Tesi
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Analisi strutturale di un sistema di
scarico per autoveicoli mediante
metodo numerico meshless
Candidato: Relatore:
Valerio Giannelli Prof.ssa Francesca Maria Curà
Tutor aziendale:
Alessio Mazzarini
Questo studio è stato sviluppato presso l’azienda Marelli Europe S.p.A. nel
dipartimento R&D - Green Technology Systems di Venaria Reale (TO).
Nei capitoli seguenti verrà presentata una panoramica sui componenti che
costituiscono un sistema di scarico. Successivamente verrà effettuato un confronto
da un punto di vista funzionale tra il metodo FEM tradizionale utilizzato in azienda
ed il metodo meshless utilizzato dal software SimSolid TM, andando ad evidenziare
le principali differenze. Infine verranno presentati e confrontati i risultati ottenuti
da analisi strutturali di diversa tipologia (modale, statica, dinamica, termica)
utilizzando le due metodologie citate precedentemente.
Indice
Sommario .................................................................................................................
Introduzione .......................................................................................................... 1
1.2.4 Silenziatore...................................................................................... 13
4 Conclusioni .................................................................................................. 76
Bibliografia .......................................................................................................... 80
Introduzione
Per Computer-Aided Engineering (CAE) si intende l’utilizzo di software
informatici che consentono la risoluzione di problemi tecnologici di diversa
tipologia tramite algoritmi di calcolo numerico, sfruttando le avanzate capacità
computazionali dei computer.
Gli strumenti CAE sono utilizzati per numerose applicazioni ingegneristiche, tra le
quali ad esempio:
1
processo di sviluppo, quando è meno costoso apportare modifiche al modello
(processo di ottimizzazione del prodotto).
Esistono diverse tipologie di metodi numerici a seconda dal tipo di analisi e dal
risultato che si vuole ottenere. Il metodo più utilizzato per la risoluzione di problemi
ingegneristici di grandi dimensioni descritti da equazioni differenziali risulta essere
il Metodo degli Elementi Finiti (FEM) il quale, grazie ad operazioni di
discretizzazione, determina la soluzione approssimata di equazioni differenziali alle
derivate parziali su un dominio definito.
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Ogni qualvolta si effettua una analisi virtuale mediante il Metodo degli Elementi
Finiti, durante il Pre-Processing si possono individuare due fasi distinte che portano
alla generazione del modello:
Tali attività sono essenziali per svolgere una analisi FEM, ma nello stesso tempo
risultano abbastanza critiche. La semplificazione geometrica infatti è un passaggio
non banale che richiede uno specialista altamente qualificato nelle tecnologie FEM
e CAD, ed il processo di meshing in genere fallirebbe se eseguito sulla geometria
originale. Inoltre sono le fasi più dispendiose in termini di tempo durante una intera
analisi agli elementi finiti.
Per questi motivi è stato sviluppato il software SimSolid TM della compagnia Altair
Engineering Inc. , che si differenzia dalla metodologia tradizionale. Esso infatti si
presenta come uno strumento altamente innovativo e “rivoluzionario” di
simulazione meccanica strutturale e termica basato su complessi algoritmi di
calcolo che gli consentono di superare il concetto di mesh normalmente utilizzato
nei tradizionali codici FEM. Le attività di semplificazione geometrica e di
discretizzazione del modello da parte dell’operatore vengono eliminate,
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semplificando di conseguenza l’esecuzione delle analisi, e riducendo drasticamente
le tempistiche di calcolo.
È da precisare, però, che il software SimSolid TM non nasce con lo scopo di sostituire
i solutori agli elementi finiti già esistenti, ma con l’obiettivo di migliorare la
progettazione nelle prime fasi, ove può risultare utile ottenere un feedback rapido
sul progetto in questione. Esso infatti non è destinato a studi dettagliati, per i quali
invece vengono ancora utilizzati i tradizionali metodi di simulazione FEM.
4
1 I sistemi di scarico
L’impianto di scarico è un sistema complesso ad alta tecnologia che parte dalla
camera di combustione del motore e prosegue sino all’estremità posteriore
dell’automobile. Inizialmente, un sistema di scarico aveva solamente lo scopo di
massimizzare l’efficienza del motore, di abbattere il rumore emesso dal propulsore
utilizzando i silenziatori e di convogliare i gas combusti all’esterno del vano
motore. Da quasi un quarto di secolo, invece, si è aggiunto al sistema di scarico
anche il compito del post-trattamento dei gas combusti utilizzando i catalizzatori,
al fine di ridurre le emissioni inquinanti.
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1.1 Hot End
La parte calda di un sistema di scarico è il tratto di linea compreso tra l’uscita del
compartimento motore e l’elemento disaccoppiante che la separa dalla parte fredda.
In essa sono presenti i dispositivi per l’abbattimento delle emissioni inquinanti
(catalizzatore) e sfrutta le alte temperature dei gas combusti al fine di ottimizzare le
reazioni chimiche presenti nel convertitore catalitico.
Collettore Catalizzatore
Sonda Lambda
Elemento disaccoppiante
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1.1.1 Collettore
7
1.1.2 Catalizzatore
8
1.1.3 Sonda Lambda
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1.2 Cold End
- Elemento disaccoppiante;
- Tubazioni;
- Staffe;
- Tasselli;
- Silenziatore;
- Codino finale.
Staffe e tasselli
Codino finale
Tubazioni
Silenziatore
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1.2.1 Elemento disaccoppiante
- Flessibile standard;
- Flessibile standard con treccia interna (per motori diesel turbocompressi);
- Flessibili rinforzati (per autoveicoli di grossa cilindrata);
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1.2.2 Staffe
1.2.3 Tasselli
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1.2.4 Silenziatore
Candela di travaso
Candela di ingresso
Candela di uscita
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2 Metodi numerici di simulazione
Da quando negli anni ’70 ha iniziato ad avere un ruolo importante nelle industrie
automobilistiche ed aerospaziali, la simulazione si è evoluta con il tempo e con la
tecnologia sempre più all’avanguardia, diventando uno strumento del tutto
essenziale durante le fasi di progettazione. Essa infatti, al giorno d’oggi, è stata
adottata in diversi altri settori come ad esempio quello biomedicale, elettronico, dei
beni di consumo, della difesa e dell’energia.
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soluzioni in poco tempo e con una precisione accettabile è molto più importante
rispetto ad avere una precisione assoluta ma con poca rapidità. Esistono diverse
tipologie di metodi numerici a seconda dal tipo di analisi e dal risultato che si vuole
ricavare, ma il più utilizzato per la risoluzione di problemi ingegneristici di grandi
dimensioni descritti da equazioni differenziali risulta essere il Metodo degli
Elementi Finiti (FEM).
