Pillola Rossa
Pillola Rossa
Relatore:
Prof. Renato Stella
Laureando:
Alberto Calabrese
Matricola n. 2001573
INTRODUZIONE ……………………………………………………………………...5
4. Stato dell'Arte………………………………………………………………………19
1. Demarcazione Simbolica…………………………………………………………27
3
1. Non-Persone: Costruire l'Altro…………………………………………………...45
CONCLUSIONI……………………………………………………………………….59
NOTA PERSONALE………………………………………………………………...61
RINGRAZIAMENTI…………………………………………………………………..64
NOTE………………………………………………………………………………….65
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA…………………………………………………..69
4
INTRODUZIONE
Molte frasi dal simile tono e contenuto rassegnato vengono pubblicate ogni
giorno su Internet, in forum dedicati all’incontro tra uomini Incel,
involontariamente celibi. Si tratta di una comunità online formata da uomini che
si autodefiniscono brutti, che lamentano l’esclusione dal “mercato sessuale” e la
difficoltà a trovare una compagna per chi, come loro, ritiene di non possedere i
criteri estetici e sociali per essere visibili agli occhi delle donne. I forum Incel sono
dei luoghi di aggregazione digitali che rendono possibile il confronto tra persone
che difficilmente manifestano queste idee e difficoltà nella vita reale. Sulle
piattaforme si parla di corpo, relazioni, società ed esperienze personali, andando
dall’autocommiserazione alla misogina.
5
termini generali il fenomeno Incel, insieme alla Manofsera e all’ideologia “Redpill”
condivisa dai membri del forum, introducendo l’ambiente virtuale in cui si svolge
la ricerca e le sue caratteristiche, in relazione alla loro influenza sul fenomeno.
Viene poi ricostruita la cornice teorica che ha orientato l’interpretazione dei dati,
partendo da alcuni testi di riferimento e connettendo tra loro i concetti rilevanti
per guidare l’analisi. I temi principali sono il concetto di maschilità egemonica e
le caratteristiche dei forum online in riferimento la formazione di identità e
comunità, insieme a una breve rassegna della letteratura e ricerca esistente. Nel
capitolo terzo invece, si approfondiscono la metodologia adottata e le motivazioni
che hanno portato a scegliere questo oggetto, definendo il campione di ricerca e
il forum, illustrando le schede utilizzate nell’analisi, mentre negli ultimi due capitoli
vengono analizzati i risultati della ricerca. Nel capitolo quarto si ricostruiscono i
modelli di maschilità, nel modo in cui sono teorizzati, rappresentati e messi in
relazione tra loro dai membri del forum, che creano categorie ben definite di
maschi Alfa e Beta attraverso pratiche di demarcazione simbolica, che
consentono di riconoscere un “Noi” e un “Altro”. Nel capitolo seguente si riprende
il discorso intorno alla categorizzazione dell’Altro. Destrutturando la narrazione
del forum e il rovesciamento simbolico messo in atto per giustificare il discorso
misogino, esaminando il suo ruolo nella ridefinizione dell’identità sociale degli
utenti, attraverso linguaggio, ricorso a stereotipi, appropriazione di teorie
scientifiche e aderenza a visioni del mondo alternative. In questi capitoli si è fatto
uso di numerose citazioni degli utenti su cui si è intervenuto il meno possibile per
ragioni di spazio, mantenendo il linguaggio originale in alcuni casi abbastanza
estremo.
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CAPITOLO I
DEFINIZIONI
“Alana’s Involountary Celibate Project” infatti, è nato come uno spazio di supporto
reciproco, realizzato per facilitare la condivisione di esperienze di inadeguatezza
relazionale e sessuale, superando l'imbarazzo grazie all’anonimato offerto dalla
rete, con l’obiettivo di aiutare gli utenti alle prese con problemi di autostima. Il
termine “Incel” nasce quindi inizialmente da una prospettiva femminista e queer,
per includere coloro con un’esperienza della sessualità non allineata, a livello di
pratiche e tempistiche, con i ritmi e i canoni della sessualità etero-normata
(Aunspach & Kelly, 2020). Nonostante la natura pseudo-terapeutica della micro-
comunità inizialmente identificata con questo termine, in seguito ad alcuni
cambiamenti nella gestione del sito i membri del forum iniziarono ad accogliere
posizioni misogine e violente in nome della libertà d’espressione degli utenti, cosa
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precedentemente non tollerata dalla moderazione, (ibidem). Questi fatti, avvenuti
all’inizio degli anni 2000, sono il punto che i ricercatori hanno riconosciuto come
l’inizio del processo di trasformazione per cui le comunità Incel online sono oggi
definite e pensate come spazi maschili in cui prevalgono rassegnazione, ostilità,
autocommiserazione, misoginia e antifemminismo, contrariamente ai presupposti
iniziali (ibidem).
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qualitativa delle posizioni e dei temi trattati, tenendo conto anche di altre realtà
meno in vista e delle sovrapposizioni tra questi gruppi. (Ging 2019). Le categorie
individuate nell’analisi della rappresentazione della maschilità nella Manosfera
(Lilly, 2016, Ging, 2019, Cannito et al., 2021) si dividono in:
Confrontandosi con la letteratura per definire i “confini” dello spazio virtuale che
è la Manosfera, si notano molti rimandi a definizioni piuttosto ampie e inclusive
del concetto, come “confederazione” “coalizione” “connessioni” “rete”, spesso
insieme ad aggettivi come “vagamente”. Il fenomeno è associato ad una
vaghezza definitoria, che sembra condurre ad un utilizzo della parola
“Manosfera” principalmente come “termine ombrello” (Cannito et al., 2021),
utilizzato per includere diverse realtà maschili online differenti tra loro. I punti di
contatto tra queste comunità sono l’adozione della retorica del declino del
maschio (Messner, 2016) e l’aderenza alla narrazione della cosiddetta filosofia
Redpill: si tratta di una comune visione dei rapporti sociali e di potere tra generi
che vede uno sbilanciamento potere e capacità d’azione maschile e femminile, a
vantaggio delle donne. La teoria Redpill infatti, si propone di “risvegliare” gli
uomini dagli effetti indotti da una sorta di lavaggio del cervello da parte della
società femminista e misandrica smascherando la sua ipocrisia, appellandosi a
spiegazioni che a loro volta fanno riferimento alla psicologia evolutiva, alle
differenze biologiche tra uomini e donne e ai recenti cambiamenti culturali
(Siapera 2019). L’immagine della Redpill deriva da “Matrix” (1999), film di culto
ambientato nel futuro distopico, in cui il protagonista ingerisce, appunto, e una
pillola rossa che gli permette di vedere oltre l’illusione imposta dalla società
dominante, scoprendo così l’esistenza di una doppia realtà. Appropriandosi di
questo immaginario, la comunità Redpill sostiene l’esistenza di una verità
alternativa concorrente alla narrazione dominante, smentendo l’esistenza di un
9
“privilegio maschile” e sostenendo una lettura dei rapporti sociali secondo cui le
donne occuperebbero una posizione dominante, in virtù del potere sessuale che
detengono e al quale gli uomini sono inclini e disposti a sottomettersi. (Azzolari
et al. 2021). Attraverso questa "consapevolezza ritrovata", vengono messe in
luce le questioni sistemiche dietro alla condizione Incel e denunciata la reale
posizione di svantaggio e marginalizzazione che l’uomo di oggi vive,
specialmente nel caso in cui non incontrasse il criterio usato per la selezione
sessuale, operata dalle donne. Questo motivo culturale ha dimostrato di essere
in grado di affermarsi tra piattaforme e comunità diverse, bilanciando emotività e
ideologia per generare un consenso e un senso di appartenenza all’interno della
Manosfera che, come abbiamo visto, è uno spazio che include elementi
eterogenei e divergenti (Ging 2017). Tornando a definizioni e limiti della
Manosfera e dei gruppi che la compongono, Incel e Redpillato (ovvero colui che
ha preso la pillola rossa, accettando la teoria Redpill) non sono sinonimi, ma
neppure definizioni mutualmente esclusive. Mentre essere Incel è una condizione
che si subisce, che per definizione non ha a che fare con merito o volontà, colui
che abbraccia la teoria Redpill si distingue per la sua consapevolezza, venendo
considerato un individuo "risvegliato", in grado di vedere oltre le mistificazioni
ideologiche del femminismo. È in questo che i Redpillati si distinguono dalla
massa, i cosiddetti “Blupillati”, coloro che non sono in grado o non vogliono
accettare questa realtà, preferendo la comodità della pillola Blu rispetto alla serie
di verità dolorose accessibili mediante l’assunzione della Rossa. (Azzolari &
Borodi & Garusi 2021). L’interesse accademico e istituzionale in questo ambito
si è intensificato in seguito a casi di cronaca internazionale largamente discussi
dai media, più specificatamente atti terroristici di dichiarata matrice Incel, come
la strage di Isla Vista del 2014 o l’attentato di Toronto del 2018. Entrambi gli
attentatori frequentavano gli ambienti della Manosfera, dichiarando apertamente
di aver agito negli interessi del “movimento Incel” prima di compiere i fatti,
attribuendo la colpa delle stragi alle donne che li avevano rifiutati e affermando
di voler dare un connotato “rivoluzionario” ai loro gesti estremi 1. Questi eventi
hanno sollecitato indagini governative negli ambienti online della Manosfera2 e
ne hanno consolidato nell’immaginario collettivo l’idea di spazi radicalizzanti e
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pericolosi, cosa che a sua volta ha fatto crescere l’interesse dei ricercatori,
nell’ottica della ricerca sociale quanto della prevenzione del rischio. Per quanto
riguarda il segmento italiano della Manosfera, questa si presenta come una realtà
vivace composta, anche in questo caso, da piattaforme e gruppi di natura diversa
(Azzolari & Borodi & Garusi, 2021). Tra queste spiccano blog come “Il
Redpillatore” e molteplici forum tra “Il Forum dei Brutti”, “Il Forum degli Incel”,
“Coscienza Maschile”, “Italian Seduction Club” e infine “Un Brutto Forum”, sul
quale si è concentrata questa ricerca.
