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Atti Della Società Degli Ingegneri E Degli Architetti: Sulla Unione Dei Ferri

Il documento discute vari progetti di collegamento tra Torino e l'Europa Centrale, evidenziando il potenziale vantaggio di una comunicazione diretta con Martigny. Viene presentata una relazione sui metodi di unione delle barre in costruzioni in beton armato, con prove comparative su bollitura, saldatura e manicotti filettati. I risultati mostrano che, sebbene la saldatura possa garantire una resistenza elevata, ci sono casi di insuccesso, suggerendo la necessità di ulteriori studi per ottimizzare le tecniche di unione.

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Atti Della Società Degli Ingegneri E Degli Architetti: Sulla Unione Dei Ferri

Il documento discute vari progetti di collegamento tra Torino e l'Europa Centrale, evidenziando il potenziale vantaggio di una comunicazione diretta con Martigny. Viene presentata una relazione sui metodi di unione delle barre in costruzioni in beton armato, con prove comparative su bollitura, saldatura e manicotti filettati. I risultati mostrano che, sebbene la saldatura possa garantire una resistenza elevata, ci sono casi di insuccesso, suggerendo la necessità di ulteriori studi per ottimizzare le tecniche di unione.

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52 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO ANNO XL. 1906. FASC. 4-5.

L'ing. Regis fa osservare che il suo progetto reca 20 km. in più del progetto
Ward, ma che ha distanza orizzontale assai minore. Atti della Società
L'ing. Daviso ritira il suo ordine del giorno, associandosi a quello Salvadori-
Vicarj, il quale è messo ai voti ed è approvato nel seguente tenore :
DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI
« La Società degli Ingegneri ed Architetti di Torino: IN TORINO
« udita la elaborata relazione della Commissione incaricata di riferire sui
progetti dell'allacciamento della città e provincia di Torino coll'Europa Centrale ;
« ritenuto che riuscirebbe di grande vantaggio per Torino una comunica-
zione diretta con Martigny, completata da una linea Torino-Savona ;
« ritenuto che fra i progetti di massima discussi sono da notarsi quello
tendente a Martigny per Cogne e quello, eseguito colla maggiore competenza dal
SULLA UNIONE DEI FERRI
prof. Regis, per la Valle d'Aosta ;
« ritenuto che in favore del primo stanno i più recenti esperimenti di tra- NELLE
zione elettrica e parecchie condizioni speciali del problema ;
« che in favore del secondo militano la maggiore potenzialità e gli interessi COSTRUZIONI IN BETON ARMATO
di una cospicua regione ;
« Fa voti : che la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio, d'ac-
cordo, facciano eseguire quei maggiori studi che, avendo per obbiettivo Martigny, Con due Tavole
permettano di stabilire con esattezza quale fra i diversi progetti, così in linea tecnica,
come in quella economica, sia il più conveniente per la città e provincia di Torino ».

Il Segretario Il Presidente Quantunque allo stato attuale dell'industria siderurgica si possano avere barre
tonde di ferro di rilevante lunghezza per i diametri comunemente impiegati nelle
Ing. G. B. BENAZZO. Ing. C. FRANCESETTI.
costruzioni in beton armato, pure non di rado in talune di queste costruzioni,
specialmente nei ponti, tale lunghezza non è ancora sufficiente per evitare le inter-
ruzioni, e bisogna allora forzatamente provvedere all'unione di barre consecutive.
L'unione di due barre, in prosecuzione una dell'altra, vien fatta comunemente con
uno dei seguenti tre metodi : o mediante bollitura o saldatura, o lavorandone a
vite le estremità e riunendole con manicotto filettato, o finalmente per sovrapposi-
zione di un certo tratto delle estremità delle due barre, facendo affidamento sulla
aderenza del ferro al conglomerato, alla quale si viene anche in aiuto ripiegando a
gancio le estremità delle barre, od aprendole a guisa di coda di rondine.
L'importanza grande che tali unioni non siano sede d'indebolimento, 0 almeno
l'indebolimento sia ridotto ad una determinata lieve percentuale della resistenza del
tondino, tollerabile quando, come è buona regola costruttiva, non si facciano capi-
tare le interruzioni nei punti di massima sollecitazione, m'indusse ad eseguire prove
comparative sui tre suddetti metodi di unione ed a renderne noti i risultati colla
presente Relazione, la quale si connette coll'altra : Risultati sperimentali su conglo-
merati di cemento semplici e armati, pubblicata nel fase. 5-6, a n n o 1905, di questi
Torino, Stab. Tip. TORINESE. — N. 10.233. PEISINO CARLO, Gerente
stessi Atti.
54 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI
E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 55

