Filo 2 K 24
Filo 2 K 24
Hegel nasce nel 1770 a Stoccarda, prova interesse sin da giovane per la religione e
per il mondo classico. Si iscrive all'Università di Tubinga e viene ammesso al
seminario teologico Stift, dove conosce Holderlin e Schelling. Insieme a lui vive
una gioventù scanzonata e sono seguaci dell'illuminismo. Diventa teologo e fa il
precettore all'Università di Jena. Va nel 1818 a Berlino e fa grande successo,
muore lì di colera nel 1831.
1792-1800 Scritti teologici giovanili.
1807 Fenomenologia dello spirito.
1817 Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, più ristampe.
Da Kant noumeno e fenomeno. Il noumeno non può avere senso perché non lo possiamo
mai riscontrare. Supera Fichte (idealismo soggettivo basato sul soggetto che plasma
il mondo attorno a sè ma troppo unilaterale) e Schelling (idealismo nell'assoluto
da cui derivano oggetto natura e soggetto, concetto romantico) con un idealismo
razionale.
Il processo dialettico è concreto (crescere con) e riscontrabile empiricamente in
ogni cosa, non è astratto perché non deriva dalla separazione di qualcosa ed è
impossibile che non sia legata a qualche altro concetto. La comprensione concreta
comprende la conoscenza astratta (puramente descrittiva) di una cosa e il suo
funzionamento in relazione a ciò che la circonda.
La dialettica è il modo di spiegare ciò che succede nella realtà e il modo di
studiarla. E' una dinamica triadica che collega ogni cosa sulla terra. La tesi
afferma una cosa, l'antitesi nega il qualcosa. La sintesi è l'unione di entrambe,
nasce una cosa nuova ma diversa dalle prime due. Percorso circolare. Il superamento
avviene quando un concetto viene tolto o negato, ma conservato nel suo valore
essenziale e quindi condotto alla sua piena manifestazione. Sviluppo interiore del
concetto o dell'aspetto.
Fenomenologia: discorso sul fenomeno. Lo Spirito anche detto Geist o idea è l'archè
che si sviluppa tramite la dialettica e comprende la dimensione umana e la natura,
è paragonabile alla razionalità ed è quindi perfetta. Giustificazionismo criticato
in seguito. Lo spirito manifestandosi crea storia e realtà (idea in sé),
successivamente si manisfesta in natura (idea per sé), l'uomo sa di essere natura
(in sé per sé). Recupero dell'identità.
Non condivide la passione per lo studio della natura, essendo per lui lo stadio
incompleto del percorso dialettico e quindi non ancora perfetto.
Le figure sono le fasi fondamentali dei tre atti, sotto forma di immagini che il
Geist ha già predisposto.
Eiticità divisa in 3:
la famiglia è importante la vita coniugale e l'educazione dei figli in società,
tutti sono legati da affetto. (matrimonio patrimonio educazione)
La società civile è una rete di interessi e bisogni, la gente è legata dal lavoro e
dai beni e servizi prodotti e ricevuti. Entrambe sono di interesse individuale.
Lo stato è il mondo delle istituzioni, a cui si appartiene in modo spirituale ed è
formato da diritto interno esterno e storia del mondo.
La storia del mondo è la storia dello spirito del popolo (Volksgeist) che è
presente in tutto il mondo ma manifestato in popoli diversi. Ogni singolo di questi
popoli è chiamato dal Geist a far funzionare al meglio il suo disegno (i fuorilegge
sono infatti condannati dallo stato.
Quando il disegno necessita di un'importante variazione, il Geist utilizza un
personaggio cosmico storico (Alessandro Magno, Cesare ecc) e attraverso l'astuzia
della Ragione, riesce a ribaltare la situazione già da tempo formata e consunta in
un ordine nuovo, in modo da accelerare lo svolgimento del disegno.
Hegel non è un completo conservatore. Pensa che lo stato più avanzato sia la
monarchia costituzionale ed è convinto che il mondo segua un senso logico e
razionale (panlogismo) con un'Idea che deve diventare reale e consciente attraverso
il processo dialettico.
Schopenhauer
Arthur Schopenhauer nasce nel 1788 a Danzica. E' figlio di un commerciante e di una
borghese letterata. Si traferiscono ad Amburgo dopo che Danzica è diventata
Prussia. Schopenhauer vive in un ambiente cosmopolita e viene cresciuto dai
genitori per diventare un commerciante. Il padre muore nel 1805 e si trasferisce a
Weimar con la mamma. Conosce diverse figure, come Goethe e Majer. Questi è un
orientalista, che influenza molto il pensiero di Schopenhauer, soprattutto grazie
alla lettura delle Upanishad (Veda). Studia filosofia a Gottinga, ascolta a Berlino
Fichte, ma non gli piace. Si laurea a Jena con La quadruplice radice del principio
di ragion sufficiente. Nel 1818 scrive Il mondo come volontà e rappresentazione (la
Volontà sta alla base di tutto, ciò che vedo e ciò che sarò). Nel 1819 banca di
famiglia fallisce, ma Schopenhauer procede per vie legali e riesce a prendersi una
buona somma. Nel 1820 a Berlino ha la libera docenza, ma le lezioni di Hegel sono
gremite e le sue no. 1821 violenze sulla vicina. Si trasferisce a Francoforte.
