Parlamento
Parlamento
Membri:
- deputati = 400 (erano 630)
- senatori = 200 (erano 315)
Entrambe le Camere hanno sede a Roma e di solito operano separatamente, una a Palazzo
Montecitorio (deputati) e una a Palazzo Madama (senato). Per alcune deliberazioni il
Parlamento si riunisce e delibera in seduta comune.
Ciascuna delle due Camere è eletta per cinque anni = periodo della legislatura. Può
durare meno nel caso di scioglimento anticipato delle Camere = atto disposto dal
Presidente della Repubblica quando i rapporti tra Parlamento e Governo non sono più basati
sulla fiducia.
Art. 61 = Lo stato non rimane mai privo del Parlamento perché è assicurata la continuità
della funzione parlamentare ma, nel periodo di proroga, le camere non operano con
pienezza, solo per urgenze.
Da un punto di vista storico, la presenza di due camere era motivata dal fatto che così
venivano rappresentate le ragione sia del sovrano sia della borghesia. Dopo la caduta della
monarchia, i nostri padri costituenti confermarono la scelta del bicameralismo così da
garantire l’adozione di decisioni legislative più ponderate e giuste.
Il bicameralismo italiano è perfetto = le due camere svolgono esattamente le stesse
funzione = maggiore riflessione in ambito legislativo ma eccessiva lentezza procedurale.
All’inizio di ogni legislatura i membri di ciascuna camera procedono alla nomina del proprio
Presidente = richiesta la maggioranza ⅔ dei componenti al primo scrutinio, quella dei ⅔ dei
votanti al secondo e la metà+1 dal terzo in poi (maggioranza semplice).
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Perché le deliberazione delle camere siano valide è necessaria la presenza del cosiddetto
numero legale = metà +1 dei componenti di ciascuna assemblea, come risulta dal terzo
comma dell’art.64 = si tratta quindi di un quorum costitutivo.
I membri del Parlamento sono i rappresentanti politici dei cittadini (democrazia indiretta).
Una volta nominati, rimangono in carica per tutta la legislatura senza che sia possibile
togliere loro l’incarico conferito, come enunciato nell’art 67 che con l’espressione
“rappresenta la Nazione” esprime il concetto di rappresentanza politica e con l’espressione
“senza vincolo di mandato” esprime il principio di autonomia di ogni parlamentare.
Il primo comma dell’art.68 tutela la libertà di manifestazione del pensiero dei parlamentari,
impedendo che essi possano essere puniti per i reati di opinione. Questa prerogativa è nota
con il termine di insindacabilità.
Nel secondo e nel terzo comma invece, vi è la prerogativa dell'immunità agli arresti =
quando un parlamentare viene sottoposto a indagini o processo penale, per poter applicare
provvedimenti restrittivi l’autorità giudiziaria deve prima ottenere l’autorizzazione della
Camera di appartenenza.
Il consenso non è invece necessario nel caso di flagranza di reato, quando cioè il
parlamentare viene “colto sul fatto”.
I membri del parlamento, come stabilisce l’art. 69, ricevono per l’esercizio delle loro funzioni
un compenso = indennità parlamentare.
Affinché le camere attivino la loro funzione legislativa, è necessario che sia presentata a una
di esse una proposta di legge = testo normativo redatto in articoli e preceduto da
un’introduzione volta a chiarire gli obiettivi che si prefigge, depositato presso una camera per
richiederne la discussione e l’approvazione.
Secondo l’art. 71 l’organo che più di frequente esercita l’iniziativa legislativa è il Governo
che ha spesso la necessità di adeguare le norme in relazione agli obiettivi che si propone.
Quando una proposta di legge è presentata dal Governo si definisce disegno di legge.
Anche il popolo può presentare iniziative di legge, purché sottoscritte da almeno 50mila
persone in possesso dei requisiti per l’elettorato attivo della camera dei deputati (18 anni?).
Se decidere per l’adozione della procedura ordinaria, il Presidente affida l’esame del
progetto di legge alla commissione permanente competente in materia, chiamata a operare
in sede referente = ha il compito di esaminare la proposta anticipatamente rispetto all’intera
camera predisponendo poi una relazione scritta in cui si riferiscono i contenuti essenziali del
progetto e si richiede la sua approvazione o non approvazione.
A questo punto la proposta passa all’esame di tutta l’assemblea dove ogni parlamentare
può proporre degli emendamenti = modifiche al testo della proposta.
Una volta approvati gli articoli a uno a uno si procede alla votazione dell’intera proposta.
Se la proposta legislativa viene approvata, deve essere trasmessa all’altra camera per la
essere sottoposta allo stesso iter.
Con il termine “navetta” si intende quando il testo viene approvato in una camera che poi
passa all’altra e se questa apporta modifiche il testo deve ritornare all’altra ancora finché
non si arriva ad approvare un testo identico = iter perfezionato.
Una volta approvata da Parlamento, la legge deve essere presentata al Presidente della
Repubblica, che ha il compito di promulgarla, di renderla cioè ufficiale con l’apposizione
della propria firma.
Secondo l’art.74 il Presidente può rimandare alle camere la legge per ottenere un suo più
attento esame/modifica = questo potere è chiamato veto sospensivo e può essere
esercitato solo una volta = se le camere approvano la legge così com’è, egli è tenuto a
promulgarla comunque = atto dovuto, non gli è possibile sottrarsi.
Subito dopo la promulgazione, la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in
vigore il 15esimo giorno successivo alla pubblicazione = i cittadini hanno l’obbligo di
rispettarla e si presume in modo assoluto che la conoscano.