Si tratta di n. 97 esperienze, delle quali 40 su bolliture ordinarie, 16 su sal- bollita fu sempre constatato notevolmente inferiore a quello che si verifica altrove.
dature ossiacetileniche, 12 su unioni con manicotto filettato, 12 su travi in beton Nella prova 11a della Tabella, nella regione bollita si ebbe l'allungamento percen-
armato, ed altre su saggi diversi. tuale del 0,87 % , mentre fuori di tale regione e fuori della strizione fu trovata
Adempio innanzi tutto il gradito dovere di ringraziare le locali Officine delle del 13 % .
Strade Ferrate dello Stato, l'ing. G. Porcheddu, rappresentante della Ditta Henne- Del resto che il ferro omogeneo prenda una sensibile tempera lo provano le
bique, la Società Anonima per Imprese d'illuminazione di Roma per la gentile esperienze registrate nella Tabella II, relative a 6 pezzi di tondino di mm. 16 di
preparazione di saggi di saldature, e la Società Anonima di Calci e Cementi di diametro ricavati da una stessa barra. Nella prima esperienza venne provato il
Casale per la fornitura del cemento. tondino allo stato naturale, e dai risultati numerici si rileva la sua qualità di ferro
omogeneo ; la seconda prova si riferisce ad un tondino scaldato al rosso chiaro ed
Unione con bollitura o saldatura. — L'unione con bollitura o saldatura, special- immerso poi in acqua a 20°; i risultati accusano manifestamente l'avvenuta tem-
mente per tondini di medio e di grande diametro, là dove nel beton armato pera. La terza e la quarta prova si riferiscono a due tondini presentanti una bol-
scarseggia il posto per l'armatura metallica, sicché il manicotto o la sovrapposizione litura nel mezzo, lasciata raffreddare gradatamente ; la quinta e la sesta invece si
possono risultare di un certo ingombro, sarebbe certamente la più razionale, ed è riportano a due altri tondini pure presentanti una bollitura nel mezzo, ma raffred-
anche di minima spesa se la bollitura viene eseguita al modo ordinario, scaldando data con immersione in acqua a 20° ; anche in queste esperienze è manifesta l'azione
il ferro alla fucina. Se non che coll'impiego, quasi esclusivo al giorno d'oggi, del della tempera.
ferro colato o ferro omogeneo nelle costruzioni in beton armato, non può garantirsi Nella Tavola I (metà superiore) sono rappresentati i saggi rotti di questa
assolutamente il risultato voluto, giacchè, non ostante la maggiore cura ed abilità del prima serie di esperienze. La regione a cui si estende l'operazione della bollitura
fucinatore, si verificano, come ora si vedrà, dei casi d'insuccesso, anche quando è limitata da due trattini bianchi. Nel saggio 9 apparisce chiaramente la mancata
l'operazione viene eseguita in officina con tutte le cautele ed i mezzi necessari, e saldatura.
saranno perciò tanto più da temersi quando la bollitura viene eseguita sui lavori. La Tabella III contiene i risultati di altre 12 prove su bolliture ordinarie di
