C2 Dic 12 Quaderno Quattro
C2 Dic 12 Quaderno Quattro
per Stranieri
di Siena
Centro
Certificazione
CILS
Certificazione
di Italiano come
Lingua Straniera
Sessione: Dicembre 2012
Livello: QUATTRO - C2
Test
di ascolto
Numero delle prove 3
Ascolto - Prova n. 1
Ascolta il testo: è un’intervista radiofonica. Poi completa le frasi. Scegli una delle quattro proposte
di completamento che ti diamo per ogni frase. Alla fine del test di ascolto, DEVI SCRIVERE LE
RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
3. Secondo Ferruccio de Bortoli, direttore de Il Corriere della Sera, l’Italia può uscire dalla crisi e
dalle difficoltà economiche
A) trovando nuovi partners finanziari che investano sulle aziende italiane.
B) finanziando progetti di ricerca in collaborazione con le più prestigiose università.
C) promuovendo i prodotti tipici dell’economia italiana.
D) investendo su giovani che apportino innovazioni in vari settori.
Ascolta il testo: è un’intervista radiofonica. Poi completa le frasi. Scegli una delle quattro proposte
di completamento che ti diamo per ogni frase. Alla fine del test di ascolto, DEVI SCRIVERE LE
RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
2. Secondo il Ministro Francesco Profumo, per il settore della scuola, dell’università e della ricerca
il Governo
A) ha imposto drastici tagli dei finanziamenti pubblici.
B) ha prospettato la necessità di una riorganizzazione delle diverse strutture formative.
C) ha riservato misure particolari in quanto è il settore chiave per lo sviluppo.
D) ha richiesto la riduzione del numero degli enti di ricerca e degli investimenti in loro favore.
3. Secondo il giornalista, i provvedimenti per gli studenti fuori corso, che compiono il percorso
universitario in tempi più ampi rispetto a quelli regolari,
A) riguardano solo una piccola percentuale di studenti universitari.
B) possono innescare forti dissensi da parte degli studenti universitari.
C) possono rappresentare il pretesto per i sindacati per contestare l’intero sistema universitario.
D) sono il primo di una serie di cambiamenti in vista di una riorganizzazione dell’università.
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4. Secondo il Ministro Profumo, per gli studenti fuori corso che lavorano le università devono
prevedere
A) specifiche modalità di didattica che non richiedano la frequenza obbligatoria.
B) corsi che abbiano la finalità di approfondire e aggiornare la loro professionalità.
C) la possibilità di iscriversi a corsi o a moduli che non li impegnino a tempo pieno.
D) la possibilità di programmare la formazione insieme con i datori di lavoro.
5. Secondo il Ministro Profumo, per gli studenti fuori corso che non lavorano le tasse universitarie
dovrebbero essere aumentate perché
A) le università dovrebbero reclutare più docenti per una forma di tutoraggio.
B) lo Stato contribuisce in percentuale al pagamento delle tasse.
C) le università potrebbero attuare in questo modo la selezione degli studenti più meritevoli.
D) le aziende non accettano tirocinanti e stagisti non più giovani.
6. In riferimento alla sua proposta di riforma, definita “riforma del merito”, il Ministro Profumo
sostiene che è compito della scuola
A) stimolare i giovani ad applicare con responsabilità le proprie qualità allo studio.
B) fornire una preparazione di base a tutti gli studenti indipendentemente dalle loro capacità.
C) dare ai giovani una formazione civica oltre a quella delle discipline scolastiche.
D) premiare gli studenti che ottengono ottimi risultati.
7. Il Ministro Profumo sostiene che la ricerca italiana perde importanti finanziamenti perché
A) i ricercatori non vogliono svolgere una parte della loro formazione all’estero.
B) gli enti di ricerca non hanno la capacità di attirare finanziamenti da aziende private.
C) i ricercatori non sono preparati a lavorare in progetti internazionali di gruppo.
D) gli enti di ricerca non presentano progetti interessanti sul piano internazionale.
Ascolta il testo: è una trasmissione radiofonica. Poi leggi le informazioni. Scegli le informazioni
presenti nel testo. Alla fine del test di ascolto, DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE
RISPOSTE’.
