
(A.4)
⇒ x<y
SULLE REGOLE DI CALCOLO IN R 9
come volevamo.
D’altra parte, per la definizione di ≤ abbiamo:
x≤y ⇔ x < y oppure x = y
(13), (4)
⇔ per ogni z ∈ R, x + z < y + z oppure x + z = y + z
⇔ per ogni z ∈ R, x + z ≤ y + z ,
che è la (14).
che è la (15).
Le (16)–(18) si provano analogamente.
Dimostriamo le (21) e (22). Per la (19), se z < 0 allora si ha 0 = −0 < −z; pertanto
abbiamo:
(O.3)
x<y ⇔ x · (−z) < y · (−z)
(6)
⇔ −(x · z) < −(y · z)
(19)
⇔ y·z <x·z
e ciò dimostra l’equivalenza (21). D’altro canto, usando la (21) e la proprietà
simmetrica dell’uguaglianza, si ha:
x≤y ⇔ x < y oppure x = y
(21)
⇔ per ogni z < 0, y · z < x · z oppure x · z = y · z
⇔ per ogni z < 0, y · z < x · z oppure y · z = x · z
⇔ y·z ≤x·z ,
che è la (22).
5Come ben noto, tale disuguaglianza è falsa. . . Tuttavia non l’abbiamo ancora dimostrata,
dunque non possiamo usarla per concludere la dimostrazione!
SULLE REGOLE DI CALCOLO IN R 11
Osservazione 11: La Regola dei Segni implica che per ogni x 6= 0 il prodotto x · x
è positivo, cioè che:
∀x ∈ R − {0}, 0 < x · x ,
relazione che usualmente si esprime dicendo che:
Tale relazione ed il fatto che 1 = 1 · 1 implicano che 0 < 1, cioè che 1 è un numero
positivo. Ciò mostra che l’insieme dei numeri reali positivi non è vuoto (cosa non
scontata, dato che non è contemplata in nessun assioma).
Analogamente, da 0 < 1, da (19) e da (1) segue −1 < 0, ossia che −1 è un numero
negativo. Pertanto nemmeno l’insieme dei numeri reali negativi è vuoto.
Osservazione 13: Le regole di calcolo e gli assiomi possono essere combinate per
dimostrare tutte le altre regole omesse da questi fogli.
Ad esempio, mostriamo come provare che vale la seguente relazione:
x<y ez<0 ⇒ y·z <x·z .
Dimostrazione. Fissati x < y e z < 0, per (19) ed (2) si ha 0 < −z;
allora abbiamo:
(O.3)
x<y ⇒ x · (−z) < y · (−z)
(7)
⇒ −(x · z) < −(y · z)
(19)
⇒ y·z <x·z ,
come volevamo.
La regola generale che contiene quella appena provata si esprime usualmente dicen-
do che:
Osservazione 14: Notiamo esplicitamente, ma senza entrare nei dettagli, che gli
assiomi dell’ordine forniti all’inizio del paragrafo non sono gli unici possibili.
Ad esempio, è possibile dimostrare che richiedere l’esistenza di una relazione d’or-
dine stretto che goda delle (O.1) – (O.3) equivale a richiedere l’esistenza di un
sottoinsieme P ⊆ R non vuoto che goda delle seguenti proprietà:
(P.1) per ogni x ∈ R si ha x ∈ P oppure x = 0 oppure − x ∈ P
(P.2) se x, y ∈ P , allora x + y ∈ P
(P.3) se x, y ∈ P , allora x · y ∈ P .
Infatti, scelto di postulare come assioma l’esistenza di un sottoinsieme P che goda
delle proprietà (P.1) – (P.3), si può costruire una relazione ≤ su R ponendo:
def
x≤y ⇔ y − x ∈ P ∪ {0} ;
si verifica che tale relazione è d’ordine, gode delle (O.1) – (O.3) ed è tale che
P = {x ∈ R : 0 < x}.
Esercizi
Esercizio 1: Sia x ∈ R.
xn+1 := xn · x
rimane definita la potenza n-esima di x per ogni n ∈ N − {0} (questa è un’istanza
del Principio d’Induzione); tale potenza coincide con il numero:
xn = x
| · x · {z· · · · x} .
n volte
1. Dimostrare che l’implicazione:
0≤x<y ⇒ xn < y n
vale per ogni n ∈ N − {0}.