La Tabella I contiene i risultati ottenuti sui campioni preparati dalle Officine tondini, di 12 prove su unioni con manicotti filettati, più di quattro prove (le prime
delle Strade Ferrate. Le barre bollite sono 12, tre di mm. 12 di diametro, tre di della Tabella) destinate a determinare le qualità del metallo. Si tratta di tondini
mm. 18, tre di mm. 22 e tre di mm. 28, della lunghezza di cm. 70 circa, presen- di mm. 15, 20, 30 e 40 di diametro. Sulla totalità di 12 bolliture ne troviamo
tanti una bollitura nel mezzo, senza ingrossamento del tondino. Oltre a ciò, per due fallite e sono quelle corrispondenti ai numeri d'ordine 24 e 25 (due tondini
ciascuna qualità di tondini fu preparata una provetta normale per determinare le da mm. 40), nella prima delle quali la resistenza unitaria non raggiunse neppure
qualità del metallo al suo stato naturale : a questa ricerca si riferiscono le prime il limite di snervamento, e nella seconda neppure la metà di detto limite; le sezioni
quattro esperienze registrate nella Tabella. Sopra dodici bolliture, tre (6 a , 9a e di rottura mostrano chiaramente la mancata saldatura, come scorgesi anche nella
15 a prova della Tabella) hanno fallito, offrendo due di queste (6 a e 15 a prova) una Tavola I nella cui metà inferiore sono appunto riprodotti i saggi bolliti di questa
resistenza unitaria poco superiore al limite di snervamento del metallo, ed una serie. Anche l'altro saggio da mm. 40 portante il n. 23 e tutti e tre quelli da
(9 a prova) poco più di 1 / 4 della resistenza a rottura del tondino; una è stata sede mm. 30, aventi i numeri 17, 18, 19, si ruppero nella bollitura; essi tuttavia svi-
di rottura (12a prova), offrendo nondimeno una resistenza unitaria anche superiore lupparono una notevole resistenza, dal 76 al 78 % della resistenza originaria. Pure
a quella della provetta normale, ma allungamento e contrazione percentuali note- in questa serie di esperienzie si constatò l'incrudimento del materiale nella regione
volmente inferiori. Tutte le altre bolliture hanno offerto una resistenza superiore bollita, e la tempera che è capace di assumere il ferro omogeneo venne ancora
a quella del tondino, essendo avvenuta la rottura fuori della regione saldata. A dimostrata dal seguente fatto : i saggi bolliti di questa serie vennero presi alla
questa maggior resistenza contribuisce sia la lavorazione, sia una certa tempera macchina per mezzo di filettature praticate alle estremità dei saggi, senza preven-
che acquista ivi il metallo nel raffreddamento, specialmente se questo avviene per tiva rifollatura; ebbene, in quei saggi nei quali tali estremità furono temperate, la
immersione nell'acqua; così l'allungamento percentuale dopo rottura nella regione rottura avvenne fuori della filettatura, anche quando ebbe luogo fuori della bollitura.
56 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 57