Attorno al 1840 inizia l'età delle crisi e rivoluzioni. Il clima culturale
favorevole all'idealismo muta verso un pessimismo Romantico. Viene ristampata la
sua opera e con "Cose accessorie e tralasciate" (Parerga e paralipomena) diventa un
caso editoriale. Si circonda di discepoli, muore nel 1860.
La cessazione della volontà (ascesi) parte dalla rinuncia agli impulsi sessuali. E'
un cammino di mortificazione dei desideri e bisogni e sofferenza inflitta,
rinunciando ad autoconservarsi. Si rifiuta quindi la riproduzione. Per terminare la
sofferenza nel mondo l'uomo si dovrebbe estinguere (nichilismo); ma solo perché la
morte è una conseguenza dell'abbandono delle volontà (noluntas). Non vi è alla fine
un contatto col divino. Wu wei: non agire nè modificare la realtà.
Kierkegaard
Kierkegaard firma le sue opere religiose perché dal contenuto che ritiene
completamente sincero e corrispondente al suo pensiero, usa pseudonimi per quelle
filosofiche (maschere identitarie), forse perché rigetta la fama o per umiltà di
pensiero, in quanto egli non apprezza i filosofi come Hegel, ideatori di teorie che
poi non applicano. Ammira Socrate per essere una perfetta unione fra pensiero e
stile di vita, oltre che per la pratica ironica e della maieutica. Studia il
singolo e le sue problematiche, in quanto crede che non esista una verità assoluta,
ma una soggettiva.
Le possibilità esistenziali per l'uomo sono tre: la vita estetica, quella etica e
quella religiosa (Aut-Aut 1843, il titolo denota la scelta a esclusione)
La vita religiosa (Timore e Tremore) porta a una frattura completa dalle due
precedenti. L'esempio è il patriarca Abramo. Egli compie un atto di fede e non
segue i codici etici sacrificando suo figlio. La vita religiosa non è
condivisibile.
Sinistra Hegeliana
David Friedrich Strauss fa la distinzione tra destra dei Vecchi hegeliani (teoria e
politica conservatrici) e sinistra Giovani hegeliani (progressisti).
Punti di conflitto su religione e sulla politica nel quadro della metafisica.
Per i Vecchi religione e filosofia hanno lo stesso valore (anche se questa è il
terzo stadio della prima), il Geist è come Dio. Per i Giovani la religione è una
forma inferiore di conoscienza, perché la filosofia dimostra lo stesso in maniera
logicamente argomentata.
Strauss scrive "La Vita di Gesù", in cui sositene che le sacre scritture purché
contenendo elementi storici e filosofici sono narrazioni con fondamenti precari,
piene di contenuti astratti e difficilmente comprensibili, Gesù è una figura
mitica. La carriera di Strauss è minata.
Bruno Bauer scrive "La tromba del Giudizio Universale contro Hegel, ateo ed
anticristo. Un ultimatum". Sostiene che l'idealismo hegeliano si fondi
sull'ateismo, in quanto gli elementi del cristianesimo sono identificati in altri
concetti, ad esempio l'identificaazione di Dio e della Trinità si riduce al
movimento dialettico dell'Autocoscienza (tesi Padre, antitesi Figlio, sintesi
Spirito Santo). Va contro la Destra che tentava di conciliare i concetti metafisici
religiosi e politici.
I Vecchi tendono a difendere lo status quo, in quanto tutto ciò che è razionale è
reale e perfetto, anche se esistono disuguaglianze. I Giovani sostengono che questa
posizione sia giustificazionista e che la società presente non sia altro che una
parte dell'evoluzione storica e politica, e quindi passibile di cambiamenti.
Trasformare la società è un dovere dell'uomo in quanto è connesso all'evoluzione
storica.
Arnold Ruge scrive "La filosofia del diritto hegeliano e la critica del nostro
tempo", in cui sostiene che Hegel ha giustificato l'esistenza di istituti politici
creduti razionali (come la monarchia ereditaria), ma nel processo dialettico sono
contigenti e modificabili. E' necessario rendersi conto che alcune istituzioni sono
irrazionali ed è necessario cambiarle.
Ludwig Feuerbach nasce a Landshut nel 1804. Studia teologia e filosofia, seguendo
le lezioni di Hegel. Raggiunge la fama con "L'essenza del cristianesimo" (1841),
rinizia ad insegnare dopo il 1848 all'Università di Heidelberg. La famiglia subisce
un dissesto finanziario e morirà in miseria nel 1872.
Marx
Karl Marx nacque nel 1818 a Treviri. Il padre è un ebreo convertitosi per
esercitare la sua professione di avvocato.
