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02 - DIGITALE e DIDATTICA

Il documento discute il ruolo delle Tecnologie Didattiche (TD) e delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) nell'educazione, evidenziando l'evoluzione e i vantaggi dell'uso delle TIC nella didattica. Viene sottolineata l'importanza di strumenti tecnologici per migliorare l'apprendimento e l'insegnamento, nonché i fattori che influenzano la loro implementazione nelle scuole. Infine, si esplorano vari strumenti e metodologie, come le mappe concettuali e le LIM, per facilitare un approccio didattico più interattivo e coinvolgente.

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02 - DIGITALE e DIDATTICA

Il documento discute il ruolo delle Tecnologie Didattiche (TD) e delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) nell'educazione, evidenziando l'evoluzione e i vantaggi dell'uso delle TIC nella didattica. Viene sottolineata l'importanza di strumenti tecnologici per migliorare l'apprendimento e l'insegnamento, nonché i fattori che influenzano la loro implementazione nelle scuole. Infine, si esplorano vari strumenti e metodologie, come le mappe concettuali e le LIM, per facilitare un approccio didattico più interattivo e coinvolgente.

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DIGITALE e

DIDATTICA
Ing. Maria Grazia CELENTANO
2 TIC e TD

Cosa intendiamo per tecnologia e quale è il ruolo che la


tecnologia può assumente in percorsi di educazione?

E’ opportuno distinguere l'espressione

Tecnologie Didattiche (TD)


in senso stretto dalle

Tecnologie dell'Informazione e della


Comunicazione (TIC)
3 3 possibilità
 Tecnologie didattiche come insieme di dispositivi e
strumenti usati nei processi di
insegnamento/apprendimento (Fierli);
 Tecnologie didattiche come metodi e procedure per
applicare conoscenze scientifiche alla progettazione
e gestione dei processi di insegnamento-
apprendimento (Fierli);
 Lettura filologica del termine tecnologia: techne e
logos, vale a dire discorso sulla tecnica. Con tecnica
intendiamo un insieme di sistemi e metodi finalizzati al
raggiungimento di un certo obiettivo che risponde
ad un determinato bisogno, sempre partendo dalle
conoscenze a disposizione. Rapporto scopi-materia-
mezzi-risultato.
4 LE TIC NELLA DIDATTICA
(Tecnologie Didattiche)
“tecnologie utilizzate o utilizzabili nella
didattica la cui connotazione è
prevalentemente tecnologico-digitale.
Sono la parte più consistente
degli strumenti tecnologici a disposizione delle TD
per la progettazione, sviluppo, utilizzazione,
gestione e valutazione dei processi e risorse
destinati all’insegnamento/apprendimento
5 Evoluzione delle TIC nella
didattica
Negli anni 70 inizia a diffondersi l’uso dei
Mass Media nella scuola e si usano
prevalentemente proiettori, TV, lavagne
luminose, registratori etc;
Negli anni 80 si diffonde l’uso del PC;
Negli anni 90 le reti ed Internet;
Più recentemente si è diffuso l’uso delle
LIM (a partire dall’inizio del XXI secolo).
…a seguire VR, AR …….
6 Vantaggi riguardo all’uso delle TIC
in Didattica
 Motivazione e coinvolgimento attivo da parte
degli alunni;
 Facilitazione dei lavori di gruppo, confronto fra
pari;
 Impatto sugli apprendimenti e sui traguardi
raggiunti dagli studenti;
 Impatto sugli stili di apprendimento dei discenti;
 Sviluppo di creatività da parte degli studenti;
 Gestione dell’intera attività di classe;

UNESCO (2006) –BECTA (2003) -BECTA (2004) -BECTA (2007)


7 Vantaggi riguardo all’uso
delle TIC in Didattica

 Impatto sugli apprendimenti di studenti con


Bisogni Educativi Speciali;
 Impatto sulle specifiche aree disciplinari:
 Discipline umanistiche;
 Matematica;
 Scienze naturali e fisica;
 Lingue straniere moderne;
 Scienze sociali.