2. La ricerca avviata da Francesco Casetti ha avuto come punto di partenza l’indirizzario del Premio.
4. Per realizzare la ricerca, i collaboratori di Francesco Casetti hanno incontrato circa 2000 artisti.
5. Uno degli scopi della ricerca è stato quello di capire come gli artisti usano i media.
6. La ricerca fa parte di un progetto più vasto, che, al suo termine, censirà il numero degli artisti che ope-
rano in Italia.
7. Secondo i dati emersi dalla ricerca, i media servono agli artisti per vedere immagini dal mondo e per
avere rapporti con altri artisti.
8. La maggioranza degli artisti contattati ritiene che le mostre siano uno strumento superato per farsi cono-
scere.
6 9. Francesco Casetti riferisce che gli artisti che hanno aderito alla ricerca sentono la provincia come limite
alle proprie aspirazioni.
10. I media consentono agli artisti di essere al tempo stesso radicati nel territorio e cittadini del mondo.
11. Secondo Francesco Casetti la maggiore ambizione degli artisti contattati è di poter esporre nei più
importanti musei di arte contemporanea.
12. La ricerca rileva che gli artisti più anziani hanno più difficoltà a padroneggiare gli strumenti tecnologici.
13. Francesco Casetti ritiene che il mondo virtuale offra a tutti gli artisti occasioni per farsi conoscere.
14. Francesco Casetti sostiene che i musei italiani dovrebbero offrire più spazio agli artisti emergenti.
Test
di comprensione
della lettura
Numero delle prove 3
Comprensione della lettura - Prova n. 1
Leggi il testo.
MARIO MONICELLI
Il mio burbero papà, genio del cinema
di Ottavia Monicelli
La prima cosa che mi viene in mente di mio padre, Mario Monicelli, è il suo berretto, la
coppola che si metteva sempre in testa. Ne aveva tantissime anche perché ogni amico gliene
regalava una, al ritorno da un viaggio o senza un vero perché. E papà aveva molti amici, ne
aveva sempre avuti tanti perché era una persona straordinariamente leale e il suo carattere
caustico faceva di lui un uomo da temere, ma anche da rispettare e amare.
Così è stato anche per noi, per le sue figlie, per la sua famiglia, per me che bussavo alla sua
porta sempre piano, con timidezza, per paura di disturbarlo. Era sempre indaffarato in qual-
cosa: la lettura di un libro, l’ascolto di un disco, un giornalista che lo intervistava. Papà ci
ironizzava sopra: “Sono sull’elenco del telefono” diceva, “chi vuole mi può chiamare e io non
posso rifiutarmi: quando si è personaggi pubblici bisogna essere a disposizione di tutti”. Lui
ha sempre fatto così. Lo incontravi tranquillo mentre girava per Monti, il “suo” quartiere,
con il giornale e la busta della spesa, pronto a chiacchierare con chiunque gli rivolgesse la
parola: persone note, come il suo caro amico Valentino Parlato, o persone qualunque.
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Era così mio padre, un uomo semplice e intelligentissimo, con una cultura sconfinata.
Ricordo delle meravigliose cene passate assieme a casa mia con gli amici che lo ascoltavano
stupefatti di fronte al suo sapere. Ci parlava di tutto: di cinema e della guerra, di quando
- nel 1933 - era stato militare, fiero di aver fatto parte della nostra Cavalleria a Pinerolo,
della prigionia in Jugoslavia. Ci raccontava di come era Roma quando lui, giovanissimo, era
arrivato da Viareggio e si era preso una stanzetta a Fontana di Trevi, da dove, però, era poi
fuggito perché lo scrosciare dell’acqua non lo lasciava dormire.
Un uomo gioioso, ma anche cupo, soprattutto nei suoi affetti. Di lui non rammento un
abbraccio o un bacio caloroso, ma solo una stretta di mano quando partii volontaria con il
servizio civile internazionale.
