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Parlamento

Il Parlamento italiano, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato, esercita il potere legislativo e si riunisce per discutere e approvare leggi. Ogni camera ha un proprio regolamento, un presidente e un ufficio di presidenza, e i membri sono organizzati in gruppi parlamentari. L'iter legislativo prevede diverse fasi, dalla proposta alla promulgazione della legge, e il Parlamento esercita anche un controllo sul Governo attraverso interrogazioni e mozioni.

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Il Parlamento italiano, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato, esercita il potere legislativo e si riunisce per discutere e approvare leggi. Ogni camera ha un proprio regolamento, un presidente e un ufficio di presidenza, e i membri sono organizzati in gruppi parlamentari. L'iter legislativo prevede diverse fasi, dalla proposta alla promulgazione della legge, e il Parlamento esercita anche un controllo sul Governo attraverso interrogazioni e mozioni.

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La funzione legislativa: il Parlamento


1.​ La composizione del Parlamento
Il Parlamento è l’organo costituzionale titolare del potere legislativo e risulta composto da
due camere: la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.

Membri:
-​ deputati = 400 (erano 630)
-​ senatori = 200 (erano 315)
Entrambe le Camere hanno sede a Roma e di solito operano separatamente, una a Palazzo
Montecitorio (deputati) e una a Palazzo Madama (senato). Per alcune deliberazioni il
Parlamento si riunisce e delibera in seduta comune.

Ciascuna delle due Camere è eletta per cinque anni = periodo della legislatura. Può
durare meno nel caso di scioglimento anticipato delle Camere = atto disposto dal
Presidente della Repubblica quando i rapporti tra Parlamento e Governo non sono più basati
sulla fiducia.

Art. 61 = Lo stato non rimane mai privo del Parlamento perché è assicurata la continuità
della funzione parlamentare ma, nel periodo di proroga, le camere non operano con
pienezza, solo per urgenze.

Tra le due Camere esistono alcune differenze per l’elezione e la composizione:


-​ i membri elettivi del senato sono la metà di quelli della camera dei deputati
-​ l’elettorato attivo richiede il compimento del 18º anno per le votazioni in entrambe le
Camere, mentre quello passivo richiede 25 anni per la candidatura alla Camera dei
deputati e 40 anni per il senato.
-​ solo in senato è presente un certo numero di membri non elettivi, cioè i senatori a
vita = coloro che si sono distinti per altissimi meriti in campo sociale, scientifico,
artistico e letterario.

Da un punto di vista storico, la presenza di due camere era motivata dal fatto che così
venivano rappresentate le ragione sia del sovrano sia della borghesia. Dopo la caduta della
monarchia, i nostri padri costituenti confermarono la scelta del bicameralismo così da
garantire l’adozione di decisioni legislative più ponderate e giuste.
Il bicameralismo italiano è perfetto = le due camere svolgono esattamente le stesse
funzione = maggiore riflessione in ambito legislativo ma eccessiva lentezza procedurale.

2.​ L’organizzazione delle Camere


Ciascuna camera adotta un proprio regolamento e si avvale di una propria organizzazione.

All’inizio di ogni legislatura i membri di ciascuna camera procedono alla nomina del proprio
Presidente = richiesta la maggioranza ⅔ dei componenti al primo scrutinio, quella dei ⅔ dei
votanti al secondo e la metà+1 dal terzo in poi (maggioranza semplice).
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Il presidente di ciascuna camera è un organo imparziale = si astiene dal voto in assemblea.


La sua funzione consiste principalmente nel dirigere le sedute e i dibattiti in aula.

Insieme al Presidente vengono eletti anche i membri dell’ufficio di presidenza, composto


da:
-​ presidente
-​ 4 vicepresidenti
-​ 8 segretari
-​ 3 questori
l’ufficio di presidenza svolge compiti di natura amministrativa e si occupa della gestione
finanziaria della Camera.

All’interno di ciascuna camera, i deputati e i senatori sono organizzati in gruppi


parlamentari, che coincidono con i partiti presenti in Parlamento. I deputati e i senatori eletti
devono dichiarare a quale gruppo intendono iscriversi.
Ogni gruppo parlamentare elegge un proprio Presidente, o Capogruppo, che lo rappresenta.
L’insieme dei Presidenti dei diversi gruppi costituisce la conferenza dei Capigruppo.

In ciascuna camera operano le commissioni parlamentari permanenti = svolgono un ruolo


nella procedura legislativa = intervengono nella fase di discussione e approvazione delle
leggi.

I presidenti delle Camere provvedono a nominare le giunte parlamentari = si occupano


dell’organizzazione interna e del funzionamento delle attività parlamentari.