La Tabella IV contiene i risultati delle esperienze sulla serie di tondini pre- introduceva in quello, come pure per osservare che i due ferri fossero completamente
sentanti una bollitura nel mezzo con ingrossamento a forma di limone, forniti avvitati. Tutte le rotture avvennero, come era da prevedersi, nelle filettature o di
dall'ing. Porcheddu, e la Tav. II nella metà inferiore riproduce i saggi rotti. attacco alla macchina, o di unione col manicotto ; nessun manicotto si ruppe. Le
Nessuna di queste bolliture può dirsi fallita, in quanto che anche nei tre ultimi resistenze offerte da questa unione oscillano da 0,74 a 0,91 della resistenza origi-
saggi di maggior diametro, nei quali la rottura avvenne nella bollitura, si ebbe naria del tondino ; il limite più basso si verificò pei tondini da mm. 20 perchè
nondimeno una percentuale elevatissima di resistenza; in tutti gli altri saggi la notevole fu la riduzione di sezione prodotta dalla filettatura, circa il 38 % mentre
resistenza della bollitura sorpassò quella del tondino, giacchè la rottura avvenne pei tondini da mm. 15 pei quali la detta riduzione fu soltanto del 28 % circa,
fuori della bollitura. Ciò non ostante la constatazione di fatto che nelle bolliture si ebbe il limite massimo. Si noti che la percentuale di perdita in resistenza è
che si ruppero esisteva un nucleo non saldato, ben visibile anche sulla Tav. II lascia notevolmente minore della percentuale di riduzione della sezione, il che si spiega
sempre il dubbio che in pratica, per minore cura d'esecuzione, possa quel nucleo sia per la lavorazione del metallo, la quale notoriamente incrudisce il materiale e
acquistare maggiore importanza sì da ribassare di troppo la percentuale di resi- ne aumenta perciò la resistenza, sia per la presenza dei filetti, e (quando la vite è
stenza dell'unione. completamente introdotta nel manicotto) per la resistenza di attrito che la madre-
La Tabella V è relativa alle esperienze su saldature ossiacetileniche, gentilmente vite esercita contro i filetti della vite, i quali fatti contrastano la contrazione traver-
preparate dalla Società Anonima per Imprese d'illuminazione di Roma, e la Tav. II, sale del saggio. Se la riduzione di sezione prodotta dalla filettatura non oltrepassa
nella sua parte superiore, rappresenta i saggi rotti. Le prime cinque esperienze, circa il 25 %, la perdita di resistenza è trascurabile. E del resto a tale perdita si
eseguite su tondini non saldati, servono a mettere in evidenza le qualità del metallo potrebbe ancora ovviare temperando dolcemente le filettature eseguite sui tondini,
sul quale si praticarono le saldature. Ad eccezione di una sola prova, in tutte le o rifollando le estremità dei tondini di tanto da poter praticare la filettatura senza
altre la rottura avvenne nella saldatura ; per molti saggi la percentuale di resistenza che il diametro del nucleo della vite risulti inferiore a quello del tondino. In tal
conseguita nella saldatura fu elevatissima, ma per alcuni, specialmente per quelli di modo la resistenza dell'unione può eguagliare completamente quella del tondino.
grande diametro, scese ad un valore basso. Nelle sezioni di rottura dei saggi non Certamente questa unione sarà sempre più costosa di una bollitura ordinaria, ma
ben riusciti appariscono chiaramente delle parti non saldate. in compenso si ha la sicurezza di un buon risultato, e d'altronde quando questa
unione venisse adottata su larga scala nella pratica, con unità di sistema di dimen-
Unione con manicotto filettato. — Nella Tabella III sono registrati i risultati sioni e di filettatura, potrebbero forse questi manicotti, da ricavarsi preferibilmente
di 12 prove eseguite sulle stesse quattro qualità di tondini che furono oggetto di da tubi Mannesmann, trovarsi in commercio a moderato prezzo.
prove di bolliture. Questi saggi erano lunghi circa cm. 70 e consistevano di due
pezzi di tondino collegati da un manicotto filettato. La filettatura alle estremità di Unione per sovrapposizione. — Già in altra precedente serie di esperienze su
ciascun pezzo di tondino e cioè tanto quella da avvitarsi nel manicotto come l'altra conglomerati di cemento (1) si è dimostrato con prove a flessione come in grazia
per prendere il saggio alla macchina, furono eseguite coll'impanatrice, senza pre- della notevole aderenza del conglomerato al ferro, basti sovrapporre per una limitata
ventiva rifollatura del tondino, e ciò allo scopo di valutare la percentuale di perdita lunghezza il termine di un tondino coll'inizio di un altro consecutivo per conseguirne
nella resistenza prodotta appunto dalla filettatura. Il manicotto era di acciaio; fra la continuità nella resistenza.
il suo diametro esterno D ed il diametro del tondino teoricamente dovrebbe passare
Abbiamo ora voluto ripetere prove di tal genere su maggior numero di travi
la relazione : cimentate a flessione.
si tenne invece : Le travi avevano costantemente la sezione di cm. 15 X 15 e la lunghezza di
la lunghezza l del manicotto fu tenuta: m. 1,10, erano fabbricate coll'impasto Hennebique (300 chilogr. di cemento per
m3 0,400 di sabbia e m3 0,800 di ghiaietta) ed erano in numero di 15, delle quali:
I manicotti, in corrispondenza della sezione trasversale mediana, presentavano
(1) Risultati sperimentali su conglomerati di cemento semplici e armati (fase, 5-6, 1905, di
un foro al doppio scopo di facilitare l'avvitamento per mezzo di una spina che si questi « Atti »).
58 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 59