UNESCO (2006) –BECTA (2003) -BECTA (2004) -BECTA (2007)


8 Alcuni esempi:

E’ possibile utilizzare software per


potenziare le competenze personali in
molti ambiti quali ad esempio:
la scrittura, la lettura e comprensione dei testi;
l’elaborazione dei dati numerici;
la produzione di grafici e disegni;
lo studio delle lingue straniere;
lo studio delle scienze umane;
la comprensione dei fenomeni fisici, ecc.
9 Alcune Iniziative
10 Fattori che influenzano l’uso
delle TIC (STRUMENTAZIONE):
 Accesso alle Risorse TIC nelle scuole (sia da parte
degli studenti che dei docenti);
 Costi;
 Strumenti tecnologici non sufficienti per le esigenze
degli studenti;
 Scuole carenti di connessioni WiFi;
 Scuole carenti di aule informatizzate;
 Software e Hardware non appropriati;
 Mancanza di tempo da parte dei docenti per
preparare le attività e/o per realizzarle in classe con
gli studenti.
11 Fattori che influenzano l’uso
delle TIC (DOCENTI):

 ABILITA’ DEI DOCENTI CON LE TIC


 Mancanza di familiarità dei docenti con le TIC(sensazione di
procedere in direzione sbagliata);
 Mancanza di supporto tecnico;
 Mancanza di conoscenze/abilità riguardo all’utilizzo del PC.
 IDEE DEI DOCENTI RIGUARDO AL VALORE
PEDAGOGICO
 Percezione di benefici derivanti dall’utilizzo delle TIC nelle
attività didattiche;
 Idee relative al potenziale delle TIC dal punto di vista
pedagogico.
12 Ma che cosa si può fare con
le TIC nella didattica?

TABLET eBook
PC

VR
SMARTPHONE
LIM
BLOG
AR
DS
FAD
13 DIDATTICA TRADIZIONALE
(Strumenti e metodologie prevalenti )

 lezioni frontali
 lavagna tradizionale
 libri di testo cartacei
 quaderno e appunti
 compiti a casa dettati o fotocopiati
 esercitazioni e verifiche scritte
 dubbi o argomenti non chiari possono essere
chiariti solo in classe (o a scuola)
 Approfondimenti o ricerche svolte solo a casa
14 DIDATTICA 2.0

Per farci un idea…………..

 lezioni frontali con lavagna multimediale (LIM)


 utilizzo di tablet
 libri di testo in formato pdf
 lezioni multimediali e interattive
 approfondimenti ed integrazioni al libro scaricabili
da Internet (o dal sito della scuola)
 appunti presi sul Tablet (e/o condivisi sul web)
 test di verifica auto valutativi
15 DIDATTICA 2.0

 assegnazione dei compiti a casa direttamente in


modalità e-learning
 esercitazioni e verifiche al computer
 dubbi o argomenti non chiari possono, essere
chiariti dal docente attraverso mail o altre risorse
di Internet (siti web, blog etc)
 le lezioni possono essere “riviste” anche da casa
in modalità e-learning
 Approfondimenti o ricerche di contenuti
multimediali disponibili in tempo reale, etc…
16 LA SCELTA DELLE TIC NELLA
DIDATTICA
17

TECNOLOIE DIDATTICHE ->


DISPOSITIVI E STRUMENTI

TECNOLOCHE DIDATTICHE ->


METODI E APPLICAZIONI
18 MINIATURIZZAZIONE

 Nella metà del Novecento: realizzazione di sistemi


per il trattamento automatico delle informazioni
(calcolatori)
Problema di sostenibilita’

 a partire dagli anni Ottanta: sviluppo dell’industria


informatica, e alla progressiva miniaturizzazione
della componentistica.
PORTABILITA’
Decollo del MOBILE COMPUTING
TRASPARENZA
19 IL PC

UTILIZZO DEL PC IN MODALITA’

STAND
ONLINE
ALONE

Il computer è Il computer è
utilizzato come collegato ad
strumento isolato, Internet
non connesso in
rete
20 MODALITA’ STAND ALONE

