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Lezione 2 Informatica

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CONCETTI FONDAMENTALI DEL WORLD WIDE WEB

Unit 1- Introduzione al World Wide Web


Il World Wide Web è la più grande invenzione per quanto riguarda la gestione e la
trasmissione delle informazioni a partire dall’invenzione di Gutenberg, cioè la carta
stampata. Il World Wide Web è infatti un database multimediale distribuito sulla rete. Come
è nato il World Wide Web? L’inventore del web è Tim
Berners-Lee, lo fa nel 1989 a Ginevra al CERN. Il CERN è
una struttura particolare, dove vengono studiate la fisica
delle particelle, e in questa sede gravitano all’incirca
17.000 scienziati in tutto il mondo, dove appunto fanno i
loro esperimenti in modo molto collaborativo e
controllato. In questa sede in realtà però questi scienziati
arrivano dalle loro sedi di origine, che sono istituti di
ricerca, università, e c’è quindi la necessità di costruire un
sistema di trasmissione e gestione di informazioni che
ovviamente sia su scala globale. Ecco, quindi, che Tim
Berners-Lee propone la sua invenzione, il WWW, nel 1989
al CERN. Ora possiamo vedere la proposta di Tim Berners-
Lee ai suoi colleghi al CERN: come in realtà possa
avvenire questa nuova gestione dell’informazione che
comprende appunto la gestione ipertestuale delle stesse.

Sulla macchina su cui Tim Berners-Lee ha installato il software del WWW possiamo vedere la
scritta “This machine is a server, do not power it down”. L’indirizzo di questa macchina,
l’indirizzo Internet di questa macchina, l’URL per essere più corretti, è info.cern.ch e quella
che potete vedere è la prima pagina web prodotta da Tim Berners-Lee.

Conteneva informazioni utili a tutti gli scienziati del CERN, potevano scaricare il software che
lui aveva prodotto e anche eventuali informazioni sui protocolli del web. Anche lo sviluppo
del browser va per passi successivi. Il lime mode browser, che praticamente è costituito da
pagine solo testuali, ma è già importante il fatto che possa girare su sistemi di Linux
Windows. Da qui poi si passa al primo browser ipermediale, dove possiamo vedere la
multimedialità che viene realizzata. Nel 1994 i server web si di[ondono a livello mondiale,
quell’anno è già l’anno del web, e la prima conferenza del web che viene organizzata al CERN
è salutata come l’era di Woodstock del web.

Nascita del World Wide Web

Internet offre numerosi servizi, ognuno dei quali si basa su di uno specifico protocollo.
Sopra il TCP/IP sono infatti implementati protocolli di più alto livello, quali:

• SMTP (Simple Mail Transport Protocol) per la posta elettronica;


• HTTP (Hyper Text Transport Protocol) per il World Wide Web.

Il servizio che determinò il grande sviluppo di Internet su base mondiale fu il World Wide
Web (WWW). Il WWW è infatti una delle più importanti innovazioni nella gestione e nella
trasmissione dell’informazione dall’invenzione della carta stampata avvenuta più di 500 anni
fa.
Il WWW fu inventato nel 1989 da Tim Berners-Lee mentre lavorava al CERN (European
Laboratory for Particle Physics). Il primo sito web fu dedicato proprio al progetto WWW e fu
ospitato sul computer di Berners-Lee.
Il 30 Aprile 1993 il CERN mise il software del WWW nel pubblico dominio. Più tardi il CERN
rilasciò una release con licenza aperta che consentì di massimizzarne la diffusione. Queste
azioni consentirono al web di affermarsi (The birth of the Web | CERN).

Il WWW

Il WWW nacque come un consorzio di utenti che ha realizzato una sintassi standard, non
proprietaria, denominata HTML (HyperText Markup Language) per la composizione di
documenti.
L'HTML permette all’utente di visualizzare correttamente sul proprio monitor pagine web
provenienti da computer differenti, superando così l'incompatibilità tra il formato di
documenti provenienti da computer aventi differenti sistemi operativi (Windows, Linux,
iOS,…).

L’aspetto più importante del WWW è l’uso dell’ipertesto.


