Dirittop
Dirittop
Per diri o in senso sogge vo, si intende una situazione giuridica disciplinata dalla legge, come diri o di proprietà, diri o al risarcimento o danno. Occorre tenere
presente che, se parliamo di diri o, fa giuridici o situazioni giuridiche, al centro di tu o c'è sempre una norma di legge. Il diri o razionalizza la realtà a raverso
norme. Bisogna dis nguere la realtà giuridica dalle moralità (ad esempio il fumo). Il conce o di giuridicità è un conce o molto rela vo. Il diri o, quando si parla
di valore morale, cambia di sona in zona.
La norma giuridica: Qualunque fa o doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fa o a risarcire il danno. La norma
fa riferimento al diri o ogge vo, a raverso l'interpretazione il fa o concreto viene ricondo o alla fa specie astra a (sussunzione) diri o sogge vo è la regola
di comportamento, l'obbligo, il contenuto di una norma, in questo caso, diri o a ricevere un risarcimento. Più in generale, in questa norma c'è una fa specie ed
un effe o. La fa specie in una norma come questa è qualunque fa o doloso o colposo … danno ingiusto. È la descrizione di un fa o costruito in modo astra o,
se si verifica la fa specie, allora devono per legge conseguire determina effe . Ad ogni fa specie è collegato un effe o. L'effe o obbliga colui che ha
commesso il danno a risarcire chi ha subito. Come si decide se una certa fa specie sia applicabile ad un fa o concreto? Il compito e della interpretazione, cioè
un procedimento a raverso cui l'interprete del diri o (giudice) riconduce il fa o concreto alla fa specie astra a.
. L’ordinamento giuridico: È l'insieme delle norme appartenen ad un medesimo sistema di produzione, spesso raggruppate in is tu cos tui da norme aven
iden co ogge o e finalità, ad esempio la proprietà. Norma -> is tuto -> ordinamento. Ad esempio ordinamento spor vo descrive un insieme di norme che
vigono in un contesto specifico (quello spor vo) diverse da quello dell'ordinamento generale. Quando parliamo di norme, is tu o ordinamento, s amo parlando
di un sistema, ques elemen non sono isola tra loro. Le norme di un ordinamento sono legate da rappor , relazioni e connessioni, gli interpre devono tenere
in considerazione questa. Per interpretare una norma bisogna tenere in considerazione tu o il sistema.
Un' altra dis nzione di base dei rami di diri o: a) Il diri o pubblico disciplina i rappor dei ci adini con la autorità, guardando agli interessi generali supremazia
dello Stato verso i ci adini, rapporto quindi ver cale. So o il diri o pubblico esiste ad esempio il diri o penale. Anche il diri o amministra vo è una
so ocategoria del diri o pubblico. b) Il diri o privato disciplina i rappor tra i sogge priva , ma anche Stato ed en pubblici, qualora decidano di operare come
priva . La funzione del diri o privato è quella di garan re a noi ci adini un quadro di regole all'interno delle quali noi possiamo regolare i nostri specifici
interessi. Sono norme abilitan , non impongono dei doveri (dipende), al fine di consen re il regolare da sé i propri interessi. Poiché questo avvenga servono delle
regole condivise, per avere certezze del diri o. Il diri o privato presuppone che i sogge siano autonomi, ovvero fanno da sé le proprie leggi. L' altro
presupposto che tu i partecipan siano uguali davan alla legge, nel pubblico noi siamo in soggezione davan alle autorità.
Le fon del diri o. Il diri o si basa sull’esistenza di norme, ma come si crea una norma? Servono le fon del diri o. Si inizia dalle leggi nel codice civile, parlando
di gerarchia. La legge è gerarchicamente sovraordinata rispe o al regolamento, ad esempio in caso di confli o c'è una norma che prevale. Il codice civile (1942)
non parla di queste fon perché è stato promulgato prima della cos tuzione, promulgata nel 1948. Le fon di cognizione sono i documen che raccolgono i tes
delle norme giuridiche. Le fon di produzione sono a e fa idonei a produrre norme giuridiche secondo le leggi poste dall'ordinamento. Gli usi sono norme
non scri e, ad esempio comportamen abituali, e diventano norme giuridiche quando è applicato universalmente all'interno di una specifica area (fon in senso
lato e a-tecnico). Gli usi sono importan per i contra , che si applicano quando una norma di legge fa uno specifico riferimento.
-Le situazioni giuridiche riassumono la posizione che la legge a ribuisce ad un sogge o, come ad esempio una pluralità di situazioni. Se noi scorporiamo una
norma possiamo estrapolare alcune situazioni giuridiche elementari, come obbligo e dovere, quindi ana persona deve tenere un certo comportamento:
a)Obbligo o dovere, dare, fare, non fare, b)Potere, possibilità di compiere facoltà cui la legge ricollega effe giuridici, come alienare un bene, più della facoltà,
c)Facoltà, possibilità di compiere o meno una certa condo a, come usare un bene, d)Pretesa, potere di esigere un comportamento altrui, corresponsione di un
prezzo di vendita di un bene.
Per esempio la proprietà può racchiudere diverse situazioni elementari, formando quindi situazioni complesse La proprietà comprende facoltà e potere, ad
esempio, in realtà potrebbero esserci anche degli obblighi.
Altre situazioni giuridiche: a) Onere: comportamento non dovuto ma necessario al fine di o enere un risultato voluto (preavviso di recesso dal contra o), b)
Soggezione: esposizione alle conseguenze dell’esercizio di un potere altrui (recesso unilaterale dal contra o); dove la posizione a va corrispondente si definisce
diri o potesta vo, ovvero non è ammessa alcuna obiezione di alcun genere. Chi è in soggezione non ha strumen per agire ed opporsi all’esercizio, c) Status:
insieme di situazioni giuridiche derivan da un determinato ruolo sociale o familiare (figli, lavoratore subordinato, imprenditore), d)Aspe a va: posizione del
tolare di un diri o a formazione progressiva (condizione sospensiva); un diri o a formazione progressiva è un diri o che diviene perfe o, esigibile, solo quando
si compiono una serie di passaggi intermedi, e)Interesse legi mo: situazione giuridica a va ricorrente nei rappor con la PA, prote a indire amente nei limi
della coincidenza con l’interesse pubblico a cui è dire amente funzionale l’azione amministra va (concorso pubblico); posizione più debole del diri o sogge vo.
Un interesse privato si trova insieme ad un intesse della PA, quest’ul mo risulta il più rilevante.
-Il rapporto giuridico è una relazione tra due o più sogge , che si esplica sulla base della situazione giuridica di cui ciascun ogge o è inves to in base ad una
norma. << la vendita è il contra o che ha per ogge o il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diri o verso il corrispe vo di un
prezzo>>. I sogge del rapporto sono de par , i sogge estranei al rapporto sono de terzi. È importante dis nguerli per dis nguere gli interessi anche dei
terzi, i quali non sempre rimangono indifferen nel rapporto. Ci possono essere ripercussioni anche fuori dalla sfera delle par ; vi sono norme dire e a garan re
la posizione dei terzi.
I. I DIRITTI SOGGETTIVI
Intesi come poteri a ribui dalla legge ad un sogge o per la tutela dei propri interessi, si dis nguono in base alla estensione tra:
-Diri assolu : danno luogo a pretese (valgono nei confron di chiunque), esercitabili nei confron di chiunque (modello dei diri reali: proprietà e personalità)
-Diri rela vi: danno luogo a pretese esercitabili solo nei confron di sogge determina (modello dei diri di credito, come nel contra o di compravendita)
La fonte di instaurazione di una situazione giuridica in capo a un sogge o è de a tolo, e il sogge o è de o tolare. Modi di acquisto di una situazione giuridica
si dis nguono in: a) I Titolo originario: manca un precedente tolare o non si trasferiscono vincoli o condizioni rispe o al precedente tolare (usucapione), b)
Titolo deriva vo: trasferimento da un precedente tolare -> il diri o si trasferisce nei limi in cui era goduto dal precedente tolare, al quale il nuovo succede
(vendita).
