Copia Di Cap 10
Copia Di Cap 10
Il capitolo esamina le difficoltà, fratture e le sfide dell'Unione Europea (UE) in un contesto di crisi economica,
sociale e politica, riflettendo sulle prospettive future di integrazione e sull'identità europea, proponendo
possibili soluzioni per un futuro più integrato.
Il futuro dell'Unione Europea è incerto. Le sfide sono numerose e complesse, ma esistono anche delle
opportunità per costruire un'Europa più unita e solida. La chiave del successo sta nella capacità degli Stati
membri di superare le divergenze nazionali e di lavorare insieme per un progetto comune.
Problematiche Attuali
● Crisi economica e sociale: La grave crisi finanziaria del 2007 ha innescato una spirale negativa,
caratterizzata da tagli ai servizi sociali e dall'aumento delle disuguaglianze. La grave instabilità
economico-finanziaria iniziata con gli eventi del 2007 ha determinato una politica di spending review -
che ha innescato una contrazione degli investimenti sulle misure di carattere sociale - ha messo a
rischio la sopravvivenza dell'euro-zona e ha fatto temere addirittura il fallimento di alcuni Stati membri
dell'Unione.
● Crisi migratoria: L'afflusso massiccio di migranti ha messo a dura prova la coesione europea,
generando tensioni e alimentando sentimenti xenofobi (fatti condizionare da pulsioni xenofobe che
avrebbero invece dovuto essere investite anche per determinare una politica di integrazione dello
straniero regolare entro i confini europei). Allo straniero si imputa, viceversa ed erroneamente, la
responsabilità della contrazione del livello delle prestazioni dello Stato sociale.
● Terrorismo transnazionale: La minaccia terroristica ha innescato paure e ha indebolito il senso di
sicurezza dei cittadini europei e ha determinato una quotidiana condizione di insicurezza nelle nostre
società occidentali—> perdurerà nel tempo e ha una forza disgregativa a fronte della difficoltà di
opporvi una forte identità europea
● Mancanza di una risposta unitaria: Di fronte a queste sfide, gli Stati membri hanno spesso privilegiato
interessi nazionali, ostacolando una risposta europea coordinata ed efficace.
● Legittimità democratica: L'Unione Europea, pur essendo un'organizzazione sovranazionale, deve fare
i conti con la necessità di garantire una legittimazione democratica adeguata.
1. **Crisi e difficoltà attuali dell'Unione Europea**: Il processo di integrazione europea è rallentato da vari
fattori, tra cui la crisi economica del 2007, la contrazione degli investimenti sociali, l'aumento dei flussi migratori
(fuga da territori coinvolti in guerre interne e internazionali o afflitti da situazioni economiche disastrate) e la
crescente instabilità causata dal terrorismo transnazionale.
Questi fenomeni sono stati invece affrontati a partire da prospettive intrise di nazionalismo e di egoismi
individuali.
Questi fenomeni hanno messo in evidenza le debolezze interne dell'Unione, sia in termini di coesione sociale
che di risposta politica, mostrando un'incapacità di affrontare le sfide globali con soluzioni comuni.
Prospettive Future
-alcuni punti fermi, che rappresentano tre diverse prospettive di carattere generale, tutte originate dalla -
certamente non discutibile - natura intergovernativa dell'Ente. —> PUNTO DI PARTENZA: natura derivata
dell’Ue
1). La prima prospettiva riguarda il piano normativo: -principio del primato che il diritto dell'Unione detiene
entro gli ordinamenti degli Stati membri trova un significativo ostacolo - proprio derivante dalla natura
intergovernativa dell'Organizzazione - nell'esigenza di veder rispettati i valori fondamentali di ciascuno di esso
-fenomeno di commistione delle fonti di diritto non scritto (ue e nazionali): principi che vengono a formarsi
entro l'Unione sono la quintessenza di principi comuni agli Stati, delle loro tradizioni costituzionali negli aspetti
condivisi. Questi principi fondamentali degli Stati membri contribuiscono alla formazione dei principi
dell'ordinamento dell'Unione, dotati di portata giuridicamente vincolante e di efficacia diretta negli ordinamenti
degli Stati.
Vi è perciò una continua circolazione di valori fra i due livelli ordinamentali, che si traduce in osmosi fra gli
stessi. > Il processo non ha tuttavia esclusivamente una direzione verticale, essendosi comunicato in via
orizzontale ai rapporti fra gli ordinamenti nazionali—> processo: uno degli indici del sistema multilivello che si è
determinato nei rapporti fra l'Unione e gli Stati membri: non si tratta, infatti, di una giustapposizione di organi di
governo, bensì di un'interazione costante fra essi, che si manifesta appunto anche nel dialogo fra le corti
supreme nell'occasione dell'accertamento del diritto vigente e della sua interpretazione.
2)La seconda prospettiva riguarda la reciproca relazione dei poteri detenuti dall'Unione europea e dagli
Stati membri (principio di attribuzione)> Non si assiste, dunque, a un trasferimento della sovranità dagli Stati
in capo all'Organizzazione, bensì a una riorganizzazione nelle modalità del suo esercizio.
