Appunti TPS
Appunti TPS
Parte 1:
Prima di internet c’erano delle reti che collegavano solo università e centri di ricerca per lo
scambio di file e email.
Ciò che conosciamo come WEB 2.0 nasce negli anni 2000. Troviamo piattaforme che
rivoluzionarono il web, iniziano a diffondersi blog, social network e wiki. La comunicazione si era
evoluta, tutti contribuivano, tutti gli utenti non sono quindi solo utilizzatori ma contribuiscono
anche alla creazione di contenuti.
Troviamo poi il WEB 3.0, ovvero la definitiva evoluzione attuale del web, verso una versione più
intelligente e autonoma.
Le caratteristiche sono:
1. Decentralizzazione e proprietà dei dati. I dati e gli asset digitali (versione digitale di dati
che possono essere digitalizzati e memorizzati) non sono conservati in database
centralizzati, ma su una rete distribuita. Le applicazioni sono realizzate utilizzando
servizi web distribuiti. (API di Google Maps per integrare le mappe sulla propria
applicazione)
2. WEB semantico e Intelligenza Artificiale: si utilizzano tecnologie che rendono le
informazioni leggibili agli utenti e comprensibili dalla macchina.
Sono nati dei servizi chiamati WEB service. Servizi che hanno come utenti le applicazioni, che
poi a loro volta usufruiranno del web service per comunicare con l’utente umano. Vi sono web
service gratuiti e a pagamento. (geocoding esempio, consente di conoscere le coordinate
geografiche dando in input un indirizzo)
Come funziona?
Una LAN (Local Area Network) è costituita da una serie di dispositivi connessi internamente ad
un dispositivo chiamato SWITCH.
Nel caso però che la connessione avvenga attraverso onde, il dispositivo si chiama Access
Point e la LAN prende il nome di WLAN (Wireless).
La WAN (Wide Area Network) è una connessione internet formata da milioni di LAN connesse
fra di loro grazie ai router.
I router hanno il compito di smistare il traffico nelle rete consentendo la comunicazione tra
HOST che si trovano su LAN diverse.
Grazie ad Internet, gli host collegati possono scambiarsi dati. Il modello di riferimento per lo
scambio dei dati è quello client/server, il server fornisce dei servizi ad altri client. Il client effettua
le richieste e il server fornisce il servizio ed inoltre, non prende mai l’iniziativa, aspetta solo una
richiesta e poi la soddisfa.
Parte 2:
Molti protocolli di livello applicativo che utilizzano TCP come protocollo a livello trasporto
implementano la modalità di comunicazione client-server.
La nascita del protocollo HTTP avviene con Tim Berners Lee, fisico e informatico presso il
CERN. L’idea fu quella di realizzare un protocollo che consentisse facilmente la visualizzazione
di articoli sotto forma di ipertesti.
Il protocollo HTTP è stateless, significa che non mantiene memoria delle richieste effettuate.
Ogni richiesta è quindi indipendente dalle richieste effettuate precedentemente.
Per mantenere lo stato di comunicazione si usano sessioni e cookies.
HTTP utilizza come protocollo a livello di trasporto TCP, quindi utilizza la well known port TCP
80, ma per rendere più sicuro HTTP è stato aggiunto TLS (Transport Layer Security), l’unione di
questi viene indicata come protocollo HTTPS e utilizza la porta well known TCP 443.
Response:
1. Status Line che contiene:
a. Versione, la versione del protocollo utilizzato dal server.
b. Status, codice di tre cifre che indica l’esito della richiesta.
c. Messaggio, trascrizione a parole di ciò che viene indicato nello Status.
2. L’Header fornisce informazioni aggiuntive sulla richiesta grazie a delle coppie parametro
valore.
3. Body contiene i dati che il server invia al client.
I metodi sono testabili accedendo ad un client Telnet (dal prompt) ad un web server come
XAMPP.
Come menzionato prima, le sessioni vengono usate per mantenere lo stato di una
comunicazione fra client e server perché il protocollo di sua natura non tiene memoria degli
scambi di dati avvenuti precedentemente.
La sessione è definita come una serie di scambi di informazioni legati fra di loro fra due punti di
un sistema di comunicazione, consente dunque di mantenere memoria dello scambio di dati fra
i due host. E grazie ad un codice di sessione, il browser e il server possono riconoscere che
stanno comunicando nella stessa sessione, adattando il contenuto in base alle preferenze
dell'utente.