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appartenenza e relazioni sociali (Peerce & Maloney-Krichmar, 2005, Lindgren,
2017, Byeerly, 2020). Nelle prossime righe vorrei ragionare ulteriormente su
questo aspetto, o meglio su come le affordances, qualità e condizioni della
tecnologia nei forum online rendano possibili alcune dinamiche che influenzano
la comunicazione. In primis, l’ambiente digitale permette all’individuo che lo
occupa di avere un controllo pressoché totale sul modo in cui costruisce e
presenta il proprio sé (De Canale, 2016). La presenza in un mondo virtuale, in
cui le caratteristiche fisiche non sono evidenti, implica nuovi modi di comunicare,
essere, mostrare e negoziare la propria identità dal punto di vista psicosociale
(Ligorio & Talamo, 2000). Le condizioni dell’identità virtuale, presentata dietro a
nickname e avatar, in uno stato di pseudo-anonimato, sono i presupposti che
determinano la qualità dei dati che si possono estrarre dalle interazioni online.
(Morzy, 2013) Riprendendo e adattando la distinzione fatta da Goffman (1990)
tra ribalta e retroscena al contesto online, distinguendo tra il sé costruito per
essere mostrato in pubblico e quello messo in scena nel privato, si può dire che
il sé digitale si afferma e si presenta tra queste due dimensioni. In primis, va presa
in esame la condizione di anonimato in cui questo versa: in un ambiente in cui si
annulla la paura del rifiuto e del sanzionamento sociale si è più liberi di esprimere
pensieri che nella vita offline non sono considerati socialmente accettabili 3. In
queste situazioni si può parlare di una sorta di effetto di "disinibizione da
anonimato", che favorisce l'espressione di idee estreme non socialmente
accettate insieme alla partecipazione in discorsi iperbolici, senza timore di venire
esclusi, dietro la barriera dell'anonimato (Leavitt, 2017, Jane 2017). Se da una
parte alla rete va dato il merito di riuscire ad amplificare le possibilità di confronto
e diversità, permettendo l’incontro tra utenti e l’aggregazione tra gruppi, allo
stesso tempo vanno osservati dei meccanismi di chiusura che favoriscono la
separazione tra questi. Con “cyber-balcanizzazione” (Van Alstyne & Brynjolfsson,
1996) si intende il fenomeno per cui in rete si crea segregazione tra gruppi, che
mostrano un atteggiamento di chiusura nei confronti di opinioni diverse. In spazi
più chiusi ed esclusivi si crea più facilmente discriminazione e vengono
agevolmente veicolate idee discriminatorie, o più in generale visioni polarizzate
e intransigenti (Azzolari & Borodi & Garusi, 2021). Da qui si inizia a ragionare
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riguardo al fenomeno di echo-chamber, che si verifica quando aggregati di utenti
che condividono un'ideologia comune tendono a selezionare e veicolare solo
contenuti che supportano e aderiscono a questa visione condivisa (Fossati,
2017), relegando così gli spazi in cui si svolge la loro comunicazione alla funzione
di "camere di risonanza" in cui circolano e si amplificano idee simili con
contraddittorio limitato. In questo contesto diventa anche facile identificare e
antagonizzare un "Altro", riconoscere un nemico e marginalizzarlo (Harmer,
Lumsden, 2019) all'interno di spazi separati, contribuendo a creare delle culture
digitali tossiche ed escludenti, che sfruttano le caratteristiche delle piattaforme
che le ospitano per compiere e promuovere attività dannose o negative. Grazie
all'aggregazione permessa dalla tecnologia, alcuni pensieri estremisti che nel
mondo reale rimangono minoritari e a cui non viene dato peso, raggiungono la
"massa critica" (Granovetter, 1978), il numero sufficiente di persone che
aderiscono a un'idea o una pratica in un sistema sociale per permettere a questa
di autosostenersi e crescere, quota che non si sarebbe raggiunta altrimenti, a
causa delle barriere fisiche.
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CAPITOLO II
CORNICE TEORICA
Nella seguente sezione si intende definire il quadro teorico utilizzato per orientare
la ricerca e l’interpretazione dei suoi risultati, parafrasando i testi citati per
spiegare e mettere in relazione tra loro i concetti rilevanti.
Per prima cosa, occorre nuovamente soffermarsi sull’ambiente virtuale, le sue
caratteristiche e le sue possibilità. I forum di discussione di cui si è parlato nel
primo capitolo sono considerati spazi pubblici che, grazie all’intervento della
tecnologia e della comunicazione mediata da computer, costituiscono
un’estensione digitale della dimensione sociale comunitaria, in cui è possibile
definire e affermare la propria identità, formarsi e condividere esperienze. La
studiosa dei media danah boyd5 definisce “networked publics” le collettività che
emergono come risultato dell’intersezione tra individui, tecnologia e pratiche
(Boyd, 2010). I “pubblici in rete” 6 hanno la stessa funzione dei pubblici intesi nel
senso tradizionale, gruppi di persone con una visione del mondo, esperienze e
interessi comuni (Livingstone 2005), ma a cui la tecnologia ha permesso di
riunirsi per scopi socioculturali oltre alle barriere fisiche. La tecnologia e i media
hanno permesso una riconfigurazione del pubblico tradizionale, come sostenuto
da Meyrowitz: la creazione di spazi “mediati” comporta il superamento di limiti
spaziali e sociali, affermazione di pubblici “invisibili” e indiretti, nuove definizioni
e distinzioni tra pubblico e privato (Meyrowitz,1985). Nel caso dei forum, non si
tratta solo di spazi di discussione ma anche di luoghi in cui si svolgono processi
legati alla costruzione dell’identità sociale, che anche in questi ambienti si forma
e viene messa in scena (Fraser, 1992). Il forum si può considerare anche
un'estensione di quella che Habermas definisce “sfera pubblica”: è presente
ovunque avviene uno scambio di informazioni, in spazi pubblici (anche virtuali)
dove avvengono dibattiti e si sviluppano idee (1992). In questi spazi si può
legittimare la posizione di una minoranza, portandola all’attenzione di gruppi
esterni e istituzioni (Szabo, 2007), come nel caso delle comunità Incel.
Un altro concetto rilevante è quello di “comunità di pratica”, coniato per riferirsi a
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gruppi di persone che condividono degli interessi e imparano, costruendo un
repertorio condiviso attraverso le loro interazioni (Wenger, 1998, 2011). Nelle
comunità di pratica avviene comunicazione, partecipazione diretta,
apprendimento, nel contesto di un gruppo di persone accomunate da esperienze,
linguaggio e obiettivi condivisi (Hildreth et al,. 1998). Anche in questo caso,
tecnologia digitale, piattaforme e CMC permettono alle comunità di pratica di
estendersi e diventare “internazionali” (ibidem). La comunità online di riferimento
per la ricerca è stata considerata un’estensione della sfera pubblica, in cui tramite
la tecnologia si è affermata sia come comunità di pratica che come pubblico in
rete, in cui gli utenti si presentano, socializzano, apprendono gli uni dagli altri e
sviluppano le loro idee, che come già enfatizzato vengono veicolate quasi
esclusivamente attraverso queste pratiche, motivo in più per interessarsene.
Spostiamoci quindi specificamente sulla comunità e sul discorso Incel.
Una domanda che può essere utile per definire con maggiore precisione l’oggetto
di studio e di conseguenza il metodo e gli strumenti con cui approcciarvisi: può la
comunità Incel essere considerata una sottocultura? Nella sua definizione
tradizionale, intendiamo una sottocultura come un determinato segmento sociale,
autonomo ma contenuto nella società dominante, che può differire da questa in
termini di norme, valori, comportamenti e simboli. La comunità Incel presenta
elementi che la legittimano come sottocultura nella definizione canonica, come
altri che invece giocano a sfavore dell’associazione con quest’ultima. Gli Incel
provengono (per loro stessa ammissione) da un’esperienza comune di rifiuto ed
esclusione, in un certo senso da parte della società dominante, oltre che a
condividere tra loro alcune pratiche, linguaggio e riferimenti culturali. Allo stesso
modo però, presentano delle altre particolarità che non convergono con l’idea di
sottocultura: il fatto che le loro comunità siano eterogenee al punto da presentare
contraddizioni, che le stesse comunità non esistano e non avanzino
rivendicazioni al di fuori del web, che non abbiano prodotto arte e infine, che lo
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status di Incel sia piuttosto conseguenza di condizioni, come dice la stessa
parola, involontarie7. Queste caratteristiche la rendono un caso abbastanza
unico, fatto che vale la pena specificare. Non allineandosi alla definizione
classica, la possiamo quantomeno includere sotto una definizione più elastica di
sottocultura, che permette di rendere conto delle sue particolarità, molteplici e
degne di nota.