Un sistema ipertestuale è un sistema di gestione dell’informazione in cui le unità informative
sono contenute all’interno di nodi connessi tra loro tramite collegamenti ipertestuali che
mettono in relazione nodi semanticamente correlati.

Il concetto di ipertesto non nacque con il WWW.


La prima ipotesi di ipertesto fu fatta da Vannevar Bush che nel luglio 1945 scrisse l'articolo As
We May Think per la rivista The Atlantic Monthly in cui ipotizzava la creazione di una macchina
ipertestuale, il Memex, un nuovo modo di concepire i sistemi informativi.
I termini "ipertesto" e "ipermedia" furono invece coniati nel 1963 da Ted Nelson che agli inizi
degli anni '60 iniziò a lavorare ad un progetto che facilitasse la scrittura non sequenziale, così
da consentire al lettore di poter scegliere il proprio percorso.

Sistema ipertestuale

Le unità di informazione che compongono un sistema


ipertestuale possono essere associate in modo non
sequenziale, attraverso correlazioni semantiche decise
dall’autore, e successivamente possono essere consultate
dall’utente secondo percorsi personalizzati.
Quando i nodi oltre al testo includono oggetti multimediali,
quali immagini fisse, audio e sequenze video, si parla di
ipermedia.
Il concetto di ipermedia è pertanto un’estensione del concetto
di ipertesto, anche se quest’ultimo termine viene
generalmente utilizzato per indicare ambedue le situazioni.

Sistema di informazioni utilizzato nel WWW

Il sistema di informazioni utilizzato nel WWW non è di tipo sequenziale ma ipertestuale ed è


infatti formato da un insieme di documenti collegati tra loro.
L’unità di base del sistema di informazioni disponibile sul WWW è la pagina Web, spesso
chiamata documento.
Per la realizzazione di tali pagine viene utilizzato il linguaggio HTML.
I collegamenti (links) tra le unità informative (pagine web) rappresentano il cuore della
flessibilità e della potenzialità del Web.

All’interno delle pagine Web i links sono in


genere riconoscibili in quanto le parole
chiave che riferiscono un collegamento sono
rappresentate da testo sottolineato avente
un diverso colore. Il lettore è così
consapevole della presenza di un riferimento
a materiale correlato e può decidere se e
quando utilizzarlo.
Per attivare questi collegamenti è sufficiente
selezionarli con il mouse. In tal modo viene
attivato il riferimento associato al file di
interesse e il documento viene recuperato e
mostrato sul monitor del computer.
Collegamenti ipertestuali

I collegamenti permettono all’utente di navigare attraverso una rete di informazione che


correla documenti di vario genere (testo, immagini, sequenze audio e video), prodotti e gestiti
da persone diverse, in un ambiente non sequenziale, interattivo che consente all’utente di
approfondire progressivamente argomenti di proprio interesse.

Un aspetto chiave del WWW è rappresentato dal fatto che le pagine web correlate possono
risiedere su qualsiasi computer collegato ad Internet, e che una stessa pagina web può
contenere collegamenti ipertestuali che si riferiscono a documenti memorizzati in uno o più
computer geograficamente lontani.
Il World Wide Web può quindi essere immaginato come un database multimediale distribuito
su Internet che fornisce una nuova modalità di accesso all’informazione.

Modello Client/Server

Internet offre numerosi servizi, ognuno dei quali è basato


su uno specifico protocollo. Tali servizi utilizzano
il modello Client/Server.
Secondo tale architettura un Server è un software che
risiede su di un computer collegato in rete che eroga un
particolare servizio.
Gli utenti per usufruire dei servizi offerti da un Server
devono utilizzare un particolare software,
chiamato Client, che è in grado di inoltrare le richieste al
Server. Pertanto, il Client rappresenta un’interfaccia che
fornisce l’accesso ad un Server che eroga un particolare
servizio.

Anche il WWW, come tutti gli altri servizi Internet, si basa su un’architettura Client/Server.
Per poter accedere ad un Server WWW occorre che sul computer dell’utente sia in
esecuzione un Client WWW.
I Client WWW, i più diffusi dei quali sono Mozilla Firefox, Chrome, Internet Explorer e Safari,
vengono chiamati browser.
I browser permettono all’utente di navigare all’interno della grande quantità di informazione
resa disponibile all’interno di Internet.