Per svolgere una qualsiasi analisi agli elementi finiti, generalmente, vengono
eseguite tre fasi differenti. Durante la prima fase di Pre-Processing viene modellata
la geometria del componente da simulare, vengono stabiliti i vincoli e i carichi
applicati e vengono definite le proprietà fisiche del sistema. Durante la seconda fase
di Solving avviene la risoluzione del modello tramite una formulazione matematica
appropriata. Infine durante l’ultima fase di Post-Processing avviene la
visualizzazione e l’analisi dei risultati ottenuti.
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Figura 2.1: Ciclo di ottimizzazione utilizzando la metodologia FEM tradizionale
16
2.1 Metodo FEM tradizionale
2.1.1 Pre-Processing
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2.1.1.2 Semplificazione geometrica
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2.1.1.3 Costruzione della mesh
Tutti i metodi numerici incluso il metodo degli elementi finiti necessitano del
passaggio da un modello continuo (numero infinito di gradi di libertà) ad un
modello discreto (numero finito di gradi di libertà). La discretizzazione avviene
attraverso la creazione di un dominio di calcolo (mesh) composta da elementi di
geometria semplice, ciascuno dei quali è definito dalla posizione dei suoi vertici,
detti nodi.
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- Staffe, cavallotti: modellazione solid 3D.
20
- Connessione di rigidezza infinita tra due nodi: la connessione viene
realizzata utilizzando elementi rigidi RBE2 che uniscono rigidamente due
nodi.
SPC
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- Connessione con flessibile: il flessibile viene rappresentato mediante due
“stelle” di elementi RBE2, i cui nodi indipendenti sono collegati tramite un
elemento elastico CBUSH. Per inserire la massa del flessibile si utilizzano
delle masse concentrate CONM2 divise equamente tra i due nodi che
definiscono l’elemento elastico e le due estremità delle tubazioni unite dal
flessibile.
Stella RBE2
CBUSH
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- Verificare i valori di Aspect Ratio, Skew e Jacobian: l’Aspect Ratio fornisce
informazioni sulla distorsione dell’elemento in termini di proporzioni tra i
lati, lo Skew rappresenta la deviazione degli angoli dell’elemento rispetto a
quelli di un elemento ideale e lo Jacobian descrive la distorsione
dell’elemento rispetto ad uno ideale in termini di curvatura dei bordi;
- Controllare le normali: tutti gli elementi di ogni componente devono
presentare la stessa normale al piano.
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Per un elemento CBUSH è necessario selezionare PBUSH come Card Image ed
inserire i vari parametri di rigidezza elastica lineare e torsionale.
SPC
Stella RBE2
24
2.1.2 Solving
La fase di Solving consiste nella risoluzione del modello strutturale con un software
di calcolo opportuno. Durante il lavoro di tesi il software utilizzato è stato MSC
Nastran. Si tratta di uno strumento sfruttato principalmente per condurre analisi
statiche, dinamiche e termiche in domini lineari e non-lineari. Esso si basa infatti
su metodi numerici altamente sofisticati, ed i problemi non-lineari vengono risolti
con tecniche numeriche implicite integrate, permettendo così di svolgere
velocemente qualsiasi tipo di analisi. Inoltre il programma non possiede
funzionalità che consentono di creare graficamente un modello, una mesh o di
visualizzare i risultati ottenuti. Infatti, per eseguire una analisi con MSC Nastran, è
necessario creare un file di testo di lancio nel quale specificare i seguenti elementi:
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2.1.3 Post-Processing
Per il lavoro di tesi, durante la fase di Post-Processing, sono stati utilizzati i software
HyperView TM e HyperGraph TM. Tramite HyperView TM è possibile eseguire delle
analisi qualitative per via grafica, mostrando l’animazione nel tempo del sistema
modellato o tramite mappe colorimetriche che forniscono una distribuzione di
colori a seconda delle grandezze di interesse. Per valutazioni più accurate è inoltre
possibile ricavare i valori puntuali in ogni nodo della grandezza fisica di output
richiesta. Possono essere valutati ad esempio stress, deformazioni, spostamenti e
reazioni vincolari del modello.
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2.2 Metodo numerico meshless - (SimSolid TM)
2.2.1 Pre-Processing
27
Inoltre, tramite l’impostazione Geometry Import Settings, è possibile scegliere il
livello di dettaglio della geometria da importare. Si possono infatti selezionare
quattro diversi livelli di risoluzione (Standard (default) – Enhanced – Fine –
Custom). Scegliendo una risoluzione più fine, la geometria risulta essere più
dettagliata ma contemporaneamente diminuisce la velocità di calcolo delle analisi.
È consigliabile quindi aumentare la risoluzione solamente se si dovessero notare
superfici inesistenti, non regolari, o se una determinata analisi dovesse arrestarsi
improvvisamente.
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2.2.1.3 Controllo di eventuali difetti geometrici
Per svolgere una qualsiasi analisi strutturale è necessario che tutti i componenti che
TM
costituiscono un assieme siano connessi tra loro. SimSolid consente di creare
diverse tipologie di connessioni, per replicare al meglio i collegamenti presenti
nella realtà. Ad esempio è possibile ricreare connessioni di vincolo (bonded),
scorrevoli (sliding), bullonate, saldature a punti o a filo e connessioni elastiche.
Inoltre il software, oltre alla modalità manuale da parte dell’operatore, permette di
creare automaticamente le connessioni scegliendo semplicemente un valore
generale per le tolleranze di connessione (gap e penetration).
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- Connessione di saldatura tubo-tubo, tubo-fondello, tubo-diaframma: tale
connessione è l’equivalente della saldatura tra due componenti shell
effettuata con il metodo FEM tradizionale. Per creare la connessione è
necessario utilizzare l’impostazione Add/edit part connections, selezionare
il bordo a contatto tra i due componenti e scegliere il valore di
gap/penetration ed il livello di risoluzione più opportuno a seconda della
geometria delle parti.
Bordo di contatto
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- Connessioni di saldatura tubo-staffa, staffa-cavallotto: tale connessione è
l’equivalente della saldatura 3D tra un componente shell e uno solid, o tra
due componenti solid, effettuata con il metodo FEM tradizionale. Per
ottenere un buon livello di affidabilità dei risultati è necessario possedere
già nel modello CAD importato le superfici delle saldature 3D. Esse
vengono quindi riconosciute dal software come componenti. Spesso, però,
la geometria di un sistema si scarico che deve essere analizzato è sprovvista
di saldature 3D. È quindi necessario creare le superfici delle saldature
TM
tramite un secondo software e successivamente importarle in SimSolid
come file CAD separato dall’intera linea di scarico. Per creare la
connessione bisogna utilizzare l’impostazione Add/edit part connections,
selezionare i componenti da connettere (compresa la saldatura 3D), e
scegliere il valore di gap/penetration ed il livello di risoluzione più
opportuno a seconda della geometria delle parti.