Al centro del fenomeno Incel e tutto il discorso intorno ad esso, si può individuare
un altro discorso sui rapporti di genere: divisione netta tra uomini e donne, tra
uomini Alfa e Beta, rapporti problematici inter e intra genere. La sociologa
australiana RW Connel, nell’arco di più di tre decenni dedicati alla ricerca nel
campo delle maschilità e dei rapporti di genere, è stata autrice della teoria più
influente nell’ambito dei moderni studi di genere maschili (Wedgwood 2009),
sviluppata intorno al concetto di maschilità egemonica. Questa definizione si
riferisce all’esistenza di molteplici tipi di maschilità, organizzati gerarchicamente
e definiti dalla loro relazione con la concezione dominante di maschilità, detta
appunto “egemonica”, (Connell 1995, Donaldson 1993). Il concetto di egemonia
deriva da Gramsci e la sua analisi delle relazioni tra classi. Si riferisce alla
dinamica culturale con cui un gruppo (o in questo caso, un'idea) rivendica e
occupa una posizione centrale in un sistema sociale, diventando dominante,
permeando la società e le istituzioni, conquistando il senso comune e venendo
così legittimata come “normale”, “ordinaria”, “naturale” (Donaldson 1993, Connel
1995). La maschilità egemonica rappresenta dunque le norme maschili e il modo
dominante di “fare l’uomo” in una determinata società e momento storico: è
importante quindi mettere in risalto la natura sociale, relazionale e storica –
pertanto mobile e non definita nè naturale - della maschilità egemone (Connell
1995). Come maschilità e femminilità in generale, questa assume un senso solo
in relazione con altri modelli e norme (ibidem). La maschilità egemone è
dominante e normativa, richiede alle altre maschilità di posizionarsi in relazione
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ad essa e legittima ideologicamente la subordinazione della donna all'uomo.
(Connel 2005). Ma allo stesso tempo non è né unica né definita, può essere
analizzata, rifiutata, accettata, negoziata o riprodotta e allo stesso tempo ha degli
effetti sugli uomini che vi si confrontano: può affascinare, negare, imporsi, inibire
altri tipi di maschilità (Donaldson 1993) definiti in base al rapporto che
intrattengono con quella dominante (Connell 1995). In base a questo si possono
individuare delle altre maschilità, subordinate (relazione di sottomissione al
modello dominante) o complici (non riconoscono apertamente il modello
dominante ma non lo mettono in discussione, godendo dei benefici) (ibidem)
Connel riconosce quindi molteplici maschilità, una gerarchia e delle relazioni tra
questi diversi modelli, oltre che riconoscere la presenza di differenze e tensione
tra maschilità, così come di rapporti di alleanza, opposizione, dominazione,
subordinazione, costruiti attraverso pratiche di inclusione ed esclusione. (ibidem)
Il mutamento di quella che viene considerata la maschilità egemone va letto
attraverso la trasformazione dei rapporti tra questi modelli (Bridges & Pascoe
2014, Jefferson 2002), in modo da poter considerare una maschilità che non sia
definitiva ed eterna, ma in continuo cambiamento, in relazione con il resto della
società e dei modi di “essere uomo” come dimostrato dalla ricerca storica in
materia, la quale mostra una maschilità in continua trasformazione (Bridges &
Pascoe 2014). È in questo contesto di mobilità e negoziazione che prende
rilevanza il concetto di “maschilità ibrida”, il quale implica l’esistenza di modelli
alternativi che incorporano selettivamente elementi identitari tipicamente
associati con maschilità subordinate (ibidem). Quello della maschilità ibrida è un
concetto che implica un’organizzazione orizzontale della gerarchia tra modelli di
maschilità, nel quale si può trovare un modo alternativo di intendere la retorica
della “crisi del maschio”. È secondo quest’ottica che si intende esaminare il
discorso Incel sulla maschilità: come una sorta di resoconto della crisi,
negoziazione e interazione tra modelli di maschilità, confrontati con quella
egemone. Si tratta di discorsi di uomini fuori dal sistema: autodefinitesi “Beta”, al
di sotto degli standard della maschilità egemone, che propongono ragionamenti
e rivendicazioni che si sviluppano in qualche modo intorno ad essa. Come
vedremo, sul forum vengono proposti e messi in scena modelli di maschilità
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ibrida, parallelamente alla critica e riproduzioni del modello egemone, che in
questa comunità trovano modo di convivere.
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la letteratura in materia è molto più ristretta. La ricerca si è concentrata
principalmente su “Il Forum dei Brutti” e “Il Forum degli Incel” (Azzolari & Borodi
et al. 2021, Dordoni & Magaraggia 2021, De Gasperis 2021, Lendini 2022).
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CAPITOLO III
METODOLOGIA
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necessaria per qualificare la ricerca come etnografia. Il forum è stato considerato
uno spazio pubblico: tutti i dati sono accessibili senza registrazione e sono stati
estratti senza bisogno di interazione o partecipazione ai processi che li hanno
prodotti. Nonostante questo, il ruolo dell'ambiente virtuale da cui sono ricavati i
dati e l’importanza della sua dimensione comunitaria e sociale rimangono
elementi importanti e che sono stati tenuti in grande considerazione, grazie alla
flessibilità e soggettività permessa dalle tecniche di analisi qualitativa del
contenuto utilizzate.
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Come in tutti i forum, vi è una gerarchia interna, che si divide nelle seguenti
categorie:
23
Le tre aree principali e rispettivi macro-temi presenti sul forum sono:
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Il primo campione ricavato è dunque composto in questo modo:
TOTALE POST
NOME TOPIC CRITERIO DI N° SELEZIONATI DAL
INCLUSIONE DISCUSSIONI TOTALE
ANALIZZATE ESAMINATO
Una volta effettuata la raccolta del materiale e definito il campione, i dati sono
stati organizzati in macro e sottocategorie tematiche:
MACRO-TEMA SOTTOCATEGORIE
ESSERE UOMO Uomini Alfa, Uomini Beta, Condizione Maschile, Uomo Ideale
ESSERE DONNA Descrizione della Donna, Donna Ideale
CORPO Corpo Reale, Corpo Ideale
SOCIETÀ Società/Incel, Incel/Società, Società/Donne, Donne/Società,
Società Ideale
MENTALITÀ Approccio Negativo, Approccio Positivo
PRESENTAZIONI Caratteristiche Utente, Vita da Brutto, Rapporto con le donne,
Obiettivi
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A partire da questo primo aggregato sono stati individuati i temi salienti e
conseguentemente sono stati riclassificati i dati, restringendo il campo e
introducendo categorie più specifiche:
MACRO-TEMA SOTTOCATEGORIE
CULTURA INCEL LMS (Look, Money, Status), Glossario Incel,
Mercato Sessuale
MODELLI DI Caratteristiche Uomo Alfa, Caratteristiche Uomo Beta,
GENERE Caratteristiche Uomo Ideale, Caratteristiche Donna Ideale,
Relazione Ideale
RELAZIONI DI Controllo Maschile, Controllo Femminile, Squilibrio tra
POTERE TRA Uomini e Donne, Ginocentrismo, Effetti del Femminismo
GENERI sugli Uomini, Degradazione del Femminile, Competizione tra
Uomini.
INCEL E SOCIETÀ Condizione Maschile, Coping e Reazione, Atteggiamento
Negativo, Rapporto coi Media, Complottismo, Società Ideale
In seguito a questa seconda categorizzazione, c’è stata una selezione dei temi
più rilevanti, ossia quelli più funzionali a livello tematico per esplorare i punti
centrali della ricerca: i modelli di genere e le narrazioni veicolate attraverso il
forum.
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CAPITOLO IV
ALFA vs BETA: MODELLI DI MASCHILITÀ SUL FORUM
27
4.2 LOOK, MONEY, STATUS
“LMS: Questa breve sigla racchiude in sé i tre fattori principali che servono ad un
uomo per attrarre le donne. Iniziate quindi a dimenticare tutte le varie fesserie
che avete sentito su come conquistare una donna, romanticismo, gentilezza e
cazzate varie. Qui parleremo esclusivamente di fattori "legit", autentici, veri, reali,
nudi e crudi.” - UTENTE 1
28
in cui viene percepito, classificato e valutato (Cannito & Ferraro Camoletto,
2022). Allo stesso modo, Connell riconosce che la vicinanza all’idea egemone di
maschilità si misura anche attraverso le caratteristiche del corpo degli uomini
(Andersen, 2023), in base a quanto questo si allinea agli standard estetici
dell’uomo virile8. In questo contesto, le differenze fisiche costituiscono la
principale discriminante tra Incel e uomini “di successo” in ambito sessuale
(ibidem). Su Un Brutto Forum, oltre a ricoprire questo ruolo nella demarcazione
simbolica tra uomini, il corpo è anche l’oggetto centrale di numerose discussioni
e pratiche, se non addirittura di ossessione. Al corpo è dedicata una delle sezioni
tematiche principali, “Estetica e Automiglioramento”. Nelle discussioni raccolte in
questa categoria gli utenti teorizzano il corpo ideale, parlando di miglioramento
estetico e chiedendo consigli per massimizzare il fattore Looks (“lookmaxxing”),
ricevendo ed elargendo critiche sull’aspetto fisico. Per farlo, sottopongono
immagini di sé stessi e di terzi ad una valutazione da parte degli altri utenti,
postando foto sia di uomini che soprattutto di donne (inconsapevoli) per ricevere
un riscontro. Partendo dall’idea condivisa secondo cui la desiderabilità si basa
principalmente sull’aspetto fisico9, attraverso questo tipo di interazione gli utenti
definiscono il proprio valore e potenziale, esaminando le cause del successo
altrui e individuando eventuali margini di miglioramento.
"Sei alto 1.82 già questo ti salva, lineamenti regolari e simmetrici, tieni la barba
più corta e curata. Occhio al colorito: troppo pallido, le stronze discriminano pure
per questo motivo, se necessario metti massa muscolare. Voto 6, con le
modifiche arrivi al 6.5, se te la giochi bene facilmente rimedi figa tipo 5 o 4.5" -
UTENTE 2
Quella della valutazione è una pratica diffusa nei forum Incel, cosa che ha senso
considerata l’importanza che il corpo assume in queste comunità: viene usato
per delineare confini simbolici e definire i criteri per l’appartenenza al gruppo. La
valutazione si basa su criteri pseudoscientifici stringenti e gli utenti spesso
impiegano una terminologia tecnica che può risultare ostica da comprendere per
29
un esterno, che possiamo considerare una sorta di codice sottoculturale. Nella
seguente citazione, ad esempio, un utente ne critica un altro, intervistato in un
servizio dedicato agli Incel 10, contestandogli in sostanza di non essere
“abbastanza brutto” per presentarsi come il portavoce della comunità dei brutti.