Si iscrive a Bonn per studiare legge ma cambia per la facoltà di filosofia, a
Berlino frequenta i Giovani hegeliani. Nel 1841 si laurea e inizia la in ambito
giornalistico per diffondere i suoi ideali liberali e democratici. Scrive sulla
Gazzetta renana, dopo poco soppressa, per poi passare agli Annali franco-tedeschi
di Ruge, in cui scrive pochi ma importanti articoli sulla questione ebraica e di
critica alla filosofia hegeliana. Si sposa con Jenny von Westphalen.
E' costretto a trasferirsi a Parigi, si avvicina al comunismo e conosce Proudhon,
Blanc, Bakunin ed Engels. Studia ampiamente storia, politica ed economia.
Nel 1845 si trasferisce a Bruxelles, con Engels scrive "La sacra famiglia. Critica
della critica critica" (1845) nei riguardi della sinistra hegeliana, così come
"Ideologia tedesca" (1846, pubb 1932) in cui esplica il materialismo storico. In
"La miseria della filosofia" (1847) contesta le proposte troppo utopistiche di
Proudhon.
Nel 1848 pubblica insieme ad Engels il Manifesto del partito comunista, precedente
chiamato Lega dei Giusti, poco prima delle rivoluzioni.
Marx torna in Germania e fonda la Nuova gazzetta renana, viene cacciato dal paese
poco dopo e torna a Londra per fare ricerche politiche, economiche. Vive grazie al
supporto finanziario di Engels.
1864 Prima Internazionale, in cui confluiscono tutti coloro di sinistra. Nel 1867
finisce il primo volume de "Il capitale".
Soffre di salute negli ultimi anni di vita, continua a scrivere gli altri due
volumi del Capitale, poi pubblicati da Engels. Nel 1875 scrive la Critica del
Programma di Gotha.
Muore nel 1883 a Londra.
La storia è come una somma di azioni compiuta da milioni di persone, la sua base è
la vita materiale degli esseri umani. Prima di caratterizzarsi dell'autocoscienza
l'uomo ha dei bisogni primari da soddisfare. Vi è quindi una struttura, cioè le
condizioni economiche dell'uomo, e una sovrastruttura, cioè la storia, la
religione, la scienza, la politica... che possono anche modificare la struttura
stessa. Il lavoro serve a soddisfare i propri bisogni ed è la caratteristica
principale dell'uomo. E' possibile identificare un modo di produzione (dove, come,
con chi e cosa) caratteristico di ogni periodo storico, era degli schiavi-padroni,
era del feudo servo-padrone (schiavitù non ammessa dal cristianesimo), era dei
proletari e dei borghesi capitalisti. Secondo Marx la storia è una lotta continua
di classi, il cui ultimo scontro è fra borghesi che hanno soppiantato gli
aristocratici e proletariato, classe creata dagli stessi capitalisti, firmando in
tal modo la loro condanna perché la forza rivoluzionaria proletaria sarà capace di
annientarli
La borghesia stessa è tuttavia una forza rivoluzionaria, che ha saputo imporsi
economicamente grazie allo sviluppo delle forze produttive (competenze degli operai
e macchine moderne).
Dopo anni di ricerche Marx prende in analisi la merce e il suo valore, determinato
dalla manodopera e specializzazione che è servita per per crearla, che diventa poi
valore di scambio. La merce ha infatti un duplice valore, quello d'uso , cioè la
capacità di soddisfare i bisogni a cui è atta e la qualità della merce, e quello di
scambio, cioè la possibilità di essere scambiata con altri oggetti, è un rapporto
numerico. Marx pensa che il valore della merce dipenda dalla quantità di lavoro e
dal tempo impiegato nella produzione. Si arriva quindi a dare un valore intrinseco
alla merce, l'oggetto diventa feticcio e le persone vengono reificate. Lo scambio è
un rapporto tra uomini, non tra cose.
Il valore di scambio viene rappresentato per mezzo del denaro. Esso è un tipo
particolare di merce, usata per agevolare gli scambi e superare il baratto.
Nella società mercantile sviluppatasi a partire dal XVII secolo gli scambi sono M-
D-M. Lo scambio di merci è finalizzato ad acquisire merci con valori d'uso, cioè si
comprava il necessario. Con l'affermarsi del capitalismo il denaro diventa il
prodotto finale di scambio commerciale (per i capitalisti), quindi vi è D-M-D+, il
capitale finale è maggiorato e quindi è possibile accumulare denaro.
Il capitalista sfrutta questo scambio pagando un operaio per la sua forza lavoro e
facendolo produrre più di quanto il capitalista necessita per ripagare le spese
varie. Il tempo in cui l'operaio lavora di più si chiama pluslavoro, che genera il
plusvalore.
Tra l'altro, l'operaio non ha idea che sta lavorando più del dovuto, perché ha
l'impressione di star lavorando per il suo salario, ma alla fine sta lavorando per
far arricchire il padrone, che lo sfrutta e si ha uno scambio iniquo perché il
capitalista è l'unico ad arricchirsi.