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- Connessione con tassello: per creare la connessione bisogna utilizzare
l’impostazione Bushing presente in Virtual Connections. Si tratta di una
connessione elastica che simula il comportamento di una molla. È
necessario quindi selezionare la superficie della staffa connessa al tassello
ed inserire i valori la rigidezza lungo gli assi. Se i tasselli non sono orientati
secondo il sistema di riferimento globale, basta solamente orientare
correttamente il sistema di riferimento locale della connessione Bushing.
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Per inserire la massa del flessibile, bisogna utilizzare l’impostazione Remote
Mass presente in Virtual Connectors andando a ripartirla sui due tubi
connessi. È necessario quindi selezionare prima la faccia trasversale di uno
dei due tubi ed inserire metà del peso del flessibile e successivamente
ripetere la procedura selezionando la superficie della seconda tubazione.
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2.2.2 Solving
Dal punto di vista teorico, il metodo di calcolo utilizzato da SimSolid TM si basa sulla
teoria delle approssimazioni esterne, ovvero una generalizzazione del metodo degli
elementi finiti. Tale teoria si fonda principalmente sui seguenti concetti:
TM
La precisione della soluzione viene garantita da SimSolid tramite una
“multi-pass adaptive analysis”. Essa permette di perfezionare automaticamente,
tramite un processo iterativo, la soluzione nelle aree in cui è necessario ottenere la
massima precisione, basandosi sulle variazioni di densità di energia locale e sugli
errori assoluti ai confini della regione analizzata. L’utente inoltre ha la possibilità
scegliere il numero di passaggi iterativi che devono essere eseguiti durante il
processo di risoluzione.
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Durante la fase di Solving, dopo aver scelto ed impostato la tipologia di analisi da
voler effettuare, avviene la risoluzione del modello strutturale. Con alcune
limitazioni SimSolid TM permette di eseguire le seguenti tipologie di analisi:
- Analisi modale;
- Analisi statica lineare e non lineare;
- Analisi dinamica di risposta nel tempo e in frequenza;
- Analisi termica;
2.2.3 Post-Processing
Anche con SimSolid TM è possibile eseguire delle analisi qualitative per via grafica,
grazie ad un’animazione nel tempo del sistema modellato o tramite mappe
colorimetriche che forniscono una distribuzione di colori a seconda delle grandezze
di interesse. Inoltre, per valutazioni più accurate, è possibile ricavare i valori
puntuali di qualsiasi zona di un componente della grandezza fisica di output
richiesta. Possono essere valutati ad esempio forme modali, stress, deformazioni,
spostamenti e reazioni vincolari del modello.
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2.3 Confronto tra metodo FEM tradizionale e metodo
numerico meshless (SimSolid TM)
Come è stato possibile notare dai paragrafi 2.1 e 2.2, il metodo FEM tradizionale
TM
ed il software SimSolid operano in maniera completamente differente. In
particolare le principali differenze sono presenti durante le fasi di Pre-Processing e
di Solving.
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passanti, e persino la natura di alcuni componenti come viti, dadi, rondelle. Inoltre
è in grado di gestire al meglio la presenza di imperfezioni geometriche, di spazi
vacanti o di compenetrazioni e contatti irregolari tra componenti, grazie ad un
processo di creazione delle connessioni automatico, robusto e semplice da regolare
TM
manualmente. Quindi, utilizzando SimSolid , si ottiene una riduzione netta dei
passaggi da eseguire durante la fase di Pre-Processing, e ciò implica una minor
possibilità di riscontrare errori durante le simulazioni.
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Infine, per quanto riguarda il metodo di calcolo, nella seguente tabella sono
mostrate le principali differenze.
FEM SimSolid TM
I gradi di libertà sono associati ai nodi. I gradi di libertà non sono nodali, ma
possono essere associati a superfici,
volumi o linee.
Ogni nodo può avere 3 gradi di libertà. È possibile avere molti gradi di libertà
per ogni singola geometria, a seconda
dall'adattamento della soluzione.
Le funzioni di forma sono semplici Le funzioni di forma possono essere di
polinomi di interpolazione di basso classe arbitraria e sono derivate durante
grado. la fase di soluzione. Esse non devono
quindi essere necessariamente dei
polinomi.
L'adattamento della soluzione si basa La precisione della soluzione viene
TM
principalmente sul cambiamento della garantita da SimSolid tramite una
densità di energia locale ed è raramente “multi-pass adaptive analysis”.
utilizzato per gli assiemi. L’adattamento della soluzione è
sempre attivo, e permette di
perfezionare automaticamente la
soluzione tramite un processo iterativo,
basandosi sulle variazioni di densità di
energia locale e sugli errori assoluti ai
confini della regione analizzata.
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3 Sistemi di scarico analizzati ed analisi
effettuate
L’obiettivo del lavoro di tesi è stato quello di studiare il funzionamento del software
SimSolid TM e di verificare se fosse possibile sfruttare le sue interessanti potenzialità
per eseguire una serie di analisi strutturali su sistemi di scarico per autoveicoli.
È stato quindi effettuato un confronto tra il metodo numerico tradizionale degli
elementi finiti, ritenuto il metodo di riferimento, e il metodo numerico meshless. In
TM
primo luogo è stata creata una metodologia sulle connessioni in SimSolid da
poter seguire durante le analisi di una qualsiasi linea di scarico. Successivamente
sono stati confrontati i risultati ottenuti con entrambe le metodologie, e
l’accuratezza dei risultati ricavati tramite SimSolid TM è stata calcolata in relazione
ai risultati ottenuti con il FEM tradizionale, essendo il metodo ufficialmente
utilizzato in azienda.
È stato deciso di studiare il comportamento di una Cold End (Model 520) e di una
Hot End (Model W).
Per il Model W è stata invece effettuata solamente un’analisi modale, poiché tutte
le altre possibili analisi di solito eseguibili su una Hot End tramite la metodologia
tradizionale non sono state ancora implementate correttamente su SimSolid TM.
È da precisare che il presente lavoro non è stato finalizzato alla verifica dei target
nelle varie analisi effettuate, quanto più al confronto tra i risultati ottenuti con le
due metodologie.
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3.1 Modelli analizzati
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Figura 3.2: Staffa 1(sinistra) / Staffa 2 (destra) - Model 520
I tasselli utilizzati per ancorare le quattro staffe sono tutti della stessa tipologia, e
quindi presentano la stessa rigidezza elastica. Essi possiedono un solo foro in cui è
calettata la staffa, mentre dalla parte opposta vengono collegati ad una controstaffa
tramite due ganci.