Definito con questo metodo di valutazione, il valore capitale estetico “L" viene
riassunto in un voto, che posiziona l’individuo su una scala di valutazione
numerica che va dall’1 al 10. Una frase che viene spesso riproposta, diventata
ormai una sorta di motto all’interno della comunità Incel italiana, si riferisce a
questo sistema di classificazione ed è esemplificativa della netta distinzione
simbolica tra belli e brutti
“È un ossimoro, se sei brutto non puoi vivere. Se sei un cesso come me è come
se non fossi mai nato, non esisti... è solo sopravvivenza" U-5
30
“Sotto una determinata soglia estetica per le donne sei solo un’entità negativa
che disturba l’armonia universale quando entri nel loro campo visivo. Non più un
essere umano” U-6
“Il Chad non è un concetto democratico (...) il Chad è una creazione elitaria
proveniente dal femminismo in cui viene indicato il maschio alfa con elevate
caratteristiche estetiche ai fini riproduttivi. Quindi parte da 8 in poi" U-7
“Per suscitare l'interesse di una donna comunissima devi essere: 1. Bello al livello
di un attore di cinema 2. Socialmente prominente 3. Sempre allegro e su di giri
4. Devi farla divertire 24h” U-9
31
Vediamo di nuovo all’opera un processo di definizione che impone i criteri LMS,
il successo sessuale e altre pratiche associate all’idea egemone come barriere
simboliche che separano gli uomini, dividendoli tra chi ha potere e chi non ha
influenza sulle donne. Il Chad esemplifica il modello di maschilità egemonica: per
quanto si tratti di uno standard irrealistico, è in relazione a questo che si possono
definire le altre maschilità. Nelle discussioni sul forum, la maschilità egemone del
Chad rappresenta un doppio standard, come vedremo nel dettaglio nel corso del
capitolo: si impone simultaneamente sia come maschilità normativa ideale che
come un modello distante incompatibile con il modello di maschilità incarnato
dagli Incel. Le possibilità e il potere che gli vengono riconosciuti contribuiscono
alla sua connotazione come una figura quasi mitologica, distante dalla realtà degli
utenti. Nonostante venga percepito al vertice della gerarchia maschile, nel
processo di distinzione simbolica viene raggruppato, insieme alle donne, nel
grande “Altro” opposto agli Incel. Da una parte, l’uomo Chad viene idealizzato,
come simbolo del potere che ogni uomo del server invidia e a cui aspira
dichiaratamente. Dall’altra viene criticato e descritto come parte del problema,
seppure venga riconosciuto come dominante, in virtù della sua percepita
superiorità rispetto alle donne.
“Per slayerare devi essere uno stronzo figlio di puttana opportunista” U-10
“Il tatto nessuno ce l’ha, tra chad e donne” U-11
32
4.4 PILLOLA BLU: IL BETA-CUCK
33
egemone, giustifica i vari attributi dispregiativi rivolti a questo tipo di uomo da
parte degli utenti del forum. Secondo la logica della demarcazione simbolica,
molti prendono le distanze da questo stile di vita, giudicato parte del problema e
pieno di “cope”, ovvero le giustificazioni a cui il Beta Blupillato ricorre come
spiegazione per la propria impotenza. In questo modo rifiuta la verità della
Redpill, riducendosi a complice del sistema che lo opprime, sottolineando la
propria posizione di inferiorità per volume di “capitale maschile”. Si dice di loro:
“Uomini al guinzaglio come i cani, sono quelli che durano di più.” U-13
“Onestamente fanno schifo. Cosa si è disposti a fare per una bella donna è
inaccettabile. Se solo iniziasse ad esserci una mentalità meno servile.” U-14
"Sono gli uomini a prendere a picconate la loro dignità con le proprie mani,
zerbinando oltre modo una donna che li rifiuta" U-15
"Naturalmente la donna in questione non prova niente per lo zerbino se non odio,
disgusto e repulsione. L'unica utilità che ha il poveraccio è fare da provider,
zerbinare, zerbinare e ancora zerbinare" U-17
34
"I porno sono lo svilimento del maschio reso cuckold, beta e debole nell'osservare
gli altri scopare (al posto suo)" U-18
Per ritornare sul ruolo dell’attività sessuale nella distinzione tra maschilità
egemoni e subordinate e su quanto questo aspetto sia rilevante per gli Incel
(Halpin 2022), è interessate notare che se un Chad è riconosciuto come tale
anche perché ha molti rapporti con le donne, questo tipo di Beta viene chiamato
“zerbino” o “cuckold”, volgarmente “cornuto” in italiano, ossia un uomo che viene
tradito dalla compagna, svilito e reso impotente, ma in qualche modo
compiacente e passivo rispetto da questo tipo di trattamento.
“Il problema non sono le donne ma l’uomo succube, se avesse più dignità non si
umilierebbe in questo modo (...) La vera troia di questo secolo è l’uomo,
soprattutto in Italia, dove zerbina in maniera allucinante” U-19
“Ho conosciuto uno coi soldi, si sente anche figo a farsi usare come bancomat”
U-20
I Beta Blupillati però, al netto delle colpe a loro attribuite dal resto dell’utenza,
vengono riconosciuti lo stesso tra vittime del sistema dominante, perché anche
loro soffrono a causa sua. Questa condizione li avvicina al resto degli uomini a
basso valore, esclusi dal mercato e involontariamente celibi, che soffrono il
confronto problematico con standard irraggiungibili.
"Quello di cui mi pento però è di aver fatto scelte sbagliate per la scalata sociale
che ho dovuto pagare sulla mia pelle (...) da giovane sei blupillato e stupido.”
U-21
"Il costo della bluepill deve essere altissimo, perchè l'adattamento a condizioni
disumane mediante negazione della realtà insieme alla rinuncia totale alla propria
personalità e sana assertività maschile creano nevrosi peggiori di quelle che
credono di aver risolto." U-9
35
4.5 PILLOLA ROSSA: IL BETA-RISVEGLIATO
Nel riconoscimento di una doppia realtà e di una verità proibita, ritroviamo il tema
della pillola rossa, indice del grado di una consapevolezza riguardo alla realtà dei
rapporti sociali e di genere, che agisce come confine simbolico tra Beta attivi e
passivi. L'aderenza a questo tipo di visione del mondo distingue gli Incel
"risvegliati" dalla figura del Beta appena descritta, il quale ha scelto di ingerire
una pillola diversa per rimanere nella comodità delle sue convinzioni. Quello del
Beta Redpillato, conscio della sua situazione e a contatto con la realtà, è il
modello di maschilità caratteristico della comunità Incel: subordinato ed escluso,
ma consapevole di esserlo, cosa che rafforza la sua posizione. Si tratta del tipo
di maschilità prevalente all’interno del forum, che nelle relazioni tra utenti riesce
a sostituire l’idea egemone dominante come punto di riferimento: sono loro i
“padroni” della comunità, i membri più in vista e con lo status interno più alto.
Di nuovo, vediamo come il “boundary work” sia particolarmente importante nei
gruppi composti da individui stigmatizzati, quindi per coloro che si trovano in
prossimità fisica e sociale con altri membri simili a loro, da cui vogliono
distanziarsi (Copes, 2016). Riconoscendo i vari gradi di “essere Incel” 11, gli utenti
creano significati attraverso i confini simbolici, negoziando l’autenticità delle
identità Incel e creando un senso di appartenenza sottoculturale (Andersen,
2023). I Redpillati si pongono come superiori all’interno dell’ingroup degli
Involontariamente celibi, nobilitati dal loro atteggiamento critico e attivo nei
confronti di quello che viene identificato come il nemico: in questo caso quindi, le
donne, la società e gli uomini Alfa. Sono consapevoli di appartenere alla
categoria degli esclusi, riconoscono di incarnare un tipo di maschilità subalterna
e di non avere le stesse possibilità di un maschio Alfa. Come già segnalato nel
primo capitolo, le due definizioni “Incel” e “Redpillato” non sono sinonimi. "Il
Redpillatore", personalità prominente nella Manosfera italiana ribadisce, in un
articolo sul tema pubblicato sull’omonimo blog, che essere Incel è "una
condizione che una persona subisce suo malgrado a causa della scarsa
attrattività, determinata da fattori difficilmente modificabili", quindi per definizione
una condizione involontaria. Il Redpillato, invece è "un uomo intellettualmente
36
onesto che cerca di guardare la realtà per quella che è e non per come gliela
vogliono proporre, e ha il coraggio di accettare anche scomode verità” 12. Gli Incel
Redpillati in sintesi, sono Beta e sanno di esserlo, riconoscendo come causa
motivazioni esterne e più profonde. Questa consapevolezza è motivo di orgoglio,
oltre ad essere il fattore discriminante tra loro e i Beta Blupillati, che vale come
giustificazione della loro superiorità nella gerarchia delle maschilità Incel.