a) Tre senza armatura, allo scopo di riconoscere le qualità resistenti del mm. 8, non si riscontrò mai nelle testate delle travi il minimo scorrimento dei
conglomerato ferri. La rottura per le travi A, B, C si manifestò con una fenditura nella mezzeria
b) Tre travi A., armate di un solo tondino di ferro omogeneo di mm. 12 della trave, nella zona tesa, mentre per le travi D la fenditura partiva dal termine
diritto, posto a cm. 2 dalla faccia tesa, lungo esattamente quanto la trave e senza del ricoprimento dei ferri.
uncinature o biforcazioni di estremità : il tondino era collegato alla massa del con- I risultati ottenuti sulle travi A confermano la notevole aderenza del conglo-
glomerato dalle caratteristiche staffe Hennebiqoe, costituite, nel caso in esame, da merato al ferro, ed il loro confronto con quelli delle travi B fa vedere che, per
ferro mojetta di 20 / 2 mm. ; le staffe erano in numero di 7 distanziate di cm. 1 5 ; un buon conglomerato e per un'esecuzione accurata, la ripiegatura ad uncino delle
e) Tre travi B, in tutto simili alle precedenti, salvo che il tondino presentava estremità dei ferri non sarebbe neppur necessaria, quantunque, per misura di pru-
alle estremità una ripiegatura ad uncino di cm. 2,5 ; denza, sia sempre consigliabile nella pratica. Per le travi C la bollitura del ferro,
d) Tre travi C, in tutto simili alle travi B, salvo che il tondino presentava proprio in corrispondenza della sezione maggiormente cimentata, non ne ha dimi-
una bollitura nella mezzeria ; nuito la resistenza; tuttavia, come si è visto precedentemente, non si può essere
e) Tre travi D, armate con due tondini ad estremità uncinate, lunghi cm. 73, sempre assolutamente sicuri della buona riuscita delle bolliture. La resistenza opposta
ciascuno dei quali andava da un estremo della trave fino a cm. 18 oltre la mezzeria, dalle travi D sorpassa notevolmente quella delle altre, e ciò conferma la conclusione
cosicchè i due ferri per una regione centrale lunga cm. 36 trovavansi accostati di a cui eravamo giunti già da altre esperienze, che cioè un ricoprimento di 30 dia-
fianco. La disposizione delle staffe era eguale a quella degli altri tipi. metri assicura all'unione una resistenza maggiore di quella del ferro primitivo.
Tutte le travi vennero cimentate a flessione appoggiandole contro due appoggi
distanti m. 0,90 e caricandole di una pressione concentrata P nel mezzo della faccia Dai risultati ottenuti in questa serie di esperienze si possono pertanto dedurre
opposta. le seguenti conclusioni :
Le esperienze ebbero luogo dopo due mesi dalla data della fabbricazione. L'unione con bollitura semplice, anche senza ingrossamento del ferro, se è bene
Le travi senza armatura si ruppero in media sotto un carico di kg. 1000, il eseguita, assicura una resistenza maggiore di quella del tondino, per un certo grado
che equivale ad una resistenza unitaria apparente a tensione di 40 kg/cm 2 . d'indurimento nel metallo che si verifica nella regione bollita. Tuttavia, trattandosi
I carichi di rottura per le altre travi furono i seguenti : di tondini in ferro omogeneo, e specialmente per quelli di notevole diametro e
quando la bollitura venga eseguita a mano e non col maglio, non può garantirsi
1 Trave A P = kg. 1900 assolutamente la riuscita dell'operazione.
2 Id. » 2000 Ricalcando a caldo i due ferri prima di saldarli, in modo da ottenere poi la
3 Id. » 2050 bollitura con ingrossamento a forma di limone, si ha naturalmente maggior pro-
4 Trave B » 2060 babilità che la resistenza della unione non risulti inferiore a quella del tondino ;
5 Id. » 1980 tuttavia anche in questo genere di bolliture, e specialmente per diametri rilevanti,
6 Id. » 1780 può rimanere un nucleo non saldato a causa del quale l'unione non raggiunga la
7 Trave C » 1760 resistenza voluta.
8 Id. » 2140 Le saldature ossiacetileniche non escludono neppur esse, almeno allo stato
9 Id. » 2100 attuale di sviluppo di questo procedimento, l'evenienza di discontinuità, special-
10 Trave D » 2320 mente nei tondini di grande diametro, e non potrebbero perciò essere consigliate
11 Id. » 2780 incondizionatamente.
12 Id. » 2800.
L'unione a manicotto, con filettature da eseguirsi coll'impanatrice, è pratica,
In tutte le esperienze delle travi armate, quantunque si spingesse la rottura sicura contro ogni sorpresa, e la riduzione di resistenza è notevolmente inferiore
fino ad ottenere un'inflessione di mm. 15 ed un'apertura della fenditura di circa alla riduzione di sezione prodotta dalla filettatura. Qualora poi si ricorra ad uno
E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 61
60 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI

dei due spedienti, o di temperare dolcemente le filettature dei tondini, o di rical-


care preventivamente le estremità dei tondini in modo che il nucleo della vite abbia Tabella I.
diametro non inferiore a quello del tondino, questa unione offre una resistenza non
inferiore affatto a quella del tondino. La detta unione sembra consigliabile special-
mente per tondini di grande diametro.
Il semplice ricoprimento dei due tondini per una lunghezza di 30 diametri,
ripiegandone per maggior sicurezza le estremità ad uncino, ed avviluppandoli di
conglomerato ben aderente, assicura una resistenza maggiore del tondino stesso.
Quest'unione sembra la più semplice e la più pratica per tondini di piccolo e di
medio diametro, pei quali l'ingombro causato dalla detta sovrapposizione è ancora
tollerabile.

Torino, maggio 1906.

C. GUIDI.

NB. — I saggi presentavano una bollitura in mezzeria, avevano una lunghezza di circa
cm. 70 ; nella regione bollita fu conservato il diametro primitivo del tondino. I saggi vennero
presi alla macchina o con cunei, o con chiocciole filettate poggianti contro snodature sferiche, ed
impananti su filettature praticate alle estremità dei saggi dopo preventiva rifollatura.
62 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 63

Tabella III.
Tabella II.

NB. — I manicotti sono lunghi 3 d ed il loro diametro esterno è 1,5 d (se d è il diametro
del tondino).
64 ATTI DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO 65

Tabella V.
Tabella IV. Esperienze su saldature ossiacetileniche eseguite su tondini in ferro omogeneo
(nella regione saldata è pressochè conservato il diametro primitivo del tondino).
Esperienze su bolliture con ingrossamento a forma di limone
eseguite su tondini di ferro omogeneo.

(d = diametro tondino)
(D = » massimo della bollitura)

(*) Supponendo una resistenza unitaria del tondino di 4 t/cm.2

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