Controstaffa
Tassello
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Il silenziatore anteriore è costituito da due candele forate (di ingresso e di uscita),
due diaframmi forati e nelle due camere è presente del materiale fonoassorbente. Il
silenziatore posteriore invece presenta tre candele (di ingresso, di travaso, di uscita),
tre diaframmi forati, un diaframma trasversale e in una delle quattro camere è
inserito del materiale fonoassorbente e un risonatore sulla candela di uscita.
Candela di uscita
Diaframmi forati
Candela di ingresso
Materiale fonoassorbente
Candela di uscita
Diaframmi forati
Diaframma trasversale
Candela di ingresso
Candela di travaso
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3.1.2 Model W
Flangia iniziale
Staffa
Catalizzatore
Collettore
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3.2 Correlazione modale a temperatura ambiente
Per tale motivo viene effettuata un’analisi modale a temperatura ambiente del
sistema di scarico. Per analisi modale si intende quel procedimento che si applica
nell’analisi delle vibrazioni per descrivere il comportamento dinamico di strutture
meccaniche lineari. Lo scopo è quello di ottenere le forme modali (“mode shapes”)
dalla struttura quando è eccitata alle sue frequenze naturali ed i parametri modali,
tra cui le frequenze di risonanza. Per forma modale si intende il modello del
movimento di tutti i punti della struttura ad una determinata frequenza modale. Dal
punto di vista teorico, il numero di “mode shapes” risulta uguale al numero di gradi
di liberà della sistema e l’insieme delle equazioni del moto che regolano la dinamica
della struttura in esame genera una equazione matriciale i cui autovalori
corrispondono alle frequenze naturali, mentre gli autovettori alle forme modali.
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3.2.1 Analisi modale Model 520
Una Cold End, essendo il tratto di linea di scarico connessa con il pianale
dell’autovettura tramite le staffe, è senza dubbio la principale fonte di vibrazioni
che possono essere trasferite al veicolo. Come già descritto precedentemente, sono
presenti un giunto flessibile e dei tasselli elastici per limitare il più possibile la
trasmissione di onde vibrazionali. Tuttavia, tramite un’analisi modale, è necessario
comunque effettuare un controllo delle frequenze di risonanza di alcuni punti critici.
In particolare, i componenti che generalmente vengono sottoposti a tale verifica
sono le staffe di ancoraggio della linea.
Sia con la metodo FEM tradizionale sia con il metodo meshless, è stata eseguita
un’analisi modale della Cold End fino a 700 Hz. Nella tabella seguente sono stati
riportati, a titolo di esempio, i primi 15 modi individuati. Inoltre non sono stati
inseriti i primi 3 modi, i quali rappresentano le tre traslazioni rigide del sistema.
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Di seguito, invece, sono riportate le prime frequenze naturali di risonanza delle
quattro staffe e le rispettive forme modali.
Figura 3.8: Analisi modale Model 520 - Forme modali staffa 3 e staffa 4 –
FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Figura 3.9: Analisi modale Model 520 - Forme modali staffa 1 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Figura 3.10: Analisi modale Model 520 - Forme modali staffa 2 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
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Dal punto di vista del tempo impiegato per svolgere le simulazioni, tramite il
metodo FEM tradizionale, la fase di Pre-Processing è durata circa una settimana,
mentre la fase di Solving è durata qualche minuto. Utilizzando SimSolid TM , invece,
il tempo impiegato per preparare il modello è stato di qualche ora, mentre per
svolgere l’analisi il software ha impiegato circa due ore.
Dal Post-Processing è possibile notare che, per tutti i modi vibrazionali compresi
tra 0 Hz e 700 Hz, la differenza tra le frequenze di risonanza ricavate tramite le due
metodologie non supera il 10%. Maggior attenzione è stata rivolta alle prime
frequenze modali delle quattro staffe.
Dalla Tabella 3.2 si può notare come la precisione dei risultati ottenuti tramite
metodo meshless risulti accettabile, con un massimo di differenza pari al 6.9% per
la Staffa 2. Inoltre, per tutte e quattro le staffe, la frequenza ottenuta utilizzando
SimSolid TM risulta superiore a quella ricavata utilizzando il FEM tradizionale. Ciò
TM
probabilmente è la conseguenza di una maggior rigidità in SimSolid della
connessione di saldatura tra staffa e cavallotto o tra cavallotto e tubazione, rispetto
al modello “meshato”. Inoltre, durante la fase di Pre-Processing, è stato possibile
rilevare una leggera differenza di peso tra i due modelli preparati con HyperMeshTM
TM
e SimSolid . In particolare, poiché il metodo meshless opera direttamente sulle
superfici CAD originarie, probabilmente il problema risiede nella discretizzazione
effettuata con il metodo FEM tradizionale. Per ottenere una miglior precisione nel
modello “meshato”, sarebbe stato necessario discretizzare i componenti “shell”
partendo dalla superficie media.
Dalle Figure 3.8, 3.9 e 3.10 , invece, si può osservare la coincidenza delle forme
modali ottenute con entrambi i metodi, per tutte e quattro le staffe.
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3.2.2 Analisi modale Model W
Sia con la metodo FEM tradizionale sia con il metodo meshless, è stato scelto di
eseguire un’analisi modale della Hot End fino a 1000 Hz. Nella tabella seguente
sono stati riportati i primi quattro modi individuati.
Dalla Tabella 3.3 è possibile notare come la precisione dei risultati ottenuti per
primi quattro modi tramite metodo meshless risulti accettabile, con una differenza
massima dell’ 8.3% tra le frequenze di risonanza ricavate con le due metodologie.
Inoltre, per tutti e quattro i modi, la frequenza ottenuta utilizzando il FEM
TM
tradizionale risulta superiore a quella ricavata utilizzando SimSolid . Ciò
probabilmente è la conseguenza di una maggior rigidità della connessione di
saldatura tra i semigusci del collettore e del catalizzatore realizzata con
HyperMeshTM , rispetto alle connessioni create con SimSolid TM, essendo le superfici
da saldare di geometria abbastanza complessa.
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Figura 3.11: Analisi modale Model W - Modo 1 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Figura 3.12: Analisi modale Model W - Modo 2 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Figura 3.13: Analisi modale Model W - Modo 3 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Figura 3.14: Analisi modale Model W - Modo 4 - FEM (sinistra) e SimSolid TM (destra)
Dalle Figure 3.11, 3.12 , 3.13 e 3.14 , invece, si può osservare la coincidenza delle
forme modali ottenute con entrambi i metodi, per tutti e quattro i modi.