Cap 10 Alcune valutazioni sull'esistente e sulle prospettive future / Verso l'esigenza di un superamento
dell'attuale assetto istituzionale in funzione di valorizzazione dell'identità europea
•INAPPAGANTE: offre una prospettiva statica e portando comunque alla ricerca delle AUTORITÀ E FONTI
SUPREME. Il modello non tiene conto del DINAMISMO che lo percorre:si tratta di un dinamismo che - senza
incidere sull'intangibilità del «nocciolo duro» rappresentato dalla perdurante sovranità nazionale - fa registrare
continuamente un mutamento nell'equilibrio dei rapporti Stati-Organizzazione.
Il principio di attribuzione delle competenze non si è tradotto in una ripartizione predeterminata e rigida di esse
fra Stati e Organizzazione; l'ambito delle competenze è stato viceversa contraddistinto da una forte mobilità
delle sue frontiere, nella direzione di un allargamento delle competenze dell'Organizzazione e, parallelamente, di
un'erosione delle materie che gli Stati si sono riservate.
3) terza prospettiva: NATURA PLURALE DELL’UE Ai momenti di rappresentanza della componente statuale
si è infatti affiancata e irrobustita negli anni la componente interindividuale.
In questa prospettiva deve essere inquadrato il processo di progressiva cosiddetta costituzionalizzazione
dell'Unione che, poggiando sul principio di legalità è indirizzato a valorizzare la componente corporativa
rappresentata dai popoli di ciascuno Stato membro.
•si esprime sul piano della tutela dei diritti fondamentali in molteplici modi, anche tramite un robusto sistema
giurisdizionale a sua garanzia.
Ciò ha contribuito ad avviare, e continuamente a valorizzare, entro l'Unione un processo di democratizzazione
● Natura intergovernativa dell'UE: L'Unione Europea è un'organizzazione basata su un trattato tra Stati,
il che limita la sua capacità di agire in modo unitario e rapido.
● Principio di attribuzione: Le competenze dell'Unione sono limitate a quelle esplicitamente attribuitele
dai trattati, lasciando ampi margini di manovra agli Stati membri.
● Pluralità dell'UE: L'Unione è caratterizzata da una duplice natura: da un lato rappresenta gli interessi
degli Stati membri, dall'altro è un'entità sovranazionale che tutela i diritti dei cittadini europei.
3. **La dimensione plurale dell'Unione**: L'Unione è caratterizzata da una componente statuale e una
interindividuale. La crescente "costituzionalizzazione" dell'Unione implica il rafforzamento della sua dimensione
democratica e la tutela dei diritti fondamentali, sebbene rimanga comunque legata alla sua natura internazionale.
La giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea ha giocato un ruolo fondamentale nel promuovere
l'integrazione.
-l'Unione si è avviata su un percorso che determina l'impiego di modelli costituzionali, pur conservando la propria
intima natura di ente internazionale. Funzionano, insomma, nell'Unione principi e criteri strutturali e organizzativi
che rendono stretto l'intreccio fra ordinamento europeo e ordinamenti nazionali con il ricorso a principi,
clausole, istituti tipicamente federali (leale cooperazione fra quest'ultima e i suoi Stati membri, di mutuo
riconoscimento..)
-la norma non può essere compresa se non per come viene applicata in concreto> citate sentenze della
CDG: vero motore dell'integrazione europea, rilevando modalità inedite nella interpretazione e applicazione delle
norme contenute tanto nei Trattati istitutivi, quanto negli atti dell'Organizzazione.
● Rifondazione dell'UE: È necessario un processo di riforma profonda dell'Unione Europea per renderla
più efficace e democratica>>>processo costituente «dal basso»-> avverte diffusamente nei cittadini
europei una volontà di chiusura entro i confini nazionali in funzione di esclusione del diverso, dello
straniero. —> ugualmente, si avverte negli apparati
degli Stati membri l'assenza di una volontà di prefigurare alle proprie comunità nazionali una via
diversa da quella squisitamente nazionale per superare gli attuali fattori di crisi, ovvero il desiderio di
riprendere a esercitare la propria sovranità non più nella prospettiva di una maggiore integrazione dei
rispettivi ordinamenti, ma piuttosto su base individuale,
● Cooperazione rafforzata: Si potrebbero creare gruppi di Stati più integrati all'interno dell'Unione, per
accelerare i processi decisionali in specifici settori.
Cap 10 Alcune valutazioni sull'esistente e sulle prospettive future / Verso l'esigenza di un superamento
dell'attuale assetto istituzionale in funzione di valorizzazione dell'identità europea
● Identità europea: È fondamentale costruire un'identità europea forte e condivisa, basata su valori
comuni e su una storia condivisa.
● Democratizzazione dell'UE: È necessario rafforzare la partecipazione dei cittadini europei al processo
decisionale dell'Unione.
L'idea di un'integrazione differenziata, attraverso forme di cooperazione rafforzata, potrebbe essere una strada
percorribile, come previsto dal Trattato di Lisbona:si potrebbero cioè riorganizzare intese e diffuse forme di
cooperazione che abbiano tutte a fondamento il principio di legalità democratica.
In questo contesto, l'identità europea diventa fondamentale: è necessario un riconoscimento dei valori comuni
che possano unire (collante) l'Europa e renderla un attore globale responsabile nel nuovo ordine internazionale.
-Il capitolo conclude con un richiamo alla necessità di un'identità politica e culturale europea, che possa
affrontare le sfide globali, capace di rappresentare il collante di una società civile, geograficamente
determinata, che si riconosca in valori condivisi, capace anche di confrontarsi alla pari con altre identità sia di
stampo occidentale sia anche molto differenti.