Il capitale è composto dal capitale costante, che è il denaro investito nei
macchinari e nelle materie, e il capitale variabile, cioè il denaro investito nei
salari ed è quello che genera plusvalore. E' nell'interesse del capitalista
ottenere più plusvalore spendendo meno capitale variabile possibile, chiamato
saggio di plusvalore o sfruttamento plusvl/cv. Per ottenere il saggio di profitto è
tuttavia necessario considerare anche le spese fisse, quindi plusvl/cv+cc.
Meccanizzando la produzione il capitalista sarà capace di ottenre più plusvalore a
un prezzo nettamente ribassato. Il capitalista è costretto a fare così, perchè
altrimenti verrebbe schiacciato dagli altri capitalisti.
Positivismo
Comte
Auguste Comte nasce a Montpellier nel 1789. Frequenta il liceo locale per poi
iscriversi all'Ecole Polytechnique di Parigi. Viene espulso in seguito ad aver
manifestato le proprie idee atee e repubblicane.
Nel 1817 incontra Claude Henri di Saint Simon, diventadone segretario. E' molto
ispirato dal suo pensiero tecnocratico di riforma della società, che prevede la
guida di una classe industriale competente per migliorare la vita dei propri
lavoratori. Nel 1822 scrive il suo primo trattato filosofico, con idee mirate a
riorganizzare scientificamente la società. Saint Simon include frammenti di questo
lavoro nei suoi volumi, senza citare Comte, che se ne allontana.
In seguito tiene un corso di filosofia positiva, che interrompe poco dopo a causa
di problemi di salute. Ricomincia pochi anni dopo e scrive dal 1830 al 1844 il
"Corso di filosofia positiva" e il "Discorso sullo spirito positivo", trovando
grande risonanza tra la gente.
In seguito a una lunga depressione in seguito al tradimento della moglie e
problematiche economiche, fonda una nuova religione laica, chiamata "Religione
dell'Umanità" che pone fede totale nella scienza.
Rimasto deluso dai moti del 1848, supporta il colpo di stato di Luigi Bonaparte,
diventando reazionario. Pubblica il "Sistema di politica positiva" e il "Catechismo
positivista" prima di morire nel 1857.
Comte sostiene che le scienze abbiano subito una trasformazione durante le epoche,
secondo una legge dei tre stadi. L'unica ad essere rimasta invariata è la
matematica, che è la base di tutto. All'inizio si ha lo stadio teologico o
fittizio, secondo cui i fenomeni accadono per volere di entità sovrannaturali.
Successivamente si ha lo stadio metafisico o astratto, secondo cui le entità
vengono sostituite con sostanze e forze astratte.
L'ultimo stadio è quello positivo o scientifico, che segue leggi, cause ed effetti
razionali.
Comte pone in ordine cronologico la comparsa delle scienze, la prima sarebbe
l'astronomia, poi la fisica, la chimica ecc...
Comte sostiene che alcune scienze non siano considerabili tali in quanto troppo
soggettive e impossibili da porre sotto osservazione diretta, come la psicologia.
Esistono anche scienze neonate, come la fisica sociale, cioè la sociologia, che ha
come oggetto d'interesse la comunità d'esseri viventi. Intende studiare e
descrivere l'evoluzione del pensiero umano, senza il bisogno di rivelarne la
struttura come faceva Hegel.
Secondo Comte la sociologia è indispensabile per chi vuole affrontare la vita
politica, perché dona una conoscenza della struttura sociale che garantisce il
benessere dei cittadini, l'ordine e la stabilità. Consiste nel comprendere le leggi
di funzionamento di un organismo complesso come la società.
Si divide in due branche: la statica sociale, che studia i rapporti diretti fra
individui (scheletro della società), e la dinamica sociale, che ripercorre le tappe
di cambiamento e tenta di prevedere l'evoluzione sociale. Comte porta un esempio
eurocentrico, prendendo in analisi l'evoluzione sociale degli stati europei,
passate da un governo teocratico ad uno stato laico, fino alla Rivoluzione francese
che pone la necessità di trovare un nuovo ordine razionale.
Comte sostiene una forma di sociocrazia, cioè un governo in cui il vertice ha la
necessità di controllare totalmente per governare meglio.
Mill
John Stuart Mill è il maggior esponente del positivismo inglese, concentrato sulla
difesa dell'empirismo e questioni sociali-politiche, seguendo i principi
dell'utilitarismo.
Mill nasce vicino Londra nel 1806, figlio di James Mill, filosofo ed economista che
lo educa. Cresce in un ambiente impregnato di filosofia utilitaristica, dato che il
padre è collaboratore di Bentham. Entra nella Compagnia delle Indie Orientali a 16
anni e si dedica alla stesura di trattati politici, psicologici e filosofici.
All'età di 20 anni soffre di una crisi mentale, che lo spinge a mutare la propria
visione pragmatica ed utilitaristica, che non lo soddisfa pienamente, vertendo in
direzione di saperi trascurati. Nel 1830 conosce Harriet Taylor, moglie di un
farmacista, che ricambia il suo amore, sfociando nello scandalo. Alla morte del
marito i due si sposeranno e la donna influenzerà molto il pensiero di Mill.