Anche per una Hot End, quindi, SimSolid TM si conferma essere un ottimo strumento
di supporto al metodo FEM tradizionale per svolgere un’analisi modale ed ottenere
risultati affidabili in breve tempo.
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3.3 Risposta in frequenza Model 520
Come già descritto precedentemente, dal punto di vista strutturale, le staffe di una
Cold End sono i componenti maggiormente controllati, essendo loro una delle
principali fonti di vibrazioni che possono essere trasmesse al veicolo causando
quindi rumore all’interno dell’abitacolo. Per tale motivo, oltre all’analisi modale,
viene effettuata una misura dell’inertanza per ognuna delle staffe presenti lungo una
linea di scarico. Sperimentalmente, per svolgere tale analisi, ogni staffa viene
eccitata in un punto tramite un martello strumentato con una cella di carico e con
uno o più accelerometri si rileva la risposta del sistema in quel punto. In campo
virtuale, invece, l’analisi consiste in una risposta in frequenza durante la quale si
valutano gli spostamenti dei punti eccitati da una forzante costante in frequenza pari
a 1N e che agisce lungo l’asse Z, simulando così una martellata.
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Con entrambe le metodologie è stata eseguita un’analisi di risposta in frequenza
della Cold End Model 520 in un range di frequenze da 20 Hz a 600 Hz. All’estremità
di ogni staffa è stata quindi applicata lungo l’asse Z una forzante unitaria costante
in frequenza ed è stato ricavato, per ogni punto di applicazione della forza, un
grafico dello spostamento Z in funzione della frequenza.
51
Figura 3.17: Spostamento Z vs Frequenza - Staffa 2
52
Figura 3.19: Spostamento Z vs Frequenza - Staffa 4
Dai grafici precedenti è possibile effettuare alcune osservazioni. Dalle figure 3.16
e 3.17 si può notare che sino alla frequenza di circa 130 Hz le due curve si
sovrappongono perfettamente, mentre per frequenze maggiori le curve risultano
essere leggermente sfasate tra loro. Dalle figure 3.18 e 3.19, invece, si nota uno
sfasamento sin dalle prime frequenze che tende a crescere all’aumentare della
TM
frequenza. In particolare, per tutte e quattro le staffe, utilizzando SimSolid i
picchi di risonanza vengono raggiunti per frequenze superiori rispetto al metodo
tradizionale, e tale sfasamento probabilmente è la conseguenza di una maggior
rigidità in SimSolid TM della connessione di saldatura rispetto al modello “meshato”.
Inoltre, in tutti i grafici, si può notare che ai valori delle prime frequenze naturali
delle staffe individuate durante l’analisi modale, corrispondono dei picchi di
risonanza, e ciò è testimonianza un corretto esito dell’analisi di inertanza. I restanti
picchi di risonanza individuati corrispondono a dei modi di vibrare globali della
struttura.
53
3.4 Correlazione statica lineare Model 520
L’analisi statica lineare è una delle analisi più semplici e più frequenti in campo
virtuale. Il termine statica indica che il carico a cui è sottoposto il sistema analizzato
risulta costante nel tempo. Il termine lineare, invece, indica che il materiale possiede
sempre un comportamento lineare, secondo la legge di Hooke (𝜎 = 𝐸 𝜖).
Se, a seguito delle analisi, le luci minime di progetto non dovessero essere rispettate,
gli analisti CAD generalmente tendono a spostare la linea in direzione +Z
(pretensionamento) al fine di compensare gli effetti gravitazionali ed ottenere un
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assetto più efficiente. Se un tassello invece dovesse risultare sovraccaricato è
necessaria la sostituzione con un altro più performante o una nuova disposizione
delle staffe per ottenere una miglior ripartizione dei carichi.
Anche il giunto flessibile permette una certa liberà di movimento della Cold End
rispetto alla Hot End, e per tale motivo è necessario valutarne gli spostamenti.
Generalmente è buona norma non superare gli 1,5-2 mm di spostamento.
Sia con la metodo FEM tradizionale sia con il metodo meshless è stato applicato al
sistema un carico gravitazionale verticale pari a 1g (9.81 m/s2) lungo la direzione
-Z, sottoponendo così il sistema ad una sollecitazione pari al peso proprio.
Successivamente sono stati ricavati gli spostamenti verticali dei tasselli e del
flessibile, ed il carico sui tasselli è stato valutato misurando i valori delle reazioni
vincolari (SPC force) nei punti di ancoraggio. Infatti, poiché tutti i tasselli presenti
nel Model 520 lavorano secondo il sistema di riferimento globale, il valore di SPC
force coincide con il carico ricavato moltiplicando lo spostamento verticale per la
rigidezza lungo l’asse Z del componente.
55
Come prima analisi qualitativa, dalla figura 3.21, è possibile osservare come le
mappe colorimetriche degli spostamenti della linea analizzata con le due
metodologie siano praticamente coincidenti tra loro.
Figura 3.21: Analisi statica lineare Model 520 – Spostamenti linea con carico 1g verticale –
FEM (in alto) e SimSolid TM (in basso)
Entrando più nello specifico, dalla tabella 3.4 è possibile notare come per tutti e
quattro i tasselli e per il flessibile la differenza tra gli spostamenti ricavati tramite
le due metodologie risulti inferiore al 4%. Inoltre si può osservare che gli
spostamenti ottenuti utilizzando il metodo FEM tradizionale risultano sempre
TM
superiori a quelli ricavati utilizzando SimSolid . Ciò probabilmente è la
conseguenza di una leggera differenza di peso tra i due modelli, ed anche in questo
caso, per ottenere una miglior precisione nel modello “meshato”, sarebbe stato
necessario discretizzare i componenti “shell” partendo dalla superficie media.
56
Spostamento Z Spostamento Z SPC force SPC force
Differenza
[mm] [mm] [N] [N]
[%]
FEM SimSolid TM FEM SimSolid TM
Tabella 3.4: Analisi statica lineare Model 520 - Spostamenti tasselli e flessibile con carico 1g verticale
Per verificare il contenimento laterale della linea e quindi il rispetto delle luci
minime di progetto, è stato applicato al sistema un carico gravitazionale verticale
pari a 1g (9.81 m/s2) lungo l’asse -Z, ed una accelerazione trasversale pari a 1g (9.81
m/s2) lungo l’asse Y. La scelta di imporre un’accelerazione laterale di tale entità
risulta coerente con i carichi subiti generalmente da un sistema di scarico durante
le comuni manovre di un autoveicolo. Successivamente, per effettuare un confronto
tra le due metodologie, sono state ricavate le risultanti degli spostamenti lungo i tre
assi di quattro punti significativi situati lungo la Cold End. Sono state scelte quelle
zone dove le tubazioni possiedono ad esempio una geometria contorta o dove vi
sono componenti esposti verso l’esterno come ad esempio il codino.