Unit 2- Componenti tecnologiche del WWW


In questa unità descriveremo quali sono le componenti tecnologiche del WWW, e
precisamente esse sono tre: il linguaggio HTML, il protocollo HTTP e lo schema di
indirizzamento URL. Per quanto riguarda il linguaggio HTML questo è il linguaggio con cui
vengono scritte le pagine del web. Le pagine web, infatti, implementano il concetto di
ipertesto, e per far questo vengono scritte con un linguaggio che è appunto l’HTML, che sta
per “hyper text markup language”. Non è assolutamente un linguaggio di programmazione,
ma si dice appunto che è un linguaggio di marcatura. I produttori delle pagine web utilizzano i
tag marcatori dell’HTML per dare istruzioni al browser dell’utente. Queste istruzioni
consentono di indicare qual’è la grafica, l’intestazione, come deve apparire il carattere,
qual’è la sua dimensione, qual è il colore… quindi la formattazione della pagina. Poi l’altra
caratteristica dei tag dell’HTML è quella di consentire agli sviluppatori delle pagine web di
inserire degli elementi multimediali. Abbiamo infatti visto che il WWW implementa
l’ipermedialità, quindi attraverso questi tag il creatore di pagine web può inserire non solo
testo ma immagini, video e audio. L’ultima caratteristica del linguaggio HTML è quella di
consentire a chi sviluppa le pagine di inserire i collegamenti ipertestuali, questo significa che
il creatore di una pagina può a un certo punto decidere che cliccando una parola oppure
un’immagine questo click attiverà la connessione a una risorsa che si trova altrove sul web.
In questo senso si dice che il WWW è appunto una grande ragnatela mondiale perché i
documenti sono tra di loro collegati proprio a formare una grande ragnatela. La seconda
componente tecnologica del WWW è il protocollo a HTTP, questo acronimo sta per “hyper
text transport protocol”. Abbiamo visto che il protocollo di base di tutte le comunicazioni in
internet è il TCP IP, su TCP IP sono sviluppati ulteriori protocolli che danno origine ai diversi
servizi che la rete ci o[re. L’HTTP è proprio il protocollo su cui si basa il funzionamento del
servizio WWW. Quando noi vogliamo visitare un sito lanciamo il nostro browser e nella riga in
alto degli indirizzi digita appunto l’indirizzo del sito della pagina che vogliamo visitare. Tutti gli
indirizzi cominciano proprio con la sigla HTTP, questo indica al nostro browser (al nostro
computer) che d’ora in poi per comunicare con un server web dovrà utilizzare il protocollo di
comunicazione HTTP. Quasi tutti i servizi o[erti da Internet si basano su un paradigma che è
chiamato client-server. Questo significa che il server è la macchina (il computer) che è un
servente, cioè quindi eroga un servizio all’utente e noi gli utenti per poter utilizzare tale
servizio dobbiamo aver installato sulla nostra
macchina un software che è il client, cioè quel
software che è in grado di chiedere un servizio
appunto al server. I client WWW sono i nostri
browser, quindi Mozilla, Firefox, Internet Explorer,
Google Chrome sono tutti esempi di client www. Il
protocollo HTTP si dice che è un protocollo
stateless: questo significa che è un protocollo che
non è in grado di tenere memoria di sessioni
precedenti intercorse tra un client web e un server web. Per superare questo inconveniente
sono stati sviluppati i cookies. I cookies sono delle piccole quantità di informazione che un
server web a cui l’utente si connette scrive e va a memorizzare all’interno del computer
dell’utente. In questo modo quando l’utente si riconnetterà a questo server il server sarà in
grado di andare a leggerlo e di conoscere determinate caratteristiche dell’utente che
precedentemente l’aveva visitato. Ad esempio, quali erano state le preferenze di navigazione
dimostrate in navigazioni precedenti. Questo è estremamente importante per cercare di
o[rire dei servizi più personalizzati, pensate ad esempio un sito come Amazon, che è un sito
di vendita online. Se io sono andata su Amazon e mi sono orientata verso l’acquisto di
determinati prodotti la volta successiva Amazon mi presenterà una home page che è
personalizzata in funzione delle precedenti visite che io ho fatto. Infine, l’ultima componente
tecnologica del WWW è lo schema di indirizzamento URL, che sta per “uniforme resort
location”. Questo sta ad indicare che qualsiasi risorsa disponibile in Internet è identificata da
una sequenza di caratteri che identifica in modo univoco tale risorsa.