Mi chiamava quasi ogni sera per sapere che cosa facevo e si divertiva a chiacchierare e
schernire i miei fallimenti, ma quando sono nati i suoi nipoti non posso dimenticarlo seduto
accanto a me in ospedale, commosso a guardare la culla dei miei bambini che sono cresciuti
accanto a un nonno buono e simpatico. Lo rivedo nella sua casa, seduto sulla poltrona che
ora è nel mio salotto, a leggere centinaia di lettere e a chiedermi, stanco, di farne una cernita
perché gli occhi gli facevano male e non riusciva a continuare.
Ricordo il suo impegno politico, la grande etica e la moralità che mi ha trasmesso inse-
gnandomi che ogni trasversalismo era inutile e sbagliato. E che si doveva lottare per i più
deboli, per un mondo diverso, ma anche da quello nel quale aveva vissuto lui e, raccontava,
storicamente pieno di errori.
Tutto questo me lo ha donato ed è anche in me, nei miei figli e, spero, nel mio futuro che
avrebbe voluto anche suo. Mi resta poco di lui: qualche foto e una lettera che conservo con
amore, come i biglietti di auguri che mi scriveva senza che mai fossero accompagnati da
regali perché non li sapeva scegliere. Ripeteva sempre che aveva paura di sbagliare.
6. Secondo l’opinione della figlia, la paura più grande di Monicelli era quella di
A) morire dimenticato da tutti.
B) perdere l’amore delle figlie.
C) non essere più autosufficiente.
D) non trovare più l’ispirazione creativa.
Destinatari
Le offerte di tirocinio pubblicate in questo bando sono rivolte a laureati di I livello e laure-
andi e neo laureati di laurea specialistica/magistrale, a ciclo unico, di vecchio e nuovo ordi-
namento di tutte le Università italiane, che aderiscono al programma e al presente bando e
che abbiano i seguenti requisiti:
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Per i laureandi:
q aver acquisito 60 crediti sui 120 previsti per gli iscritti alla laurea specialistica/magi-
strale;
q aver acquisito 240 crediti sui 300 previsti per gli iscritti alla laurea magistrale a ciclo
unico;
q aver superato il 70% degli esami previsti dal percorso di studi per gli iscritti al vecchio
ordinamento;
q avere una media non inferiore a 27/30;
q avere un’età non superiore ai 28 anni (non aver compiuto il ventinovesimo anno di età
al momento della scadenza del presente bando).
Per i laureati:
q aver conseguito la laurea da non oltre 12 mesi dalla data di inizio dello stage (il tiroci-
nio deve iniziare entro i 12 mesi dalla laurea come previsto dalla Legge n. 148/2011);
q aver conseguito la laurea con una votazione non inferiore a 105/110;
q avere un’età non superiore ai 25 anni per i laureati di I livello (non aver compiuto il
ventiseiesimo anno di età al momento della scadenza del presente bando);
q avere un età non superiore ai 28 anni per i laureati di laurea specialistica, di laurea
magistrale e a ciclo unico e di vecchio ordinamento (non aver compiuto il ventinovesi-
mo anno di età al momento della scadenza del presente bando).
Tutti i candidati devono avere una conoscenza adeguata della lingua inglese e/o della lingua
straniera richiesta dalla sede di destinazione prescelta. (Le conoscenze linguistiche dovranno
essere attestate da una o più certificazioni internazionali e/o dal piano di studi relativo al corso
di laurea).
Leggi le informazioni. Scegli le informazioni presenti nel testo. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL
‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
1. I candidati prescelti per il “Programma di tirocinio Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze –
Fondazione CRUI” svolgeranno il tirocinio presso aziende selezionate dalla Scuola Superiore dell’Eco-
nomia e delle Finanze.
2. Durante il tirocinio i partecipanti dovranno effettuare studi o ricerche per conto degli uffici sede del tiro-
cinio che potranno poi utilizzare anche per il loro percorso universitario.
3. Possono partecipare alla selezione per il tirocinio i laureandi iscritti alla laurea di I livello che consegui-
ranno il titolo di laurea prima della data di inizio del tirocinio.
4. Un laureando iscritto alla laurea magistrale a ciclo unico che ha acquisito 120 crediti non può partecipare
alla selezione per il tirocinio.