Come prima visione qualitativa, dalla figura 3.22 è possibile osservare come, anche
per questa analisi, le mappe colorimetriche degli spostamenti della linea analizzata
con le due metodologie siano praticamente le medesime.
57
Figura 3.22: Analisi statica lineare Model 520 – Spostamenti linea con carico 1g verticale e 1g trasversale -
FEM (in alto) e SimSolid TM (in basso)
Infatti, entrando più nello specifico, dalla tabella 3.5 è possibile notare come per
tutti e quattro i punti investigati la differenza tra gli spostamenti ricavati tramite le
due metodologie risulti inferiore al 3%. Inoltre, anche in questa analisi, si può
osservare come gli spostamenti ottenuti utilizzando il metodo FEM tradizionale
risultino superiori a quelli ricavati utilizzando SimSolid TM.
58
Spostamento Spostamento
magnitude [mm] magnitude [mm] Differenza [%]
FEM SimSolid TM
Tabella 3.5: Analisi statica lineare Model 520 - Spostamenti punti con carico 1g verticale e 1g trasversale
Dai risultati di tale analisi SimSolid TM si conferma essere una rapida alternativa al
metodo tradizionale degli elementi finiti per svolgere con buona accuratezza
un’analisi statica lineare applicando carichi gravitazionali lungo più direzioni, al
fine di valutare gli spostamenti del sistema analizzato.
Ogni staffa è sottoposta ad una massima sollecitazione media (σm) causata dalla
presenza di un carico statico e ad una massima sollecitazione alternata (σa) causata
dall’applicazione di un carico dinamico.
Stress (σ)
Time
59
Il diagramma di Haigh rappresenta la zona di “vita sicura” a fatica di un materiale
ad una determinata temperatura di esercizio e per un numero di cicli di vita fissato.
Esso presenta una curva che permette di individuare in ordinate la sollecitazione
alternata (σa) in funzione della sollecitazione media (σm) in ascisse. Se il punto di
lavoro definito dalla tensione media massima ed alternata massima a cui è
sottoposta una staffa risulta all’interno del diagramma di Haigh, si ha la validazione
della staffa in esame. Se si mantiene costante il rapporto tra tensione media ed
alternata, si può individuare una retta passante per l’origine, definita retta di carico,
corrispondente al luogo dei punti che rappresenta le coppie di σa e σm al variare del
carico esterno. Definito A il punto di lavoro, O l’origine del diagramma e B
l’intersezione tra la retta di carico e la curva limite di fatica, il coefficiente di
sicurezza è ricavato dal seguente rapporto:
𝑂𝐵
𝐶𝑆 =
𝑂𝐴
Tensione alternata (σa)
STAFFA NON
VALIDATA
Retta di carico
STAFFA
VALIDATA
Punto di lavoro
60
Inoltre, seguendo le metodologie aziendali per la validazione delle staffe, è
possibile individuare una seconda curva di limite di fatica per valutare la resistenza
delle zone interessate dalla saldatura, essendo zone termicamente alterate. Infatti
all’aumentare della temperatura diminuisce la resistenza a fatica del materiale e per
tale motivo si ipotizza che i valori del diagramma di Haigh per la nuova curva siano
dimezzati.
Tensione alternata (σa)
STAFFA NON
VALIDATA
Retta di carico
STAFFA
Punto di lavoro
VALIDATA
Tensione media (σm)
Durante il lavoro di tesi, sia con il metodo FEM tradizionale sia con il metodo
meshless, per effettuare la validazione a fatica di ogni staffa sono state eseguite le
seguenti fasi:
61
- Alla Cold End è stato applicato un carico gravitazionale verticale pari a 4g
(4 ∙ 9.81 m/s2) lungo l’asse –Z. Tale valore rappresenta la massima
sollecitazione dinamica a cui è soggetta la linea di scarico. Il fattore
moltiplicativo “4” deriva dall’ipotesi secondo la quale la massima
accelerazione a cui il sistema può essere sottoposto è pari a 4g (salvo diversa
richiesta del cliente). Successivamente si sono registrati i valori massimi di
stress di Von Mises per ogni staffa. In particolare si è identificato un valore
di stress massimo nelle zone non saldate ed un valore di stress massimo
nelle zone saldate. Tali stress corrispondono ai valori di tensione alternata
(σa) dei punti di lavoro. Inoltre è da precisare che, trattandosi di un’analisi
lineare, la distribuzione delle tensioni risulta coincidente con la
distribuzione ricavata con carico 1g, ed i valori delle tensioni sono
semplicemente quadruplicati.
- Per ogni staffa, entrando nel diagramma di Haigh con la coppia di σa e σm,
è stato calcolato un coefficiente di sicurezza per le zone non saldate ed un
coefficiente di sicurezza per le zone saldate.
Le analisi sono state eseguite su tutte e quattro le staffe della Cold End Model 520
ma di seguito sono mostrati solamente i risultati delle prime due, poiché l’esito
dell’analisi sulla terza e sulla quarta staffa è stato del tutto similare a quello
dell’analisi sulla seconda, potendo così effettuare le stesse identiche considerazioni.
62
3.4.3.1 Staffa 1
Come prima analisi qualitativa, dalla figura 3.26, è possibile osservare come le
distribuzioni degli stress di Von Mises della prima staffa ottenute con le due
metodologie siano praticamente coincidenti tra loro. In particolare il punto con
valore di stress massimo per il materiale di base è situato nella medesima zona della
staffa.
17.2 MPa
Figura 3.26: Staffa 1 - Distribuzione stress Von Mises - Carico 1g – Tensione massima materiale base
FEM (a sinistra) e SimSolid TM (a destra)
Invece, entrando più nello specifico, dalla tabella 3.6 è possibile notare come,
nonostante le mappe colorimetriche siano abbastanza simili tra loro, la differenza
tra i valori di stress massimi ricavati tramite le due metodologie sia superiore al
10%. In particolare i valori di stress calcolati con il metodo meshless risultano
inferiori rispetto a quelli ricavati utilizzando il metodo FEM tradizionale, avendo
così una sottostima delle sollecitazioni (aspetto negativo).
Materiale
17.2 68.8 15.2 60.8 11.6
base
63
Di conseguenza, come è possibile notare dalla figura 3.27, il coefficiente di
sicurezza ricavato utilizzando SimSolid TM risulta sovrastimato.
Figura 3.27: Staffa 1 - Coefficiente di sicurezza materiale base - FEM (a sinistra) e SimSolid TM (a destra)
Dalla figura 3.28 si può osservare come, anche per il materiale saldato, in entrambe
le analisi il punto con valore di stress massimo è situato nella medesima zona della
staffa.