Diventa membro del partito liberale in parlamento e sostiene varie cause innovative
per il tempo, come il diritto di voto alle donne, la legalizzazione dei sindacati,
il sistema di voto proporzionale.
Mill trattò ampiamente temi e dibattiti epistemologici che erano sorti a partire
dalle affermazioni di Hume, secondo cui la conoscenza induttiva (da fenomeno
particolare a generale, contrario della deduzione) non era totalmente affidabile,
diventando quindi una credenza abitudinaria. Questo pensiero attaccava direttamente
le leggi individuate dalle scienze naturali, che si basano su generalizzazioni più
o meno affidabili dopo l'osservazione di diversi casi particolari. Mill considera
l'induzione un fenomeno psicologico naturale. Le credenze non sono mai
universalmente e necessariamente vere, ma sono generalmente affidabili, seguendo il
principio di uniformità della natura, essendo esso stesso un'induzione che
accettiamo come vera nel tempo. (Tacchino induttivista di Russel).
Mill è fervido sostenitore del liberalismo e della libertà individuale, nella quale
loro Stato non deve ingerire (sennonché quando un individuo vuole privarsi della
propria libertà, che è un diritto naturale, oppure quando va a ledere la libertà
degli altri) e che deve garantire. Ne parla ampiamente nell'opera del 1859 "Sulla
libertà", in cui critica i sistemi politici costituzionali, così come quelli
autoritari, in quanto favorevoli all'omologazione dei cittadini, sostenendo invece
l'assoluta indipendenza dell'individuo.
Mill concilia il suo liberalismo con l'utilitarismo, perché pensa che in una
società in cui tutti hanno piena libertà di esprimersi al meglio si vive
effettivamente meglio. E' importante che ci sia una eterogeneità delle opinioni e
degli stili di vita, da preservare e difendere, tramite una adeguata educazione
intellettuale.
Le libertà civili fondamentali sono tre: libertà di coscienza, indole e
associazione. Mill è tuttavia contrario all'assistenzialismo.
Nietzsche
Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Roecken bei Lützen, in Sassonia,
figlio di un pastore luterano. Vive durante l'infanzia la scomparsa del padre e del
fratellino, a causa delle quali la famiglia si traferirà a Naumburg. Nietzsche
studia al Collegio di Pforta e successivamente teologia all'Università di Bonn,
probabilmente sotto pressione familiare dato che la sua fede non era solida. E'
tuttavia estremamente interessanto alla filosofia, al mondo classico e alla musica.
Diventa noto grazie a dei saggi su poeti greci ed Aristotele. Nel 1865 acquista per
caso Die Welt als Will und Vorstellung di Schopenauer; l'opera lo influenzerà
molto. Conosce inoltre Richard Wagner, con cui stringe amicizia.
Diventa professore di lingua e letteratura greca a Basilea, fa amicizia con gli
storici Burckhardt e Overbeck. Due allievi influenzeranno profondamente il suo
pensiero, ossia Peter Gast (Heinrich Koeselitz), che lo aiuterà nella stesura di
alcune opere e le gestirà in futuro, e Paul Rée, con cui intraprenderà sprazzi di
relazione e che influenzerà il suo pensiero.
Durante la convalescenza che lo fece ritornare dal fronte franco prussiano scrisse,
nel 1872, "La nascita della tragedia dallo spirito della musica", opera molto
criticata dai contemporanei.
La salute di Nietzsche peggiora, forse anche a causa dello stato d'animo, e viene
congedato temporaneamente. Viaggia con Paul Rée per l'Italia, sperando che il clima
migliori la sua situazione. Scrive Umano, troppo umano (Menschlich als zu
menschlich, 1879) in cui critica l'uomo fiducioso della storia, scienza e religione
e che non questiona. L'opera piace poco.
Tornato a Basilea viene congedato e pensionato. Durante gli anni '80 dell'Ottocento
Nietzsche viaggia moltissimo, recandosi raramente anche in Germania. A Roma si
innamora di Lou von Salomé, giovane studentessa di grande intelletto e
indipendenza, che lo rifiuta. Lou contribuirà allo studio psicanalitico.
Nel 1881 inizia il periodo di maggior produzione di tesi e aforismi. Scrive Aurora,
Così parlò Zarathustra, Al di là del bene e del Male e molti altre opere.
Nel 1888 giunge a Torino e la sua fama inizia a farsi nota. Si rompe l'amicizia con
Wagner, a causa dell'avvicinamento di questi al cristianesimo (Il caso Wagner lo
loda, Nietzsche contra Wagner lo critica). In questo periodo scrive l'Anticristo ed
Ecce Homo. Si notano i primi segni di squilibrio e megalomania. Nei primi giorni
del 1889 scrive i biglietti della follia, fino a crollare definitivamente il 3
gennaio 1889. Per 11 anni vive tra cliniche e la casa di famiglia, accudito da
madre e sorella Elisabeth (che tra l'altro contribuirà ad alcune opere), fino al 25
agosto del 1900.
In "La nascita della tragedia" tratta del decadimento dell'opera teatrale tragica a
causa dell'eccesso dell'umana razionalità
Nietzsche divide gli impulsi necessari per scrivere una tragedia fra dionisiaci ed
apollinei.