L’es nzione di situazioni giuridiche. Una situazione giuridica o un rapporto giuridico può venir meno al ricorrere di uno dei fa previs all’ordinamento: Morte
del tolare (diri o alla vita, diri della personalità), Rinuncia del tolare (abbandono della cosa) Adempimento dell’obbligazione (diri di credito), Scadenza del
termine o avveramento di una condizione risolu va. Recesso, annullamento o scioglimento per mutuo consenso (contra ), Prescrizione e decadenza (inerzia
nell’esercizio del diri o, salvo che sia imprescri bile); anche nel diri o privato, uno dei presuppos è la certezza rispe o alla sussistenza di un rapporto giuridico,
quindi il decorrere del tempo fa perdere la memoria delle cose, ma il debitore di una somma ad esempio, rimane lì e aspe a che il creditore venga a riscuotere.
Se quest’ul mo non si presenta, il debitore può pensare che egli abbia rinunciato, e data l’inerzia prolungata, le par del rapporto sono in difficoltà. Questa
incertezza può protrarsi fino ad un certo termine, dopo del quale il creditore non ha più il diri o di riscuotere, e di conseguenza le tempis che verranno definite
caso per caso. Per questo mo vo, alcuni diri sono imprescri bili.
I sogge di diri o sono i centri di imputazione delle situazioni giuridiche e dei rappor giuridici (par ). Il codice civile li suddivide nelle categorie di: persone
fisiche (libro 1 tolo 1) cc e persone giuridiche (libro 1 tolo2; libro 5) cc
che a es che è autorizzato a vendere quel po di parche o. Il terzo, colui che ha subito il danno, può richiedere al rappresentante FALSO il risarcimento del
danno. Può intervenire però la ra fica (da parte del rappresentato) che acce a a posteriori un a o compiuto dal rappresentante senza potere.
Rappresentanza organica, riguarda le persone giuridiche (en ed is tuzioni) ed è esercitata dai sogge (uno o più individui) provvis del potere di compiere a
giuridici in nome e per conto dell’ente. Gli organi di una persona giuridica sono i sogge che hanno potere di rappresentare di compiere a in nome e per conto
dell’is tuzione, dell’ente stesso.
Le incapacità (is tuto delle incapacità). Si Tra ano di figure giuridiche poste a garanzia di sogge che la legge considera deboli e quindi incapaci di provvedere da
sé ai propri interessi. I sogge che sono inves del compito di rappresentare gli incapaci devono agire secondo l’interesse dell’incapace. Se non opera nel suo
interesse, il giudice può revocare il suo potere di rappresentante. La funzione principale dell’is tuto è di provvedere e di proteggere l’incapace dagli effe di un
a o giuridico potenzialmente dannoso compiuto dall’ incapace stesso che potrebbe ripercuotersi sui propri interessi (dell’incapace).
Il minore è considerato incapace. Sono sogge alla potestà e responsabilità genitoriale, che comporta in capo ad essai: a) Il diri o-dovere del mantenimento ed
educazione; b) Il potere-dovere di amministrazione dei beni (ordinaria e straordinaria amministrazione ordinaria si fa quo dianamente, la straordinaria è
qualcosa di irreversibile e di sporadico). Proprio in questo caso gli a di straordinaria amministrazione sono sogge ad una approvazione del giudice a raverso
un a o, il giudice verificherà che quella operazione giuridica è rivolta a simulare il miglior interesse del minore; c) La rappresentanza legale; d) L’usufru o legale
sui beni del figlio.
In caso di morte o decadenza della potestà genitoriale, le funzioni possono essere esercitate da un tutore nominato dal giudice.
L’a o compiuto da un minore è annullabile (nell’interesse del minore), ma il minore può compiere validamente a giuridici compa bili con la sua capacità di
discernimento (acquis lega ad a di vita quo diana, a di espressione della personalità). Se l’età è superiore ai 12 anni, o anche inferiore se capace di
discernimento, ha diri o di essere ascoltato in tu e le ques oni che lo riguardano. Fino al compimento della maggiore età, i minori sono sogge alla
responsabilità genitoriale (potestà genitoriale: i genitori o l’inves to dalla legge dei poteri lega alla tutela del minore deve reagire avendo in mente in primo
luogo l’interesse del minare ed in secondo luogo dell’ambiente che lo circonda). Deve dare ascolta e recepire e soddisfare le autonome aspirazioni e pun di vista
del minore sé stesso.
Interdizione giudiziale (art 414 cc). Strumento che interviene a garanzia di un sogge o incapace. Concorrono tu ques tre elemen : 1. Presuppos : -Abituale
infermità mentale; 2. Incapacità di provvedere ai propri interessi; 3. Necessità per assicurare adeguata protezione.
È dichiarata dal giudice su istanza di parte, e ne consegue la nomina di un tutore. Dire interessa ; Familiari (coniugi, conviven , paren ed affini); Tutore,
curatore o pubblico ministero.
Gli a giuridici sono compiu da un tutore. Quelli compiu personalmente dall’interde o sono annullabili, ad eccezione di quelli di ordinaria amministrazione
preven vamente individua nella sentenza di interdizione. L’interdizione è revocabile qualora cessino i presuppos che l’hanno determinata. La dichiarazione di
interdizione giudiziale è come la dichiarazione di morte civile, quindi non ha più i diri giuridici.
Interdizione legale. Non va confusa con la giudiziale. Ha una funzione puni va, è una pena accessoria conseguente ad una condanna all’ergastolo o alla reclusione
non inferiore a 5 anni. Comporta inoltre la capacità di compiere a patrimoniali, non quelli personali o familiari (es matrimonio). È un inasprimento della pena
legato ad aspe patrimoniali, non alla persona. Un serial killer condannato all’ergastolo non potrà acquistare beni ma potrà 3. Necessità.
Inabilitazione. Ha presuppos ed effe meno gravi rispe o all’ interdizione giudiziale. Presupposto un è un’infermità non così grave da determinare
un’interdizione o altre situazioni patologiche (eccessiva prodigalità o abuso di alcool o stupefacen che espongono a gravi pregiudizi economici, sordomu smo o
cecità congenite non tali da determinare interdizione). L’inabilitato può compiere dire amente gli a personali (matrimonio) e quelli di ordinaria
amministrazione. Per gli a di straordinaria amministrazione non è sos tuito ma soltanto assis to dal curatore che deve dare il suo assenso. La sentenza di
inabilitazione può consen re all’inabilitato di compiere alcuni a di straordinaria amministrazione senza assistenza del curatore.
Amministrazione di sostegno. Presupposto è la impossibilità anche temporanea o parziale di provvedere ai propri interessi. La procedura è analoga ad
interdizione e inabilitazione si conclude con la nomina di un amministratore di sostegno. La sentenza individua solo gli a per i quali è necessaria la
rappresentanza o l’assistenza dell’amministratore di sostegno. Per gli a residuali, l’interessato conserva e integra la capacità di agire. Può inoltre avere durata
temporanea.
Emancipazione. È la condizione giuridica che acquisisce di diri o il minore che contragga matrimonio. Comporta la capacità di compiere gli a di ordinaria
amministrazione. Gli a di straordinaria amministrazione possono essere compiu dall’emancipato con il consenso del curatore, del giudice tutelare (simile
all’inabilitato). Se il minore è autorizzato all’esercizio di un’impresa commerciale, può compiere qualsiasi a o di straordinaria amministrazione. Curatore è il
coniuge, se maggiorenne, oppure un sogge o scelto dal giudice tutelare, di norma tra i genitori.
Incapacità di intendere e di volere. Ipotesi residuale, riguarda gli a compiu da persona che per qualsiasi causa anche transitoria fosse incapace di intendere e
volere al momento in cui gli a sono sta compiu . Manca previa dichiarazione giudiziale (rilevanza del mero fa o, no controllo giudiziale). Condizioni di
annullabilità: a) A unilaterali, se ne risulta un grave pregiudizio all’autore; b) Contra , se risulta la malafede del contraente riguardo al pregiudizio derivante al
contraente o al po di contra o.