5. Un candidato che ha conseguito il titolo di laurea 12 mesi prima della data di scadenza del bando viene
escluso dal tirocinio.
6. Un candidato che possiede il titolo di laurea di I livello e ha compiuto 26 anni può partecipare alla sele-
zione per i tirocini.
7. I candidati devono dimostrare la loro competenza in una lingua straniera presentando una certificazione
internazionale.
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8. La durata del tirocinio potrà essere prorogata solo se ne viene fatta richiesta da parte dell’ente ospitante
il tirocinio.
9. Le domande di candidatura al programma di tirocinio devono essere inviate alle Università a cui afferi-
scono i candidati.
10. Se nel loro curriculum universitario i candidati hanno indicato gli esami sostenuti senza riportare il voto
conseguito, la domanda di candidatura non viene accettata.
11. I candidati non possono indicare preferenze relativamente alla sede di svolgimento del tirocinio.
12. Le candidature vengono sottoposte a una doppia valutazione: prima da parte dell’università a cui affe-
risce il candidato, poi da una commissione congiunta SSEF - Fondazione CRUI.
13. Al termine delle procedure di valutazione verrà pubblicata una graduatoria dei candidati ritenuti idonei
sul sito della Fondazione Crui http://www.crui.it/tirocini.
14. I candidati devono comunicare per iscritto l’accettazione dell’offerta di tirocinio con la massima tempe-
stività per favorire la programmazione delle attività nelle sedi.
15. Se un candidato selezionato rinuncia al tirocinio che gli viene offerto perde la possibilità di partecipare
al “Programma di tirocinio SSEF - Fondazione Crui” anche per il futuro.
Leggi il testo. Il testo è diviso in 16 parti. Le parti non sono in ordine. Ricostruisci il testo. Scrivi il
numero d’ordine accanto a ciascuna parte. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE
RISPOSTE’.
B. Per quanto gratificante fosse il lavoro, a volte mi sentivo stanco e ho cominciato a pensare che non
mi piaceva avere un posto fisso in una ditta.
C. Andavo a correre nella pineta di Montecatini, la mia piccola città, dopo aver chiuso gli appunti del
ripasso per l’esame di maturità e i libri ancora nuovi che mi servivano per affrontare il test di ingresso
all’Università di Milano.
D. Io e i miei soci siamo consapevoli di aver creato qualcosa di nostro e, anche se è stato un percorso
difficile, ne siamo orgogliosi.
E. Sapevo che le difficoltà sarebbero iniziate dopo il diploma del master e che avrei dovuto essere
paziente prima di trovare un lavoro, cosa difficile per uno come me che ha sempre l’impressione che
il tempo gli sfugga.
F. Sarà perché mi hanno forgiato gli allenamenti di basket, sarà perché è correndo che ho riflettuto su
tutte le scelte importanti.
14 G. Ho continuato a correre a Milano, nonostante il freddo. Mi sono concesso un’oretta di corsa solitaria
anche il pomeriggio in cui ho ricevuto il diploma del master in Imprenditorialità e strategia aziendale.
H. Così alla fine ho deciso di mettermi in proprio e ho intrapreso l’allenamento necessario per diventare
quello che realmente volevo: un imprenditore.
I. In effetti spesso abbiamo l’impressione di affrontare una corsa ad ostacoli, con le difficoltà di ottenere
finanziamenti senza impegnare i risparmi dei genitori.
J. Ma alla fine ho raggiunto il mio scopo. C’è voluto un bel po’ di coraggio, ma adesso ho una ditta
insieme ad alcuni soci e sono tornato a Milano.
K. Il vero carburante è la volontà che mettiamo nella nostra piccola grande impresa, e quindi non molliamo.
L. Adesso corro nuovamente nelle strade familiari di Milano, passo più tempo di prima in ufficio, e
affronto con i miei soci le difficoltà lavorative.
M. Per diventare imprenditore ho passato giornate scandite dal telefono fino a tarda sera, da mail scritte
sul treno all’alba, da idee sviluppate con fatica, impegno ed entusiasmo.