Linguaggio HTML

L’unità di base del sistema di informazioni disponibile sul WWW è la pagina Web, spesso
chiamata documento. Per la realizzazione di tali pagine viene utilizzato il linguaggio HTML
(HyperText Markup Language).

L’HTML è un linguaggio di marcatura (markup language) usato per creare documenti


ipertestuali portabili da una piattaforma ad un’altra. I documenti HTML possono infatti essere
visualizzati con qualsiasi browser (Mozilla Firefox, Chrome, Internet Explorer, Safari ecc.) su
qualsiasi tipo di computer indipendentemente dalle caratteristiche hardware e software della
macchina.
L’HTML è un linguaggio di marcatura che consiste di un insieme di marcatori (tag) che
vengono utilizzati per definire la struttura dell’informazione all'interno di una pagina Web, per
inserire elementi multimediali e per creare i legami ipertestuali tramite i quali vengono
collegati tra loro documenti diversi o anche specifiche parti di uno stesso documento.
Tale linguaggio permette di costruire documenti non solo di tipo ipertestuale ma anche
ipermediale; una pagina Web può infatti contenere non solo testo ma anche immagini (fisse o
in movimento), filmati e suoni.

Analisi del codice HTML di una pagina Web

(C’è un video ma è ripetitivo e fa un esempio di una pagina)

I marcatori HTML

Le pagine HTML sono dunque file in formato testuale che contengono, assieme al testo vero e
proprio, i tag che ne descrivono la struttura. Tali pagine si trasformano in documenti
multimediali nel momento in cui il browser ne effettua la visualizzazione. I marcatori indicano
infatti al browser come deve essere visualizzata la pagina sul monitor dell'utente.

Nel video precedente abbiamo visto come i marcatori HTML, che sono rappresentati da
parole chiave racchiuse tra parentesi acute (<…>), vengano utilizzati da un autore di una
pagina Web per:

1. per formattare il testo, impostandone grafica, carattere, dimensioni, colore e stile;


2. inserire immagini, video e audio;
3. inserire collegamenti ipertestuali e specificare come risolverli, indicando cioè dove si
trova la risorsa Internet (un documento HTML, un’immagine, una casella di posta
elettronica, ...) associata ad un determinato collegamento.
Principali caratteristiche del linguaggio HTML

Riassumendo le principali caratteristiche del linguaggio utilizzato per realizzare le pagine


Web sono le seguenti:

1. permette di creare documenti portabili da una piattaforma ad un'altra. I documenti


HTML possono essere visualizzati con qualsiasi browser su qualsiasi tipo di computer
indipendentemente dalle caratteristiche hardware e software della macchina;
2. possibilità di costruire documenti multimediali. Una pagina Web può contenere
testo, immagini, sequenze audio e video;
3. consente di creare i legami ipertestuali tramite i quali vengono connessi tra loro
documenti di vario genere prodotti e gestiti da persone diverse.

Il coordinamento dello sviluppo del World Wide Web e la standardizzazione del linguaggio
HTML sono affidati al World Wide Web Consortium (W3C).

Protocollo HTTP

La seconda componente tecnologica primaria del WWW è il protocollo HTTP (Hyper Text
Transport Protocol).

Il protocollo HTTP è l'insieme di regole che i Client ed i Server WWW utilizzano per
comunicare, è cioè l'insieme di regole necessarie per trasferire file (testo, suono, video e altri
file multimediali) sul WWW.

Il protocollo HTTP possiede l’efficienza necessaria per realizzare i salti ipertestuali, per
consentire cioè ad un utente che naviga sul web di muoversi velocemente da un documento
ad un altro attraverso l’attivazione di un collegamento ipertestuale, anche nel caso in cui i
documenti risiedano su Server geograficamente molto lontani.