L’azione di annullamento si prescrive in cinque anni dal giorno del compimento dell’a o. Si può solo intervenire sugli effe dell’a o, non sul compimento.
II. I DIRITTI DELLA PERSONALITÀ
L’ordinamento non ne dà una definizione unitaria, sono disciplina da varie fon . La base giuridica primaria è l’ar colo 2 della Cos tuzione “la repubblica
riconosce e garan sce i diri inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Sono quindi diri assolu
(categorie di diri sogge vi) e tendenzialmente indisponibili (nemmeno il dire o tolare può disporre/cedere il diri o la vita ad esempio). Titolari sia le persone
fisiche sia giuridiche (se consen to dalla natura del diri o). Si sono evolu nel tempo.
Diri o alla salute e all’integrità fisica. La lesione della salute cos tuisce un danno ingiusto risarcibile (danno biologico). Gli a di disposizione del proprio corpo
sono vieta quando cagionino una diminuzione permanente dell’integrità fisica. Ma la legge può stabilire eccezioni per a disposi vi mo va da solidarietà
(donazione del sangue, consenso trapianto organi). La legge tutela la volontà del paziente rispe o al suo percorso terapeu co, valorizzando i principi di
consensualità e proporzionalità (comunicazione ed informazione, diri o di rifiutare specifici tra amen , disposizione an cipata di tra amento). Recentemente,
l’a enzione del legislatore si è concentrata sul tema della volontà del paziente rispe o a determina tra amen terapeu ci.
Diri o al nome, all’immagine e all’iden tà. Ogni persona ha diri o ad usare il nome che le è stato a ribuito e a impedire l’uso indebito del proprio nome da parte
di terzi. In caso di abuso da cui possa conseguire un pregiudizio, è possibile ricorrere al giudice per o enere l’ordine di cessazione della condo a (azione
inibitoria), il risarcimento del danno e la pubblicazione della sentenza in uno o più giornali (art. 7 c.c.). Vi sono dei casi di u lizzo del nome altrui (indebito) che
implicano risarcimento del danno, ad esempio in casi di diffamazione. Si lede una persona a raverso il suo nome, anche senza appropriarsene; si spende male il
nome altrui. Quando è esploso internet anni fa, si pensava di poter aprire un sito internet a nome di un VIP senza che quest’ul mo lo sapesse, per a rarre più
visitatori (ci sono sta mol casi). In caso di abuso a cui possa seguire un pregiudizio, l’interessato può agire in giudizio per o enere un ordine di cessazione della
condo a (azione inibitoria), poi il risarcimento del danno. La tutela si estende allo pseudonimo, se questo ha assunto l’importanza del nome.
La riproduzione o la diffusione indebita della propria immagine è vietata salvo nei casi previs dalla legge (es. personaggio pubblico, avvenimento di interesse
pubblico) e sempre che non ne possa derivare un danno alla reputazione. Opera la tutela giudiziale inibitoria + risarcimento del danno.
- Norme specifiche di tutela dei lavoratori
IV. I BENI
Art. 810 c.c.: “Sono beni le cose che possono formare ogge o di diri ”. Le “cose” in senso giuridico come le concepisce il c.c. sono definite “beni”, vengono
escluse tu e quelle cose che esistono in natura ma che non possono formare ogge o di diri per nessuno, si tra a di qualsiasi po di diri o sogge vo. La
definizione esclude quindi le cose comuni, di cui esista una disponibilità illimitata poiché nessuno può esercitarne un a o di appropriazione (mare, aria ecc.). Non
deve tra arsi necessariamente di cose tangibili: es. energie come quella ele rica e quella eolica (secondo l’art. 814 c.c. sono tra ate come beni mobili se hanno
un valore economico, cioè quando c’è qualcuno disposto a pagare un prezzo per u lizzarla o appropriarsene, si tra a quindi di un bene scarso); anche le cose
immateriali (es. invenzioni, opere dell’ingegno) e i diri di credito (hanno ad ogge o una prestazione che un’altra persona, debitore, deve ad un sogge o
creditore; es. a vità di lavoro, abbonamento ad una pia aforma) possono essere considera beni (secondo l’art. 813 c.c. le disposizioni sui beni mobili si
applicano a tu i diri diversi da quelli reali, salvo che la legge non disponga altrimen ; ai beni immobili si applica una precisa disciplina dei beni reali).
1- Classificazione dei beni. Art. 812 c.c.
- IMMOBILI: suolo, sorgen e corsi d’acqua, alberi, edifici, altre costruzioni anche se unite solo transitoriamente al suolo.
- MOBILI: categoria residuale: “Sono mobili tu gli altri beni”, tu o ciò che non è espressamente qualificato come immobile dalla legge, è
mobile.
In generale, “tu o ciò che naturalmente o ar ficialmente è incorporato al suolo” il suolo in quanto tale è un bene immobile e tu o ciò che con lui ha un rapporto
di unione permanente. Sono reputa immobili anche gli edifici galleggian assicura saldamente e in modo permanente alla riva.
2- Altre classificazioni dei beni.
- Generici vs specifici
Per le cose generiche rileva (= è ogge o di interesse) la loro appartenenza ad un genere e non la loro specifica iden tà (es. denaro) necessità di successiva
individuazione (dopo il processo di individuazione la cosa da generica diventa specifica).
Per le cose specifiche rileva la loro iden tà par colare.
- Fungibili vs infungibili. Le cose fungibili sono sos tuibili con altre (es. scarpe, denaro).
- Presen vs futuri. Si può disporre anche di un bene futuro che nel presente non esiste ancora (le transazioni giuridiche di solito hanno in
ogge o beni che già esistono ma non sempre, es. realizzazione di un immobile).
2- La registrazione dei beni
La dis nzione tra beni mobili e immobili si rifle e in diverse regole e livelli di formalità rela vi alla loro circolazione. Per i beni mobili prevale il principio della
celerità (i formalismi, ad esempio richiedere un a o scri o come condizione per una compravendita o delle forme di pubblicità dell’a o stesso, sono fa ori che
ritardano e complicano, quindi scoraggiano, la circolazione di un bene) e della libertà delle forme, ad esempio per vendere un libro non è necessario s pulare un
a o scri o (la circolazione alimenta l’economia e il progresso).
I beni immobili invece sono assis da maggiori formalità (es. forma scri a degli a di disposizione, pubblicità tramite iscrizione in pubblici registri), questo
perché se si rispe ano determinate forme si tutelano le par del rapporto e i terzi, si hanno esigenze di certezza giuridica per pervenire possibili controversie.
Tu avia, anche per alcune categorie di beni mobili è prevista la registrazione degli a di circolazione che li riguardano (art. 815 c.c.).
I requisi formali possono essere di due pi quelli rela vi alla forma dell’a o (a fini di prova, non amme ere che un determinato a o di disposizione avvenga in
forma libera) e la registrazione (come ulteriore passaggio formale che ha esigenze di pubblicità, elemento che serve per tutelare i terzi, l’a o viene registrato per
essere opponibile ad un terzo). Gli a giuridici che riguardano i beni immobili sono assis da maggiore informalità ai fini della formalità degli a ai fini della
pubblicità per i quali opera la registrazione, mentre i beni mobili sono normalmente sogge al principio di libertà delle forme con finalità di celerità. Esistono
pero beni immobili registra (sono beni mobili ma gli a di circolazioni dei sudde beni richiedono un’apposita registrazione in specifici registri, a o di
trasferimento di un’automobile).