N. Da parte mia, i finanziamenti me li sono trovati investendo la mia liquidazione, ma questo non basta.
O. Ho imparato ad essere paziente correndo sulle strade di Roma, dove ho trovato lavoro, per più di un
anno sono stato responsabile di un canale web e manager di una ditta.
P. Cerchiamo di fare la nostra parte per essere di esempio ai giovani che si affacciano nel mondo del
lavoro. La mia storia è la dimostrazione che se una persona ha un sogno ci deve credere e non
arrendersi mai.
Test
di analisi
delle strutture di
comunicazione
Numero delle prove 4
Analisi delle strutture di comunicazione - Prova n. 1
UN LIBRO A TEATRO
Quando
_________________ nel libro Ragionevoli dubbi Gianrico Carofiglio fa leggere al protagonista un passo
(0)
del saggio La manomissione delle parole il saggio _____________ non esiste, anzi, per meglio dire, esiste
(1)
______________ nella fantasia dello scrittore. _________________ l’uscita del libro però i lettori mandano
(2) (3)
mail, vogliono sapere __________________ comprare il testo. “Trasformare in realtà quel saggio non scritto”
(4)
confessa l’autore “è stato naturale”. La manomissione delle parole è diventato un libro vero nel 2010, e il
successo è stato ________________ che Carofiglio ha deciso di trasformare quella riflessione sull’uso del
(5)
linguaggio in uno spettacolo. “Non so definire _______________ tipo di spettacolo sia. _________________
(6) (7)
la performance non mi limito a leggere brani tratti dal libro, ma li alterno a improvvisazioni su cinque temi
chiave: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza e scelta. Cerco di coinvolgere il pubblico tenendo fede al
testo, che è stato pensato ________________ una conversazione _________________ me e i lettori. Citando
(8) (9)
testi di scrittori, musicisti, uomini politici, Carofiglio, accompagnato dal musicista Michele Di Lallo, conduce
il pubblico a riflettere su _________________ siano importanti le parole e sottolinea __________________
(10) (11)
la necessità di smascherare quei meccanismi della comunicazione che svuotano il senso del linguaggio.
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La diagnosi dello scrittore è che ______________ si usano poche parole di scarsa qualità e che la lingua
(12)
utilizzata meccanicamente è sciatta, banale e manipolabile. _______________ la narrazione dei fatti non è
(13)
un’operazione neutra, ma un tipo di comunicazione che crea la realtà definendo il mondo con i propri termini,
________________ Carofiglio occuparsi del tema della scelta delle parole assume una valenza cruciale.
(14)
“________________ i media e la politica hanno ridotto il linguaggio a una lingua _______________ più distante
(15) (16)
dal mondo reale. Cambiare il rapporto con il linguaggio significa _____________ ridare concretezza al nostro
(17)
vocabolario, facendolo aderire alla vita vera e trasformando _________________ la politica e la società.
(18)
_______________ come uomo che come romanziere ho sempre creduto che la scrittura fosse un’operazione
(19)
etica, ________________ provo a esprimere questa esigenza a teatro. Non mi sento un attore ma vorrei
(20)
raccontare storie e, spero, trasmettere emozioni”.
Completa il testo. Inserisci i verbi. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
dei sonni di mia madre. (Conoscere) _____________________ la vita sotterranea della stazione centrale e gli
(1)
angoli bui e remoti della città, le case e le vite altrui. (Toccare) _________________ con mano sofferenza,
(2)
paura, disperazione e molto altro. Alla fine del turno, (spogliarsi) __________________ della giacca rossa e del
(3)
peso di quelle esistenze, già lontanissime dalla mia. E (riprendere) __________________ la mia strada, leggera
(4)
e invulnerabile, come si deve essere a vent’anni. Di quei sei anni (ricordare) _________________ il suono della
(5)
sirena di notte, lo spirito goliardico della camerata dove si dormicchiava (aspettare) ________________ le
(6)
chiamate dal centralino del 118, una serie indistinta di voci e visi e due soli episodi con netta precisione, gli
unici che fecero vacillare quel senso di estraneità e distacco che mi (proteggere) ______________ dai mali degli
(7)
altri. Era primavera e c’era un gran vento. Un pezzo di un cornicione, staccandosi da un palazzo, (colpire)
_______________ un passante. Quando (arrivare) _______________, l’uomo era disteso sul marciapiede, lungo
(8) (9)
filosofia, ho paura di morire”, disse in un soffio. “Ehi! Non pensarci nemmeno. Domani riderai (ricordare)
_________________ la tua paura di oggi. Non si muore così. E poi i tuoi studenti ti aspettano, no?”, dissi. Lui
(12)
si addormentò. Non ne (sapere) ________________ più nulla, ma la paura impudica di quel professore lungo e
(13)
scarmigliato si insinuò nelle mie certezze e fece una crepa che non si rimarginò più.