Operazioni del protocollo HTTP

Quando un utente desidera accedere ad una pagina web apre il proprio browser e nella barra
degli indirizzi inserisce l'indirizzo della pagina che intende visitare.
Tale indirizzo inizia con la parola HTTP, questa sequenza di caratteri indica al browser quali
regole utilizzare quando inizia la comunicazione con un Server Web.
Il browser è un Client HTTP che invia le richieste ad un Server HTTP. Le quattro operazioni
svolte in sequenza dal protocollo HTTP sono le seguenti:

1. il Client WWW (browser) apre una connessione con il Server che contiene la pagina
web desiderata dall'utente;
2. il Client WWW invia al Server la richiesta del documento;
3. il Server WWW invia al Client la pagina web richiesta (o un messaggio di errore);
4. la connessione viene chiusa.
Questo ciclo viene ripetuto per ciascun documento richiesto.
Dopo la chiusura della connessione il Client WWW interpreta e visualizza sul monitor del
computer dell'utente la pagina web inviatagli dal Server.

Protocollo sateless

L'HTTP è un protocollo stateless, cioè non è in grado di tenere memoria di sessioni


precedenti intercorse tra un Client WWW e uno specifico Server Web. Quest’ultimo tratta
infatti ciascuna richiesta proveniente da un Client indipendentemente da tutte le precedenti.

Ogni sessione HTTP non è pertanto correlata a quelle che la hanno preceduta o a quelle che
la seguiranno.
Questo è uno dei principali svantaggi del protocollo HTTP.

Per superare il fatto che l'HTTP è un protocollo stateless è stato introdotto l'uso dei cookie.

Funzione dei cookie

La funzione dei cookie è quella di aiutare un sito Web ad identificare un utente in sessioni
successive e a personalizzare le informazioni fornite.

Il cookie viene quindi creato allo scopo di memorizzare nel sistema informazioni sull'utente,
quali dati riguardanti l'identità personale e le preferenze manifestate durante l'esplorazione
del sito; ciò con l'obiettivo di fornire servizi maggiormente personalizzati (ad es. per l'acquisto
di prodotti, la visualizzazione di previsioni meteorologiciche, la lettura di notiziari locali).

Cookie

Un cookie è una piccola quantità di informazione


memorizzata in un file di testo che un sito Web
remoto, a cui l'utente si collega, può inviare al
computer dell'utente, dove viene poi
memorizzato.
I cookie salvati nel computer possono essere letti
solo dal server Web che li ha creati. Quando
l’utente si ricollegherà allo stesso sito Web le
informazioni contenute nel cookie verranno
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Nell'immagine che segue è riportato l’esempio di un file creato dopo che l’utente ha deciso di
accettare l’utilizzo del Cookie richiesto dal sito web a cui si è collegato.

Si nota come i cookie siano dei semplici file di testo e pertanto non possono veicolare virus e
neppure installare programmi dannosi sul computer dell'utente, ciò malgrado il loro utilizzo è
controverso.

Classificazione cookie

I cookie possono essere classificati in base al loro ciclo di vita, come pure in base alla loro
provenienza.

Classificandoli in base al loro ciclo di vita, i cookies possono essere distinti in:

• cookie di sessione, permettono di memorizzare dati utili alla sessione di navigazione,


come le preferenze sull’aspetto garfico o linguistico del sito. Questi cookie vengono
cancellati automaticamente alla chiusura del browser.

• cookie permanenti, scadono dopo un determinato periodo di tempo o ad una data


specifica e quindi non vengono eliminati quando l'utente chiude il browser. Pertanto il
cookie verrà trasmesso al server ogni volta che l’utente visiterà il sito web. In tali
cookie sono memorizzati ad es. informazioni utili a mantenere gli utenti registrati nel
loro account sui siti web, così da evitare di inserire ad ogni visita le proprie credenziali;
oppure informazioni sulle abitudini di navigazione web di un utente così da
personalizzare le informazioni fornite (ad esempio per la visualizzazione di bollettini
meteorologici o quotazioni di borsa).