L'impulso dionisiaco è una forma che porta all'ebrezza, al dolore e alla morte.
Include una certa istintività e si esprime tramite la musica, la poesia e la danza,
valorizzando la corporeità. Tragedia deriva da canto o ballo del caprone
(sacrificale).
L'impulso apollineo sublima l'ispirazione dionisiaca in modo definito e razionale,
che riesce a spiegare l'elemento irrazionale precedente, rendendo sopportabile il
dolore che porta con sè il dionisiaco.
La tragedia di Eschilo e Sofocle è il connubio perfetto tra i due impulsi e stretta
derivazione del ditirambo, un canto dedicato a Dioniso.
Questa coesistenza durò poco, in quanto si aggiunsero sempre più elementi razionali
nella tragedia, cioè le parti dialogate. Già con Euripide si ha un eccesso di
razionalità, amplificato in seguito dalla dottrina socratica che incentiva a
cercare la Verità tramite la razionalità.
Nietzsche tesse le lodi di Wagner, in quanto egli è stato capace di creare una
forma d'arte totale (Gesamtkunstwerk) con le sue opere musicali e teatrali,
riportando in auge l'epopea germanica della saga dei Nibelunghi a Bayreuth.
Nietzsche dedica a Voltaire e tutti gli spiriti liberi Umano, troppo umano.
Riprendendo lo stile aforistico dei pensatori francesi del '600-'700 il filosofo
invita il lettore, con i suoi scritti, a ruminare, riflettendo e interpretando,
piuttosto di avere una funzione sistematica ed esplicativa della realtà.
Nietzsche va contro l'ottimismo positivista, creato dall'eccesiva fiducia nella
scienza razionale. Si appoggia ad una visione prospettivistica della verità, perché
secondo il metodo scientifico non eisiste mai una verità assoluta, solo
un'interpretazione circostanziata dei fatti.
Nella Genealogia della morale (1887) Nietzsche affronta il tema della variazione
della morale, che in sua opinione varia secondo i costumi della società (al
contrario di Kant che la riteneva obbiettiva). Critica il cristianesimo, che ha
sovvertito la morale seguendo gli insegnamenti dei testi sacri. Spesso la morale è
una maschera comoda per l'uomo egoista e considera i giudizio negativo o positivo
come una semplice invenzione umana.
Nietzsche vede nei termini buono (guerriero) e cattivo (prigioniero) la chiave
della distinzione morale. In tempi antichi, la classe dominante e vitale dei
guerrieri sovrastava in ogni ambito quella della gente comune, debole e mediocre.
Ad un certo punto avvenne la trasvalutazione dei valori, ossia una parte della
gente comune, i sacerdoti, invidiosi del potere dei guerrieri, iniziò a professare
un'importanza della vita spirituale rispetto ai valori del corpo.
Istigati dal risentimento, la gente comune seguì i sacerdoti e rovesciarono
l'ordine: loro erano i buoni (inoffensivi e pacifici) e i guerrieri erano cattivi
(prepotenti e violenti). Morale dei signori -> Morale degli schiavi o del gregge.
Nietszche esalta la vitalità, contraria ai valori cristiani antivitalistici che
colpevolizzano e reprimono l'istinto naturale dell'uomo. Vede nel popolo ebraico il
popolo sacerdotale, ma il cristianesimo ripete il processo in più larga scala.
Nietzsche è ateo, sostiene che la ricerca della verità sia un ambito semplicemente
impossibile, sia metafisicamente sia scientificamente.
La metafisica basa il suo ragionamento e concatenazione di cause sul supporto
ultimo che è Dio, fondamento trascendente della realtà. Non accettarlo significa
non dare alcun senso alla vita, in quanto è un modo per sopportare le difficoltà
terrene. Stesso principio con il positivismo, che dà come risposta alle sue domande
l'avanzamento della scienza, che trova sempre diverse nozioni di verità, ponendo la
ricerca al posto di Dio.
Nell'aforisma 125 della Gaia scienza Nietzsche fa affermare ad un folle la morte di
Dio, ossia il fondamento di ogni cosa. Gli uomini, affrontando la realtà così com'è
e accettando che non si può avere una verità assoluta (übermensch). L'unica cosa
che ci avvolge è il nulla.
"Così parlò Zarathustra, un libro per tutti e per nessuno" è il più famoso e
venduto libro di Nietzsche, facente parte della fase della filosofia del meriggio,
ossia il mezzogiorno, quando l'ombra, rappresentante la metafisica, è più corta,
quindi inaccurata.
Stilisticamente Nietzsche fa uso di un linguaggio tipico dei testi sacri e
profetici, usando parabole, sogni e visioni.
Zarathustra è stato un eremita per trent'anni e decide di scendere fra la gente per
diffondere il suo verbo. La scelta del personaggio ricade su Zoroastro (antico
profeta iraniano fondatore dello zoroastrismo, culto che divideva il bene e il
male) perchè iniziatore della dottrina religiosa. Con le sue parole Nietzsche
intende far distruggere i valori tradizionali dal loro proprio creatore.