4. Relazione tra i beni.
- Per nenze. Secondo l’art. 817 c.c., sono le cose des nate in modo durevole (rapporto permanente episodico) a servizio o ornamento di
un’altra cosa (en casa-parcheggio/giardino). I diri seguono quelli della cosa principale se non è disposto diversamente (norma che vuole
semplificare gli a di disposizione e circolazione delle cose. La per nenza segue la cosa principale ma non è un obbligo, la per nenza può
avere una sorta diversa dalla cosa principale ma bisogna farlo presente negli a di disposizione della cosa. A contrario, la cosa composta,
diversamente dalla per nenza, perde la sua integrità se staccata dalle altre componen , essa funziona solo se tu e le sue componen
sono considerate insieme.
- Universalità di mobili. Pluralità di cose aven des nazione unitaria (es, enciclopedia, biblioteca, collezione di fume ) il proprietario può
disporre a propria scelta come bene unico o come pluralità di singoli beni.
Secondo l’art. 2856 c.c., l’azienda può essere considerata una par colare universalità (‘’complesso’’) di beni (mobili e Immobili, es. locali) e rappor giuridici
(contra commerciali, contra di lavoro) organizzato dall’imprenditore per des narli ad una specifica finalità, cioè l’esercizio di un’a vità economica d’impresa.
L’universalità di diri o è il complesso unitario non solo di beni ma di rappor giuridici a vi e passivi (credi -debi ; es patrimonio, eredità).
- Fru (art. 830 0c.c.). Dis nguiamo fru naturali e civili. Naturali: provengono dire amente dalla cosa principale, con o senza il consenso
dell’uomo (es prodo agricoli, animali) sono parte della cosa finché non ne vengono separa appartengono al proprietario della cosa che li
produce.
- Civili: il corrispe vo del godimento di una cosa da parte di altri (es. corrispe vo delle locazioni, interessi sui capitali), essi secondo la legge
maturano giorno per giorno.
5. I beni pubblici (ar . 832.c.)
Sono beni di proprietà dello Stato o di altri en pubblici, e des na a pubblica u lità. Sono so opos ad un regime giuridico diverso dai beni priva (ma lo Stato
può anche essere tolare di beni secondo le norma sulla proprietà privata), si esprime a raverso la supremazia della pubblica amministrazione (non basta che
appartenga allo stato, deve essere di pubblica u lità e so oposto a regime giuridico dalla pubblica amministrazione). Si dis nguono in beni del demanio pubblico
(da in concessione a priva con una tariffa di concessione, concessioni balneari) e beni del patrimonio dello Stato, delle province e dei comuni.
V. Diri reali
1. Definizione
Consistono nel diri o di trarre u lità (beneficio) da una cosa. Il beneficio lo si può trarre in mol modi, ad esempio quando siamo proprietari di una cosa
possiamo usarla per svago per trarne un vantaggio non rilevante sul piano patrimoniale, come ad esempio un libro. Il bene può essere usato per trarne un
vantaggio patrimoniale, quindi posso vederlo ad esempio: ciò che accomuna tu o questo è il fa o di trarne u lità. I diri possono essere reali o puramente
lì da molto tempo, si può pensare che sia stata abbandonata e una persona può appropriarsene); altre volte ci può essere un dubbio, magari il proprietario ha un
legi mo interesse nel consegnarla al comune che la conserverà per un certo periodo trascorso il quale chi l’ha ritrovata potrà poi acquistare la sua proprietà. Se
la cosa è abbandonata posso appropriarmene subito e acquistare da subito la proprietà. Le cose di nessuno, cose abbandonate o gli animali selva ci (caccia e
pesca), sono beni la cui proprietà sì può acquistare a tolo originario semplicemente impossessandosene. Dal punto di vista giuridico, l’a o del pescatore è una
occupazione. Il codice civile con ene delle nome che tutelano il proprietario di ad esempio un animale, se il mio cane va nel giardino del vicino, ho diri o di
andare a prenderlo.
c. Accessione (es. alluvione, avulsione) è un modo di acquisto della proprietà di qualcosa che viene costruito o nasce su un
suolo di proprietà di qualcuno. Questo qualcuno acquista in automa co la proprietà di ciò che viene edificato o viene a
nascere su quel terreno (ad esempio una pianta che nasce e nel mio giardino spontaneamente).
Vi sono situazioni non così lineari che possono essere causa di confli di interesse e di contenzioso. Sul mio terreno costruisce qualcun altro oppure lo faccio io,
con dei materiali che non sono miei. Perché qualcuno dovrebbe costruire su un terreno non suo? Magari pensa che quella parte di terreno sia sua e quindi
sconfina, oppure sulla base di tolleranza e rappor informali si va a costruire su un terreno non proprio per concessione del proprietario (come un capanno per
depositare ogge ) poi magari ques sogge li gano e si discute sulla proprietà, come si risolve? La regola base è che in queste situazioni prevale la posizione
del proprietario del suolo. Tanto che un terzo edifichi sul suolo altrui con materiali propri o che il proprietario edifichi sul suo suolo ma materiali altrui, in ques
casi prevale l’interesse del proprietario del suolo. Se è possibile separare il terreno del resto, senza creare danno, sarà possibile risolvere la ques one più
semplicemente.
d. Unione e commis one (tra cose mobili): beni appartenen a diversi proprietari si mescolano tra loro e diventano una cosa
nuova (leghe, auto e vernice). Il proprietario della cosa di valore maggiore diventa proprietario di tu o, però dovrà
indennizzare l’altro proprietario del valore della cosa che acquisisce per unione o commis one.
e. Specificazione (tra cose mobili): qualcuno u lizza una materia non sua per costruire o realizzare una cosa nuova mobile.
Regola base è che la proprietà viene acquisita dal creatore della cosa, il lavoro di chi ha agito sulla materia prima per
realizzare un nuovo manufa o prevale sulla proprietà della materia prima. Quest’ul mo verta indennizzato sul costo della
materia prima. Inversione della regola nel caso in cui il valore della materia prima superi il valore del manufa o o lavoro
appena creato.
Altri modi di acquisto della proprietà, per alcune categorie di beni (immobili e mobili registra ) opera un meccanismo aggiun vo: la trascrizione (Art. 2843 cc.),
ovvero passaggio aggiun vo the consiste nel trascrivere nei pubblici registri nel documento apposito l’a o di trasferimento della proprietà in modo che questo
sia opponibile ai terzi. Non è un modo di acquisto della proprietà, ma uno strumento di pubblicità degli a di trasferimento della proprietà. La trascrizione
dell’acquisto di un bene a proprio favore rende tale a o opponibile a terzi. Gli a sogge a trascrizione sono elenca all’art. 2843 C.C. Regola di priorità della
trascrizione: il tolo trascri o anteriormente è opponibile ad acquiren / tolari con tolo posteriore (art. 2844 c.c.
- Azioni a difesa della proprietà (pe torie)
Fa riferimento a cosa può fare il proprietario quando qualcuno opera per contestare la tolarità del diri o, ovvero che il proprietario sia il vero possessore di un
bene.
Rivendicazione (art. 948 cc.) proprietario vs chi de ene o possiede la cosa (res tuzione), significa di affermare di avere un determinato diri o. Questa
azione si instaura contro chi, pur non essendo proprietario, detenga completamente la cosa. Può essere solo il proprietario ad avviare una
rivendicazione. La rivendicazione è un’azione imprescri bile, significa che, se io scopro che qualcuno si era impossessato della mia bicicle a, anche
dopo anni, posso rivendicarne il possesso, ovviamente avendo in mano le prove che il bene è mio. L’ogge o della rivendicazione è la possessione della
cosa. Ci può anche a essere qualcuno che dice di essere il proprietario del bene, pur non essendolo per davvero.
Negatoria (art. 948 c.c.) proprietario vs chi afferma diri sulla cosa o arreca moles e o turba ve (dichiarazione di inesistenza diri + inibitoria, ossia
ordine di cessa del contra o del comportamento) significa o enere una pronuncia giudiziale in cui quella pretesa viene dichiarata insussistente. Per
fare valere il diri o bisogna portare le prove.