“La Redpill è brutale e chi la ingoia potrebbe non essere emotivamente pronto
per aprire gli occhi e guardare la realtà. (...) La Redpill è tanto necessaria quanto
amara" U-22
"Incel, LMS, Redpill, sono termini che si sono inventati per raggruppare delle
persone che NON sanno dove mettere, un po' come i vecchi" U-8
"Gli incel hanno da perdere solo l'unica cosa che gli è rimasta, che è di NON
volersi mischiare allo schifo moderno" U-23
“L'idea del forum "brutto" dovrebbe essere quella di raccogliere insieme tutti i
brutti, accasciati, incazzosi, incel, MGTOW e altra gente che non si ritrova nel
pensiero mainstream" U-24
"Il motivo per cui non racimoli figa è dovuto al fatto che mandano in onda 24 ore
su 24 un altro tipo di "uomo" (...) Non sei tutto questo? Allora niente." U-7
37
"Qualsiasi passo falso, difetto minore, le parole che usi potrebbero escluderti dal
mercato degli appuntamenti e di conseguenza, dal pool genetico" U-25
"I disagi maschili hanno cause ben più profonde della semplice mancanza di
sesso (...) siamo bombardati da stimoli, non abbiamo senso di appartenenza a
"famiglie allargate" come un secolo fa. In più la scuola e i media ci impediscono
di crescere, diventare uomini oggi è un'impresa ardua per tutti" U-8
"Andare a prostitute fa male alla psiche (...) ti abbatte l'autostima perché paghi
per un qualcosa che un uomo normale dovrebbe avere gratis" U-27
38
svantaggiato, ma allo stesso tempo dissidente, in opposizione rispetto a un “Altro”
problematico, che anche per questo motivo li esclude tentando di metterli a
tacere. Seguendo questa logica, la loro posizione viene legittimata e rafforzata.
"Se ti definiscono Incel sei tagliato fuori, è una meccanica che hanno inventato
apposta per difendere l'autodistruzione dei paesi che hanno progettato per anni."
U-8
"Non si riesce a far vedere la "situazione" dal punto di vista emotivo, visto che
sanno essere sensibili solo per alcuni argomenti (es. Femminicidio, omofobia,
razzismo) per la quale se non sei sensibile sei additato come mostro." U-29
"La psicologia non serve a nulla se quello che vuoi lo puoi ottenere solo con LMS,
è tutta lì la questione (...) Forum come questo non ci girano intorno, sono oggettivi
e fattuali (...) I consigli che ci sono qui tipo lookmaxxare, moneymaxxare sono
cose oggettive, non favole blupillate, qui la gente ha imparato a proprie spese
come funziona la realtà. Nessuna psicologa ti dirà mai queste cose" U-30
39
"La nuova imperante filosofia: "non è il mondo che va cambiato ma siamo noi che
dobbiamo cambiare" (...) Per loro vale ciò che Churchill disse ai vigliacchi della
Conferenza di Monaco "Avevano da scegliere se il disonore o la guerra. Hanno
scelto il disonore e troveranno la guerra!" E i Blupillati hanno già perso questa
guerra" U-7
"Voi state male perché non accettate di essere diversi, sognate la vita degli altri,
ma non potete farla. La vita vi ha formati diversamente, siete molto più forti. Vi
aspetta un futuro diverso, non siamo tutti uguali e ognuno ha il suo" U-31
“Mi fanno sempre sorridere questi rinnegatori Blupillati, che vengono qui solo per
dire "no non è così"! (...). Quanta disperazione..." U-8
I confini simbolici sono impiegati anche per prendere le distanze dalle personalità
più estreme e radicalizzate, dissociandosi dalle loro azioni, facendo emergere il
segmento razionale e non violento del gruppo per proteggerne la reputazione
(Andersen, 2023). Grazie a questo processo, che prevede associazione e
discriminazione, vengono delineate le caratteristiche del “vero” Redpillato:
consapevole, schierato, autorevole e dignitoso, ma non troppo per essere
associato a criminali psicopatici, o troppo poco per essere accusato di essere
40
Blupillato.
In particolare, a sostegno di questo argomento, vorrei portare all’attenzione una
discussione specifica, sviluppata intorno a dei commenti riguardo a un servizio
televisivo sul fenomeno Incel in Italia. Il servizio in questione è intitolato “I Brutti
che Odiano” ed è stato mandato in onda nel 2019 per la trasmissione di attualità
“Nemo - Nessuno Escluso” su Rai2, che spesso ha dedicato servizi a nicchie e
categorie marginalizzate. Il servizio contiene delle interviste ad alcuni Incel, tra
cui due membri del forum davanti alle telecamere parzialmente mascherati o a
volto scoperto. Nell’intervista i due utenti riassumono i fattori che determinano
l’attrattività e il successo sessuale, parlano brevemente delle proprie esperienze,
punti di vista e rapporto con il proprio corpo, esprimendo disagio e
insoddisfazione. Di seguito, alcuni commenti significativi del riscontro che
dell’utenza ha dato circa la performance degli intervistati, che in questo contesto
hanno avuto la responsabilità di rappresentare la comunità Incel in diretta
nazionale.
"Finché c'è gente che fa richiami a un serial killer, come si fa a dar torto ai
programmi? Gente del genere andrebbe bannata all'istante e tenuta lontano da
qualunque forum” U-33
"La fama di fannulloni, pigroni e fancazzisti che si ritrovano addosso gli incel è
merito soprattutto di gente come te, normalissima, che non è affatto brutta (...)
ma che piuttosto di affrontare la vita a testa alta preferisce avvolgersi nel proprio
bozzolo di seghe mentali, continuando a ripetere mantra senza senso. Ora puoi
avvolgerti nella tua crisalide e aspettare il momento in cui esalerai il tuo ultimo
respiro. RIP!" U-34
"Per questo dico che molti non hanno motivo di star qua dentro. Per le menti più
deboli e facilmente influenzabili è pericoloso" U-35
41
reazioni sono quelle che dovrebbe avere una persona normale di fronte a un
gruppo di disturbai mentali che andrebbero messi in terapia, perché per tali si
sono presentati di fronte alle telecamere" U-36
42
Queste interazioni provano la necessità di stabilire delle identità autentiche
dentro alla sottocultura online, proteggendole da eventuali contaminazioni da
parte di altre forme più diluite. Per usare altri termini, sempre pertinenti al discorso
sottoculturale, si può parlare di un certo segmento di utenza come una sorta di
“poseur”13 Con questo tipo di condotta, adirano i membri “originali” che
procedono a criticarli ed escludere chi viene percepito come un “impostore”,
impegnandosi in pratiche di gatekeeping14. Attraverso la sovrapposizione di
diverse linee di confine simboliche, gli utenti del forum sono riusciti a creare uno
specifico modello di maschilità alternativa: consapevolmente sottomessa ma
ribelle e, per come è presentata in alcuni contesti, addirittura quasi nobile ed
elitaria.
Come già detto, la maschilità egemone è più una costruzione culturale teorica e
idealistica che una realtà pratica, ma i suoi effetti vengono riscontrati nella realtà,
nella misura in cui questa idea orienta gli sforzi che gli uomini fanno per allinearsi
alle norme che produce. Questi standard imposti sono difficili da raggiungere: la
ricerca ha dimostrato che tentativi inconcludenti di “fare l’uomo”, cercando di
allinearsi alla concezione egemone applicando delle restrizioni al proprio modo
di agire creano tensione e conseguenze psicologiche negative per gli uomini che
si confrontano con l’idea tradizionale di maschilità 15 (Vallerga, Zurbriggen, 2021,
pg.604). Nella contemporaneità, modelli di maschilità Alfa/Beta come quelli
trattati fino ad ora sono oggetto di contaminazioni e ibridazioni (Dordoni &
Magaraggia 2021). Secondo Bridges e Pascoe, in un contesto di continua
trasformazione dei modelli di maschilità, è opportuno ragionare considerando le
43
maschilità ibride, termine con cui si riferiscono alla “selezione selettiva di pratiche
e identità associate con maschilità subordinate e marginalizzate” (2014, p.246).
Consideriamo quindi la maschilità degli Incel Beta Redpillati come ibrida, in
quanto si distanzia dal modello egemone, contribuendo però a rinforzare barriere
simboliche già esistenti, presentandosi come vittime del femminismo (ibidem).
Citando Connell e Messerschmidt (2005): “Gli uomini adottano la maschilità
egemonica quando appare desiderabile, ma gli stessi uomini possono
distanziarvisi strategicamente. Di conseguenza, la maschilità non rappresenta un
tipo di uomo definito, ma si riferisce al modo in cui gli uomini si posizionano
attraverso pratiche discorsive” (pg 841). Per questo motivo, sempre seguendo la
distinzione tra maschilità elaborata da Connel (1995), gli Incel rientrano nella
categoria delle maschilità complici. Questo perché, nonostante la riconosciuta
posizione di subordinati nella gerarchia delle maschilità, beneficiano comunque
del sistema patriarcale, che sostengono e da cui derivano le loro aspettative per
quanto riguarda i rapporti di genere. Come sostenuto dal lavoro di ricerca
precedente (Halpin, 2022), sono troppo Beta per essere associati alla maschilità
egemone, ma adottano comunque pratiche egemoniche che mirano a rafforzare
questa concezione. Su tutte, sostengono la superiorità dell’uomo rispetto alla
donna, praticando la degradazione del femminile. Halpin, nel suo articolo “How
Incels Discredit Themselves To Degrade Women” introduce il concetto di
“weaponized subordination” per descrivere questa dinamica: si riferisce al modo
in cui gli Incel si presentano come uomini permanentemente subordinati ed
esclusi, utilizzando però questo stesso status per legittimare pratiche misogine
associate con la maschilità egemone (2022). La comprensione di questo
“posizionamento strategico”, per riprendere la teoria di Connell e Messerschmidt,
ci serve come punto di partenza per analizzare il modo in cui viene narrativizzato
il rapporto più problematico che l'Incel intrattiene: quello con le donne.