Figura 3.28: Staffa 1 - Distribuzione stress Von Mises - Carico 1g – Tensione massima materiale saldato
FEM (in alto) e SimSolid TM (in basso)
In questo caso, però, è stata calcolata una differenza tra i valori di stress massimi
ricavati tramite le due metodologie addirittura quasi prossima al 30%. In particolare
i valori di stress calcolati con il metodo meshless risultano inferiori rispetto a quelli
ricavati utilizzando il metodo FEM tradizionale, avendo così anche in questo caso
una sottostima delle sollecitazioni ed una sovrastima del coefficiente di sicurezza.
64
σm [MPa] σa [MPa] σm [MPa] σa [MPa]
Differenza
(1g) (4g) (1g) (4g)
[%]
FEM FEM SimSolid TM SimSolid TM
Materiale
13.3 53.2 9.7 38.8 27.1%
saldato
Figura 3.29: Staffa 1 - Coefficiente di sicurezza materiale saldato - FEM (a sinistra) e SimSolid TM (a destra)
Da tali analisi effettuate sulla prima staffa, è possibile concludere che i risultati
TM
ottenuti utilizzando SimSolid sono troppo distanti da quelli ricavati tramite
metodo FEM tradizionale, nonostante la distribuzione degli stress sia la medesima.
Inoltre il nuovo software si pone in una situazione troppo gravosa andando a
sottostimare le sollecitazioni e a sovrastimare i coefficienti di sicurezza.
Probabilmente vi è stato uno scorretto settaggio delle impostazioni di analisi oppure
il software, al momento, necessita ancora di ulteriori implementazioni e
miglioramenti.
65
3.4.3.2 Staffa 2
Per la seconda staffa invece, a differenza dei risultati ottenuti sulla prima staffa, il
punto con valore di stress massimo per il materiale di base ricavato con le due
metodologie è situato in due zone differenti della staffa. Le distribuzioni degli stress
di Von Mises, quindi, non coincidono perfettamente tra loro e, per tale motivo, non
ha avuto senso calcolare nella tabella 3.9 la differenza tra i valori di stress,
trattandosi di punti di analisi differenti.
Figura 3.30: Staffa 2 - Distribuzione Stress Von Mises - Carico 1g – Tensione massima materiale base
FEM (a sinistra) e SimSolid TM (a destra)
Materiale
17.8 71.2 19.1 76.4
base
Dalla figura 3.30 si può osservare come, anche per il materiale saldato, in entrambe
le analisi il punto con valore di stress massimo è situato in due zone differenti della
staffa.
Figura 3.31: Staffa 2 - Distribuzione stress Von Mises - Carico 1g – Tensione massima materiale saldato
FEM (a sinistra) e SimSolid TM (a destra)
66
σm [MPa] σa [MPa] σm [MPa] σa [MPa]
(1g) (4g) (1g) (4g)
FEM FEM SimSolid TM SimSolid TM
Materiale
16.2 64.8 16.9 67.6
saldato
Da tali analisi effettuate sulla seconda staffa, è possibile concludere che i risultati
TM
ottenuti utilizzando SimSolid sono troppo distanti da quelli ricavati tramite
metodo FEM tradizionale, presentando persino delle distribuzioni delle tensioni
differenti. Probabilmente anche in questo caso vi è stato uno scorretto settaggio
delle impostazioni di analisi oppure il software, al momento, necessita ancora di
ulteriori implementazioni e miglioramenti.
67
3.5 Correlazione statica non lineare Model 520
Tensione di snervamento
Strain
68
3.5.1 Spostamento linea
Per valutare il comportamento non lineare dei materiali che costituiscono la Cold
End Model 520, e per effettuare un confronto tra le due metodologie, è stata
effettuata una analisi statica non lineare durante la quale sono stati ricavati gli
spostamenti della linea. In particolare sono stati applicati tre carichi gravitazionali
lungo i tre assi del sistema di riferimento globale:
Inoltre l’analisi è stata svolta a 300°C, quindi per ogni materiale è stata caricata la
curva sforzo-deformazione corrispondente a tale temperatura di esercizio.
Figura 3.33: Analisi statica non lineare Model 520 – Spostamenti linea con carico 5g/5g/10g a 300°C -
FEM (in alto) e SimSolid TM (in basso)
69
Come prima visione qualitativa, dalla figura 3.32 è possibile osservare come le
mappe colorimetriche degli spostamenti della linea analizzata con le due
metodologie siano praticamente le medesime.
Spostamento Spostamento
magnitude [mm] magnitude [mm] Differenza [%]
FEM SimSolid TM
Tabella 3.10: Analisi statica non lineare Model 520 - Spostamenti punti con carico 5g/5g/10g 300°C
Entrando più nello specifico, dalla tabella 3.11 è possibile notare come per tutti e
quattro i punti investigati la differenza tra gli spostamenti ricavati tramite le due
metodologie risulti inferiore al 3%. Inoltre, come per l’analisi statica lineare, si può
osservare come gli spostamenti ottenuti utilizzando il metodo FEM tradizionale
TM
risultino superiori a quelli ricavati utilizzando SimSolid . Ciò probabilmente è
sempre dovuto ad una leggera differenza di peso tra i due modelli.
70
3.6 Analisi termica in regime stazionario Model 520
Un’analisi termica consiste nello studio della distribuzione delle temperature e del
trasporto di calore in un sistema sottoposto ad un carico termico applicando e
risolvendo le equazioni della trasmissione del calore per conduzione, convezione
ed irraggiamento.
∆𝑇
𝑄̇ = −𝑘 𝐴
∆𝑥
Ove:
𝑄̇ = ℎ𝑐 𝐴 (𝑇𝑃 − 𝑇𝐹 )
Ove:
71
Infine il fenomeno dell’irraggiamento consiste nel trasporto di energia sotto forma
di calore tramite onde elettromagnetiche. La trasmissione può avvenire o da un
corpo verso l’ambiente o tra due corpi, senza la necessità di avere un mezzo
trasmissivo interposto.
72
Nelle seguenti figure sono mostrati i valori delle temperature dei gas interni valutate
al momento dell’arresto del veicolo ed i rispettivi andamenti nel tempo.
TM
Per svolgere l’analisi termica utilizzando SimSolid sono state riscontrate due
limitazioni non indifferenti. La prima riguarda la conducibilità termica dei
materiali. Infatti il software non permette di caricare le proprietà dei materiali in
funzione della temperatura ed è stato quindi necessario inserire un valore medio di
k per ogni materiale. La seconda riguarda l’irraggiamento. Infatti il software non è
ancora predisposto a simulare tale tipologia di trasmissione di calore. Per tali
motivi, è stato necessario agire sui valori di hc dell’aria esterna e dei gas al fine di
raggiungere valori di temperatura attendibili.