L’altro episodio che lasciò una traccia indelebile (risalire) __________________ a una domenica pomeriggio.
(14)
“Persona in stato confusionale, in casa”, ci (dire) _______________ via radio e ci aprì una signora
(15)
bionda. “Riccardo, mio marito è in cucina”. I due (guardare) ________________ la televisione quando
(16)
lui, improvvisamente, non si ricordò più nulla: il suo nome, quella grande casa, il figlio. La moglie Anna
(pensare) _______________ che il marito le (stare) __________________ facendo uno scherzo. Poi (capire)
(17) (18)
Nemmeno di Riccardo non ho saputo più nulla. Di lui e del professore ricordo lo sguardo sgranato da bambino,
lo sgomento disarmato di chi (derubare) _______________ delle certezze che ci tengono ancorati alla vita.
(20)
Completa il testo. Scegli una delle proposte di completamento che ti diamo. DEVI SCRIVERE LE
RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
19
Riscrivi le frasi. Inizia dalle parole che ti diamo e cambia la struttura sintattica. Se necessario,
usa anche parole non presenti nel testo. Ogni frase deve avere lo stesso significato della frase
corrispondente nel testo. DEVI SCRIVERE LE FRASI NEL ‘FOGLIO DELL’ANALISI DELLE STRUTTURE
DI COMUNICAZIONE – PROVA N. 4’.
1. sono ammessi al concorso candidati che hanno Il diploma di laurea vecchio ordi-
conseguito il diploma di laurea vecchio ordina-
mento oppure il diploma di laurea specialisti- namento oppure il diploma di laurea
ca o magistrale o analogo titolo accademico
20 estero. specialistica o magistrale o analogo
Test
di produzione scritta
Numero delle prove 2
Produzione scritta - Prova n. 1
Puoi scegliere di trattare uno dei seguenti argomenti. Devi scrivere da 200 a 250 parole. DEVI
SCRIVERE IL TESTO NEL ‘FOGLIO DELLA PRODUZIONE SCRITTA – PROVA N. 1’.
1. Uno studio di Alma Laurea afferma che la maggioranza dei giovani studenti italiani usa gli strumenti
informatici molto bene. Nelle scuole invece i computer vengono usati poco e durante le lezioni si
preferisce utilizzare strumenti tradizionali. Alcuni credono che sia giusto continuare in questo modo,
altri pensano che si debbano adoperare in classe anche gli strumenti informatici che gli studenti usano
normalmente a casa. Che cosa sa ne pensi?
2. Dalla tragedia greca ai romanzi di fantascienza, tutti i libri possono darci conforto o diventare addirittura
uno strumento terapeutico, che contribuisce a farci superare traumi e paure. Si legge per pensare e per
non pensare, per distrarsi, per piangere o per entrare in un mondo fantastico. Che cosa ne pensi?
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Puoi scegliere di trattare uno dei seguenti argomenti. Devi scrivere da 120 a 150 parole. DEVI
SCRIVERE IL TESTO NEL ‘FOGLIO DELLA PRODUZIONE SCRITTA – PROVA N. 2’.
1. Il Comune della tua città vuole realizzare alcune iniziative a favore delle persone che appartengono
alla cosidetta “terza età”. Scrivi una lettera in cui presenti le tue proposte, evidenziando le principali
iniziative per salvaguardare la salute, la sicurezza e i diritti degli anziani.
2. Scrivi una lettera al Comune della città dove vivi per fare proposte di progetti di integrazione tra
cittadini locali e stranieri.
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