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L’Unione Europea (UE) affonda le sue radici nel periodo successivo alla Seconda Guerra
Mondiale, un’epoca segnata dalla devastazione e dalla necessità di ricostruire un’Europa
pacifica e unita. Una delle prime idee di un’Europa federale nasce con il Manifesto di
Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. In questo
documento, redatto durante il confino fascista sull’isola di Ventotene, gli autori proponevano
un’Europa unita per prevenire nuovi conflitti e superare i nazionalismi che avevano portato
alle guerre mondiali.
Il progetto di un’Europa unita fu poi portato avanti da alcuni leader politici del dopoguerra,
considerati i padri fondatori dell’Unione Europea:
• Paul-Henri Spaak (Belgio): protagonista della firma dei Trattati di Roma del
1957.
L’integrazione europea iniziò ufficialmente con la firma dei Trattati di Roma (1957), che
istituirono la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia
Atomica (EURATOM), coinvolgendo inizialmente sei Paesi: Italia, Francia, Germania Ovest,
Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
L’Unione Europea ha diversi simboli che rappresentano la sua identità e i suoi valori:
5. La Moneta Unica: l’euro (€), introdotto nel 1999 per le transazioni finanziarie e
nel 2002 come valuta fisica in molti Stati membri.
Questi obiettivi si sono evoluti nel tempo, e oggi l’UE si occupa anche di altri settori come la
tutela dell’ambiente, i diritti umani, l’innovazione tecnologica e la cooperazione
internazionale.
L’integrazione europea si è progressivamente allargata. Dopo la nascita della CEE nel 1957
con sei Stati, altri Paesi si sono uniti nel tempo:
• 1981: Grecia
• 2013: Croazia
Nel 2016, con un referendum, il Regno Unito ha votato per uscire dall’UE, un processo noto
come Brexit, ufficialmente completato il 31 gennaio 2020, riducendo il numero degli Stati
membri a 27.
• Sicurezza e difesa
L’Italia è il paese che ha beneficiato maggiormente di questo fondo, poiché riceverà circa
200 miliardi nell’arco di cinque anni.
L’ONU nacque ufficialmente con la firma della Carta delle Nazioni Unite da parte di 51 Paesi
a San Francisco nel 1945. Il documento stabilisce i principi fondamentali dell’organizzazione,
tra cui il rispetto della sovranità degli Stati membri, la promozione della pace e della
sicurezza, la cooperazione internazionale e la tutela dei diritti umani. Oggi l’ONU conta 193
Stati membri ed è l’organizzazione internazionale più importante e influente a livello globale.
Uno dei principi fondamentali dell’ONU è l’uguaglianza sovrana degli Stati, sancita
dall’Articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite. Questo principio afferma che ogni Stato,
grande o piccolo, ha gli stessi diritti e doveri all’interno dell’organizzazione e che nessuno
Stato può interferire negli affari interni di un altro. Tuttavia, nella pratica, alcuni Stati
esercitano un’influenza maggiore, soprattutto i cinque membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza, che hanno il diritto di veto.
Uno dei documenti più importanti adottati dall’ONU è la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo, approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale. Questo testo stabilisce i
diritti fondamentali che devono essere riconosciuti a tutti gli esseri umani,
indipendentemente da razza, sesso, lingua, religione o opinione politica.
• Stati Uniti
• Russia
• Cina
• Regno Unito
• Francia
Gli altri 10 membri non permanenti vengono eletti a rotazione per un mandato di due anni.
Il Consiglio di Sicurezza può adottare risoluzioni vincolanti, imporre sanzioni economiche e
autorizzare interventi militari in caso di minacce alla pace mondiale.
Il diritto di veto è uno strumento che consente a ciascuno dei cinque membri permanenti di
bloccare qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza, anche se la maggioranza degli altri
Stati è favorevole. Questo meccanismo fu introdotto per garantire che le grandi potenze non
venissero costrette ad accettare decisioni contrarie ai loro interessi.
Tuttavia, il diritto di veto è spesso criticato perché rallenta le decisioni dell’ONU e impedisce
interventi tempestivi in situazioni di crisi (come in Siria o in Ucraina).
Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sono decisioni ufficiali dell’ONU e possono essere di
tre tipi:
L’embargo
L’ONU può imporre un embargo a uno Stato come misura di pressione per indurlo a
rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. L’embargo può riguardare:
Un esempio significativo è l’embargo imposto all’Iraq di Saddam Hussein negli anni ‘90 o
quello contro la Corea del Nord.
I Caschi Blu sono le forze di pace dell’ONU, formate da soldati e personale civile inviati in
aree di conflitto per garantire la stabilità e la sicurezza. Essi svolgono missioni di
peacekeeping, che includono:
L’obiettivo principale della NATO è la sicurezza collettiva dei suoi membri. L’articolo 5 del
Trattato del Nord Atlantico stabilisce che un attacco contro un paese membro è considerato
un attacco contro tutti, impegnando l’alleanza a una risposta collettiva.
Il Patto di Varsavia, firmato nel 1955, era l’alleanza militare guidata dall’Unione Sovietica in
risposta alla NATO. Includeva:
Mentre la NATO era fondata su un sistema di difesa collettiva tra paesi democratici
occidentali, il Patto di Varsavia era sotto il controllo sovietico e mirava a garantire il dominio
dell’URSS sui paesi satelliti dell’Europa orientale.
• NATO: Sistema basato sulla cooperazione tra Stati sovrani, con decisioni
condivise.
Dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e la dissoluzione dell’URSS (1991), il Patto di
Varsavia venne sciolto nel 1991, mentre la NATO continuò a esistere, assumendo nuovi
compiti nel campo della sicurezza globale.
La NATO dispone di numerose basi militari strategiche in Europa e in Italia, utilizzate per il
dispiegamento rapido di forze e per esercitazioni congiunte.
• Germania: Ramstein Air Base (quartier generale delle forze aeree USA in
Europa).
L’Italia ospita alcune delle basi più strategiche dell’Alleanza, tra cui:
• Sigonella (Sicilia)
• Napoli
• Vicenza
• Ghedi (Lombardia)
L’Italia, per la sua posizione geografica, è un paese chiave per le operazioni NATO nel
Mediterraneo e in Medio Oriente.
La CPI interviene quando gli Stati non possono o non vogliono perseguire i crimini. Può
avviare indagini su richiesta degli Stati membri, del Consiglio di Sicurezza ONU o su
iniziativa del Procuratore. Tuttavia, non ha una forza di polizia propria e dipende dalla
cooperazione internazionale per eseguire i mandati di arresto.
1. Mancanza di una forza di polizia : La CPI dipende dagli Stati per eseguire gli
arresti.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) è un organo giuridico internazionale con sede
a Strasburgo, istituito nel 1959 dal Consiglio d’Europa per garantire il rispetto della
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (1950). Ha giurisdizione sui 46 Stati membri del
Consiglio d’Europa e rappresenta un’istanza di giudizio superiore, le cui sentenze sono
vincolanti.
Struttura e Funzionamento
La Corte è composta da 46 giudici, uno per ogni Stato membro, eletti per un mandato di
nove anni. Esamina i ricorsi attraverso:
I ricorsi devono rispettare alcuni criteri, tra cui l’esaurimento dei rimedi nazionali e la
presentazione entro sei mesi dall’ultima decisione nazionale.
Finalità e Giurisdizione
Le sue sentenze obbligano gli Stati a modificare leggi e pratiche per adeguarsi ai principi
della Convenzione.
Le Condanne dell’Italia
In seguito al ricorso presentato da alcuni detenuti italiani, che denunciavano la violazione del
loro diritto a uno spazio minimo vitale nelle celle a causa del sovraffollamento carcerario, la
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte condannato lo Stato italiano, obbligandolo a
risarcire i danni subiti dai detenuti.
La Corte si è inoltre occupata della questione della presenza del crocifisso nelle scuole, a
seguito del ricorso di un genitore che riteneva tale pratica una violazione del principio di
laicità dello Stato, il quale dovrebbe mantenere un atteggiamento equidistante rispetto a
tutte le confessioni religiose.