Secondo Zarathustra lo spirito per rinascere deve attraversare tre metamorfosi:
facendosi inizialmente cammello, cioè bestia da soma forte, che sopporta il peso
dei valori antichi e perciò sottomesso.
Si trasforma poi in leone, animale fiero e libero dalla tradizione, simbolo della
capacità di criticare e pensare. Tuttavia non riesce a costruire una logica.
Infine il leone si trasforma in fanciullo, innocente e creatore di un pensiero per
un umanità nuova, portatrice di valori differenti, quindi un nuovo umano.
Nietzsche intende criticare i valori della società occidentale e le sue parole non
verranno comprese da tutti, ma l'andamento delle cose porterà l'uomo a scrollarsi
di dosso i vecchi valori.
Con il termine Ubermensch il filosofo intende un oltreuomo, cioè nuovo e capace di
vivere secondo nuovi valori, ossia diventare un essere completamente diverso. Non è
il superuomo che si era creduto ai tempi iniziali, cioè esempio di ogni virtù
positivo. Vattimo propone la nuova interpretazione.
L'oltreuomo accetta la vita con gioia accettando ogni impulso, dionisiaco o
apollineo che sia, ponendosi al di là del bene e del male convenzionali.
Non crede all'ultraterreno, vive in modo entusiasta la dimensione terrena. Ha
accettato la morte di Dio e si esprime nella sua totalità, essendo fedele alla
terra. Vive secondo i valori soggettivi, dicendo di sì alla vita.
Freud e psicoanalisi
Sigmund Freud è considerato come uno dei pionieri dello studio della psicoanalisi.
Ricoeur lo ha nominato, insieme a Marx e Nietzsche, come maestro del sospetto,
avendo svelato la presenza di forze nascoste e irrazionali presenti nella mente
umana, così come gli altri due hanno smascherato il sistema lavorativo e la morale.
La psicologia è lo studio dell'anima noto sin da Platone, ma l'interessa verso di
essa accresce durante il periodo positivista. Inizialmente si crede che la ragione
sia sempre presente ma che a volte venga meno o si distragga, secondo Freud
qualcosa di irrazionale e sconosciuto esercita una forza sull'uomo:
l'incoscio (unbewusst).
Alla fine dell'Ottocento si cerca una cura per l'isteria, un insieme variegato di
disturbi che affliggevano in maggior parte le donne. Le cure private erano
riservate ai pazienti abbastanza abbienti. Si pensava che l'isteria fosse causata
da fattori ereditari o a seguito di lesioni al sistema nervoso.
Charcot trovò attraverso l'ipnosi il modo di ordinare ai pazienti ipnotizzati di
far sparire i sintomi dell'isteria, che tuttavia tornavano poco dopo.
Breuer invece instaurava un dialogo con i pazienti durante l'ipnosi per scoprire le
cause del malessere, spesso si trattava di un disagio psichico.
Breuer brevetta quindi una talking cure partendo dal caso di Bertha Pappenheim
(Anna O.).
Anna O. soffriva di un'isteria che alle volte le causava stati di alterazione e
paralisi. Durante i colloqui sfogava le sue preoccupazioni e provava, brevemente,
una sensazione di serenità. Durante la cura apparve un nuovo malessere, cioè
l'impossibilità di bere. Durante l'ipnosi racconta che aveva visto la domestica
dare da bere in un bicchiere al cane e rimase disgustata. Dopo aver raccontato
l'episodio, Anna bevve avidamente e si svegliò dall'ipnosi, facendo scomparire il
disturbo. Anna aveva introiettato e rimosso, perché le aveva causato fastidio,
l'immagine del cane che beveva. Alcune immagini sono presenti inconsapevolmente
nell'inconscio, ma vengono rimosse (Verdregung) perché sgradevoli.
Breuer e Freud compresero l'importanza del dialogo col paziente, perché era
catartico. Si arriva all'idea che la ragione non ha sempre il controllo sulla
mente, perché alcune sue componenti vengono automaticamente rimosse perchè
potrebbero danneggiare la persona, ma alle volte portano effetti sul comportamento
che vanno guariti recuperando consciamente certi contenuti.
Negli anni successivi Freud abbandona l'ipnosi perché implica una mancanza di
consapevolezza del paziente passando ad una talking cure cosciente. Nel caso di
Lucy R. la donna afferma di sentire strani odori anche se non vi sono. Quando parla
del suo disturbo attua una naturale resistenza (Wiederstand) rifiutando
inconsapevolmente di dire la causa. Freud dà importanza all'interpretazione delle
libere associazioni che il malato compie, senza condizionarlo né verbalmente né
fisicamente.
L'intepretazione dei sogni (Traumdeutung) nasce dal fatto che Freud aveva sentito i
suoi pazienti far spesso riferimento ai loro sogni.
E' un attività mentale non misurabile e Freud crede che sia la via regia che porta
all'inconscio. Nel sogno il soggetto appaga i propri desideri repressi ma
censurati, hanno perciò un contenuto manifesto e uno latente.