3.​ Il funzionamento delle Camere


I membri della Camera dei deputati e del Senato si riuniscono quotidianamente nelle loro
sedi per discutere e approvare proposte di legge. Le sedute delle camere sono pubbliche.

Perché le deliberazione delle camere siano valide è necessaria la presenza del cosiddetto
numero legale = metà +1 dei componenti di ciascuna assemblea, come risulta dal terzo
comma dell’art.64 = si tratta quindi di un quorum costitutivo.

Le votazioni avvengono prevalentemente in modo palese, utilizzando il voto elettronico =


un sistema che mette a disposizione dei parlamentari 3 diversi pulsanti:
-​ si
-​ no
-​ astensione

La maggioranza richiesta per l’approvazione della deliberazione, corrispondere al quorum


deliberativo, di solito è quella semplice (metà+1 dei votanti).
In alcuni casi (es: leggi costituzionali) è necessaria una maggioranza assoluta (metà+1 dei
componenti) o qualificata (⅔ dei componenti).

Ostruzionismo parlamentare = quando i parlamentari dell’opposizione adottano tecniche


volte a ritardare i lavori parlamentari.
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4.​ La posizione giuridica dei parlamentari


Per poter essere eletti alla carica parlamentare NON devono sussistere cause di:
-​ ineleggibilità = impedimento giuridico all’elezione = per rispettare la parità dei
candidati: chi ricopre determinati fuori potrebbe fare pressioni sugli elettori, in palese
contrasto con il principio di uguaglianza.
-​ incompatibilità = impossibilità di cumulare il ruolo di parlamentare con altre cariche
istituzionali.

Le principali cause di incompatibilità sono stabilite da norme costituzionali e intercorrono


tra:
-​ senatore e deputato
-​ parlamentare e presidente della repubblica
-​ parlamentare e membro del consiglio superiore della magistratura
-​ parlamentare e consigliere regionale
-​ parlamentare e giudice costituzionale.
Ad accertare le eventuali situazioni e a deliberare la nullità dell’elezione o la decadenza del
ruolo è ciascuna camera, come si evince dall’art.66.

I membri del Parlamento sono i rappresentanti politici dei cittadini (democrazia indiretta).
Una volta nominati, rimangono in carica per tutta la legislatura senza che sia possibile
togliere loro l’incarico conferito, come enunciato nell’art 67 che con l’espressione
“rappresenta la Nazione” esprime il concetto di rappresentanza politica e con l’espressione
“senza vincolo di mandato” esprime il principio di autonomia di ogni parlamentare.

Il primo comma dell’art.68 tutela la libertà di manifestazione del pensiero dei parlamentari,
impedendo che essi possano essere puniti per i reati di opinione. Questa prerogativa è nota
con il termine di insindacabilità.
Nel secondo e nel terzo comma invece, vi è la prerogativa dell'immunità agli arresti =
quando un parlamentare viene sottoposto a indagini o processo penale, per poter applicare
provvedimenti restrittivi l’autorità giudiziaria deve prima ottenere l’autorizzazione della
Camera di appartenenza.
Il consenso non è invece necessario nel caso di flagranza di reato, quando cioè il
parlamentare viene “colto sul fatto”.

I membri del parlamento, come stabilisce l’art. 69, ricevono per l’esercizio delle loro funzioni
un compenso = indennità parlamentare.

5.​ L’iter legislativo


L'emanazione di una legge richiede lo svolgimento di uno specifico procedimento,
denominato iter legislativo, che si articola in 4 fasi:
-​ iniziativa
-​ discussione e approvazione
-​ promulgazione
-​ pubblicazione
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Affinché le camere attivino la loro funzione legislativa, è necessario che sia presentata a una
di esse una proposta di legge = testo normativo redatto in articoli e preceduto da
un’introduzione volta a chiarire gli obiettivi che si prefigge, depositato presso una camera per
richiederne la discussione e l’approvazione.

Secondo l’art. 71 l’organo che più di frequente esercita l’iniziativa legislativa è il Governo
che ha spesso la necessità di adeguare le norme in relazione agli obiettivi che si propone.
Quando una proposta di legge è presentata dal Governo si definisce disegno di legge.
Anche il popolo può presentare iniziative di legge, purché sottoscritte da almeno 50mila
persone in possesso dei requisiti per l’elettorato attivo della camera dei deputati (18 anni?).