Un elenco non esaustivo ………


 Consultazione di dizionari, opere tematiche, enciclopedie a
carattere interattivo e multimediale;
 Software di office-automation;
 Programmi di grafica;
 Software per la generazione di mappe concettuali;
 Software per la costruzione e somministrazione di test;
 Produzione di Ipertesti ed Ipermedia;
 Produzione filmica (videoclip);
 Software didattici;
21 UTILIZZO IN MODALITA’ ONLINE
Un elenco non esaustivo ………
 Ricerca con utilizzo di motori di ricerca (es. Google, etc );
 Ricerca condivisione di immagini, video documenti, presentazioni (es.
Youtube, Flickr, Slideshare);
 Progetti in rete;
 Comunicazione interpersonale (e-mail, chat, video conferenze, forum
…) con fini didattici;
 Risorse educative aperte (repository di learning object);
 Blog;
 Wiki (es. Wikipedia);
 Podcast (es. Podcastnet, PodOmatic, iTunes);
 E-Learning o Fad (Formazione a Distanza) es Moodle;
 Social network (Facebook);
 Sistemi digitali di Georeferenziazione (es. Google Earth).
22 TABLET
23 EBOOK e EBOOK READER
24 SMARTPHONE
25 LIM
26 LIM
 INTERATTIVITÀ. una lezione frontale diventa una lezione
cooperativa.
 MULTIMEDIALITÀ: una LIM può ospitare
contemporaneamente testi, immagini, animazioni, filmati,
suoni
 IPERTESTUALITÀ: una LIM permette di proiettare materiali che
contengono collegamenti ipertestuali,
 CONNETTIVITÀ: una LIM dà la possibilità di connettersi alla
rete, di accedere a banche dati e materiali didattici e di
sfruttare motori di ricerca in tempo reale.
 MEMORIA: permette di salvare quanto si è fatto in aula
incluso anche la registrazione del sonoro.
27 DIGITAL STORYTELLING
28 STRUMENTI DI PRESENTAZIONE
MULTIMEDIALE
29 MAPPE CONCETTUALI

“…Le mappe concettuali sono strumenti per l’organizzazione delle


informazioni in modo da favorire ad un livello profondo l’integrazione
della conoscenza. Gli studenti che le usano acquisiscono un
apprendimento significativo, interconnesso e, in aggiunta, "imparano
come imparare" più efficace…” (Teoria dell’educazione di J. D.
Novak)
30 MAPPE CONCETTUALI
La Mappa concettuale utilizzata in un processo di
insegnamento – apprendimento permette di:

• Schematizzare un insieme di significati nascosti


dentro una rete di proposizioni;
• Fornire una specie del percorso, visualizza le
strade che si possono prendere per collegare i
concetti di una proposizione;
• Mettere a fuoco, per chi impara e per chi
insegna, le idee chiave su cui ci si deve
concentrare per svolgere un compito;
• Rilevare misconcezioni;
• Permettere di giungere a “negoziare”, a
“contrattare” significati,
31 MAPPE CONCETTUALI
La Mappa concettuale per l’alunno
 Collegare nuove e vecchie conoscenze
 Schematizzare e rendere espliciti i significati nascosti dentro una
rete di proposizioni
 Mettere a fuoco le idee chiave
 Pianificare le operazioni da compiere
 Sintetizzare ciò che è stato imparato
 Stimolare la creatività
 Favorire l’apprendimento metacognitivo
 Sfruttare la potenza della memoria visiva
 Se costruite da gruppi di studenti
 Negoziare i significati
 Favorire la discussione
32
MAPPE CONCETTUALI
Vedremo lo stretto nesso che c’è tra mappa concettuale e
ipertesto
 L’utilizzo di un ipertesto comporta il “saper navigare” in una
massa di informazioni
 La “navigazione” viene più o meno facilitata dalla
presentazione grafica e testuale, da segnali che suggeriscono
un’azione
 La “navigazione” poggia su una “organizzazione” dei dati, sotto
forma di uno schema
Lo schema esiste e costituisce il primo passo della progettazione di
un ipertesto: la mappa concettuale
 Strumento con il quale organizzare e rappresentare la rete delle
informazioni (concetti e relativi legami)
 Piano di lavoro per la costruzione dell’ipertesto.
33 ANIMAZIONI e SIMULAZIONI
34 RETICOLARITA’