Regolamento di confini (Art 950 c.c.), valido sopra u o per il passato per famiglie con terreni confinan . Serviva a fare chiarezza me endo nero sul
bianco quelle che erano le estensioni dei territori e i rispe vi proprietari. Si vuole fissare un confino fisico anche con ogge materiali.
Apposizione di termine (Art 951 c.c.)
VII. LE OBBLIGAZIONI
Ogge o: diri di credito (libro IV c.c.). I diri di credito si differenziano dai diri reali per ogge o (prestazione di un debitore vs u lità della cosa) e per
estensione (diri rela vi vs diri assolu ). Sono diri rela vi: non sono opponibili a chiunque, ma solo a sogge ben determina
1. Fon (art. 1173 cc)
- Contra o
- Fa o illecito
- Ogni altro a o o fa o idoneo a produrle secondo l’ordinamento giuridico
Ques a o fa sono idonei a produrre obbligazione solo se esiste una norma che riconduce espressamente al verificarsi di quell’a o o fa o, l’insorgere di
un’obbligazione (deve dirlo esplicitamente la norma.
Stru ura del diri o di credito:
CREDITORE PRETESA DEBITORE
- Rapporto tra determinate persone (due o più). Cara eris che essenziali della prestazione (art 1174cc)
Susce bile di valutazione economica: significa che è mone zzabile, dunque esprimibile a raverso un equivalente in denaro. Non necessariamente si deve
tra are di una valutazione fa a in termini di mercato.
Corrispondenza con un interesse del creditore (anche non patrimoniale): è l’u lità che il creditore si a ende dalla prestazione. L’obie vo che il creditore ha in
mente rispe o alla prestazione del suo debitore. L’interesse del creditore può anche non avere una natura patrimoniale, anche se la prestazione la ha.
Se io vado ad ascoltare un concerto, pago un biglie o, ma io magari vado al concerto per diver rmi, non mi aspe o una u lità economica. Il mio unico interesse
è ascoltare un buon concerto e ricavarne una situazione di benessere.
Il creditore ha il potere di esigere un comportamento, mentre il debitore ha un obbligo. Dunque, i diri di credito hanno una stru ura binaria, che fa capo a due
persone, creditore e debitore. Ci sono solo i sogge specificamente lega da un rapporto obbligatorio.
2. Altre cara eris che dell’obbligazione
- Contenuto della prestazione: dare, fare, non fare (obbligazione nega va, es. pa o di non concorrenza, come un dipendente che si me e a
lavorare con par ta iva propria non può fare concorrenza al suo ex datore di lavoro). Queste tre obbligazioni le troveremo spesso insieme
nella realtà, assieme anche alle prestazioni accessorie, che servono a adempire all’obbligazione principale: prestazioni accessorie, es.
custodire la cosa da consegnare (art. 1177 c.c.). Ho una responsabilità nei confron del creditore finché non gliel’avrò materialmente
trasferita.
- Dovere di corre ezza, pica obbligazione accessoria (art. 1175 c.c.): lega reciprocamente le par : es. diligenza del debitore
nell’adempimento (art. 1176 c.c.). Collaborazione del creditore all’adempimento. Debitore e creditore devono comportarsi secondo le
regole della corre ezza. L’obbligo di corre ezza riguarda sia debitore sia creditore, dunque anche il beneficiario, la parte verso cui la
prestazione è dire a. Sinonimo di corre ezza può essere buona fede ogge va -> corrispondenza ad uno standard medio di
comportamento. Sul lato del debitore, le obbligazioni devono essere adempiute con la diligenza del buon padre di famiglia. (ar colo 1176)
-> sta per la cura che una persona di medio buon senso me e nelle cose che fa. Una altra modalità di esercitare la corre ezza è quando c’è
un inadempimento. La situazione non va trascurata e non va fa a sfociare in un danno maggiore, ci si a va per mi gare gli effe
pregiudizievoli, dunque dannosi di questo inadempimento. Collaborare all’adempimento della prestazione.
- Responsabilità patrimoniale per inadempimento (debitore, sfera rimediale): in caso di inadempimento la legge stabilisce delle conseguenze
di cara ere risarcitorio. La responsabilità del debitore: ristorare il creditore del danno subito e soddisfare l’interesse di taluno; ciò avviene
con mezzi alterna vi. La responsabilità investe l’intero patrimonio del debitore, dunque beni presen e futuri.
L’adempimento dell’obbligazione. È il modo fisiologico di es nguere l’obbligazione. L’adempimento consiste nell’esa a esecuzione dell’obbligazione dovuta (art.
1218 c.c.), viene valutata in base a: a) Diligenza del debitore b) Interesse del creditore
Parametri di diligenza (art. 1176 c.c.): a) Obbligazioni generiche: «buon padre di famiglia» b) Obbligazioni professionali: natura dell’a vità esercitata (standard
professionali, regole deontologiche ecc.).
Risultato a eso dal creditore: a) Obbligazioni di risultato: rileva la produzione dello specifico risultato a eso. b) Obbligazioni di mezzi: rileva l’esecuzione secondo
diligenza e corre ezza
3. Modalità di adempimento
Esa o (già visto) vs parziale-> prestazione divisibile come nel caso del denaro.
- L’adempimento parziale è rifiutabile salvo che la legge o gli usi non dispongano diversamente (art.1180 c.c.); il creditore può rifiutarlo. Se il
creditore non è disposto ad acce are il par zionamento della somma di denaro, può tranquillamente rifiutare l’adempimento parziale ->
l’interesse del creditore guida la modalità di adempimento della obbligazione. Impossibilità della prestazione: le cause della impossibilità
non sono imputabili al debitore; quindi, l’obbligazione è da considerarsi es nta. Se diventa impossibile solo parzialmente e il debitore offre
solo la parte residua, la restante è impossibile per ragioni a lui non imputabili, allora l’obbligazione parziale è da ritenersi adempiuta.
- Luogo di adempimento. Prevalenza dell’accordo (art. 1182 c.c.). In mancanza di un accordo si fa riferimento a: -Usi -Natura della
prestazione (es. lavoro, servizio) -Consegna di cosa determinata: nel luogo in cui essa si trovava quando è sorta l’obbligazione
- Somma di denaro: domicilio del creditore al tempo della scadenza (debito portabile), il denaro deve essere consegnato al domicilio del
creditore che era presente al tempo della scadenza. I debi portabili seguono il creditore.
Altri casi: domicilio del debitore al tempo della scadenza (debito chiedibile). La prestazione va eseguita al domicilio del debitore che aveva al momento della
scadenza.
4. Tempo dell’adempimento:
a zio ma zio deve darne 500 a me, il mio debito è saldato se io corrispondo la differenza, quindi 500. Compensazione legale = l’ogge o sono somme
di denaro o altre cose fungibili (iden ficate solo nel genere e sos tuibili gli uni con gli altri come carico di carbone o legna, conta il quan ta vo, non i
singoli pezzi).
Confusione (art. 1253 c.c.) -> debitore e creditore si riuniscono nella stessa persona. Sono debitore di qualcuno di cui sono anche erede. Ereditando
una certa somma, compenso il mio debito e es nguo l’obbligazione
- Modi di es nzione non sa sfa ori:
Impossibilità sopravvenuta della prestazione (art. 1256 c.c.). L’interesse non è più realizzabile. Se la causa di ciò non è imputabile al debitore,
l’obbligazione si es ngue. Es ngue l'obbligazione se la causa non è imputabile al debitore (rinvio). Se la causa per cui il debitore non ha potuto ancora
pagare è temporanea, sospende l'esecuzione. [L'obbligazione si es ngue se viene meno l'interesse del creditore o se il debitore non può più essere
ritenuto obbligato.
Novazione ogge va (art. 1230 c.c.): sos tuzione con nuova obbligazione di ogge o o tolo diverso. Il creditore cambia idea e si es ngue la
precedente obbligazione che viene sos tuita con una nova (nuovo rapporto obbligatorio)
Remissione (art. 1236 c.c.): libera il debitore se ques non la rifiuta. Viene meno l’interesse del creditore, quindi dichiara che il debitore viene liberato
dall’obbligo che aveva assunto. A o unilaterale del creditore che è valido ed efficace, liberando il debitore che non sarà considerato inadempiente. Al
debitore rimane la possibilità di rifiutarla.