44
CAPITOLO V
LA PILLOLA ROSSA: MISOGINIA, NARRAZIONI E IDENTITÀ
Il già accennato concetto di “online othering” viene usato per “descrivere e dare
significato all’insieme di comportamenti, interazioni e discorsi che mirano a
ridefinire i confini negli spazi virtuali, plasmando le regole e le norme riguardanti
quali individui e gruppi sono o non sono legittimati alla partecipazione in certi
spazi” (Harmer e Lumsden, 2009, p.15). Come abbiamo visto, gli Incel si
impegnano in attività di demarcazione simbolica per separarsi dall’Altro e
salvaguardare la propria identità. In esito a questo processo, la donna diventa,
paradossalmente, sia l’oggetto del desiderio se non dell’ossessione utenti (nella
misura in cui gli utenti lamentano il proprio celibato e si interrogano su come
risultare più attraenti ai loro occhi), che il bersaglio del loro disprezzo, eletta capro
espiatorio della condizione di celibato involontario. Per risolvere questa tensione,
45
gli Incel proclamano la loro superiorità rispetto alle donne, tracciando dei confini
simbolici atti a sovvertire la situazione e compiere una sorta di “rovesciamento”,
cambiando la posizione della donna nella gerarchia sociale e naturale (Andersen,
2023). Nella pratica, perseguono questo obiettivo costruendone una versione
stereotipata e monodimensionale, caratterizzata negativamente e come inferiore
all’uomo. Nella loro rigidità, le rappresentazioni stereotipiche sono un sistema di
categorizzazione che crea ordini e significati, definendo confini sociali e
identificando chi o cosa è positivo, negativo, normale o deviante, chi sta dentro e
chi fuori (Harmer & Lumsden, 2009).
È interessante soffermarsi sul ruolo del linguaggio nella costruzione della donna-
nemico, a maggior ragione se ricordiamo la particolarità del campione su cui si
svolge la ricerca: una comunità virtuale esclusivamente maschile, il cui principale
argomento di conversazione è il genere femminile, del tutto assente in questo
aggregato. Sicchè, quella che è stata presa in esame è una rappresentazione “a
senso unico”, non “contaminata” da nessun contraddittorio, su cui gli utenti hanno
pieno controllo. La ricercatrice Winnie Chang (2022), concentrandosi sulla
rappresentazione femminile nella narrazione Incel, esplora il modo in cui,
attraverso l’utilizzo di un tipo di linguaggio deumanizzante nei discorsi, emerge
l’immaginario di una femminilità mostruosa e sub-umana e che opprime i maschi.
Dalla prospettiva linguista, le metafore deumanizzanti, in questo contesto usate
per denigrare le donne, si rivelano una tecnica efficace per influenzare
negativamente la percezione di un gruppo (Prazmo, 2020). Lo status di “Altro” è
intrinseco al mostro: se questo non è umano, diverso da noi, diventa più facile
giustificare e ricorrere a parole e azioni violente nei suoi confronti (Dordoni &
Magaraggia, 2021). Nel caso del forum, si nota subito la connotazione
estremamente negativa e oggettificante degli epiteti dedicati alle donne. A partire
dal linguaggio, sono vittima di un’oggettificazione continua e raramente viene
proposto una caratterizzazione che le qualifichi come esseri umani al pari degli
utenti uomini. Sul forum, l’espressione più consueta riservata alla descrizione
della donna e più significativa sotto questo punto di vista è “NP”, sigla che sta per
“Non Persona”. Altri appellativi incontrati frequentemente nel corso dell’analisi
sono: “D” o “D****” (come si trattasse di una volgarità da censurare),
46
“vaginomunita”, “femoide”16, oltre a insulti meno più “tradizionali” e riconoscibili
come “troia”, “puttana”, “bestia” e via dicendo. Questo tipo di linguaggio rafforza
la tradizione egemone che ha interesse nel considerare le donne esseri inferiori
(Chang, 2022). Inoltre, in una comunità ossessionata dall’aspetto fisico, che
viene scrutinato approfonditamente e considerato elemento fondamentale per il
successo in ambito relazionale dell’individuo nella società moderna, non possono
mancare insulti riferiti al fisico.
"La società permette alla donna di vivere nella totale spensieratezza, libera di
essere sé stessa, ovvero una creatura avida, presuntuosa, con esagerata stima
di sé e di come appare" U-9
"Le donne sono come la salsiccia: maiale dentro e budello fuori (...) Sono single
perché indegne della compagnia di un essere umano intelligente e senziente e
quindi si meritano di essere sole" U-7
"Con le NP, sincerità e qualità umane non pagano (...) È una società malata e le
donne assorbono sempre la mentalità corrente, quindi non si può dire che si
comportino in maniera sana" U-39
"Il valore che diamo a quei buchi è giustificato dalla loro pochezza, desideriamo
solo scoparle perché non hanno altro da offrire, sono bestie." U-40
47
deumanizzata, derubricata a oggetto sessuale, degradata e dichiarata inferiore
agli uomini Beta della comunità. In questo modo, non è più lei a rifiutarli, ma sono
loro a disprezzarla in quanto essere inferiore e spregevole, mettendo in pratica
una sorta di contro-esclusione.
“La vera Blackpill consiste nel capire che noi maschi passiamo la vita
arrabattandoci per raggranellare le attenzioni di “persone” che non potranno mai
darci niente di edificante dal punto umano. Sono involucri cavi” U-40
L’ideale predominio maschile, così come il diritto al controllo sul corpo femminile,
sono elementi chiave della maschilità egemonica (Vito & Admire & Huges, 2017).
Anche se il maschio Involontariamente celibe si qualifica tale in virtù del proprio
fallimento nel dimostrare “un’identità di genere di successo” (ibidem, pg.4), li
troviamo nuovamente allineati a pratiche egemoniche che sostengono il
predominio maschile, agendo come complici di questo modello di maschilità
dominante pur appartenendo a un gruppo subordinato. Questa associazione e
senso di “entitlement”, ovvero la convinzione ereditata dal retaggio patriarcale di
avere dei diritti naturali e inalienabili nei confronti di un altro gruppo, è una cornice
importante attraverso cui esaminare cause e manifestazioni del disagio Incel. Nel
momento in cui queste aspettative, derivanti dal modello egemonico, non si
realizzano, gli Incel fanno esperienza di quello che è stato definito “aggrieved
entitlement” (Kimmel, 2013). Secondo questa teoria, quando qualcuno in una
condizione di privilegio sociale (in questo caso, maschi bianchi eterosessuali)
percepisce una minaccia nei confronti della propria posizione di potere, vista
come sotto attacco o addirittura annullata, vive una situazione di disagio,
sentendosi legittimato a recuperare quel predominio naturale che è stato perso
per riaffermare la propria identità svalutata, ricorrendo talvolta a misure estreme
(Silverman, 2020). È il caso delle maschilità Incel del forum, nella misura secondo
48
cui il loro disagio proviene dall’impressione di essere stati privati di qualcosa che,
aspirando a un’idea di maschilità convergente con quella egemonica,
considerano loro di diritto: il controllo sul corpo delle donne e sulla loro sessualità.
"È un diritto costitutivo della mia persona umana, come la libertà, come il diritto
allo studio, al pari del bere e del mangiare." U-41
Gli utenti sostengono quindi che la loro situazione attuale sia così grave anche
perché verrebbe sovvertito l’ordine “naturale” delle cose. Seguendo una
tendenza riconosciuta dalla ricerca sulla Manosfera e gli ambienti Redpill, gli
utenti si appropriano frequentemente di teorie scientifiche ed economiche,
appellandosi ad esempio alla psicologia evolutiva per spiegare le relazioni di
genere, ricorrendo a una verità alternativa, una “misogynystic aggro-truth"
(Cannito & Ferrero Camoletto, 2022, pg.2) per sostenere la naturalezza delle loro
rivendicazioni e ribadire la crudeltà della privazione di cui fanno esperienza, oltre
che per rivendicare la propria superiorità.
"I meccanismi biochimici che regolano l'attrazione sessuale non sono razionali
(...) sono istintivi e vincolati a delle caratteristiche fisiche" U-43
"La donna non si sviluppa, il suo cervello rimane in uno stato primitivo senza
sviluppare profondità. Poca morale, poca empatia, poche capacità analitiche” U-
40
49
utilizzando il concetto per esaminare diversi tre casi di violenza di massa negli
Stati Uniti18, formulano il seguente pensiero: “Il diritto leso 19 ispira vendetta contro
chi ha fatto il torto, per compensare l’umiliazione. L’umiliazione è evirazione:
umiliando qualcuno lo si spoglia della propria maschilità e per molti uomini,
l’umiliazione va vendicata per non smettere di essere uomo. Il diritto leso è un
sentire maschile, un incrocio tra l’umiliante perdita di maschilità e l’obbligo morale
di riottenerla” (Kaslish & Kimmel, 2010 pg.454). È in base a questa prospettiva
che abbiamo individuato il sentimento comune di “diritto leso” come matrice di
molte delle idee espresse nei discorsi analizzati. Le aspettative tradite causano
frustrazione, richiedono di individuare dei colpevoli e motivano ad agire contro di
loro.
“Eri tu il tipo che beccò la madre in macchina con un drogato 25enne? Che
crudezza” U-45
“Avresti dovuto introdurti dentro l'auto per segare via l'uccello di quel figlio di
puttana, davanti agli occhi impietriti della madre che dopo aver capito di che
cosa fosse capace il figlio per colpa di gente come lei, forse sarebbe rigata più
dritta" U-46
Per quanto possa essere eterogenea e diversa l’utenza del forum, negli ambienti
della Manosfera vi è un consenso comune circa la condizione del maschio: la
retorica pervasiva in questi spazi è quella della crisi dell’uomo e della maschilità.
La disamina della modernità rintracciabile nei discorsi di questa comunità virtuale
segue a grandi linee questi tratti: i processi sociali innescati dal progresso
tecnologico e dall’emancipazione femminile hanno svalutato l’uomo, passato da
una posizione di dominanza ad una in cui è succube e minacciato. La corrente di
pensiero “mascolinista”, come descritta da Blais e Depuis-Deri, sostiene che
“l’uomo stia soffrendo a causa del potere femminile, motivo per cui la risoluzione
dei suoi problemi deve includere la limitazione dell’influenza femminista e la re-
50
valorizzazione della maschilità” (2012, pg.22), smentendo quindi l’idea del
“privilegio maschile” nella società attuale e incoraggiando ad agire per riprendere
un controllo che sta gradualmente sfuggendo agli uomini, come spiegato nella
sezione precedente. Anche secondo la narrazione del forum, la colpa della “crisi
d’identità” e i problemi di cui gli uomini (in particolare gli utenti del forum) soffrono,
è da attribuire alle donne e ai processi che hanno legittimato la loro posizione
nella società, in contrasto con il “diritto” maschile al dominio.