 La reticolarità è una proprietà che caratterizza


fortemente il digitale degli ultimi decenni, e che
ha avuto notevoli ripercussioni anche nel mondo
della didattica.
 Nei primi capitoli abbiamo trattato il calcolatore
come una singola entità, eppure il panorama
informatico è caratterizzato dalla fitta
interconnessione dei calcolatori in reti.
 Le reti locali sono connesse tra di loro in quella
grande rete che chiamiamo Internet.
 Telematica: la disciplina che studia le reti di
calcolatori e le loro applicazioni
35 Reti di calcolatori e Internet
 Una rete è formata da un insieme di due o più calcolatori e dispositivi
che vengono collegati con l’obiettivo di comunicare e di condividere
dati e risorse, sia risorse hardware, come per esempio un disco, sia
risorse software, come programmi di calcolo.
 Quando si parla di reti quindi non ci si riferisce necessariamente a
grandi insiemi di calcolatori anche molto distanti tra loro (le cosiddette
reti geografiche), ma si è in presenza di una rete anche nel caso
minimale in cui si connettono tra di loro due sole macchine (anche
senza Internet; un’azienda può avere una rete tre proprie macchine,
senza necessariamente collegarsi a Internet).
 In base al loro raggio d’azione le reti possono essere classificate in:
 ✓ Reti personali;
 ✓ Reti locali;
 ✓ Reti metropolitane;
INTERNET: una rete di reti
 ✓ Reti geografiche;
 ✓ Reti globali.
36 Reti di calcolatori e Internet
 Le reti si possono vedere come un insieme di:
 dispositivi (calcolatori, stampanti, terminali ecc.)
 connessioni (canali di comunicazione come la fibra ottica)
 utenti
 software
 protocolli.
 Perché le reti prendano vita sono necessari da una parte degli utenti, dall’altra
dei programmi, cioè quei codici che veicolano e gestiscono i messaggi degli
utenti.
 Per esempio: visitando una pagina Web, un utente dovrà usare uno specifico
programma (il browser) per inviare ad un altro programma (il server Web)
ospitato in un certo nodo della rete un indirizzo digitato nella barra o attivato
tramite un link: il server invierà al browser un file contenente la descrizione di
quella pagina Web.
 Protocolli: norme e convenzioni che stabiliscono che i formati che possono
assumere i messaggi e le modalità di colloquio tra i programmi che se li
37 Il World Wide Web

È il sistema di gestione delle informazioni in


rete (nasce negli anni 80).

È il servizio di Internet formato da un


grandissimo numero di pagine
multimediali (testo, immagini, suoni, video
ecc.) scritte utilizzando un particolare
linguaggio di formattazione degli ipertesti
e distribuite/fruite mediante uno specifico
protocollo di trasmissione.
38 Il World Wide Web

I nodi della rete sono organizzati in forma


ipertestuale.
La lettura avviene secondo legami associativi.

38
39 Il World Wide Web

 L’esistenza del Web è garantita da tre standard:

 HTTP (Hypertext Transfer Protocol)


protocollo usato dai computer per comunicare in Internet
 HTML (Hypertext Markup Language)
speciale formato che deve avere un documento per essere
inserito sul web
 URL (Uniform Resource Locator)
consente di assegnare ad ogni documento un indirizzo
univoco in modo da poterlo rintracciare facilmente sul Web

39
40 Il World Wide Web
 Browser - programma applicativo per navigare in rete.
 Il browser interpreta dati codificati nel linguaggio HTML e visualizza
l’informazione con la formattazione corrispondente.

40
41 L’Architettura del Web
Client-Server

1. L’utente che necessita di un particolare servizio (spedire o


ricevere un messaggio di posta elettronica, recuperare
un'informazione pubblicata su web, trasferire un file da/a un
computer remoto) attiva sul suo computer locale il
programma client opportuno ed esprime la sua richiesta.