8. L’inadempimento
Art. 1218 c.c.: «Il debitore che non esegue esa amente la prestazione dovuto è tenuto al risarcimento del danno (...)», quindi è responsabile.
Prova liberatoria: inadempimento o ritardo determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa non imputabile al debitore.
Vi sono due elemen che cos tuiscono la prova liberatoria rispe o alla mancata responsabilità del debitore nell’inadempimento:
Impossibilità ogge va (che non dipende da un problema specifico in cui è incorso il debitore, nessuno nelle stesse condizioni avrebbe potuto eseguire
quella prestazione) e assoluta (la diligenza del debitore libera solo nelle obbligazioni di mezzi); se la prestazione è una prestazione di risultato, non
basterà di aver dimostrato la diligenza, l’ago della bilancia è che se il bene non è stato consegnato, il bene non c’era alla scadenza.
Non imputabilità: caso fortuito (non prevedibile ad esempio terremoto), forza maggiore (ha il grado di imprevedibilità, come ad esempio le merci in
caso di guerra che non passano più per forza maggiore), «fa o del principe» (l’autorità per ragioni di sicurezza ha messo dei sigilli)
L'obbligazione di dare cose determinate solo nel genere non è mai impossibile-> ad esempio il denaro. Secondo il Codice civile, l’obbligazione di res tuire del
denaro non può mai diventare giuridicamente impossibile. Il denaro è sos tuibile con altro denaro. Se non si può fare per ragioni stre amente personali, non è
gius ficato. Vi è però una mi gazione di questo principio -> dovere di corre ezza del creditore, visto che entrambe le par devono agire con corre ezza.
La prestazione può risultare inesigibile in base al dovere di corre ezza del creditore
Al creditore può essere impedito di contestare un inadempimento se viene al corrente del fa o che il debitore non ha potuto eseguire la prestazione per via di
qualche lesione personale; o magari ha avuto un tracollo economico imprevisto.
9. Inadempimento e mora
- Del debitore (art. 1219 c.c.)
È l’«a estazione giuridica» dell'inadempimento. La «cos tuzione in mora» avviene per in mazione o richiesta scri a, ovvero automa camente se:
Debito derivante da fa o illecito
Debitore dichiara per iscri o di non voler adempiere
Scadenza di debito portabile
Il debitore può evitarla offrendo tempes vamente la prestazione, anche in modo informale (art. 1220 c.c.). Effe della mora sul debitore: risarcimento del danno
(interessi moratori), rischio per impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile
- Del creditore (art. 1206 c.c.), anche lui può essere messo in mora
È la mancata cooperazione del creditore all'adempimento. Si cos tuisce con l'offerta formale della prestazione da parte del debitore (art. 1209 c.c.). La
cos tuzione in mora trasferisce sul creditore il rischio dell'impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile al debitore (non più dovu gli
interessi, risarcimento del danno causato al debitore). In caso di rifiuto dell'offerta, il debitore si libera con il deposito (obbligazioni di dare, art. 1210 c.c.), per
prescrizione o venir meno dell'interesse alla prestazione.
10. La responsabilità dell’inadempimento
Art. 2740 c.c.: il debitore risponde dell'adempimento con tu i suoi beni presen e futuri. Questo principio dice che, quando un debitore è inadempiente, allora
tu o il suo patrimonio è esposto all’azione del creditore, volta a soddisfare in credito non onorato o adempiuto. Il debitore, dunque, è responsabile con tu o il
suo patrimonio a uale (disponibile al momento dell’inadempimento), ma anche con tu i suoi beni futuri. Il debitore è responsabile per i danni causa dal suo
inadempimento. Non si parla solo della mancata soddisfazione di una aspe a va.
Danno perdita subita (danno emergente) e mancato guadagno (lucro cessante): art. 1223 c.c. il danno è diviso in due categorie, nelle quali il debitore è sempre
responsabile:
- Danno emergentedanno immediato, ovvero la perdita economica concretamente subita dal creditore.
- Lucro cessantesi parla di un possibile mancato guadagno, che, con una ricostruzione a ritroso del nesso causale; il mancato ordine o
commessa, è un esempio di lucro cessante. Il lucro cessante coincide con la mancata possibilità di guadagno che deriva dal comportamento
illegi mo altrui. Nel nostro esempio, coincide col fa o che io devo tenere chiuso il negozio. Esistono alcuni criteri per capire se vi è un
nesso di causalità rilevante:
Solo se conseguenza dire a e immediata dell’inadempimento, secondo il parametro della casualità adeguata (normalità-> valutazioni svolte secondo
parametri di normalità, ado ando il parametro della causalità adeguata, si va a standardizzare la situazione di verifica). Il debitore è responsabile solo
per i danni che rappresentano una conseguenza dire a e immediata dell’inadempimento; ciò significa che il danno deve essere riconducibile sia nel
suo verificarsi, che nella sua iden tà, a quell’inadempimento. Bisogna verificare che, se non ci fosse stato quell’inadempimento, non ci sarebbe stato
quel danno.
Solo il danno prevedibile (art. 1225 c.c.), salvo dolo del debitore. ->garan sce il debitore, rispe o al quale, la sua responsabilità rimane circoscri a
entro un ramo di ragionevolezza. Ad esempio, l’inadempimento a causa della pandemia non è colpa sua, in quanto non era prevedibile. Tu o ciò vale,
a meno che l’inadempimento non sia causato per dolo del debitore.
Non va risarcito il danno che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza (art. 1227 C.C.). ->se il creditore avesse potuto evitare un danno
usando l’ordinaria diligenza, allora il debitore di quel danno, o di quella parte di danno, non risponde.
Quan ficazione se non è possibile provare l'ammontare esa o del danno, questo è liquidato dal giudice in via equita va (art. 1226 c.c.). il giudice può decidere
quale sia il valore esa o di questo danno in via equita va (clausola residuale che si trova nelle norme che presuppongono la presenza ogge va di una certa
Negozio giuridico è un is tuto che ha un’ampiezza maggiore rispe o al contra o; infa , il contra o è considerato una so ospecie di negozio giuridico. Il
negozio giuridico è una manifestazione di volontà dire a a produrre effe giuridici. Purtroppo, questo negozio giuridico non esiste all’interno del Codice civile, è
solamente un conce o che si u lizza per comprendere situazioni diverse.
Il contra o ha un cara ere mul laterale primo elemen che dis ngue il contra o dal negozio giuridico. A orno al contra o rimane dunque una
contrapposizione di interessi. Se due par determinano le regole del contra o, ad esempio, si deve determinare un prezzo di vendita, ovvio che vi sarà una
contrapposizione tra chi vuole comprare e chi vuole vendere.
Cara ere patrimoniale del rapporto giuridico è la seconda cara eris ca del contra o, il termine patrimoniale fa riferimento al fa o che è susce bile di una
valutazione economica.
1. Contra o e a unilaterali. Categorie
- Rece zi (des natario determinato) producono effe o dal momento in cui giungono a conoscenza del des natario. Ques hanno un
des natario determinato, ad esempio la dichiarazione di recesso, che è des nata alla controparte del contra o determinata nel contra o.
- Non rece zi (des natario non determinato) -> di norma producono effe o nel momento in cui si manifesta la volontà dell’autore. Significa
che si acce ano delle candidature. Questo comincia a produrre effe dal momento in cui si manifesta la volontà dell’autore dell’a o, ad
esempio quando si manifesta e si presenta un’offerta di lavoro.
Agli a unilaterali tra vivi aven contenuto patrimoniale si applicano le norme sui contra in quanto compa bili (art. 1324 c.c.).