La modifica che subiscono i sogni tramite operazioni mentali si chiama lavoro
onirico, in cui avviene una condensazione, ossia un raggrupamento di vari
significati in una sola manifestazione. Ad esempio Freud racconta di aver sognato
di aver scritto una monografia sulla botanica. Essa rappresentava il suo amore per
lo studio e l'argomento botanico rimandava a una paziente, Flora, alla cocaina,
estratta dalla pianta e all'amore della moglie per i fiori.
Lo spostatmento trasferisce l'importanza da un argomento affettivo a uno più
neutrale, probabilmente Freud si sentiva in colpa per aver trascurato la moglie a
causa dei suoi studi e non le aveva mai portato dei fiori.
Durante l'ultima fase il bambino può sperimentare attrazione verso il genitore del
sesso opposto, condizione inaccettabile e impossibile a causa della presenza
dell'altro genitore superiore.
Nel 1915 viene pubblicata Metapsicologia per chiarire le sue teorie e riflette
sull'interpretazine dei meccanismi della società tramite la psicoanalisi.
Freud intenta mappare la mente tramite due topiche. La prima non lo lascia del
tutto soddisfatto, nella seconda divide in 3 la mente, sempre rifacendosi al
modello dell'iceberg.
L'es è la componente delle pulsioni innate, la parte irrazionale su cui il soggetto
non ha controllo.
Il super io è la componente critica, che corrisponde alle regole sociali e morali.
Frena e censura le pulsioni dell'Es.
L'io è la componente mediatrice tra Es, Super Io e condizioni terrene. E' frustrato
dalle esigenze delle altre due componenti.
Bergson
Henri Bergson nasce a Parigi nel 1859. Studia all'Ecole Normale Supérieure e si
laurea in filosofia e matematica. Bergson è uno spiritualista "sui generis", ossia
capisce l'importanza della scienza e del metodo, ma crede che abbia dei limiti che
non possa esplorare.
La pubblicazione di "Materia e memoria" (1896) gli procura una certa fama e nasce
un certo interesse per la tematica del tempo, ispirando soprattutto William James e
Marcel Proust. In questi anni Bergson entra a far parte del Collége de France, un
istituto più aperto alle novità.
La fama del filosofo cresce e pubblica importanti opere, tra le quali "L'evoluzione
creatrice" nel 1907. Inizia a compiere le prime missioni diplomatiche, tra le quali
una in cui collabora alla creazione della Società delle Nazioni.
Conosce le più brillanti menti del suo tempo e partecipa attivamente ai dibattiti
di ogni disciplina.
Muore nel 1941, durante l'occupazione nazista.
Bergson afferma che, benché il tempo della coscienza possa sembrare anch'esso
diviso in istanti determinati, non ha niente a che vedere col tempo della fisica.
La scomposizione è dovuta all'intelletto umano che ha bisogno di dividere in parti
e fare un'analisi per comprendere ogni cosa.
In alcuni ambiti è invece conveniente conoscere attraverso l'intuizione, metodo
proprio della filosofia, quindi catturando ciò che si intende conoscere
istantaneamente.
Si tratta di due modalità di accesso alla conoscenza diversi e validi in vari
ambiti.
Per rappresentare il punto di contatto tra la realtà presente e i ricordi puri del
passato Bergson usa l'immagine del cono rovesciato.
La percezione è influenzata dai ricordi puri passati che si trovano alla base del
cono. La percezione è la punta di contatto tra il presente e il cono, capace quindi
di "scaricare" l'effetto del ricordo sul presente.
Dal pulviscolo ferroso si sono venute a creare tutte le forme di vita, perché
alcune cose sulla terra non hanno conosciuto la vita.
Le piante sono caratterizzate dal torpore, gli animali dall'istinto, l'uomo
l'intelligenza, che usa non solo per sopravvivere ma negli ultimi millenni anche
per creare e conoscere. La visione di Bergson è antropocentrica in quanto pone
l'intelligenza al di sopra dell'istinto, anche se hanno conferiscono diverse
capacità. Ad esempio l'istinto (più associato all'intuizione) piò trovare la
risposta alla domanda "Cosa sono?" ma non è capace di porsela, l'intelligenza ha la
capacità contraria. E' quindi necessario creare una filosofia dell'intuizione che
riesca a capire i concetti più difficili, come quello della coscienza.
Per difendersi dalle accuse Bergson rispose col saggio "Le due fonti della morale e
della religione" (1932) in cui parla dei due approcci utilizzabili in ambito morale
e religioso. Il primo è la morale chiusa che crea una società chiusa, sclerotizzata
e dogmatica. E' un approccio passivo dato da norme e insegnamenti formulati nel
tempo precedente, caratterizzato da una casta chiusa immobile all'innovazione.
Secondo l'approccio dell'emozione creatrice, invece, è necessario innovare e
trasportare le masse continuamente. I mistici, i santi e i profeti, tra cui lo
stesso Gesù, fanno parte di questa ristretta cerchia di personaggi che traggono con
sè nuovi valori positivi.
Scuola di Francoforte