2. Il programma client spedisce in rete le richieste al computer


dove è attivo il programma server, secondo il protocollo
adatto al servizio.
41
42 L’Architettura del Web

3. Il programma server spedisce al client i dati richiesti


utilizzando il protocollo adatto per il servizio.

4. Ricevuta la risposta dal server il client si occupa di


presentarla all’utente.

Client-Server 42
43 Opzioni didattiche di una rete

 Si può attrezzare un laboratorio con macchine degli studenti collegate


tra loro e a quella del docente. In questo ambiente di rete è possibile:
la comunicazione, lo scambio di materiali, il salvataggio su un disco
condiviso, l’uso di software, la visualizzazione da parte del docente
della schermata di ogni singolo studente, la presa di controllo remota
della macchina di uno studente da parte del docente.
 Si possono condividere risorse hardware e software su tutta la rete di
un’istituzione scolastica;
 Si possono realizzare scambi di informazioni tramite servizi di
comunicazione asincrona con la posta elettronica o i forum;
 Si possono attivare piattaforme e-learning fruibili su rete locale.
Dal punto di vista pedagogico le evidenze principali sono quelle legate
alle opportunità offerte dal lavoro cooperativo, dall’efficacia
dell’applicazione immediata in laboratorio degli esempi proposti dal
docente, dalla ricchezza di materiali che possono essere resi disponibili.
44 Reti di contenuti e
ipermedialità

MULTIMEDIALITA’ IPERTESTUALITA’
caratteristica associata ai quando un documento o
contenuti di un documento un apparato documentale
e alle sue modalità è costituito da blocchi di
espressive testo e da
(caratteristica di quel che collegamenti tra blocchi di
sta dentro testo
quell’articolazione) (modo in cui è strutturato un
documento)

IPERMEDIALITA’
45 IPERTESTO
46 IPERTESTO

 Fondamento epistemolgico:
il pensiero umano si sviluppi per processi fondati
sull’associatività delle idee e da qui l’opportunità di disporre
di una organizzazione reticolare dell’informazione
 La struttura reticolare trova forma nell’ipertesto grazie a due
entità: il nodo e il collegamento (link);
 La modalità di fruizione è tale per cui i percorsi di lettura sono
scelti dall’utente; da ciò deriva la (non) sequenzialità di
lettura e di scrittura. Il lettore si trasforma nell’autore di una
nuova opera, quella che nasce dalla successione delle sue
scelte di collegamenti.
47 Ricapitolando
IPERTESTO:
 un testo digitale;
 composto da più parti dette nodi o lessie o topics o
blocchi di testo.
 i nodi sono in relazione tra di loro per mezzo di connessioni
digitali, dette collegamenti o link, che definiscono una
struttura reticolare.
 la struttura reticolare determina il modo in cui si può fruire
l’ipertesto attraverso la cosiddetta navigazione;
 l’ipertesto è legato a un autore/gruppo di autori che
hanno scritto o scelto i testi e li hanno collegati tra loro.
48 IPERTESTO: LINK

 interni o esterni al nodo, a seconda che puntino a un altro blocco


di testo o a una diversa porzione del blocco stesso nel quale si
trovano;
 interni o esterni all’ipertesto, a seconda che portino a un nodo
dello stesso ipertesto o a quello di un altro;
 di navigazione o di attivazione, a seconda che puntino a una
destinazione definita a priori dall’autore o che conducano a un
obiettivo che viene calcolato da un programma a tempo di
attivazione sulla base di vari parametri, quali le scelte dell’autore,
le opzioni dell’utente, lo stato del sistema di interpretazione;
 testuali o procedurali, a seconda che si trovino all’interno del testo
vero e proprio o nel paratesto o cornice ipertestuale.
49 Per concludere

“Un buono insegnante rimane un buono


insegnante con o senza la tecnologia; la
tecnologia può migliorare la pedagogia solo se
gli insegnanti e gli alunni la utilizzano e
capiscano il suo potenziale in modo tale che la
tecnologia non sia vista come fine a se stessa
ma come un ulteriore mezzo pedagogico per
realizzare l’insegnamento e gli obiettivi di
apprendimento”.
(Higgins et al. 2007)
50

FINE

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