Regole sull’interpretazione ci dicono come si deve interpretare una manifestazione di volontà che è stata espressa in molteplici modi diversi.
2. Principi generali sui contra
- Art. 1372 c.c.: «Il contra o ha forza di legge tra le par » la legge ha delle disposizioni tassa ve, è vincolante, non opzionale. Però la forza
di legge è solo tra le par , non si può dunque, tramite un contra o, imporre la volontà altrui, senza che il terzo non ne faccia parte.
- Autonomia contra uale il contra o è da sempre una manifestazione di autonomia, per questo si fa da solo le leggi. Tramite la libertà
promossa dal Codice civile, allora si possono costruire da sole le regole che si vogliono instaurare tra le due par . Le par di un contra o
perseguono i propri interessi a raverso una regolazione autonoma di cui il contra o è strumento.
- Libertà di determinare liberamente il contenuto del contra o (art. 1322.1 c.c.)il tu o nei limi impos dalla gente.
- Libertà di concludere contra «a pici», purché dire a realizzare interessi meritevoli di tutela (art. 1322.2 c.c.) i contra a pici sono i
contra che non appartengono ai pi aven una disciplina par colare. Con i contra a pici non hai delle norme, il Codice civile in questo
caso è molto liberale, e incoraggia i sogge ad instaurare contra a pici, purché gli interessi regola dal contra o siano meritevoli; ad
esempio, non si può fare un contra o a pico per la vendita di organi, che è vietata, ques non sono considera interessi meritevoli. Nei
contra a pici si può creare sia il contenuto, che il contenitore, dunque anche lo strumento vero e proprio per il perseguimento dei propri
interessi.
- Contra piciper ques la legge disciplina una lista di norme che disciplinano l’instaurazione dei contra rela vi a determinate materie.
Limite «esterno»: norme di legge (tutela di interessi generali o di contraen «deboli»)
- Norme impera ve: si sos tuiscono di diri o alle clausole contra uali difformi (clausole imposte: art. 1339 c.c.). Se in un contra o si
stabilisce un prezzo superiore a quello fissato per legge, non si annulla il contra o, viene semplicemente considerata nulla la clausola, e
dunque va sos tuita secondo quanto viene ribadito dalla legge
- Libertà contra uale può essere limitata in via legale o convenzionale (es. obbligo a contrarre, contra o preliminare). Questa comincia ad
operare anche il “se”, e non solo il “come” negoziare un contra o. L’autonomia contra uale si a ene alla sfera del come, ma la libertà
comprende il come, e con ene anche il “se”; ad esempio, un sogge o non può essere obbligato a s pulare un contra o contro la sua
volontà. Anche qui vi sono delle eccezioni: la libertà contra uale può essere limitata dalla legge può obbligare un contraente a
concludere un contra o.
Contra o e buona fede. Il principio di buona fede opera in tu e le fasi della vita di un contra o. Fase precontra uale (tra a ve e formazione del contra o) art.
1337 cc, fase esecu va: art 1375 cc, interpretazione: art 1366 c.c.
3. Requisi del contra o
- Elemen essenziali->a pena di nullità devono sussistere a pena di nullità del contra o, sono elenca all’ar colo 1325 del cc. Senza ques ,
il contra o non esiste.
Accordo delle par -> se le par abbiano effe vamente raggiunto un accordo sui contenu del contra o, causa, ogge o o forma, se prescri a dalla legge a pena
di nullità.
La forma è un elemento del contra o necessario ai fini della validità solo quando è presente una legge che prescrive di usare una determinata forma in
riferimento ad un determinato po di contra o. La legge richiede dunque di usare dei formalismi specifici, a pena di nullità, nel senso che, se nel contra o manca
questa forma, allora questo diventa nullo.
- Manifestazione di volontà di ciascuna parte: consenso (principio con sensualis co) l’accordo esiste quando vi è un consenso reciproco
delle par rispe o a tu gli elemen essenziali di questo accordo). La volontà deve essere sempre manifestata da entrambe le par , la
volontà deve essere verificabile all’esterno. La manifestazione della volontà può avvenire tramite:
Presuppone capacità giuridica e di agire delle par ovvero capacità di essere des natari di norme giuridiche.
Dichiarazioneforma scri a o orale, espressa o tacita (fa o concludente). La volontà non si vede manifestare per forza con una manifestazione specifica, è
sufficiente che vi sia una manifestazione visibile dall’esterno della propria volontà. Ad esempio, lo si può fare esteriormente con un segno che possa essere
ricondo o al significato di esprimere una volontà, non necessariamente si tra a di un segno verbale; può avvenire anche con una stre a di mano, oppure con un
cenno del capo. Si può manifestare un consenso anche in forma tacita, ad esempio tramite un comportamento: ad esempio iniziando ad eseguire un contra o.
Il contra o è concluso nel momento in cui il proponente viene a conoscenza dell'acce azione dell'altra parte (principio di cognizione)-> l’accordo esiste quando
chi riceve la proposta esprime il consenso, o quando la prestazione si inizia ad eseguire, non esiste una soluzione unica e logica valida in tu i casi: il nostro
ordinamento per convenzione ha deciso di ado are il principio di cognizione, ovvero che il contra o si ri ene concluso nel momento in cui il proponente (colui
che ha annunciato e proposto il contra o), viene a conoscenza della acce azione da parte dell’altra parte interna e opposta nel contra o.
Principio esteso agli a unilaterali rece zi (art. 1334 c.c.) e ai contra a efficacia trasla va (che trasferiscono la proprietà o altri diri )
Eccezione alcuni contra si considerano conclusi solo con la consegna di una cosa (contra reali, es. mutuo-> esempio di contra o reale, fanno eccezione
rispe o al principio di cognizione, ques appunto si perfezionano solamente con la consegna della cosa). Nel nostro ordinamento tramite il principio di
cognizione, normalmente la consegna della cosa è solo un pus che l’alienante si assume, ma dal momento che vi è stata la conoscenza dell’acce azione di
entrambe le par , nel momento della consegna della cosa questa non è già più dell’alienante.
Quando si può dire che il proponente è effe vamente venuto a conoscenza della dichiarazione di volontà dell’acce ante? anche qui serve uno standard
ogge vo. Si presume la conoscenza quando la dichiarazione giunge all'indirizzo del des natario, salvo prova di mancata conoscenza incolpevole (art. 1335 c.c.).
Altre funzioni della forma (scri a) del contra o: per la prova (a probazione = l’esistenza di un contra o si può provare solo se si fornisce un a o scri o), per la
trascrizione.
La forma scri a si può realizzare anche mediante strumen informa ci (firma digitale).
10. Gli elemen accidentali del contra o
Condizione: avvenimento futuro e incerto al quale le par possono subordinare l' efficacia (condizione sospensiva: la condizione acquista efficacia) o la
risoluzione (condizione risolu va: contra o in vigore ma al verificarsi di un evento futuro ed incerto dovrà considerarsi sciolto) del contra o (art. 1353 c.c.), viene
apposta nel momento in cui vi è il bisogno di disciplinare una regola rispe o ad una eventualità che può verificarsi (eventualità futura ed incerta).
È nulla la condizione illecita (cioè contraria, contrarietà alla norma di legge, all’ordine pubblico, al buon costume; l’illeceità della condizione ricade sul contra o
stesso, quindi è susce bile di rendere illecito l’intero contra o art. 1354 c.c.) o meramente potesta va (cioè una condizione subordinata ad un evento rispe o al
quale una delle par ha una qualche forma di controllo, evento futuro e incerto che dipende dalla volontà delle par , es. accordo in cui c’è scri o “se interrompo
l’a vità dell’azienda cedo gli arredi”, tale condizione è potesta va perché l’evento futuro e incerto è so o il controllo del contraente, tale condizione è legi ma
poiché comunque l’avverarsi o meno della condizione è legato ad un dato ogge vo; VS la condizione meramente potesta va presuppone che l’avveramento
dell’evento dipenda. Da un vero e proprio capriccio del contraente; quindi condizione potesta va è lecita, quella meramente potesta va è illecita; art. 1355 c.c.)