Il disegno o la proposta di legge possono essere presentati indifferentemente a una delle


due camere.
Sono previsti diversi procedimenti per la fase della discussione e dell’approvazione,
riconoscibili ne:
-​ la procedura ordinaria/normale = obbligatoria per alcune materie (es: approvazione
bilancio statale)
-​ la procedura abbreviata
-​ la procedura decentrata
-​ la procedura redigente

Se decidere per l’adozione della procedura ordinaria, il Presidente affida l’esame del
progetto di legge alla commissione permanente competente in materia, chiamata a operare
in sede referente = ha il compito di esaminare la proposta anticipatamente rispetto all’intera
camera predisponendo poi una relazione scritta in cui si riferiscono i contenuti essenziali del
progetto e si richiede la sua approvazione o non approvazione.
A questo punto la proposta passa all’esame di tutta l’assemblea dove ogni parlamentare
può proporre degli emendamenti = modifiche al testo della proposta.
Una volta approvati gli articoli a uno a uno si procede alla votazione dell’intera proposta.
Se la proposta legislativa viene approvata, deve essere trasmessa all’altra camera per la
essere sottoposta allo stesso iter.

La procedura abbreviata è ammessa per i progetti legislativi dichiarati urgenti e comporta


la riduzione dei tempi di discussione alla metà.

Se viene scelta invece la procedura decentrata, comporta un cambiamento di ruolo della


commissione permanente chiamata a esaminare preliminarmente il progetto. Essa agisce in
sede deliberante (invece che in sede referente) = assume il potere di decidere direttamente
riguardo alla sua approvazione = in sintesi, il progetto di legge non viene sottoposto a tutti i
membri della Camera, ma solo ai componenti della commissione competente. Ciò accade
più frequentemente per i provvedimenti di minor rilievo o per quelli su cui è scontato il
parere, positivo o negativo, dell’intera assemblea.

Un’altra forma è il procedimento redigente = consiste nell'affidare alla commissione


competente l’esame e l’approvazione dei singoli articoli della proposta, riservando
l’approvazione finali e dell’intero progetto a tutti i componenti dell’assemblea.
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Con il termine “navetta” si intende quando il testo viene approvato in una camera che poi
passa all’altra e se questa apporta modifiche il testo deve ritornare all’altra ancora finché
non si arriva ad approvare un testo identico = iter perfezionato.

Una volta approvata da Parlamento, la legge deve essere presentata al Presidente della
Repubblica, che ha il compito di promulgarla, di renderla cioè ufficiale con l’apposizione
della propria firma.
Secondo l’art.74 il Presidente può rimandare alle camere la legge per ottenere un suo più
attento esame/modifica = questo potere è chiamato veto sospensivo e può essere
esercitato solo una volta = se le camere approvano la legge così com’è, egli è tenuto a
promulgarla comunque = atto dovuto, non gli è possibile sottrarsi.

Subito dopo la promulgazione, la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in
vigore il 15esimo giorno successivo alla pubblicazione = i cittadini hanno l’obbligo di
rispettarla e si presume in modo assoluto che la conoscano.

6.​ La funzione ispettiva di controllo


Seguendo l’art.82, capiamo che a volte nella nostra società si verificano fenomeni di
pubblico interesse la cui dinamica rimane in buona parte oscura nonostante le indagini
effettuate dalla Magistratura. Di fronte a tali eventi le camere possono istituire delle
commissioni d’inchiesta (monocamerali o bicamerali) = hanno la facoltà di convocare e
interrogare come testimoni tutti i cittadini, comprese le autorità dello Stato.
Le commissione possono inoltre disporre perquisizioni e intercettazioni.

L’italia è caratterizzata dal rapporto di fiducia esistente tra Parlamento e Governo e le


Camere esercitano quindi un potere di controllo sul governo, sia politico che economico.
Il controllo politico viene esercitato dai parlamentari attraverso:
-​ interrogazioni = domande scritte che uno o più parlamentari possono presentare al
Governo per avere informazioni circa determinati fatti e su come il Governo intenda
agire in relazione ad essi.
-​ interpellanze = domande scritte rivolte da singoli parlamentari per ottenere
spiegazioni circa la condotta assunta dal Governo e in determinate situazioni e su
come esso intenda ulteriormente intervenire in relazione ad esse. Sul riscontro dato
dal governo, chi ha presentato un’interpellanza ha diritto di replica e può anche
trascinare l’ interpellanza in mozione.
-​ mozioni = atti attraverso cui si provoca un dibattito parlamentare che può
concludersi con effetti nei confronti del governo, come quelle in cui si concede o si
toglie la fiducia ad esso (mozioni di fiducia/sfiducia).

Il controllo economico del Parlamento sul Governo si sostanzia nell’approvazione del


bilancio dello stato = documento in cui si predispongono le entrate e le spese pubbliche. Il
disegno di legge di bilancio deve essere approvato entro la fine di ogni anno ma,
nell’ipotesi in cui le a camere non lo traducano il legge entro il 31 dicembre, il Parlamento
autorizza al Governo il cosiddetto esercizio provvisorio di bilancio.

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