“Lo stato laico non solo ha permesso l'introduzione del darwinismo nella società,
ma ha deificato la donna glorificando tutti i suoi comportamenti aberranti e
antisociali” U-7
"Noi uomini siamo odiati, sfruttati, maltratti e svantaggiati in ogni ambito della vita
rispetto alle donne, ormai. Perdere predominio sull'istituzione, sull'economia,
sulla legge e sull'autorità SENZA perdere la sacrificabilità sessuale ci ha resi vuoti
a perdere totali." U-47
“Per le donne ogni porta è aperta, il governo e le leggi offrono loro bonus solo
perché hanno una vagina.” U-48
51
sistematica su larga scala perpetrata dalle donne con complicità del sistema
dominante colpevole di averle messe al centro, gli Incel cercano di presentarsi
come moralmente superiori rispetto all’Altro e alla donna-mostro, per legittimare
la loro misoginia.
"Gli uomini si suicidano perché non hanno uno scopo né un posto in una società
ginocentrica.” U-49
“La società civile è obbligata a farsi carico del sano e abbondante sviluppo
sessuale di tutti gli individui, garantendo operatrici sessuali per i più disagiati.”
U-41
“Trovate una donna tradizionale, educata all’antica, con NESSUNA esperienza
con gli uomini, ex suora, non contaminata dalla modernità” U-9
52
femministe, arretrando il progresso e impegnandosi a ristabilire il controllo
maschile sulle donne. Una discussione sul forum mette a confronto, sotto il punto
di vista del benessere maschile, il mondo occidentale con quello arabo. La
citazione riportata di seguito è stata pubblicata come risposta ad una notizia
titolata "Esce di casa con un berretto al posto del velo: uccisa a 16 anni in Iran"
53
l’importanza di continuare ad intendere la misoginia come un fenomeno culturale
e normativo che precede e va oltre la dimensione digitale. Come ricorda Cheng:
"Se la comunicazione nella Manosfera è una forma moderna dell'antica e
istituzionalizzata degradazione delle donne, i sentimenti espressi dagli Incel non
devono essere visti come anomali, ma sintomatici di una società già intrisa di
misoginia" (2022, pg. 255). Internet però, ha senza dubbio offerto nuove
possibilità di aggregazione, aprendo nuove strade alle manifestazioni di odio. Il
web e i forum hanno facilitato l’incontro di individui marginalizzati e i trasformando
i processi di boundary work, oltre che a permettere a narrazioni come quelle
esaminate in questo capitolo di maturare e riprodursi secondo nuove modalità e
tempistiche.
"Prenditi qualche minuto, perché ti chiederò di fare uno sforzo mentale, per
andare aldilà dei luoghi comuni buonisti e ipocriti indottrinati dalla società. Ciò
richiede intelligenza e una grande capacità d'ascolto? Sei pronto?" U-51
“Da decenni è in corso un lavaggio del cervello così profondo e radicale che pochi
ormai riescono a distinguere il vero dal falso.” U-52
54
Wong, 2020). Come già discusso nella sezione 4.5, tracciando dei confini
simbolici, gli utenti hanno la possibilità di negoziare la propria identità sociale
mettendo in discussione la natura della loro separazione dall’outgroup (Lamont
& Molnar, 2022, Andersen, 2023). Nel corso di questo capitolo è stato esposto
come questo si realizza nelle pratiche del forum, attraverso la vittimizzazione di
sé e la demonizzazione dell’Altro, orientata verso la “riconquista” (in primo luogo
simbolica) del potere, che si considera proprio di diritto. In questo contesto
l’aderenza della comunità a narrazioni complottiste non appare fuori luogo, ma
coerente con questo processo di negoziazione dell’identità e re-interpretazione
della condizione Incel. Van Proojen nota che “le teorie del complotto offrano una
narrativa diretta e significativa per la comprensione di dinamiche complesse,
attribuendo le cause di una crisi a un complotto esterno e malevolo”(2019, pg. 7).
In questo modo, l’individuo in contrasto con il gruppo dominante da cui si sente
minacciato, adotta una visione alternativa, che può essere in grado di aiutarlo ad
affermare la propria identità nella misura in cui la sua esistenza assume un nuovo
significato. A partire da questo nesso tra complottismo, identità sociale e
boundary work, è interessante notare come una comunità i cui membri sono
accomunati da un’esperienza di svalutazione sposi questo tipo di narrazione che
categoricamente incolpa quel grande Altro del quale si sono autoproclamati
vittime. Da squalificati, rifiutati dalla società dominante diventano suoi opposti,
meritevoli ricercatori della verità: senz’altro, una posizione più nobilitante.
"Viviamo in una società fondata sull'odio, dove danno la caccia a chi si distacca
di un millimetro dal pensiero mainstream. Le categorie di odio sono: gli uomini, i
cattolici, i bianchi, il ceto medio, i no-vax e gli anti-americani." U-7
“Ci vogliono morti. Gli Incel sono stati selezionati dalle NP educate ai genuini
principi del nazi-femminismo per l’estinzione. Se fossi in voi non sarei depresso,
ma incazzato nero.” U-53
55
Tornando invece sul concetto di “diritto leso” e le pratiche egemoniche, notiamo
un’altra tendenza degli utenti: categorizzare altri tipi di maschilità marginalizzate
(principalmente a causa dell’etnia) insieme all’Altro nemico, accusandole di avere
un ruolo nel declino del loro gruppo. Si tratta di un sentimento che insieme alla
paura della “sostituzione etnica”, è coerente con l’“aggrieved entitlement”
sperimentato da altri gruppi dalle simili caratteristiche e paranoie. Pensiamo, ad
esempio, al celebre movimento “Alt-Right”20 e al suprematismo bianco: gruppi di
individui che, statisticamente, rappresentano la maggioranza, al vertice della
piramide sociale ma auto-descritti come minoranza assediata dall’esterno,
cronicamente online e aggregati principalmente attraverso la rete.
56
conquista di uno status di superiorità e di un nuovo scopo, quello di porsi
attivamente contro il sistema, “redpillando” i suoi pari.
“Non sei tu che non funzioni, ma è questa società che non funziona. Non hai
colpe.” U-7
“Come direbbe il blackpillato agente Smith: Illusioni, capricci della percezione (...)
Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa, anche se devo dire che solo la
mente umana poteva inventare una scialba illusione come l’amore” U-56
“"La bruttezza è il male minore in questa farsa chiamata vita. Sei spacciato"
U-57
" Una volta presa coscienza di come gira il mondo e che tu sei tra i pochissimi
che ancora pensa, arrivi inesorabilmente a scegliere l’autoesclusione" U-58
“Non se ne esce. È una società terminale che continuerà verso il baratro finché il
buon Dio tirerà lo sciacquone” U-9
“Temo che questo sia quello che merito, oltre che quello a cui mi dovrò abituare”
U-59
57
(in risposta alla citazione precedente) “In questa frase ci sono tutte le pillole. Blu,
rossa e nera. Benvenuto” U-7
“È finitissima. Anzi non è mai iniziata. Si fa prima a pensare che questa vita non
sia mai esistita” U-60
Allo stesso tempo, anche se con molto più sporadico, si incrociano consigli
“postivi”, in linea con l’idea di forum come luoghi di mutuo aiuto in cui è nato lo
stesso termine Incel, rimandando alla storia di Alana nel primo capitolo. Oltre a
questo, è interessante notare come non esista nessuna forma di associazionismo
Incel: questo potrebbe significare che in un certo senso, queste idee non sono
sufficientemente radicate da riuscire a tradursi in pratiche concrete. Questo
aspetto gioca a favore di una comprensione del fenomeno Incel che lo considera
una “bolla” di pensiero, manifestata esclusivamente online con sporadiche ed
estreme manifestazioni nel mondo reale.
"Ecco perchè mi piace questo forum, la pensano tutti come me” U-61
58
CONCLUSIONI
Nella ricerca sul forum, sono state individuate quattro principali distinzioni
simboliche, operate in vari modi dagli utenti Incel con lo scopo di distinguere i vari
gruppi in cui, secondo il loro pensiero, viene diviso il mondo dei rapporti di genere.
Nel primo caso, i valori del capitale LMS (Look, Money, Status) vengono
individuati come la discriminante tra Chad, ossia uomini Alfa in linea con il
modello egemone, e le altre maschilità Beta e subordinate come quelle
rappresentate sul forum. Secondo gli utenti sono quindi aspetto fisico, possibilità
economica e status sociale le caratteristiche difficilmente modificabili che
determinano attrattività e successo sessuale di un individuo. Di conseguenza, è
la mancanza di questo tipo di capitale che condanna gli utenti alla tanto sofferta
condizione di celibato involontario. Per questo motivo, sul forum è diffusa la
pratica della valutazione, mediante cui gli utenti accertano se chi chiede di essere
valutato è un “vero” brutto, meritevole di rientrare nella definizione di Incel, oppure
se i suoi problemi sono di altra natura.
59
Se questa distinzione simbolica dipende da fattori involontari, sono il grado di
consapevolezza riguardo alla propria condizione e il livello di aderenza alla
filosofia Redpill, il pensiero dominante negli spazi della Manosfera, che va preso
in considerazione per distinguere tra Beta Blupillati e Redpillati, per riprendere
l’immaginario delle due pillole derivato da “Matrix”. I membri del forum si
definiscono Incel Redpillati e screditano chi prova a mettere in discussione la loro
prospettiva, negoziando nuovamente i termini della propria esclusione dalla
società tramite la caratterizzazione negativa proposta di quest’ultima, adottando
quindi una visione del mondo alternativa che li ritrae superiori e in potere.