La condizione impossibile rende nullo il contra o se sospensiva; si considera non apposta se risolu va. (art. 1354 c.c.), es. “se vado in missione sulla luna, cedo
la mia auto”, dis nguiamo: condizione sospensiva (se il contra o al momento è stato s pulato ma non produce ancora effe , e gli effe sono subordina alla
condizione, allora il contra o si considera nullo perché apporre una condizione impossibile come presupposto dell’efficacia di un accordo equivale a non volere
quell’accordo) e condizione risolu va (contra o valido ed efficace e il suo scioglimento è subordinato ad un evento impossibile, la volontà delle par rispe o a
quell’equilibrio di interesse è quella di non voler sciogliere il contra o, quindi il contra o è valido e su di esso non grava la condizione)
Gli effe dell’avveramento retroagiscono alla conclusione del contra o (art. 1360 c.c.), un altro mo vo per i quali può essere conveniente per le par s pulare
oggi un accordo che contempli un evento futuro e incerto, rispe o a s pularlo nel momento in cui quella condizione di verifica, poiché nel momento in cui una
condizione sospensiva si avvera, gli effe del contra o retroagiscono al momento in cui il contra o è stato concluso (es. trasferimento di proprietà
dell’automobile si considera avvenuto già nel momento in cui il contra o è stato s pulato).
In pendenza della condizione, operano strumen finalizza a preservare le aspe a ve delle par :
- A conserva vi (art. 1356 c.c.): a di natura cautelare che sono finalizza a preservare l’adempimento dell’obbligazione da parte dell’altro
contraente una volta che la condizione di sia avverata (es. acquisto di un’auto so o condizione sospensiva, finché non si avvera la
condizione il contra o non ha effe quindi l’auto rimane nella disponibilità del suo proprietario che può disporre di quel bene
pienamente, nonostante questo il contrente può servirsi di a conserva vi per tutelare il proprio diri o posto so o una condizione
sospensiva)
- Comportamento secondo buona fede (art. 1358 c.c.), la parte che ancora fruisce del bene ogge o del contra o so oposto a condizione
sospensiva non deve ledere gli interessi della parte che a ende l’avveramento della condizione
- Se la condizione non si avvera per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario, si considera avverata (art. 1359 c.c.)
Termine: diversamente dalla condizione, l’evento (data, periodo, avvenimento) è futuro ma certo
Onere/modo: condizione che riguarda contra specifici come la donazione modale al beneficiario è imposto un obbligo, contrapposizione del dovere da parte
del beneficiario di una donazione (es. dono un immobile ma devi adibirlo a sede di una fondazione)
11. L’interpretazione del contra o
Accordo tra diverse ma coinciden dichiarazioni di volontà, non sempre tali dichiarazioni sono chiare, potrebbero essere ambigue, per questo si a ribuisce a
queste manifestazioni di volontà espresse in un contra o un significato univoco privo di ambiguità ed incertezze. Operazione consistente nell’a ribuire un
significato alle manifestazioni di volontà delle par
- Criteri rivol alla ricostruzione della volontà delle par (per come è stata manifestata, il po di asse di interessi che le par volevano
costruire nel contra o; in secondo luogo, se la ricostruzione della volontà delle par non è sufficiente, interverranno i criteri di valutazione
ogge va che puntano a ricondurre quell’accordo a parametri valuta vi standardizza )
Comune intenzione delle par , anche al di là del senso le erale delle parole, può essere che le par scrivano in un accordo dei termini u lizzando
parole che non chiariscono quale fosse effe vamente l’intenzione delle par , es. accordo che prevede che Tizio ceda a Caio un’auto, “cedere” è
un’operazione che si può compiere a raverso diversi schemi giuridici, bisogna quindi andare oltre la le ura testuale delle clausole e lasciarsi guidare
dalla ricerca della comune intenzione delle par come la si possa ricavare anche da altri fa ori che vanno al di là di ciò che il contra o dice
testualmente, ad esempio facendo riferimento al comportamento complessivo delle par , non sarà rilevante ad esempio il nome che le par danno al
contra o, quindi prevale il fa o su ciò che è stato solo scri o (art. 1362 c.c.) es. comportamento complessivo
Interpretazione sistema ca delle clausole (le une per mezzo delle altre, ricostruendo il senso complessivo dell’a o: art. 1363 c.c.), le ura omogenea di
tu e le clausole, bisogna dare al contra o il significato che deriva dalla sintesi.
Interpretazione secondo buona fede (art. 1366 c.c.), la buona fede è un elemento trasversale, opera in tu e le fasi (s pulazione ed esecuzione),
vincola le par anche al momento dell’interpretazione del contra o
- Criteri di interpretazione ogge va (laddove permangano dubbi sulla reale intenzione delle par , riconduzione a parametri ogge vi).
Prediligere l’interpretazione che a ribuisce qualche effe o a contra o (principio di conservazione: art. 1367 c.c., prevale l’interpretazione che
man ene in vita il contra o rispe o a quella che ne provocherebbe la caduta)
Usi interpreta vi del luogo o del se ore imprenditoriale, se in un determinato ambito commerciale contra di un certo po vengono interpreta
costantemente nello stesso modo
Senso più conveniente alla natura o all’ogge o del contra o, se le par u lizzano un gergo molto tecnico nell’ambito di contra specializza come
quelli finanziari, bisogna dare il senso più coerente e conveniente rispe o a quello specifico se ore.
Significato meno favorevole a chi ha predisposto la clausola, poiché in questo modo si garan sce un più equo contemperamento degli interessi
Equo contemperamento di interessi (contra onerosi, cioè contra in cui tu e le par devono sopportare anche un sacrifico, allora quando
entrambe le par sommano benefici e sacrifici bisogna trovare l’interpretazione che garan sca il più equo contemperamento tra gli interessi); minor
gravame per l’obbligato (se solo una parte sopporta sacrifici come nei contra a tolo gratuito, es. donazioni, bisogna redigere l’interpretazione che
comporta il minor gravame, non c’è equilibrio di interessi da contemperare, bisogna ridurre gli oneri a carico di una delle par )
Art. 1374 c.c.: il contra o non obbliga solo a quanto espressamente stabilito, ma anche a tu e le conseguenze derivan secondo la legge, gli usi o
l'equità (fon di integrazione), es. acquisto di gas sogge o a flu uazioni alla fonte, il contra o non obbliga solo a quanto si è espressamente
stabilito ma obbliga anche le par a tu e le conseguenze che derivano dalla legge, dagli usi o dall’equità (fon di integrazione del contra o), fa sì che
tu e le fon di integrazione del contra o diven no parte integrante del contra o stesso
Il contra o può essere convalidato dall’interessato, con a o esplicito o per fa concluden (pur essendo a conoscenza dell’invalidità, per lui deve rimanere
valido) (art. 1444 c.c.)
Le cause dell’annullabilità del contra o fanno riferimento a due situazioni:
Il contraente è incapace: Incapacità delle par (art. 1425 c.c.). Incapacità legale di agire, incapacità di intendere e di volere (se l’altro contraente è in
malafede e dal contra o può derivare un pregiudizio all’incapace) NB ricordare le regole applicabili in caso di rappresentanza (procura)
De ato dal vizio del consenso. Volontà del contraente sfalsata in quanto vi è qualcosa che ne ha alterato il normale andamento fisiologico: errore
essenziale e riconoscibile cade su uno degli elemen fondamentali del contra o. Sia sulle cara eris che del contra o (errore-mo vo, art.: 1429 c.c.)
che sulla manifestazione del consenso (errore osta vo, art. 1433 c.c.). Violenza morale: minaccia di un male ingiusto e notevole (art. 1435 c.c.). Dolo –
inganno: raggiro di un contraente per carpire il consenso dell’altro (art. 1439 c.c.) solo se raggiro è stato determinante ai fini del consenso