23243ANTROPOLOGIACULT
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ORIGINI E STORIA
I principi dell’evoluzione biologica sono stati assunti teorici molto importanti per
l’antropologia culturale nel periodo della formazione della disciplina
Nel XX secolo, Malinowski defini l’approccio del FUNZIONALISMO , che assimila le culture agli
organismi biologici, le cui singole parti collaborano al funzionamento dell’intero insieme
(religione, famiglia). Bronislaw Malinowski è il “padre” dell’osservazione partecipante
Franz Boas introdusse il concetto di RELATIVISMO CULTURALE , ossia la convinzione della
necessita di comprendere le singole culture a partire dai valori e dalle idee che sono propri e al
contempo dell’inopportunità di giudicarle in base a standard vigenti in contesti culturali diversi.
La fondazione dell’antropologia culturale statunitense è attribuita Franz Boas.
Tra le due guerre mondiali, Radcliffe-Brown abbraccio una prospettiva struttural-funzionalista e
diede vita all’ ANTROPOLOGIA SOCIALE , ossia lo studio del funzionamento e delle strutture
sociali primitive.
Nello stesso periodo, Levi-Strauss ha ispirato lo sviluppo dell’ANTROPOLOGIA SIMBOLICA , ossia
lo studio della cultura come sistema di significati: il miglior modo per comprendere una cultura e
raccogliere aspetti relativi ai sistemi di parentela, ai miti, alle narrazioni, ed analizzare i loro temi
soggiacenti.
Geertz diede vita all’ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA , ed evidenzio la necessità di
comprendere una
cultura concentrandosi su ciò che le persone pensano, sui simboli e i significati che ritengono
importanti. Percio, la cultura non e un oggetto di laboratorio analizzabile a prescindere dalla
presenza
dell’antropologo, poiche questi è calato nella situazione. Clifford e Marcus, alcuni anni dopo,
misero
ulteriormente in crisi la concezione “positivista” di una conoscenza scientifica oggettiva e neutrale.
IL CONCETTO DI CULTURA
Tutti i gruppi umani esistenti possiedono una cultura.
Si definisce CULTURA l’insieme dei comportamenti e delle credenze appresi e condivisi dalle
persone.
La parola “cultura” per un antropologo indica l’insieme dei comportamenti e delle
credenze appresi e condivisi da un gruppo d’individui.
Al plurale, il termine indica le micro-culture (culture locali), cioé l’insieme di specifici schemi di
comportamenti e di pensiero appresi e condivisi che si riscontrano presso una determinata
area e un particolare gruppo umano.
Una micro-cultura è una cultura che si attesta nei contesti locali e in quello di specifici
gruppi
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Il concetto di cultura comprende diverse caratteristiche:
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TRE DIBATTITI TEORICI
Il DETERMINISMO BIOLOGICO cerca di spiegare il comportamento umano a partire da fattori
biologici come i geni e gli ormoni. In quest’ottica, i comportamenti e i modi di pensare che
danno vantaggi in termini riproduttivi hanno maggiori probabilità di essere trasmessi alle
generazioni future.
Di contro, nell’ottica del COSTRUZIONISMO SOCIALE , i comportamenti e le idee degli esseri umani
sono meglio spiegabili come prodotti dell’apprendimento modellato dalla cultura (e non dai geni).
Questa prospettiva enfatizza l’influenza delle esperienze infantili e dei ruoli familiari sui
comportamenti.
L’ ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA (Geertz), o interpretativismo, studia la cultura attraverso
l’analisi di ciò che pensano gli individui che ne fanno parte, a partire dai simboli per loro
rilevanti.
I MATERIALISTI CULTURALI, invece, studiano gli aspetti materiali dell’esistenza, ovvero i modi
in cui gli esseri umani abitano determinati ecosistemi traendo da questi ciò che è necessario
per la loro sussistenza. Per spiegare la cultura, i materialisti usano un modello composto da 3 livelli
interconnessi:
▪ Infrastruttura: i fattori materiali di base (risorse culturali, economia, popolazione)
▪ Struttura: organizzazione sociale, parentela e organizzazione politica
▪ Sovrastruttura: idee, valori e credenze
Un approccio incentrato sullo strutturismo dà evidenza al modo in cui pressioni politiche, sociali, o
di altro genere