60
gli Incel del forum riescono a presentarsi come ingiustamente sottomessi dalle
donne e dal resto della società, riconoscendo di essere pur sempre inferiori nella
gerarchia sociale rispetto a chi criticano, ma moralmente superiori e nobilitati
dall’impegno nella ricerca di una verità concorrente alla narrazione mainstream.
È in questa separazione, negoziata come rapporto di contro-esclusione, che si
concretizza l’ultima distinzione individuata, quella tra Incel e il resto dell’outgroup
esterno. L’utente neofita può fare quindi esperienza di un percorso che lo
trasforma da persona inadeguata con problemi relazionali di sua responsabilità
in membro consapevole di un gruppo superiore, composto da vittime innocenti di
un problema sistemico, nella misura in cui attraverso la narrazione veicolata sul
forum viene praticato una sorta di rovesciamento simbolico tra ruoli.
NOTA PERSONALE
Volevo concludere con una piccola riflessione personale sul tema trattato. Ho
scelto di dedicarmi al tema degli Incel per via di una curiosità pregressa nei
confronti di questa comunità, preceduta da un interesse personale verso gruppi
sociali più nascosti e ai margini. Ero dunque in parte già cosciente della natura
problematica dei contenuti con cui mi sarei interfacciato durante la ricerca. In virtù
di questo, nel lavorare al progetto di tesi ho cercato il più possibile di mettere in
pratica il distacco del ricercatore, accantonando i miei pregiudizi nei confronti
degli Incel per approcciarmi al fenomeno da zero e produrre una ricerca che fosse
quanto più chiara e oggettiva possibile. Ma anche in seguito al tragico caso di
femminicidio che ha toccato da vicino questo Ateneo lo scorso novembre,
avvenuto tra l’altro nel pieno svolgimento della ricerca, ha iniziato ad essere più
difficile per me esercitare questo distacco metodologico. Ho iniziato a considerare
molte delle esternazioni che stavo catalogando e analizzando in modo diverso:
sempre meno come l’oggetto della ricerca e sempre di più come opinioni e
discorsi che possono precedere la violenza di genere, manifestazioni di una
cultura dannosa. Come spero di essere riuscito a dimostrare con questa breve
ricerca, il problema degli Incel nasce innanzitutto da un confronto problematico
con un ideale di maschilità irrealistico e che, a mio parere, potremmo iniziare a
considerare come superato. Vorrei invitare il lettore o la lettrice a mettere in
61
pratica quel distacco che ho provato ad adottare io, nel ragionamento sul
fenomeno Incel, che sarà sicuramente stato sollecitato se siete arrivati fino a qui.
È molto facile indignarsi davanti a delle esternazioni che a molti di noi suonano
esagerate, così come penso sia doveroso condannare la violenza e un modo di
esprimersi così repellente. Di fronte a questo, è molto facile liquidare gli Incel
come individui devianti e senza speranza, limitando la comprensione del
problema sistemico entro cui, dopo la mia limitata esperienza di ricerca, credo
vada inserito questo fenomeno per essere capito. Ma per le stesse ragioni, è
anche facile cadere nello stesso errore degli Incel, ovvero quello di antagonizzare
un genere intero e riprodurre la mentalità della “guerra tra i generi” che viene
proposta dagli utenti. Non dico quindi di simpatizzare più del dovuto con queste
persone, o di tollerare comportamenti lesivi della libertà altrui in nome del dialogo,
anche perché dato che non parliamo di mostri ma di persone, va riconosciuta la
responsabilità sulle proprie azioni. Quello che spero è che la mentalità con cui ci
approcciamo al discorso sulla violenza e le strutture patriarcali possa mantenersi
elastica quanto necessario per creare un vero cambiamento culturale, che
prevenga la violenza di genere, decostruendo la maschilità tossica per educarci
a nuovi modelli e rapporti di genere. Mi auguro che non vengano demonizzati gli
Incel, ma che venga utilizzata la loro esperienza per farsi delle domande sulla
propria condotta e mentalità, mettendosi in discussione. A maggior ragione,
considerando che, come abbiamo visto, è il “diritto leso” al controllo ereditato
dalla cultura patriarcale che spesso agisce come motivazione di pratiche violente.
Un cambiamento che, a mio avviso, parte anche dall’interesse verso l’esperienza
di chi è diverso da noi.
“Da allora la solitudine non mi duole, perché so che il mio redentore vive e un
giorno sorgerà dalla polvere. Se il mio udito potesse percepire tutti i rumori del
mondo, io sentirei i suoi passi. Mi portasse a un luogo con meno corridoi e meno
porte! Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà
come me? Il sole della mattina brillò sulla spada di bronzo. Non restava più traccia
di sangue. «Lo crederesti, Arianna? » disse Teseo . «Il Minotauro non s'è quasi
difeso.»” Jorge Luis Borges (1949) “La Casa di Asterione” da “L’Aleph”
62
63
RINGRAZIAMENTI
Ci tengo molto a reclamare un piccolo spazio per ringraziare la mia famiglia per
aver sempre creduto in me e per avermi dato la possibilità di frequentare
l’Università, assecondando i miei interessi e supportandomi nel mio percorso.
Spero di poter restituire anche solo la metà di quello che mi è stato dato.
In seconda battuta, volevo ringraziare il professor Stella per l’assistenza durante
la ricerca e la stesura dell’elaborato, oltre che per aver acceso in me l’interesse
verso la sociologia con le sue lezioni. Per fare un rimando al tema della tesi, lo
studio delle dinamiche sociali e culturali è forse quanto di più simile alla famosa
Pillola Rossa sono riuscito a trovare, perché mi ha permesso di iniziare a
guardare la realtà con uno sguardo inedito.
64
NOTE:
1. Elliot Rodger, prima di uccidere 6 persone e poi sè stesso nelle vicinanze di
un campus universitario in California nel 2014, mandò per e-mail a 34 persone
un lungo documento autobiografico intitolato "My Twisted World: The Elliot
Rodger", conosciuto anche come "The Incel Manifesto". Insieme a questo caricò
un video su YouTube intitolato "Ellito Rodger's Retribution" in cui parlava del suo
piano e delle motivazioni che lo avevano spinto a metterlo in atto. Alek Minassian,
autore dell’attentato del 2018, prima di uccidere 11 persone lanciandosi con un
furgone sulla folla in centro a Toronto, pubblico su Facebook il seguente post:
"rivate (Recruit) Minassian Infantry 00010, wishing to speak to Sgt 4chan please.
C23249161. The Incel Rebellion has already begun! We will overthrow all the
Chads and Stacys! All hail the Supreme Gentleman Elliot Rodger!"
(https://www.nytimes.com/2017/11/09/technology/incels-reddit-banned.html)
4. Le informazioni sulla storia del forum provengono perlopiù dal sito Incels.Wiki
(https://incels.wiki/w/Italian_incelosphere#History)
5. Il nome della ricercatrice viene citato senza lettere minuscole per sua stessa
richiesta. (https://www.danah.org/name.html)
7. Per citare l'utente conosciuto come "Il Redpillatore", personalità di spicco nella
Manosfera italiana e redattore dell'omonimo blog a riguardo: "Un Incel lo è suo
malgrado, e anche quando si aggrega ad altri Incel non lo fa con l’orgoglio di altri
gruppi – che so, gli islamici, le femministe, gli juventini – ma conscio che vorrebbe
filarsela a gambe levate il prima possibile. Il che mi fa pensare alla battuta di
65
Groucho Marx ripresa da Woody Allen: non vorrei mai far parte di un club che
accettasse tra i suoi soci uno come me."
(https://www.ilredpillatore.org/2018/04/chi-sono-gli-incel-uomini-che-odiano-
donne.html)
8. Un esempio pratico del ruolo del corpo nella discriminazione tra maschi Alfa e
Beta: un fisico muscoloso è associato all'idea egemone del maschio, mentre un
fisico più esile alla maschilità Beta.
10. Si tratta del servizio intitolato "I Brutti che Odiano", trasmesso da "Nemo -
Nessuno Escluso" su Rai2 nel 2018, di cui si parla più approfonditamente nella
sezione 4.5. Il servizio è disponibile su YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=t8JLvckJcb8
11. Nella comunità Incel internazionale ci si riferisce a questo stato e modo di
essere come "inceldom".
12.
https://www.ilredpillatore.org/2019/08/incel-redpillato-significato.html
66
fruirne. Si tratta di un neologismo importante nello studio delle sottoculture, che
si inserisce nei ragionamenti sul "boundary work".
15. Per approfondire, si veda "gender role strain theory" (Pleck, JH. 1995).
16. Per quanto forse si tratti di una traduzione involontaria, il termine "Femoide"
è molto simile a "Foid" e "Femoid", elementi linguistici rilevanti nelle ricerche di
Chang (2022) e Prazmo (2020) sul linguaggio deumanizzante della comunità
Incel internazionale.
17. Ognuno degli attributi in questo elenco ha uno o più riscontri nella ricerca
empirica condotta sui post del forum, non si tratta di una rielaborazione.
18. La ricerca prende in considerazione casi di "school shooting", sparatorie ed
esecuzioni sommarie in scuole o università. Si tratta di fatti di cronaca che sono
stati molto approfonditi da media e accademici. Nella maggior parte dei casi, il
profilo del carnefice coincide con quello dell’Incel: maschio, bianco, etero, poco
o nessun successo relazionale, vittima di bullismo, soffre di diritto leso, compie
un atto di violenza estremo per vendicarsi della società. Addirittura, alcuni "school
shooters" si professano apertamente rappresentanti del movimento Incel (vedi
nota 1, Elliot Rodger)
67
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