73
Nella figura 3.35 è mostrata la mappa di temperatura ricavata utilizzando
SimSolidTM partendo dalle temperature dei gas misurate sperimentalmente. Nella
tabella 3.12, invece, sono riportate le temperature di pelle derivanti sia dalle prove
sperimentali sia dal software di calcolo di 5 punti lungo le tubazioni della linea e di
4 punti all’estremità di ogni staffa.
74
Dalla mappa colorimetrica si può notare come la distribuzione delle temperature sia
piuttosto realistica, e ciò viene confermato dalla tabella dei risultati ove si può
TM
osservare come i valori di temperatura puntuali calcolati con SimSolid siano
prossimi ai valori sperimentali.
TM
Quindi tramite SimSolid è possibile eseguire una mappatura termica di un
qualsiasi sistema in modo semplice ed accurato, ma non è ancora adatto per
effettuare analisi termiche più dettagliate.
75
4 Conclusioni
Nel presente lavoro di tesi, sviluppato presso l’azienda Marelli Europe S.p.A. nel
dipartimento R&D - Green Technology Systems di Venaria Reale (TO), è stato
analizzato e descritto in maniera dettagliata il funzionamento del software di
TM
simulazione SimSolid della compagnia Altair Engineering Inc., studiandone le
potenzialità.
TM
SimSolid si presenta come uno strumento innovativo e “rivoluzionario” di
simulazione meccanica strutturale e termica che, a differenza del metodo degli
elementi finiti tradizionale, si basa su un metodo numerico meshless. Non vi è più
infatti la necessità di eseguire le attività di semplificazione geometrica e di
discretizzazione del modello da parte dell’operatore, semplificando di conseguenza
l’esecuzione delle analisi e riducendo drasticamente le tempistiche di preparazione
del modello e di calcolo. È stato quindi effettuato un confronto diretto tra la
metodologia FEM tradizionale ed il metodo numerico meshless durante una serie
di simulazioni del comportamento meccanico di sistemi di scarico per autoveicoli.
Successivamente sono state effettuate una serie di analisi di tipo statico, dinamico
TM
e termico per valutare la precisione dei risultati ottenuti tramite SimSolid
attraverso un confronto con i risultati ottenuti utilizzando il metodo FEM
tradizionale, essendo il metodo di riferimento ufficialmente utilizzato in azienda.
76
La prima linea analizzata è stata una Cold End (Model 520), e per essa sono state
eseguite le seguenti analisi:
É stata inoltre analizzata una Hot End (Model W) per la quale invece è stata
effettuata solamente un’analisi modale a temperatura ambiente al fine di ricavare le
prime frequenze modali del sistema.
Dal punto di vista del tempo impiegato per svolgere le simulazioni, tramite il
metodo FEM tradizionale, la fase di Pre-Processing è durata circa una settimana,
mentre la fase di Solving è durata qualche minuto. Utilizzando SimSolid TM , invece,
il tempo impiegato per preparare il modello è stato di qualche ora, mentre per
svolgere le analisi il software ha impiegato circa due ore.
Dai risultati ottenuti durante le analisi modali delle due linee di scarico, avendo
calcolato una differenza massima tra le frequenze di risonanza ricavate con le due
TM
metodologie inferiore al 10%, è possibile considerare SimSolid un ottimo
supporto al metodo tradizionale degli elementi finiti per svolgere rapidamente
un’analisi modale di una Cold End e di una Hot End, ottenendo risultati piuttosto
accurati.
77
A seguito dell’analisi di risposta in frequenza si sono ottenuti dei grafici di
spostamento delle staffe coerenti con l’analisi modale e piuttosto simili ai grafici
ricavati utilizzando il metodo FEM tradizionale e, per tale motivo, si può anche in
questo caso ritenere SimSolid TM una valido ausilio al metodo FEM tradizionale per
svolgere rapidamente una misura dell’inertanza delle staffe di una Cold End.
Anche a seguito delle correlazioni statiche lineari e non lineari si può affermare che
TM
utilizzando SimSolid è possibile valutare rapidamente e con buona affidabilità
gli spostamenti e le reazioni vincolari del sistema analizzato, applicando sia un
carico gravitazionale lungo un solo asse sia carichi gravitazionali lungo più
direzioni. Infatti la differenza tra gli spostamenti ricavati tramite le due metodologie
è risultata inferiore al 4%.
Lo stesso discorso non vale invece per la valutazione degli stress. Infatti i risultati
ottenuti utilizzando SimSolid TM sono stati troppo distanti da quelli ricavati tramite
metodo FEM tradizionale, presentando persino delle distribuzioni delle tensioni
differenti. Probabilmente in questo caso vi è stato uno scorretto settaggio delle
impostazioni di analisi oppure il software, al momento, necessita ancora di ulteriori
implementazioni e miglioramenti.
Infine è stato possibile creare una mappatura termica della Cold End piuttosto
realistica ricavando valori di temperatura puntuali lungo la linea prossimi ai valori
sperimentali. SimSolid TM non risulta però adatto per effettuare analisi termiche più
dettagliate poiché ancora non permette di caricare le proprietà dei materiali in
funzione della temperatura.
Da tale lavoro si evince come SimSolid TM possa essere ritenuto un ottimo strumento
di analisi strutturale piuttosto affidabile ed utile durante le prima fasi della
progettazione ove è necessario ricevere un feedback rapido sul progetto in
questione. Per studi più dettagliati invece risultano più adeguati ancora i tradizionali
metodi di simulazione FEM.
78
Per un eventuale sviluppo futuro del lavoro, attendendo necessarie implementazioni
nelle prossime versioni di SimSolid TM, si potrebbe:
79
Bibliografia
[1] Altair University eBook, Simulation Revolution with Altair SimSolid ™,
1st Edition, 2019.
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Computer-aided_engineering.
[3] https://www.marelli.com.
[7] Brüel & Kjær, Analisi strutturale, Parte 2: Analisi modale e simulazione.
[9] Gong, Yupan & Dan, Qingcao. (2016), Vibration Characteristics Analysis of
Exhaust System Based on Optimization of Hanger Position, 10.2991/icseee-
15.2016.117.
[10] Potente, D.. (2005), General design principles for an automotive muffler,
Annual Conference of the Australian Acoustical Society 2005, Acoustics 2005:
Acoustics in a Changing Environment. 121-126.
[11] Vinutha B.S & Hemanth.K, Study of static and frequency responsible analysis
of hangers with exhaust system, International Journal of Advances in Scientific
Research and Engineering, 3, 2017.
80