I cookie possono essere classificati anche in base alla loro provenienza in:

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di sicurezza.
Per evitare ciò è importante avere una buona conoscenza dello strumento utilizzato per
navigare: il browser.
Tutti i browser includono infatti delle opzioni che consentono all'utente di gestire i cookie.
La maggior parte dei browser sono inizialmente settati per accettare i cookie. L’utente può
però configurare il proprio browser in modo tale che i cookie siano sempre rifiutati,
sempre accettati oppure che gli venga notificato quando un server web chiede la creazione di
un cookie.

Un consiglio è quello di configurare il browser in modo tale che l’utente venga avvertito prima
che un cookie sia inviato al suo computer, cosicché egli possa decidere se accettarlo o
meno.

Gestione dei cookie in Mozzila Firefox

Nonostante i cookies siano utili per superare il fatto che il protocollo HTTP è un protocollo
stateless, il loro utilizzo può causare problemi legati alla privacy e alla sicurezza.
Per tale motivo i browser offrono agli utenti la possibilità di gestire i propri cookie.

(C’è un video che descrive come si utilizzano i cookies con il browser Mozilla Firefox)

Uniform Resource Locator (URL)

La terza e ultima componente tecnologica primaria del WWW è la tecnica di indirizzamento


basata sul concetto di URL (Uniform Resource Locator).

Ogni risorsa su Internet viene riferita attraverso una lunga stringa di caratteri,
chiamata Uniform Resource Locator o URL, che corrisponde all’indirizzo che tale risorsa ha
su Internet.

L'URL rappresenta dunque uno schema di indirizzamento standardizzato che identifica in


modo univoco una risorsa Internet (per esempio una pagina Web, un'immagine, una casella
di posta elettronica, ecc.). Ciò consente ad un produttore di pagine Web di creare un legame
ipertestuale alla risorsa stessa.
Un URL ha una struttura gerarchica che si legge da sinistra a destra. Per descrivere questo
tipo di nomenclatura consideriamo il seguente URL:
http://www.med.unifi.it/master/e-medicine/att-formativa.htm

Descrizione di un URL

L'URL http://www.med.unifi.it/master/e-medicine/att-formativa.htm è diviso in tre


componenti principali:

• il protocollo da utilizzare per accedere al Server su cui risiede la risorsa (http:);


• l’indirizzo del Server, specificato in modo simbolico, su cui risiede la risorsa
cercata (www.med.unifi.it);
• le estensioni, che rappresentano le directory (master/e-medicine/) e il nome del file
(att-formativa.htm) all’interno del Server.
Le due barre “//” sono usate per separare il protocollo dall’indirizzo del Server su cui risiede
la risorsa, nell’esempio www.med.unifi.it è l’indirizzo del WWW Server della Scuola di
Scienze della Salute Umana dell’Università di Firenze.
Le informazioni relative alla directory e al nome del file sono separate dall’indirizzo del
computer da una singola barra “/”. Nel nostro esempio il file formativa.htm si trova nella
directory master/e-medicine.

Formato di un URL

In generale un formato per gli URL è il seguente (le parentesi quadre indicano che il termine
contenuto al loro interno è opzionale):
[Protocollo:] [//Server/] Risorsa
dove:

• Protocollo, indica il protocollo richiesto per accedere alla risorsa, ad es.:


o HTTP:// indica che stiamo dialogando con un Sito Web;
o FTP:// indica che stiamo dialogando con un Server FTP;
o mailto: indica una casella di posta elettronica.
• Server, è l’indirizzo del Server dove la risorsa risiede; di solito è indicato in modo
simbolico, più raramente viene espresso tramite l’indirizzo IP del computer.
• Risorsa, specifica nella maggior parte dei casi il nome del file contenente la risorsa,
che può essere preceduto dalle informazioni relative alla directory che la contiene.

Esempi di URL:

• http://www.federica.unina.it/courseware/ - indica la pagina web in cui sono elencati i


courseware disponibili sul sito dell'Università di Napoli Federico II.
• mailto:[email protected] - indica la casella di posta elettronica di Maria Renza
Guelfi gestita dal mail server dell'Università di Firenze.

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